Ho appena speso un'ora nel leggere quanto scritto in questo tread.
Trovo la maggior parte di interventi sensati e meditati, ed ecco il motivo del mio intervento, ossia quello di dire qualche stupidata in un ambiente “ troppo serio”! ;)
Inizio subito col dire che non sono d’accordo con nessuno in modo completo! Trovo che alla base di questa discussione ci sia troppa tendenza a generalizzare, ed estremizzare; portando i due estremi a nascondersi dietro un dito.
Rispondo in primis alla domanda di Simone, dicendo che se dobbiamo cercare un “colpevole”, trovo più con le mani sporche di marmellata i negozianti degli importatori. Non si può colpevolizzare l’importatore di creare dei prezzi di listino che sono troppo alti se paragonati a quelli americani, perché sappiamo tutti benissimo che i prezzi di listino su prodotti del segmento over 1000-2000 euro sono da prendere con le pinze, al pari dei prezzi di listino dei pneumatici auto.
Questo in italia/europa, in america non lo so, ne mi interessa visto che viaggiano a 110V e 60 Hz!
Chi ritiene che in italia ci siano prezzi sostanzialmente diversi da quelli tedeschi ad esempio, vuol dire che ha girato poco.
Se ci riferiamo ai siti tedeschi, dobbiamo prendere come paragone i siti italiani, e scopriremmo che le differenze sono estremamente contenute, ad esempio un anno fa telefonai a lirycs per avere la quotazione di un Denon A11, ed ebbi una quotazione finale (oggetto spedito a casa in contrassegno ufficiale audiodelta) di 1900 contro i 1800+ss della migliore quotazione tedesca, ma come ha giustamente detto AlbertoPN per me era fuori budget, e ho ripiegato su un Pioneer 868 senza colpevolizzare nessuno…. ma questa è un’altra storia.
Quindi armandosi con un po’ di buona volontà, i prezzi interessanti si trovano anche sui siti italiani.
Altro discorso va fatto a mio avviso per i negozianti, e anche qua senza generalizzare, io ho visitato circa una ventina di negozi specializzati nel veneto e oltre, e alla luce di quanto da me vissuto, vi posso dire che mi sono trovato di fronte ad un paio di veri str**zi, con atteggiamento del tono sopra descritto “ non vedo la sua porsche nel parcheggio! cosa ci fa qua? “ ma bisogna anche riconoscere, che avranno la loro clientela che vuole sentirsi elevata. Hanno la loro ragione d’essere, al pari dei ristoranti che chiedono 150 euro a testa, o della boutique più prestigiosa di Roma, ma non per questo si può accusarli; teniamo sempre a mente che c’è chi compra i biglietti di prima classe perché non vuole essere in mezzo ai prolet! Ha diritto anche costui di farsi l’impianto audio video, non trovate?
Ma torniamo agli altri 18 negozianti, devo dire che SE SI PARLA CHIARO la maggior parte delle volte si trova un comportamento corretto anche da parte loro.
Ad affermazioni del tipo “ senta, io avrei le idee chiare sul prodotto y non ho bisogno di sentirlo/vederlo, sarei interessato alla sua migliore quotazione, visto che lo si trova in internet a prezzi ben diversi da quelli di listino ma preferirei evitare internet per ovvie ragioni...“ Spesso mi sono trovato di fronte ad atteggiamenti comprensivi con prezzi proposti inferiori da un 20% ad un 30% da quello di listino.
Ovvio che mi sono anche sentito rispondere: a questo prezzo lei si porta a casa il videoproiettore se lo installa. Il mio lavoro si limita a prendere un’acconto, ordinarle il videoproiettore consegnarglielo imballato al suo arrivo in cambio di soldi sull’unghia!
E ci mancherebbe dico io!
Come si può dare del ladro al negoziante che acquista un infocus 7200 ad esempio, lo sballa, e lo mette in visione per metterlo in vendita accontentandosi di un guadagno del 10% ? Chi di voi sarebbe disposto a correre un rischio simile su un prodotto che è destinato a essere superato in 6 mesi?
E’ evidente che se si pretende di visionare un prodotto, magari a chiedere della consulenza sullo stesso, e pretendere che questo sia venduto scontato del 20-30% chi ha qualcosa che non va è l’acquirente, non certo il venditore.
Per concludere ritengo che gli importatori facciano bene a prevedere sul listino ufficiale un margine di guadagno per il negoziante che stimo dell’ordine del 40-50% perché potenzialmente quest’ultimo si trova di fronte a 3 macrocategorie:
1) l’utente con le idee chiare che sa esattamente cosa vuole e sta girando per i negozi della sua provincia a caccia della migliore quotazione.
2) L’utente esperto con i patemi esistenziali e non sa se per lui è meglio questo o quello, che vorrebbe poter provare questo o quello, esere cullato, coccolato, che venga sostenuto da frasi del tipo il tuo è il migliore impianto del mondo ecc..
3) L’utente novizio che non capisce niente, ma gli piace quello che ha visto alla fiera del mese prima proprio da quel negoziante e vorrebbe un qualcosa del genere a casa sua, attivabile con la sola pressione di un tasto.
La chiarezza quando ci si presenta è determinante, perché il prezzo che si vedranno richiedere la categoria 2 e 3 è ben diverso di quello richiesto al signore della categoria 1.
E sempre mantenendo la lucidità mentale di non pretendere una porsche al prezzo di una Seat!
Personalmente a me è successo questo, ma alla base di tutto come sempre serve un pizzico di furbizia, determinazione, tempo, e voglia di viaggiare.
Queste sono le mie considerazioni derivanti dalla mia esperienza.
Saluti,
Ilario.