Il Linomatz che mi parla di distorsione ;) :D
In una discussione del genere bisogna partecipare per forza, ma come sapete il tempo e' poco e quindi, vediamo cosa possiamo dire. Il mondo e' analogico e per fortuna e' cosi' altrimenti niente donne, niente piatti succulenti di pasta accompagnati da un buon vino, ma solo tristi ed insignificanti numeri. Cosa pero' ha portato l'uomo dall'analogico al digitale? Lo spazio, la voglia cioe' di memorizzare un maggior numero di informazioni in uno spazio minore. Memorizzare, brutta parola che pero' indica in un colpo solo il fine, dare memoria. Ora se fosse solo un problema di memoria i piu' attenti e loquaci affermerebbero subito che nel corso del tempo i processi con i quali l'uomo cerca di "memorizzare" il proprio lavoro hanno fatto passi da gigante e come mai ci si e' buttati sulla digitalizzazione dell'audio invece che sullo sfruttamento di queste maggiori capacità di memorizzazione per migliorare il bensuonante e naturale analogico? Soldi essenzialmente soldi. Utilizzare la medesima tecnologia che era in uso nel settore informatico (1 e 0 codice binario) era facile ed a basso costo ed avrebbe procurato un indotto incredibile per l'affermazione del digitale (informatica stessa) a livello del consumatore finale. Quindi una volta abbandonata la tecnologia analogica, molto costosa ed i cui avanzamenti tecnologici erano di difficile attuazione, ci si e' concentrati su come rendere ancor piu' conveniente il sistema digitale. Attenzione di qualità se ne parlava solamente per accalappiare gli utenti e per far decollare il sistema. Solamente dopo qualche anno ci e' posti veramente il problema e si e' partiti con qualche lavoro mirato in quella direzione. La situazione dopo molti anni e' cambiata e di qualità si parla con cognizione di causa con sistemi veramente ben suonanti ed anche i piu' accaniti detrattori del digitale, se messi in condizione ideale di ascolto, non possono che ricredersi. Mi aspetto qui fischi da tutti coloro che sono analogisti convinti, ma la domanda che faccio e' la seguente, questi signori hanno mai ascoltato un sistema digitale veramente ben realizzato? E quali registrazioni analogiche attuali ascoltano? Naturalmente come ha detto GPM abbiamo registrazioni di moltissimi anni fa che suonano in maniera eccellente, come registrazioni attuali che fanno schifo e viceversa. Quindi non bisogna accanirsi in quei casi sul mezzo ma sul sistema e sul metodo di ripresa dell'evento utilizzato. Per ripondere a Linomatz che mi sembra dica che una registrazione digitale a volte suona meglio se ascoltata tramite il vinile, mi sembra che in quel caso ci sia qualche cosa che non vada nella catena complessiva, dal microfono ai diffusori per intenderci. Il digitale e' una bruttissima bestia e purtroppo e' l'utente finale stesso che e' causa di tanto sfacelo. Mi spiego meglio. Le case sono costrette, e dico costrette, a presentare prodotti con una infinita di caratteristiche. Basta guardare i lettori universali, sono lettori che per un pelo non fanno il caffe', come ci si puo' aspettare da questi prodotti una qualità estrema sull'audio se pretendiamo che lo stesso prodotto offra una sezione video da urlo progressiva e magari con uscita scalabile dvi? Il progettista fa i conti con un budget assegnato e quindi a voi le conclusioni. Quando pero' siamo in presenza di prodotti destianti all'audio di eccellenza le cose cambiano, anche per il portafogli purtroppo e le prestazioni raggiungono vette molto elevate: Mi ricordo a tal proposito una prova di un player di eccellenza condotta da Benedetti (SACD Classe')e le conclusioni erano molto interessanti, vi invito tutti a leggerla. Da allora la tecnica ha fatto ulteriori passi ed in un prossimo futuro anche i SACD di fascia medio bassa faranno un ulteriore passo in avanti con prestazioni ancora superiori. Purtroppo pero' in un mercato di massa raramente il concetto di qualità va d'accordo con la velocità con la quale i prodotti vivono sul mercato stesso. Pe rispondere poi a tutti coloro che si dilettano in calcoli, vi posso solo dire che il digitale di per se e' compresso, nel senso che in fase di digitalizzazione la forma d'onda originale viene approssimata e quindi passatemi il termine compressa (non lo e' ma e' per far capire la perdita di informazioni). Questa perdita di informazioni e' quella per la quale i nostri audiofili si dannano l'anima per l'ottenimento di performance ancor apiu' vicine alla realtà. Di fatto pero' le ultime tecnologie, per me il SACD nella sua ultima versione, riescono ad avvicinarsi veramente molto alla realtà dell'evento sonoro, con ancora alcuni piccoli svantaggi rispetto alle tecniche analogiche ma con infiniti vantaggi che sono sotto gli occhi di tutti. In questo, passatemi la battuta, il laboratorio ci aiuta molto con valutazioni oggettive che il nostro caro orecchio non puo' arrivare a fare. Ci risentiamo presto