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"Volume adeguato"?
Mumble mumble...
Non me ne vogliate: me n'è venuta in mente un'altra...
Solo una curiosità.
Come si regolano i "misuroni" accaniti per trovare il volume adeguato?
Voglio dire: ricorrono a grafici e misure per la corretta e minuziosa taratura dell'impianto, ma non ho mai sentito di qualcuno che si reca a concerti di vario genere provvisto di fonometro per raccogliere dati cui fare riferimento una volta giunto a casina.
Per il volume vanno a orecchio? O a gusto, come me?
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Io metto una girandola con apposito contagiri certificato nel punto di ascolto, quando lo spostamento d'aria prodotto dai woofer la fa girare ad almeno 300 giri/minuto, quello è il volume adatto
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Citazione:
Originariamente scritto da
Foxtrot59
"Volume adeguato"?
Mumble mumble...
Non me ne vogliate: me n'è venuta in mente un'altra...
Solo una curiosità.
Come si regolano i "misuroni" accaniti per trovare il volume adeguato?
Voglio dire: ricorrono a grafici e misure per la corretta e minuziosa taratura dell'impianto, ma non ho mai sentito di qualcuno che si re..........[CUT]
Non c'è una regola fissa per il volume adeguato ...
Sicuramente dipende dal tipo di musica e dai limiti del proprio impianto e della situazione ambientale, oltre che dai gusti.
In linea di massima un volume non è adeguato, quando è talmente basso da limitare la dinamica, ossia tagliare tutto quello che sta sotto un certo livello, situazione che consiglerebbe almeno di utilizzare il loudness, un tempo facile da trovarsi su un pre insieme ai famigerati ( per i puristi ) controlli di tono.
In home theater ( si anche li c'è un volume adeguato ... ), è tipico il continuare ad alzare ed abbassare il volume per sentire i dialoghi e poi dover abbassare nei momenti concitati e di effetto per non sentire muggiti e risonanze.
Insomma spesso e volentieri l'ascolto a volumi palesamente sbagliati, oltre che per gusto personale è spesso dettato ed obbligato dai limiti dell'ambiente e dell'impianto ( ed anche a problemi di udito ) che in un modo o nell'altro non permettono una resa realistica.
Generalmente un impianto-ambiente che suona bene, anche alzando il volume ( senza saturare intendo ) non provoca fastidio, ma anzi invoglia ancora di più ...
Saluti
Marco
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Citazione:
Originariamente scritto da
Guido310
Io metto una girandola con apposito contagiri certificato nel punto di ascolto, quando lo spostamento d'aria prodotto dai woofer la fa girare ad almeno 300 giri/minuto, quello è il volume adatto
Mi sembra un ottimo sistema!
Ribadiamo che il contagiri dev'essere certificato, altrimenti non "fa mestiere"... :D
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@ Microfast
Tu quindi confermi la mia ipotesi: misure e grafici per la messa a punto del sistema, orecchio e gusto per il volume adeguato.
Niente di male; giusto per averne un'idea.
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Io mi avvalgo esclusivamente di strumentazione digitale con certificazione:
http://stc-meters.com/certificati-di...oboscopio.html
Volevo vedere se qualcuno mi chiedeva dove si può aquistare l'anemometro con contagiri:D
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Aaah, sei un bell'elemento! Complimenti!
In giro a mettere zizzania, come non ce ne fosse già abbastanza... :nonsifa:
( :asd: )
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Tornando seri io alzo finchè non sento distorsione apprezzabile/fatica d'ascolto....ho provato più o meno a sentire con il fonometro a quanto riuscivo a spingermi...poi dipende dai brani
http://youtu.be/7u-VCdsb1PE
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Per quel che riguarda la pressione sonora dell'impianto, io vado ad orecchio, e sinceramente credo che sia l'unico modo sensato di comportarsi. Troverei semplicemente ridicolo calibrare i volumi del proprio impianto secondo un riferimento "assoluto" (non so, specifiche THX o cose simili) e poi adattare i propri gusti a questi riferimenti. E' chiaro, in linea del tutto teorica un impianto tarato a dovere, in un ambiente trattato e senza problemi di risonanze, dovrebbe poter suonare a livelli "reference" senza provocare affaticamento all'ascolto. Ma questa è teoria... non tiene conto dello stato d'animo dell'ascoltatore (un giorno potrei aver voglia di far venire giù l'intonaco dai muri, un altro potrei volere semplicemente un sottofondo mentre leggo un libro), della sua stanchezza (se sto 8 ore al giorno in un open space con gente che urla al telefono, magari arrivo a casa con il mal di testa), dei limiti esterni (vicini armati di fucile) e più in generale dei gusti personali.
Credo ci sia semplicemente bisogno di usare un po' di buon senso, perchè tutti i valori "reference" sono semplicemente teoria, ma ricordiamoci sempre che la differenza tra teoria e pratica in teoria non c'è, ma in pratica sì.
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Innanzitutto il dovuto ringraziamento a Nordata per aver, su mia richiesta, spostato la discussione nella sezione più adatta, con annessa modifica del titolo.
Poi...
"Buon senso"... mi sembrano le parole giuste. Intendo dire che le osservazioni di Microfast e Firestart sono di puro buon senso e come tali - per quanto non mi dicano nulla di nuovo - non posso che condividerle.
Sono tuttavia convinto che audiofili, che ascoltano abitualmente a volumi molto diversi, possano formarsi opinioni diverse sulla qualità del suono che sentono, magari con impianti simili, in ambienti simili, con identico programma musicale.
In particolare sulla qualità delle registrazioni, che è poi quello che più mi interessa riuscire a determinare nel modo più (aaaarggghhh) oggettivo possibile.
Ma mi rendo sempre più conto che sia molto difficile trovare riscontro attraverso un forum, tramite la descrizione a parole di sensazioni uditive del tutto, invece, soggettive.
Alla fine dovrò ben decidermi ad acquistare un fonometro (primo passo, per tentare qualche raffronto "numerico" a distanza*), ma soprattutto a convincere qualche audiofilo dotato di impianto "esplosivo" a invitarmi ad ascoltare a casa sua (purché mooolto vicina :) ), onde rispondere ad alcuni interrogativi che mi stuzzicano.
Altrimenti non ne esco (brutta bestia la curiosità, però, neh?).
*Guido: se leggo bene nel tuo link a Y.t., si viaggia tra 108 e 111 db; però non conosco il brano.
Slow. Pesatura?
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Il volume adeguato evita che i vicini mi suonino il campanello! Quella a lato è un po' sorda, ma quelli sopra e sotto purtroppo ci sentono benissimo.
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Ciao a tutti!
Non ho letto tutte le risposte ma mi pare che qui si parli di volume,pressione acustica ecc ecc.
E ovvio che ogni impianto a parità di decibel dal punto di ascolto ha un impatto diverso se si hanno delle torri o delle stand.
Qual'è il volume giusto?
Non esiste il volume giusto,qua dipende da persona a persona,c'è chi va in saturazione a un certo valore e c'è chi sopporta un pelino di più.
Non vuol dire che quello è sordo e l'altro ci sente perfettamente.
Il mio volume giusto è quello fin dove tutte le frequenze le sento pulite e non troppo affaticanti.
Da giovane mi piaceva sentire le botte allo sterno e magari non badavo se il suono era perfettamente bilanciato su tutta la gamma,ora non più ,si cresce anche in questo ;)
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Citazione:
Originariamente scritto da
maxp
Il volume adeguato evita che i vicini mi suonino il campanello!
Eeeeh, ti capisco bene!
Ho fatto solo 4 anni di condominio, ed è stata un'esperienza infernale!
Io volevo alzare il volume SOLO per coprire i dannati rumori che provenivano da ogni dove e mi facevano impazzire (non come R. Polansky, protagonista del film "L'inquilino del terzo piano", ma c'è mancato poco :eekk: ); ma quello in torto ero, NATURALMENTE, io.
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Citazione:
Originariamente scritto da
Old Funk
Ciao a tutti! Non ho letto tutte le risposte ma mi pare che qui si parli di volume,pressione acustica ecc ecc.
Welcome!
Veramente quest'argomento è l'ultima delle pieghe che ha preso la discussione.
Se avrai la pazienza di leggere il resto potresti scoprirne delle belle (in linea di massima, put...te scritte da me e cose sagge da altri :) .
In ogni caso, potresti rilanciare con le tue opinioni - auspicabilmente dissenzienti (!) - laddove ne sentissi la necessità).
Citazione:
Originariamente scritto da
Old Funk
...si cresce anche in questo.
Non starò a indagare oltre, ma se è come ho capito, sono assolutamente d'accordo con quest'ultima tua affermazione.
Alla peggio, diciamo che si CAMBIA, che sia crescere o meno: questo lascia comunque aperto un universo di relativismo che potrebbe inquietare ma anche indurre a salutari riflessioni (quanto sono filosofo! Mi faccio paura da solo! :blah: ).
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Accidenti! Ho visto questo thread solo ora! Lo trovo molto interessante e, perché no, complesso: un viaggio tra l'oggettività della tecnica e la soggettività delle sensazioni e delle filosofie d'approccio.
Se sono giustificate le preoccupazioni da audiofili? Dipende... Non saprei proprio. Secondo il mio punto di vista, se le soluzioni che abbiamo scelto ci permettono di emozionarsi ascoltando la musica, allora ok.
Personalmente, tendo a far fatica a comprendere quelli che passano "troppo" tempo in prove "assurde" alla ricerca di qualcosa che neppure loro sanno bene cosa sia e non so neppure io. I termini "troppo" ed "assurdo", a loro volta, li ritengo soggettivi: se uno si emoziona, si diverte, appaga la sua curiosità, ecc. nel fare tante prove, muovere, disconnettere, connettere, non c'è nulla da eccepire. Io preferisco utilizzare questo tempo ascoltando la musica.
Esistono questioni nei confronti delle quali quali mi ritengo allergico: sono le questioni legate a cavi, ciabatte, smorzatori sotto le elettroniche a stato solido.
Esistono tecnologie alle quali penso che non mi affiderei mai tipo le valvole per le amplificazioni di potenza ma, forse, è solo un mio preconcetto.
Da buon pigro, cerco di limitare le variabili ma, anche questo, nei limiti di quelli che ritengo parametri personali di buon senso.
Riguardo il volume d'ascolto, in linea di massima, dipende da ciò che ascolto e da come mi gira: le cantate di Bach, la classica in genere e Guccini li ascolto a volume moderato. Mi lascio andare di più con l'organo da cattedrale.
Ogni tanto mi piace far spostare il divano per pochi minuti con il Reggae, i Pink Floyd, il Punk ecc. ma, ovviamente, anche questa, non è una regola.
Ciao, Enzo