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Citazione:
Originariamente scritto da rinorho
Condivido tutte le tue preoccupazioni ed il pensiero è rivolto sempre al futuro dei miei figli.
Ciao
Rino
Vero caro Rino, le preoccupazioni sono per i figli...
Vedi, a me bene o male ormai più di tanto non mi da fastidio il lavorare in questo modo, ormai ho imparato a barcamenarmi tra gli alti e bassi. Certo, non c'è nessuna sicurezza, soldi pochi e mai continuativi, diritti men che meno, però il mio pensiero va sempre alle generazioni future. A come se la caveranno.
Spesso, anche al lavoro, mi guardo attorno ed osservo i giovani di 18, 22, 30 anni che fanno lavori che non permettono loro di progettare e costruire un futuro. A volte li sento parlare, e spesso dicono: "ma come vuoi che metta su famiglia? La mia ragazza sta peggio di me con il lavoro. Al massimo si convive, ma l'affitto?"
Nemmeno io sono vecchio, 45 anni non sono certo un'età da anziano, tutt'altro, si è nel fiore dell'esperienza e dei progetti di vita. Però se non riesco a concretizzarli io che mi ritrovo interinale a questa età, mi chiedo come farà la stragrande maggioranza dei giovani con un mercato del lavoro ormai drogato dalla regola dello stipendio da minimo vitale, del precariato ad oltranza, e dei contratti non rinnovati per almeno 20 giorni dopo 2 rinnovi per evitare le assunzioni.
Certamente alcuni giovani troveranno il loro impiego stabile e onorevole, magari non necessariamente i più bravi e meritevoli come spesso accade. Ma tutti gli altri? Che futuro hanno? Che progetti e sogni riusciranno davvero a concretizzare?
Io ho una figlia di 9 anni, ed ogni tanto credimi, sono sinceramente preoccupato perché ho visto negli ultimi anni un tale degrado culturale e sociale che ha toccato indistintamente tutti i settori, che mi chiedo cosa l'aspetterà da adulta.
I nostri vecchi hanno lavorato sodo, hanno accumulato per noi, hanno fatto anche la fame e mille lavori. Ma lo spirito e le motivazioni erano diversi. C'era la fame certo, le fabbriche e le industrie. Le malattie e poco per curarsi. Di soldi spesso nemmeno l'ombra... Ma c'era ciò che oggi non si sa più che cosa sia: l'onore e la dignità.
Oggi non si sa più nemmeno dove stia di casa la dignità. In qualsiasi settore. E' quasi la norma subire una qualsiasi ingiustizia sociale. Anzi, il giorno che non ne subisci una cominci a sospettare che ci sia qualcosa che non vada, e aspetti con ansia la doppia mazzata al prossimo telegiornale...
Solo una riflessione a voce alta la mia, opinabile certamente. Ma bene o male, credo che la mia sia la stessa preoccupazioni di molti altri genitori.
Ciao
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Citazione:
Originariamente scritto da erick81
est...
...ica! Yes...
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Citazione:
Originariamente scritto da eidetic
I nostri vecchi hanno lavorato sodo, hanno accumulato per noi, hanno fatto anche la fame e mille lavori. Ma lo spirito e le motivazioni erano diversi. C'era la fame certo, le fabbriche e le industrie. Le malattie e poco per curarsi. Di soldi spesso nemmeno l'ombra... Ma c'era ciò che oggi non si sa più che cosa sia: l'onore e la dignità.
Soprattutto, i nostri padri hanno vissuto 40-50 anni di progresso continuo. Il dopoguerra fu duro ma la prospettiva era di crescita e di miglioramento, forse non per tutti e non per tutti nella stessa misura ma si era sempre tesi a migliorare le proprie posizioni e ciò il più delle volte accadeva. Ora non solo spesso non si progredisce ma magari si perdono posizioni ed è dura accettarlo, specie in una società dei consumi come la nostra e con il timore di non poter garantire ai figli ciò che i nostri genitori hanno garantito a noi.
Ciao, Marcello.