Originariamente scritto da andrea aghemo
Apro questo thread per dare spazio ad una discussione che credo possa essere interessante un merito al rapporto tra professionisti e consumatori, nonchè al mondo a corollario del rapporto tra gli stessi (stampa, pubblicità, etc).
Ieri ho letto un articolo di un quotidiano che rimarcava come il tono delle varie lettere che giungono in redazione sia divenuto, di recente, più arrabbiato e stizzito: gli argomenti restano sempre gli stessi, ma il tono pare essere più acceso.
La cosa mi ha fatto riflettere, e pensandoci bene mi sembra di poter confermare che, negli ultimi tempi, ci sia più rabbia in giro, più esasperazione.
La sfiducia del pubblico verso gli operatori di qualsiasi settore mi sembra ormai davvero generalizzata.
Anche il termine "conflitto di interessi" mi sembra sia ormai adoperato con estrema leggerezza, persino in occasioni dove il ravvederlo comporta l'esecuzione di un triplice salto mortale: mi riferisco ad altro thread dove un moderatore ha espresso parole di approvazione verso un professionista del settore, ed ha subito una serie di rimproveri da parte di alcuni forumiani.
La cosa buffa è che si adottano spesso due pesi e due misure: nel senso che è facile ravvedere l'errore (o presunto tale) nell'operato altrui, segno che il sospetto regna sovrano, mentre non ci si rende conto di quanto le nostre azioni possano essere interpretabili con altrettanto sospetto: ad esempio, mi ha colpito che un professionista del settore, che ha criticato il moderatore nel caso di cui sopra, promuova una sorta di cobuy in altro forum e non si sia reso conto come la cosa, volendo, possa essere vista con forti sospetti di connivenza interessata...
Sia chiaro, non sto criticando alcuno (anche perchè conosco entrambe le persone in questione ed avrei forti difficoltà a pensare che siano in malafede...), ma solo invitando ad una riflessione in merito ai rapporti tra professionisti e consumatori, stimolando una discussione che potrebbe aprire degli spiragli, se non di dialogo, quanto meno di disponibilità.
Personalmente credo che il fenomeno, o malvezzo, sia particolarmente evidente nel nostro paese per tutta una serie di retaggi culturali, ma il punto non è quanto tali atteggiamenti siano diffusi o meno, quanto piuttosto cosa si debba fare, da una parte e dall'altra, per recuperare un dialogo basato non dico sulla fiducia, ma quanto meno sulla tranquillità di un rapporto che non parta dal presupposto di essere di fronte ad un interlocutore il cui unico interesse è di fregare la controparte.
Il discorso, ovviamente, si incentra sull'audio video: chiunque voglia esporre pareri in merito, è benvenuto.
So che l'argomento è delicato, e spero il tutto non degeneri in flames vari, ma mi è sembrato utile, in un momento come questo (non dicono chea Natale siamo tutti più buoni?:D ), invitare a grattarsi un pò la pera su un tema che tanto banale, forse, non è....
Ciao,
Andrea