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Il primo giorno tocchiamo con mano i grandi contrasti che si possono trovare in Brasile; dopo esserci ambientati, dopo aver appurato che qui l’inverno non esiste e dopo aver capito che se a Rio la vita costa la metà che in Italia qui costa un terzo.. mangiamo in un ristorante all’aperto e senza troppe pretese in zona centrale a due passi da una spiaggia. A metà del pasto si avvicina un tizio denutrito e chiede cortesemente ed ottiene un pezzo del nostro pane. Poi non riusciamo a finire quello che c’è nel piatto; quando passa il cameriere a ritirare gli avanzi una tizia che sarà pesata 40 chili gli porge un contenitore di plastica; il cameriere, invece di buttare via i miei avanzi (c’era tanta di quella roba che non sono riuscito a mangiare tutto…) rovescia i miei avanzi nel contenitore; anche oggi la tizia avrà qualcosa da mangiare… Finora avevo visto solo la povertà, ma non mi ero mai confrontato con la vera e propria fame… e vi giuro che non è la stessa cosa…
Al pomeriggio scatta la prima e unica “gitarella” a vedere il posto più interessante di Salvador: il Pelourinho, forse l’unico punto che vale davvero la pena vedere.
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(vediamo se notate l’insegna di un ristorante mooolto particolare…:-))
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Il secondo giorno ci godiamo il sole e il bel mare in una spiaggia a caso. E’ il solito viavai di venditori, che qui sono fin troppo insistenti e quasi “minacciosi”. Un ragazzino (che ha tutta l’aria di essere fatto di colla…) mi si avvicina e mi dice che se non gli do il mio vecchio Swatch… “mi spacca la faccia” (in italiano). A parte che non mi fa troppa paura (lo dice e scappa via), ma tanto basta (insieme ad altre esperienze poco tranquillizzanti) per non farmi sentire a casa… Io e Roberta abbiamo visitato decine di città in varie parti del Mondo… (purtroppo quasi esclusivamente in Europa) e ci siamo SEMPRE “trovati a casa” e benaccetti… pure a Parigi! Un minimo di attenzione e… in qualsiasi posto ci siamo ambientati in poche ore. Qui non ci riusciamo proprio… se di giorno te la cavi, la sera Salvador diventa una città inospitale e quasi invivibile… almeno per come piace vivere a noi le città…
Un aspetto molto positivo di Salvador sono i prezzi. Se vuoi spendere poco sei nel posto giusto! Per fare un esempio: in spiaggia libera abbiamo preso due lettini, un ombrellone, un paio di birre e di bibite, acqua minerale e del cocco fresco (il tutto portato all’ombrellone). Costo?? 8 euro!! Mi sono vergognato e gliene ho lasciati 10… Mi hanno ringraziato per 10 minuti… :D
Il terzo giorno vediamo la parte più piacevole dello Stato di Bahia. Basta uscire dalla città e cambia tutto; spiagge bellissime e (in questa stagione) tutte per noi… ma talmente tutte per noi che…
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Siamo circa 80 chilometri a nord di Salvador e l’atmosfera è vacanziera e rilassata; qui vengono in vacanza brasiliani piuttosto ricchi e si vede. E’ bassissima stagione e regna la pace… mi sa che qui a fine dicembre è un po’ meno tranquillo…
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Interessante quel ristorante. :)
Continuo a rimanere stupito per la qualità delle foto. :)
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Per quelli con la vista un po' debole...:D (un po' di censura chissà mai che passi qualche moderatore...;))
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Fa abbastanza impressione vederlo scritto così chiaro e tondo! Chissà che tipo di clientela ha...:p
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Hai trovato ok le foto? Io sono abbastanza deluso... Un po' perché la macchina comincia a sentire il peso dei suoi 4 anni abbondanti, e si blocca molto spesso, costringendomi a spegnerla e riaccenderla, dovendo anche ogni volta reimpostare data e ora.... un po' perché, come dici giustamente tu, ha qualche limite sui campi lunghi... l'unica cosa che in campo lungo fa bene sono i tramonti... Del tipo (queste non sono del Brasile)
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La tentazione di passare ad una reflex digitale è forte, ma il timore (oltre ai costi...) è quello di non sfruttarla a dovere. Non sono esattamente un appassionato, nel senso che uso la macchina solo in questi viaggi (che ahimè non faccio tutti i mesi...), anche se in queste occasioni mi scateno!:D
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Guardando sommariamente come fai le foto, con una bella e buona Reflex faresti delle foto strepitose. Ovviamente dopo averci preso la mano ;)
Comunque nonostante i suoi anni, questa tua macchina regala ancora buoni risultati a mio modestissimo giudizio.
Riguardo al ristorante, io mi ci sarei fiondato :D
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Siamo vicini a Praia do Forte, un posto davvero ideale per una vacanza al mare. Strutture molto piacevoli (anche se forse un po’ troppo “turistiche” e non esattamente “tipiche”…) rendono l’atmosfera rilassante e a misura di… turista. Qui ha visto la luce negli anni ’80 un “progetto” che ha il fine di arrestare il processo di estinzione delle cinque specie di tartarughe marine del Brasile.
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Se una coppia di amici mi chiedesse consigli su Salvador e lo Stato di Bahia gli direi o di girare in macchina per tutto lo Stato oppure di fare esattamente l’opposto di quello che abbiamo fatto noi! Quattro o cinque giorni a Praia do Forte, con “gita” in giornata a Salvador…
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L’ultimo giorno a Salvador è anche l’unico giorno di questa vacanza con piogge e cielo grigio dal mattino alla sera. E’ domenica mattina e, proprio come alcune mattine della domenica di 25 e più anni fa, andando allo zoo! Non è esattamente uno zoo da non perdere (tra i pochissimi che abbiamo visto quello di Berlino resta insuperabile), ma almeno passiamo il tempo piacevolmente
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C’era anche una leonessa abbastanza “impressionante”. Quando siamo passati dalle sue parti ha iniziato a ruggire. Intanto sia io che Roberta abbiamo “tradotto” quel ruggito nella stessa identica maniera (“sono stufa… non ne posso più di questo zoo e di questa maledetta gabbia… non ne posso più di tutti questi imbecilli che mi passano davanti e mi fotografano”)
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Ma soprattutto ci è venuto da pensare a quelli che, come ad esempio cobracalde, amano trascorrere le loro vacanze in una tenda nel cuore dell’Africa a strettissimo contatto con la natura… il ruggito della leonessa era impressionante! Senza fare il minimo sforzo emetteva un “rumore” così forte, intenso e profondo che (nonostante le solide sbarre) ci metteva i brividi… Abbiamo immaginato quello che deve essere dormire in una tenda e, nel cuore della notte, sentire un ruggito simile a pochi metri… probabilmente morirei prima di capire se è un leone o un “simpatico” scherzo di qualche guida locale…:D
Al pomeriggio ci diamo allo “shopping estremo” in uno dei tanti magnifici centri commerciali che ci sono in Brasile. In “perfetto” stile U.S.A. sono posti in cui potresti tranquillamente vivere per diverse settimane senza farti mancare nulla; lì la povertà che c’è fuori non si nota… anzi… spesso sono un “rifugio” per turisti (visto che il tipo di merce e i prezzi non sono “avvicinabili” per la stragrande maggioranza degli abitanti di Salvador). Qui non ci si accorge della città che c’è fuori e sembra di essere finiti direttamente in un “mall” di Las Vegas o di Berlino.
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Per ora vi ho parlato (troppo a lungo, è un mio vizio… quando scrivo non ho il dono della sintesi…) delle giornate di Salvador. Giornate tutto sommato piacevoli e rilassanti. Quello che proprio non ci è piaciuto sono state le serate… All’estero non ci siamo mai sentiti a disagio come dopo il tramonto a Salvador. La città cambia aspetto… L’unico modo per andare in giro è: esci dall’albergo e monti su un taxi, facendoti portare ad un ristorante buono per i turisti. Esci dal ristorante e, o ti fai portare in hotel da un taxi oppure ti fai portare sempre da un taxi davanti ad una discoteca o ad un locale. A fine serata sempre con un taxi torni in hotel. Non è concepibile fare due passi in qualunque zona della città. Anche se andavamo a cena in un ristorante a 500 metri dall’albergo ci suggerivano caldamente di prendere un taxi. Un paio di sere abbiamo mangiato a pochi minuti dal nostro hotel; abbiamo voluto tornare in camera a piedi… ma nel tragitto saremmo stati “abbordati” 3 o 4 volte, con pressanti e minacciose richieste di qualche moneta. Oppure incrociavamo persone che volutamente ci facevano sentire “insicuri”, anche se magari non avevano intenzione di rapinarci. Mi sa che non ci è successo nulla perché in quella zona passava molta polizia… ma bastava attraversare un “angolo buio” e non presidiato che ti sentivi “nudo”. E dire che eravamo ben poco appariscenti, visto che uscivamo con il minimo indispensabile.
Se poi ti va bene uscire dall’albergo e muoverti esclusivamente in taxi (che a Salvador sono economici) da un locale per turisti all’altro non ci sono problemi. Ma se, come a noi, dopo cena ti va di fare quattro passi sei fregato. L’unica soluzione era il Pelourinho, dove c’erano 4 vie 4 (di numero) che erano tranquille e sicure alla sera. Lì potevamo cenare in locali piacevoli e molto economici, per poi camminare per queste 4 vie, magari bevendo qualcosa o entrando nei negozi aperti. Peccato che in quelle 4 vie c’erano più poliziotti che in uno stadio qui da noi la domenica… e non è esattamente il massimo “militarizzare” una zona per renderla sicura… in più se uscivi dalle 4 vie “presidiate” e (anche distrattamente) facevi una deviazione in una quinta via… non ti dico che eri spacciato, ma di sicuro ne saresti uscito con qualcosa in meno nelle tasche…
Sono stato nel Bronx, ad Harlem, a Los Angeles, a Chicago, a Miami e in molti altri posti che, pur non essendo a livello di Mogadiscio (:D), non è che siano considerati del tutto sicuri… Beh, non mi sono mai sentito a disagio come alla sera a Salvador. E non era solo una impressione; abbiamo sentito di svariati italiani rapinati con un coltello puntato alla gola o con altre simpatiche minacce del genere…
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Rieccomi...
Senza troppi rimpianti abbandoniamo Salvador. Si parte verso un’isola chiama Morro de Sao Paulo. Abbiamo recuperato davvero minime informazioni su questo posto… sembra che la chiamino “isola paradisiaca”, che sia un posto bellissimo e molto rilassante… Peccato che dopo le “promesse mancate” di Salvador siamo parecchio timorosi. Non sappiamo le previsioni del tempo… non sappiamo cosa troveremo… E se ci attendessero altri 5 giorni tipo Salvador? La vacanza sarebbe riuscita solo a metà…
Questa, ancora più di tutto il resto del Brasile, dovrebbe essere l’isola del…
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Viaggiando da quelle parti scopri che lo stile di vita dei brasiliani vorrebbe essere all’insegna del “NO STRESS”. Lavorare il minimo indispensabile per avere appunto… il minimo indispensabile, avendo in cambio molto tempo libero e dosi minime di stress… così si possono dedicare alle loro tre grandi passioni: ballare, giocare a calcio, :oink:
Secondo i nostri parametri vorrebbe dire: fa niente se non ho i soldi per un VPR o per una vacanza in Europa… l’importante è che il lavoro non mi assorba troppo tempo e non mi stressi… così posso andare in spiaggia qualche ora, che magari ci scappa pure una bella partita a calcio…
Poi passando dalla teoria alla pratica non tutto funziona come si vorrebbe… quelli che (e sono un numero impressionante) non hanno i soldi per arrivare a fare la spesa fino a fine mese di STRESS ne hanno parecchio… meno di noi, ma ne hanno!
Invece tutti quelli che, bene o male, un lavoro che vale i nostri “mille euro al mese” ce l’hanno… mi sa che vivono molto più sereni di chi, qui a Milano, ha un lavoro da mille euro… o perlomeno… a guardare le facce danno l’impressione di essere moooolto meno snervati di me! :D
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Causa Oceano Atlantico very incazzed ci fanno fare il giro del Brasile e dopo 3 ore e mezza di viaggio (catamarano + autobus + barchetta) arriviamo a destinazione con il buio. L’unico lato negativo del viaggiare in Brasile ad agosto è che l’inverno si fa sentire soprattutto (o solo) nel tardo pomeriggio, quando il sole tramonta davvero troppo presto.
Un po’ di caos al porticciolo all’arrivo e ci chiediamo se continuerà lo stile di vita di Salvador o se troveremo un ambiente più rilassante… Troviamo subito la risposta, ed è la migliore che potevamo sperare. Qui si respira un’atmosfera diversa e unica.
Sembrano quasi finti da quanto sono tutti sorridenti, rilassati e disponibili. A cominciare dal direttore dell’albergo che ci accoglie nel migliore dei modi. Ci ficcano in un bungalow che sarà stato grande come casa mia… Il mattino dopo, immersi in un giardino tropicale, capiamo che il sogno continua…
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Ma è già dalla sera del nostro arrivo che ci accorgiamo di rendiamo conto di essere in un posto speciale. Intanto Morro de Sao Paulo è un’isola senza macchine. Girano un po’ di trattori per portare le merci più pesanti… per il resto circolano solo cavalli o muli e si va in giro a piedi su stradine “fatte di sabbia”. In pratica vivi in Havaianas e ti dimentichi le scarpe…
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Grazie al turismo lì tutti hanno un lavoro e non hanno il minimo motivo per volersene andare o per lamentarsi. Se di facce stressate ne vedi poco nel resto del Brasile lì è addirittura “introvabile”! I brasiliani in quell’isola danno il meglio di loro stessi e restituiscono ai turisti quello che i turisti danno loro: tutto funziona alla perfezione, nessuno ti nega un sorriso, i prezzi sono più alti che a Salvador ma comunque onesti, c’è grande abbondanza di bar, ristoranti, locali, servizi, ecc. ecc.. Hai tutto quello che ti può servire. Anche qui ti “stressano” abbastanza proponendoti un sacco di acquisti e di servizi… ma accade più che altro perché i brasiliani sono fatti così. E’ quasi un gioco delle parti a cui eviti volentieri di sfuggire… tu rifiuti con un sorriso e loro rispondono allo stesso modo.
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Il primo giorno in spiaggia ci fa innamorare definitivamente di questo posto! Non che in questa stagione il mare sia a livello maldiviano (troppe piogge che “agitano le acque”, anche se durano al massimo 10 minuti), ma è proprio un posto dove capisci il vero significato delle parole “essere in pace con il mondo”…
Puoi stare in spiagge “affollate” a contatto con gli altri turisti e con i brasiliani del posto…
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… sorseggiando un economico ma gustoso drink…
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… approfittando di esclusivi servizi “on-site”…..…
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… e gustandoti le immancabili partite di calcio del tardo pomeriggio…
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bellissimo viaggio e complimenti per le ottime foto
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Grazie:) Non sono un granchè come fotografo ma la digitale aiuta molto. Ormai ho imparato a fotografare molto più del necessario. Magari faccio il triplo delle foto rispetto a quelle che poi conservo veramente. Probabilmente in questo viaggio avrò fatto 2000/3000 scatti per poi tornare a casa con 620 foto "buone" (quelle che mi riguardo ogni tanto.. così... per farmi del male!:D)
Infatti a chi mi chiede consiglio sull'acquisto di una digitale suggerisco sempre un display il più grande possibile. Con un display troppo piccolo arrivi alla sera che non capisci se le foto della giornata sono venute bene o fuori fuoco... poi torni a casa, le guardi su un bel monitor e ti accorgi che molte non sono utilizzabili. E magari conservando quelle foto inutilizzabili hai rubato memoria ad altre possibili foto...
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Proseguo con il mio racconto infinito...
Sono stati 4 giorni perfetti e indimenticabili. Ha piovuto una dozzina di volte ma non ce ne siamo accorti… 5 minuti e finiva tutto, ogni volta rispuntavano colori ancora più belli. Abbiamo vissuto nel completo relax, facendoci coccolare in ogni modo e godendo della pace ineguagliabile che questo posto sa offrire. Eravamo timorosi all’arrivo… ne siamo usciti realmente innamorati. E così, quando abbiamo visto l’ultimo tramonto, ci siamo dovuti trattenere per non versare calde lacrime… Pure il clima è cambiato, forse per farci capire che dall’azzurro di Morro de Sao Paulo saremmo passati presto al grigio di Milano…
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Per soffrire ancora di più siamo saliti sulla “vetta” dell’isola a dare un’occhiata…
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… evitando di fare “il salto”…
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(questa Tiroleza non fa per noi…:eek:)
… e limitandoci a guardare con tristezza il panorama…
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Manca solo una cena e poi la vacanza è finita; comincerà il lungo viaggio di rientro. Beviamo abbondanti caipirinha per dimenticare la sciagura che si sta per abbattere su di noi!:D