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quello che fa perdere di credibilita' queste riviste e' il sospetto buonismo nelle tecensioni....cioe' non si trova mai un prodotto che non va bene.....cosa che in realta' non succede perche' quando si ascolta quelli davvero buoni son pochissimi......dovete fare la selezione ed indirizzarci negli acquisti! cosi' sarete un servizio per i lettori e non per i produttori.
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Ti quoto in tutto e per tutto ARAGORN 29, non avrei saputo dirlo in maniera più chiara e netta.
Ero un lettore di DVHT da quando era un allegato di Audio Review (che compro quasi tutti i mesi) e l'ho comprato sempre, tutti i mesi, fino ad un annetto e mezzo fa e da allora solo un numero perché di telefoni, citofoni, macchine fotografiche e da cucire o le inutili carrellate di trenta pagine su premi EISA non me ne può fregar di meno.
Se tornerà ad essere un seria rivista di HT (ed abbondanti recensioni DVD/BR) riprenderò volentieri a comprarla tutti i mesi, se invece continua su questa linea, pace all'anima sua.
Per il momento vi auguro, ad entrambe le testate, un sincero in bocca al lupo.
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Citazione:
Originariamente scritto da
Mario Mollo
Felice di sapere che di Digital non ti importa nulla... :-)
Purtroppo da qualche tempo a questa parte è così.
Come dice anche Aragorn di tablet, smatphone, videogiochi, reflex e compagnia bella non mi interessa nulla e sapere che il 50% o più della rivista era dedicata a quello mi ha spinto a smettere di acquistarla, idem per AF prima che chiudesse e pure per le ultime uscite di Suono :(
Alla fine rimaneva solo AudioReview e sono felice di leggere che continuerà il suo corso.
Se DVHT cambierà gli argomenti trattati in qualcosa di più interessante per me sarò felicissimo di riprendere ad acquistarla.
Detto questo ti auguro buon lavoro ;)
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quoto anche io aragorn, con la fuoriuscita di af digitale ho ripiegato anche io su video digital ma la qualita' e' inferiore e di parecchio rispetto al compianto af. le prove degli apparecchi non mi convincono mai appieno soprattutto nella spiegazione/commento finale sempre troppo risicato e poco esaustivo e con pochi numeri.le recensioni dei blu ray poi sono imbarazzanti.2 righe per dire al volo qualcosa su audio e video e tutto il resto e' la trama del film . ma che mi frega della trama del film ,secondo loro la devo leggere su digital video ?e poi sono quasi sempre tutti promossi alla grande.quando proprio il video e' scarso prende 7! e poi come gia' detto ci vogliono piu' prove tecniche di ampli ,speakers, tv ,proiettori e meno macchine fotografiche ,tablet pc e ste cose che non non riguardano la rivista. spero che prendano spunto dai nostri commenti nel migliorare la rivista
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Essere d'accordo con voi è facile e fin troppo scontato da essere fastidioso,ma la domanda è?
Campano queste riviste senza inserzioni pubblicitarie? ce la fanno?
Se si ok tutti d'accordo, se non è cosi'.....stroncature nette sui prodotti e posizionamento nella rivista di prodotti che non siano ht.....chi lo decide? Se li stroncate poi bye bye alla pubblicita' ( vi ricordate Sony con Af che successe?), se non parlate dei prodotti che vogliono loro....bye bye di nuovo.
Chi impone le linee editoriali?
E' triste, sono contro anche io, ma penso che sia difficile sopravvivere senza queste fonti....o no?
Queste sono le domande che mi pongo e che pongo a voi. Io non sono in grado di darmi una risposta.
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Hai ragione, batmax63, una delle componenti del successo di una rivista che si occupa di recensire e giudicare prodotti di consumo è riuscire a "soddisfare" anche i propri inserzionisti; tu scrivi che "...se non parlate dei prodotti che vogliono loro....bye bye di nuovo..." ed, probabilmente, hai nuovamente ragione, però se questo comportamento non soddisfa l'altra parte fondamentale del successo di un giornale ovvero l'acquirente finale, cioè colui che PAGA per acquistarlo, tale giornale incassa i soldi della pubblicità però non vende; e non vendendo perde visibilità e quindi appetibilità per gli stessi inserzionisti.
Quindi il risultato finale dovrà, per forza di cose, essere un mix ragionato di questi componenti ma, con una prevalenza delle esigenze del lettore per potersi chiamare giornale; se invece prevalgono le esigenze degli inserzionisti si dovrà chiamare depliant.
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Citazione:
Originariamente scritto da
batmax63
Essere d'accordo con voi è facile e fin troppo scontato da essere fastidioso,ma la domanda è?
Campano queste riviste senza inserzioni pubblicitarie? ce la fanno?
[CUT]
Secondo te gli inserzionisti allorquando vedessero una rivista seria, ammirata e seguita dai suoi fedeli lettori, che ha un bacino d'utenza elevato e che - ormai - agisse in regime di quasi monopolio ci metterebbero la pubblicità dei loro prodotti ??
Secondo me litigherebbero per mettercela, visto che la pubblicità di un prodotto su un giornale autorevole fa acquistare allo stesso prodotto un aurea di autorevolezza e qualità maggiore.
Ovviamente, in prospettiva, sarebbe anche bene che DVHT proponesse un abbonamento gold (rivista + formato pc/tablet) ed un silver (solo formato pc/tablet) per evitare di rimanere spiazzata.
E poi parliamoci chiaro. Il giochino del ricatto pubblicitario avrebbe le gambe corte.... di questo passo i produttori hanno poco da fare gli schizzinosi, visto che le riviste (cartaceee o elettroniche che siano), sono e restano tuttora un veicolo importante. Altrimenti, oggi come oggi, dove vuoi che pubblicizzino vpr diffusori ampli HT e tv ?? Su donna moderna ??
P.S.
Visti i numerosi consigli, girerò presto congruo preavviso di parcella all'editore :D :p ;)
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[QUOTE=elianus;3679409..... con la fuoriuscita di af digitale ho ripiegato anche io su video digital ma la qualita' e' inferiore e di parecchio rispetto al compianto af. le prove degli apparecchi non mi convincono mai appieno soprattutto nella spiegazione/commento finale sempre troppo risicato e poco esaustivo e con pochi numeri.le recensioni dei blu r...[/QUOTE]
straquoto Elianus ed anche Aragorn! :O
IMHO la crisi della carta stampata è conseguenza di
- incapacità di rinnovarsi per essere competitivi con il web dando maggiori contenuti tecnici/affidabilità ... anche se la vedo dura contro gente come, ad esempio, cine4home
- incapacità di essere assolutamente sopra le parti diventando riferimenti di settore e attirando così gli inserzionisti pubblicitari (che non potrebbero essere assenti pena perdita importante di visibilità) e i compratori (che apprezzerebbero una fonte seria/non assoldata/esaustiva)... avete mai visto TopGear UK? ai costruttori auto gli fanno un mazzo come una capanna... anche a gente super-blasonata come Ferrari etc., quando un prodotto ha problemi o è pessimo loro lo dicono e stop... e le case automobilistiche fanno a gara a mandargli le macchine da provare-torturare (anche roba costosetta... Bugatti .... Lamborghini... Zonda...etc. etc.) perchè sanno che se escono bene da lì sono a posto ;)
occorrerebbe poi aggiungere che le persone, io in primis, magari si infatidiscono a comprare una rivista pagandola circa 5 euro per trovare
- un numero di pagine ridotto della metà
- dei servizi che gridano scandalo (qualcuno ha letto il recente obrobrio dedicato ai premi IFA?)
- prove tecniche di prodotti assurdi (ma che la facciamo a fare la misura del gamut su uno smart phone da 4 pollici? davvero crediamo che quella sia la nuova frontiera dell'home entertainment? ... te credo che poi perdono in considerazione :()
- etc. etc.
se si vuole sopravvivere bisogna essere competitivi ed un pubblico evoluto, quale noi siamo, oggi non è disposto a spendere denaro per delle fregnacce... ecco, IMHO, alcuni altri possibili motivi del perchè le riviste chiudono
(velo pietoso su HC... arredatori in calore circondano di mobili laccati bianco lucido proiettori JVC... assolutamente non commentabile)
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Citazione:
Originariamente scritto da
ARAGORN 29
Secondo te gli inserzionisti allorquando vedessero una rivista seria, ammirata e seguita dai suoi fedeli lettori, che ha un bacino d'utenza elevato e che - ormai - agisse in regime di quasi monopolio ci metterebbero la pubblicità dei loro prodotti ??
Secondo me litigherebbero per mettercela, visto che la pubblicità di un prodotto su un giornale a..........[CUT]
Le risposte secondo me, in questo caso, le possono dare solo i numeri statistici.
Quanti sono i lettori occasionali che comprano solo perchè recensito un prodotto di loro interesse?
Quanti i fedelissimi?
Quanti sono quelli che invece vogliono leggere di smartphone,tablet,reflex e menate varie?
Penso sia li la risposta e penso che sia li l'intersse vero nell'imporre le linee editoriali.....ecco che se la maggioranza dei lettori li becchi in quest'ultimo bacino di utenza multimediale puoi tranquillamente "accontentare" gli inserzionisti e non stroncare niente alla piccola parte di audiofili che rimane.
ma è solo un'ipotesi,credo che comunque nei numeri e nelle fasce d'eta' di appartenenza degli acquirenti della rivista ci sia la soluzione.
e' molto piu' complicato di come la pensiamo noi secondo me, penso ci siano studi appositi per come fare veicolare cio' che viene scritto.
Ovviamente un'opinione,nulla di piu'.
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Da compratore convinto di entrambe le riviste, non posso che salutare con favore il loro mantenimento in edicola. Dal mio punto di vista la perdita di AF Digitale, che pure leggevo tutti i mesi, non poteva che determinare il riversamento di parte dei lettori su AR (anche se in effetti piuttosto diversa quanto a filosofia generale e ad apparecchi trattati) e su Digital Video Home Theater. Voglio anche testimoniare la serietà del gruppo editoriale. Al TAV di Milano di settembre ero andato al loro stand per rinnovare gli abbonamenti alle due riviste. Ebbene, invece di un "prendi i soldi e scappa" mi è stato risposto che a dicembre sarebbero uscite delle promozioni e che non erano in quindi in grado di prevedere un prezzo di rinnovo. :D Davvero eccellente!
La domanda che mi faccio sempre, quando leggo una rivista è però la seguente. Sul web noi possiamo scegliere di non aprire una nuova discussione o di non parteciparvi se l'apparecchio in questione non ci sembra granché o non ci interessa affatto. Ma come funziona quando una rivista riceve dai vari distributori/importatori (magari anche inserzionisti, come è logico) apparecchi validi sulla carta ma che dopo aver completato i test e contemporaneamente svolto le prove di ascolto risultano non aderenti alle aspettative? Ne DEVE per forza scrivere male per aiutare gli utenti a non comprarli o potrebbe anche rimandare indietro l'apparecchio sostenendo che non è in linea con la rivista, buttando al mare ore di lavoro del laboratorio, del recensore, del fotografo e così via (vale a dire un sacco di soldi spesi senza ritorno)? Che fareste in un'ottica aziendale?
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Citazione:
Originariamente scritto da
adslinkato
.... Ma come funziona quando una rivista riceve dai vari distributori/importatori (magari anche inserzionisti, come è logico) apparecchi validi sulla carta ma che dopo aver completato i test e contemporaneamente svolto le prove di ascolto risultano non aderenti alle aspettative? ..........[CUT]
Ovviamente non si è mai visto uno che sputa sul piatto in cui mangia, ma per fortuna le misure sono pubblicate e leggendo il commento si capisce quando un prodotto non è piaciuto tanto ma non lo si può scrivere direttamente.
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Sono un lettore di AudioReview da quando AF ha chiuso i battenti, mentre non ho mai ritenuto Digital Video all'altezza del defunto AF. Spero sia vero che AR continui le sue pubblicazioni. Tuttavia non posso che essere d'accordo con chi chiede meno "esoterismo" da libro dei sogni per milionari e più prodotti, sì di qualità, ma abbordabili, magari in confronto tra loro. E poi, possibile che si debba sempre inchinarsi soltanto agli inserzionisti pubblicitari, non stroncando mai nulla? Senza lettori e senza il loro "favore" dall'edicolante chiudi! Tanti di noi "frequentano" la stampa internazionale (british e u.s. soprattutto): nulla di buono impariamo dal giornalismo migliore di quei Paesi? Se un prodotto fa schifo, What Hi-Fi gli dà una stella su cinque, non tre e mezzo! Se un'auto fa pena, Top Gear lo dice senza peli sulla lingua. E' così che ci si costruisce una reputazione, non scodinzolando ai piedi degli inserzionisti, che pure fanno la fila per apparire su tali autorevolissime (perché apprezzate dai lettori) riviste.
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Credo ci sia da considerare un fattore importante: quasi sicuramente il mercato americano di una rivista del settore valida è sufficiente a mantenerla in attività come fonte principale di introito, sicuramente poi arrotondato dalla pubblicità.
In Italia assolutamente no, cosa che vale anche per i quotidiani o le riviste generaliste di grande tiratura, senza la pubblicità e, cosa importante, le sovvenzioni pubbliche, chiuderebbero.
Pertanto una rivista americana può anche sbilanciarsi di più, ha una sua base economica su cui può contare comunque.
Una soluzione sarebbe quello di accettare (o andare a cercare) solo pubblicità estranea all'argomento trattato dalla rivista.
Ma sono sicuro che se su una rivista di H-Fi o HT ci fossero pagine di pubblicità di detersivi, pannolini e pannoloni, jeans, adesivi per dentiere, ci sarebbero proteste, per non parlare poi della fatto che, quasi sicuramente, tali ditte non avrebbero interesse a spendere soldi in una rivista che ha dei lettori estranei al loro target.
Personalmente acquistavo le riviste suddette per essere un po' più informato sulle novità o nuove tecniche, l'evoluzione generale dei vari settori e per gli articoli tecnici.
Ciao
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Citazione:
Originariamente scritto da adslinkato
Ma come funziona quando una rivista riceve dai vari distributori/importatori (magari anche inserzionisti, come è logico) apparecchi validi sulla carta ma che dopo aver completato i test e contemporaneamente svolto le prove di ascolto risultano non aderenti alle aspettative?
Prendo spunto da questa più che lecita domanda per rispondere lato editore, quindi dal lato decisionale che Emidio e Mario vivono quotidianamente e che abbraccia considerazioni e valutazioni non sempre immediate al pubblico di lettori.
Per come è stata posta finora, la questione dell'influenza degli inserzionisti sulla rivista è un falso problema e risente di una certa "distorsione" di mentalità tra i lettori stessi: se il prodotto che mi arriva da un inserzionista non passa l'esame e io come editore decido di pubblicare le mie valutazioni (oggettive, verificabili e professionali), io editore sto facendo un favore all'inserzionista.
Non a caso ho scelto il vocabolo "favore": la mentalità "suddita" che si ritiene appartenere all'editore in realtà spesso nasce da soggetti che con l'editore faticano (letteralmente) ad avere un confronto. Quando i lettori si augurarano che l'editore possa tenere il pugno di ferro con gli inserzionisti stanno manifestando in realtà per primi un atteggiamento "suddito" che non sempre corrisponde alla linea editoriale (seria, non coraggiosa) che la rivista ha deciso di tenere; va detto insomma che una certa piaggeria mentale viene anche dal lettore che in virtù dei cinqueseidieci euro fuoriusciti dal portafogli chiede, pretende e critica talvolta senza riflettere.
Tutto questo per dire, a difesa dell'editore, che chi decide di (ri)presentarsi sul mercato sa fare il proprio lavoro.
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Mah.... scrivendo da lettore ricordo ancora con sorriso beffardo che mi generò l' ultimo passaggio di una nota azienda di diffusori in AF Digitale (all' epoca di Giardina), una recensione precedente rigaurdante i prodotti di quella azienda era stata effettuata ben 7/8 anni prima (chissà perché :mbe: ) e la pubblicità era sempre latitata.... risultato finale (come nel precedente caso) larghe insufficienze :D anche in presenza di più di una pagina di inserzioni nel numero della recensione (ora che vi ho incuriositi... tenetevi al curiosità :D ).
Se non ricodo male avvenne la stessa cosa per un produttore specifico di display anche se, le inserzioni contuinuarono e negli anni successivi i prodotti migliorarono.
Mandi