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Torniamo indietro..
Dopo due notti al Delia Camp, siamo pronti per l'avventura dei 5 giorni di trekking.
O almeno.. io ed Elisabetta lo siamo... mentre Ramon e Diego (che ci accompagnerà come guida) non mi sembrano molto preparati..:D
Ridendo come un pazzo... (e in effetti, uno che molla una florente attività di famiglia per trasferirsi nel nulla più totale...) Ramon ci spiega che questa spedizione non è mai stata fatta prima! che l'ha messa nella brochure del suo lodge perchè "Prima o poi dovevo provare a farla!"
Le informazioni sul percorso sono piuttosto nebulose, io e Betty partecipiamo attivamente alla discussione sul materiale da portare, la quantità di acqua, cibo, le attrezzature e il numero di persone necessarie..
Si decide che verremo trasferiti via macchina all'altro campo di proprietà di Ramon: il Nkalamo camp (circa 80km di distanza) e da lì ritorneremo al Delia via terra.
Alla fine, prima di andare a dormire.. stendiamo un piano perfetto: ogni dettaglio è accuratamente messo a fuoco, il tragitto è disegnato sulla mappa, gli zaini sono pronti.
Il mattino seguente veniamo trasportati da Diego al Nkalamo camp con la jeep. Circa 3 ore e mezza di pista accidentata.
Ma qui ci rendiamo conto che nessun piano perfetto è in grado di reggere all'impatto con la realtà africana..:D
La persona che Ramon aveva mandato ad avvertire del nostro prossimo arrivo, in modo da allertare il personale necessario, e che trasportava una parte delle vettovaglie.. non è mai arrivato al campo! si dice che sia stato convocato dal consiglio del villaggio per una questione di corna e gravidanza...
Lo scout armato che dovevamo trovare sul posto si è dileguato!
Il personale del Nkalamo camp, approfittando del fatto che il campo è privo di turisti (l'hanno finito di realizzare poche settimane prima..) è in gran parte tornato alle occupazioni domestiche.
In fretta e furia viene organizzata una spedizione al vicino villaggio per recuperare i fuggitivi... e incrementare un poco le scorte di cibo..
Quando tutto il materiale è recuperato e disposto sul piazzale del campo, ci rendiamo conto che è troppo per i 7 portatori che abbiamo a disposizione..
Rimuoviamo tavolino da campeggio, sedie, lampade ad olio, attrezzature varie.. e alla fine i portatori rinunciano alle loro tende: dormiranno all'aperto protetti unicamente dalle reti anti zanzare. Il privilegio della tenda resta a me e Betty. E a Diego.
Il tracker sarà Godwin. Conosce molto bene la zona e gli animali.. ma ha solo un grande difetto: è letteralmente terrorizzato dagli elefanti (uno lo ha inseguito per venti minuti buoni qualche anno prima, mentre rientrava in bicicletta al villaggio).
Dopo un lungo conciliabolo sull'opportunità di partire per il trekking senza lo scout armato (un sostituto ci deve raggiungere in serata..) si decide di rischiare.. l'avventura comincia!
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Ne approfitto anche per salutare gli amici di it.hobby.viaggi a cui ho dato il link di questo thread per seguire le mie avventure africane! :D
Faccio un altro passo in avanti per raccontare un momento di tensione che nella mia personale classifica si trova al secondo posto..
Non ho foto interessanti dell'evento.. solo un paio che servono a far capire meglio la vicenda..
Al termine del trekking a piedi sono rimasto altri 4 giorni al Delia Camp di Ramon, e ho passato le giornate facendo walking safari al mattino (circa 4 ore) e night drive alla sera (altre 4 ore).
Al ritorno al Delia l'enorme mandria di bufali che avevo visto i primi giorni si è spostata verso nord e con essa hanno migrato anche i gruppi di leoni residenti in zona.
Solo 3 sono rimasti, due fratelli e una femmina (osservati durante un night drive). Sono entrati nel periodo dell'amore (meeting time). In questo frangente, infatti, i protagonisti si separano dal gruppo principale ed il maschio dominante tenta di accoppiarsi con la femmina. Il fratello rimane in zona ma viene continuamente "cacciato" dal dominante con brevi scaramucce caratterizzate da ruggiti e leggeri combattimenti..
Per nostra fortuna, l'area dell'azione è proprio adiacente al nostro campo. Durante due notti siamo continuamente svegliati dai ruggiti e solo la consapevolezza di trovarsi su palafitte alte due metri e mezzo da terra ci permette di gustare con tranquillità e curiosità i versi delle belve..
Un pomeriggio, durante le ore più calde, mentre sonnecchiamo nel bungalow.. soffocati dall'opprimente calura, un ruggito fortissimo ci sveglia di soprassalto (pensare che l'avevo confuso con l'accensione del motore del Toyota Land Cruiser..). Pochi minuti e Ramon si fionda nella nostra stanza urlando "Let's go, the lions are here!!"
Il tempo di metterci le scarpe e siamo già in cammino dietro a Maxwell (lo scout armato), Boston (tracker) e Ramon, seguiti dal prode Victor (con le sue inspiegabili ciabatte infradito..) che si occupa di proteggere la retroguardia del gruppo.
Dopo pochi minuti vediamo la femmina correre lungo la pista sabbiosa che conduce al nostro campo.. pochi secondi e sparisce nel bush..
Boston non molla le tracce.. e dopo poco tempo è il turno dell'enorme maschio dominante che fugge in un baleno dalla nostra vista..
Non so come ma Boston riesce a non perderli anche dove non si vedono tracce.. ogni tanto si ferma immobile e nel silenzio più assoluto gli basta un rumore lontato di rami spezzati, un volo d'uccelli o il verso di paura di un impala per ritrovare la giusta direzione.
In un caldo atroce, sudati e martoriati dalle mosche tsetse, dopo circa un'ora e mezza di cammino arriviamo ad una piccola penisola di vegetazione fittissima, limitata su due lati dal greto di un fiume in secca e sui restanti da un enorme pianoro aperto e senza piante.. al centro un grande termitaio alto circa 3 metri.
Boston ci dice che i leoni sono in mezzo a questo intreccio di arbusti che misura circa 10x15 metri. Sa che non vogliono uscire allo scoperto.. se ci addentriamo... ci sono buone possibilità di vederli..
Le facce rilassate e sorridenti di Boston e Maxwell mi tranquillizzano... inizia la caccia!
Per darvi un'idea di quello che ci circonda:
http://img73.imageshack.us/img73/238...bia0422it5.jpg
http://img73.imageshack.us/img73/276...bia0509tv9.jpg
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Più che una caccia... ha inizio una specie di gioco.. un rischioso nascondino..
Quando ci avviciniamo alla posizione dei leoni, questi, acquattati nel bush, si alzano di scatto e corrono verso l'altro lato dello spazio coperto dalla fitta vegetazione. Ogni volta che si muovono parte la caccia all'avvistamento: una volta una criniera, un'altra un sedere, una coda.. ma le piante sono troppo fitte per darci una visuale completa..
Facciamo questo giochetto 5 o 6 volte.. noi su un lato e loro sull'altro.. e viceversa..
Ma all'ultima passata, il maschio più grosso indugia ad alzarsi e ruggisce.. un ruggito corto, di fastidio... ma sufficiente per farmi dimenticare caldo, sudore e mosche... Mi accorgo che in quel preciso momento Victor ha agguantato me ed Elisabetta con una stretta vigorosa. Quando vede che siamo calmi ci molla. Ramon ci spiega che la funzione di chi sta dietro al gruppo è proprio quella di afferrare i turisti colti da panico e tenerli fermi, evitando che si mettano a correre. Davanti alla carica di un felino non esiste cosa più stupida di mettersi a correre!
Siamo fermi, all'ombra dell'enorme termitaio. Boston dice che il gioco è finito. I leoni sono pigri, accaldati, e non hanno più voglia di continuare a muoversi. Ogni tentativo ulteriore sarebbe troppo rischioso. Lo scout, data la vegetazione fitta, non avrebbe probabilmente il tempo di usare il fucile in caso di pericolo.
A tutti dispiace che non siamo riusciti a scattare una foto (lungo tutto il viaggio la preoccupazione costante dei mie accompagnatori è stata quella che riuscissi a fotografare qualsiasi avvistamento..). Allora gli viene in mente un'idea: possiamo salire sul termitaio e provare ad individuarli dall'alto.. giusto il tempo di scattare e via!
Boston mi chiede il binocolo e si arrampica sul termitaio, comincia a scrutare in lontananza.. io, stupidamente e senza il permesso di nessuno, mi inerpico dietro di lui.. Quando sono in cima.. faccio in tempo a vedere una scena che mi rimarrà impressa per un bel po'..
Vedo la faccia di Boston girarsi verso la mia posizione (forse voleva rimproverarmi della mia iniziativa..) ma nel movimento i suoi occhi cadono sulla base del termitaio opposta alla nostra posizione... e la sua espressione cambia dalla tranquillità allo stupore più completo..
Abbasso lo sguardo anche io, Boston mi tira un vigoroso spintone, e prima di rotolare come un sacco di patate dal termitaio faccio a tempo a vedere i 3 leoni sotto il termitaio, parzialmente nascosti da alcuni arbusti.. uno guarda verso l'alto.. verso di noi...
Mentre cado, sento Boston gridare "Nkalamo!!" (leone in pemba, lingua locale).. Maxwell punta il fucile alternativamente verso la cima del termitaio e verso il lato alla base.. da dove potrebbero spuntare..
Rumori di rami e arbusti.. passi veloci nel bush... i leoni scappano..
Quando prima discutevamo come procedere all'ombra del termitaio.. i leoni erano a 2-3 metri da noi.. dietro la montagnola a cui eravamo appoggiati...
Maxwell si avvicina sorridendo.. "Mister Stefano.. hai scattato una foto?"
Sono indeciso se mandarlo a.... o abbracciarlo... alla fine opto per la seconda opzione..:D
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Grande Cobra, leggo solo ora il tuo thread: fantastico, fuori da ogni schema. Personalmente amo vacanze un po più tranquille ma subisco il fascino del tuo racconto. A quando un vero safari di caccia (un mio sogno nel cassetto)?
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Citazione:
Originariamente scritto da antani
A quando un vero safari di caccia (un mio sogno nel cassetto)?
Ciao Antani.. e grazie per i complimenti!
Ma.. spero che tu non intenda una caccia diversa da quella fotografica... :(
Mi sembra incredibile che ancora oggi ci siano persone che si divertono a sparare ad un leone, un leopardo.. un bufalo o addirittura un elefante.. per esporre un inquietante trofeo nel salotto..
In un'area confinante con il parco del North Luangwa è consentita la caccia. Un leone vale circa 6.000 dollari (tassa da pagare al governo zambiano). Gli accompagnatori della battuta di caccia uccidono un ippopotamo, lo tagliano a fette e appendono i pezzi di carne agli alberi.
Immagina quanto sia difficile e quanta soddisfazione possa dare sparare ad un felino di 200 kg in una radura, mentre sta mangiando, sdraiato nel bush :rolleyes:
A parte le palle che i cacciatori si raccontano e cercano di far credere anche agli altri (caccia selettiva, controllo della specie, ecc..) tutti sanno quanto sia dannoso per l'ecosistema africano questo risibile "sport". Purtroppo alcuni paesi sono troppo poveri (o troppo avidi) per rinunciare ai proventi di questa attività.
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Citazione:
Originariamente scritto da cobracalde
Mi sembra incredibile che ancora oggi ci siano persone che si divertono a sparare ad un leone, un leopardo..
come darti torto:mano:
ciao
PS. Splendido viaggio e reportage.
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Io una vacanza del genere non la farei, troppo pigro e troppo comodoso, ma ammiro chi la fa e chi la racconta come stai facendo tu.
Complimenti e bentornato.
E' un vero peccato che tu abbia rinunciato ad una reflex. Io adoro le Canon ma in quelle condizioni forse una Nikon sarebbe andata meglio. Inoltre per questo genere di esperienze la full-frame, pur dando risultati qualitativamente migliori (soprattutto con poca luce e per scatti veloci), sarebbe stata un po' più ingombrante e pesante anche per via delle ottiche più spinte di cui necessitano in queste condizioni.
Ciao.
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Ritorno ai primi giorni di trekking.
Il primo giorno, quando tutto è pronto, sono già le 11 del mattino. Ora caldissima. Decidiamo di cominciare comunque, senza lo scout armato..
Alla fine camminiamo circa 2 ore, tenendoci sempre lungo l'argine rialzato del fiume. Il percorso ci consente di ammirare ippopotami, coccodrilli e uccelli nel corso d'acqua, circa due metri sotto di noi. E inoltre siamo circondati da un'ampia area sabbiosa che ci permette di individuare con facilità, ad una distanza di sicurezza, eventuali animali pericolosi.
Piccolo lato negativo.. si cammina sulla sabbia con circa 10kg di zaino. Il peso non è eccessivo (in montagna molti di voi avranno già trasportato carichi maggiori in forti salite..) ma il terreno cedevole ed il caldo mettono a dura prova il mio fisico da sedentario pigiatore di tasti..
Alla fine, arriviamo in una zona con due grossi alberi.. piantiamo il campo e mangiamo un panino con bacon e formaggio..
Un'oretta di riposo e si parte all'esplorazione della zona intorno all'accampamento in formazione "leggera", cioè senza i portatori...
Io, Elisabetta, Diego (guida), Godwin (tracker) ed un altro che chiude il gruppo. Senza gli zaini, sembra di volare!
Elisabetta ha visto all'aeroporto di Lusaka una rivista con l'immagine di un gruppo di turisti che attraversano un fiume.. e ha la fissa di fare una foto uguale. Diego vuole accontentarla.. durante il trasferimento al campo di partenza abbiamo guadato il fiume in una zona dove l'acqua è molto bassa, vuole dirigersi lì e scattare la mitica foto da brochure..:D
Quando arriviamo al punto giusto.. ci approntiamo al guado.. Godwin esplora la zona per assicurarsi che non ci siano coccodrilli. Scarpe in mano, stiamo iniziando l'attraversata.. ma Godwin avvista un gruppo di elefanti sull'altra sponda del fiume, a circa 500 metri dalla nostra posizione. Inizia una lunga discussione tra lui e Diego. Quest'ultimo dice che non ci sono pericoli, gli elefanti sono troppo lontani.. ma il tracker (e il portatore di scorta) non ne vogliono sapere.. senza scout armato.. non se ne parla!
Elisabetta alla vista dei locali terrorizzati, rinuncia alla foto... si torna indietro.
Quando siamo vicini al campo, sentiamo un colpo di fucile in lontananza!
Partono i commenti più negativi nei confronti dei cacciatori.. ma dopo qualche minuto.. il rumore di una jeep: è l'auto del Delia Camp che trasporta lo scout Maxwell e due bottiglie di vino!!
Mentre guadavano il fiume, dove volevamo fare la foto, un elefante ha caricato la jeep e lo scout ha dovuto sparare un colpo in aria per allontanarlo.. Godwin guarda Diego con l'espressione "Te l'avevo detto!"
Ok.. ora il gruppo è completo. Maxwell è un po' abbacchiato perchè gli rimangono solo 4 proiettili. La Zambia Wildlife Authority ha i fucili, ma una scarsità permanente di munizioni.. spesso sono i proprietari dei campi tendati e dei lodge ad acquistare i proiettili necessari a garantire la sicurezza dei turisti..
Sono poche anche le armi ed ultimamente gli scout che finiscono il pesante addestramento sono costretti a servirsi di armi automatiche leggere, da guerra (probabilmente provenienti dall'esercito). Questo tipo di arma è assolutamente inadatto al ruolo di protezione nel bush. Si inceppa facilmente, le raffiche riducono drasticamente la precisione e il calibro è troppo piccolo per fermare animali di grandi dimensioni.
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Lo scout è un mestiere molto ambito in Zambia. Gli scout sono rispettati, addirittura venerati, dagli abitanti dei villaggi.
Per fare un po' di beneficenza ho acquistato qualche calendario con le immagini dei bambini dei villaggi.. in quasi tutte le immagini, c'è sempre la figura di uno scout che protegge i turisti e spesso le elementari attività della vita del villaggio: andare a raccogliere la legna, rifornirsi d'acqua, coltivare e muoversi da un centro abitato all'altro.. l'omino con l'uniforme verde è onnipresente.
E' un lavoro durissimo. L'addestramento, che nel parco del North Luangwa è curato dalla Società Zoologica di Francoforte, è impegnativo.
Gli scout conducono gran parte della loro vita lontano dalle famiglie, nel bush. Oltre a turni di protezione dei lodge e dei safari mobili, sorvegliano i villaggi e svolgono missioni di pattugliamento anti-bracconaggio nel bush che durano da 10 a 21 giorni. Senza tende, sacchi a pelo o attrezzature.. per viaggiare leggeri trasportano unicamente la loro arma e poco cibo (riso, verdure e zucchero). Dormono sotto le stelle, accendono un fuoco e si dispongono a stella intorno ad esso, con la testa vicino al focolare.
Le regole di ingaggio sono ferree. A meno di casi particolari devono sparare il primo colpo sempre in aria, se malauguratamente uccidono un animale interviene una commissione di inchiesta che sequestra l'arma, calcola distanze e traiettorie, ricostruisce la dinamica dell'incidente e raccoglie testimonianze. Il sospetto che la reazione sia stata eccessiva basta a sospendere e spesso espellere lo scout dall'organizzazione.
La loro abilità nel bush è superata solo da quella degli uomini che il turismo ha trasformato da cacciatori di frodo in tracker e guide.
Maxwell ha 24 anni, 5 spesi nel bush. E' fiero e coraggioso.
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Cobra scusa so che lo avevi già detto mi pare, ma per le foto che Reflex e che obbiettivo/i hai usato?
Grazie
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Citazione:
Originariamente scritto da cobracalde
Quando prima discutevamo come procedere all'ombra del termitaio.. i leoni erano a 2-3 metri da noi.. dietro la montagnola a cui eravamo appoggiati...
Beh ... in effetti io qui Non ci sarei entrato neanche armato :
http://img150.imageshack.us/img150/2006/cobraui9.jpg
Ho troppo vivo il ricordo di quando nella riserva Masai, in prossimità di un corso d'acqua dove ci eravamo accampati per fare un break, mi balzò davanti un giovane maschio appostato tra l'erba alta nella speranza di cuccarsi qualche gazella o impala ...... sentii l'aria che spostò con la sua mole tanto ero vicino .... a pochi metri da me la guida rise come un dannato quando finalmente riuscii a muovere ancora un passo , le gambe sembravano divenute di legno ...... Non sò come tu e tua moglie abbiate trovato il coraggio di inoltrarvi in quella sterpaglia :eek:
Coraggio o .... :D
ciao .... vai che oltre che molto bello il racconto lo sai far vivere in modo completo anche a me ;)
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AMG, nessuna reflex purtroppo...
Una compatta maxi-zoom: Sony DSC-H9. Avevo anche il teleconverter 1.7 e il fisheye 0.75 (sempre Sony), 7 batterie, due schede da 2 Gb e un monopiede Manfrotto.
Ammetto anche di aver fatto una scelta precisa, soprattutto durante gli spostamenti a piedi: privilegiare l'osservazione diretta delle scene piuttosto che la ricerca dello scatto memorabile.
Quando ho visto un leopardo cacciare una specie di anatra in una laguna, mi sono accorto di aver perso una gran parte della scena nel tentativo di inquadrarlo (in rapido movimento), di regolare zoom e parametri.. Alla fine ne ho ricavato 4 o 5 foto di alberelli e fango.. e quella che forse è la punta della coda...:(
A piedi le occasioni non sono molte, gli animali scappano e se non lo fanno.. significa che non è il momento migliore per pensare a scattare una foto! :D
Dopo i primi momenti di tensione... io ed Elisabetta ci siamo ritrovati, una sera, a confidarci lo stesso pensiero. Ogni volta che si presentava un pericolo imminente.. automaticamente ci guardavamo in giro per individuare la possibile via di fuga, il 90% delle volte un albero di grosse dimensioni, alto ma facile da scalare! :D
Come si dice in Africa: quando sei solo, mai correre davanti alla carica di un felino o di un'altra belva. Se sei in compagnia, invece, basta correre più veloce di almeno un membro del gruppo! :p
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Citazione:
Originariamente scritto da cobracalde
Se sei in compagnia, invece, basta correre più veloce di almeno un membro del gruppo! :p
:D :rotfl: :D
Comunque a parte tutto gli scatti sono molto validi, complimentissimi.
Ecco perchè non riuscivo a trovare le info sull'obbiettivo usato esaminando le foto :D