Re: Re: Re: Re: purtroppo...
Citazione:
Highlander ha scritto:
Anche la prima che hai scritto Tu Non e' da meno ! :o
Forse, ragioni solo da fruitore di opere dell'ingegno non riflettendo sul fatto che se non ci fossero societa' degli Autori, ci sarebbero molte meno opere. :rolleyes:
Le Societa' degli Autori sono nella maggior parte dei casi, l'unico introito per i "Creativi" che vengono anche tutelati dallo sfruttamento selvaggio e non remunerato del loro ingegno :cool:
Certo...nessuno e' perfetto... e anche la SIAE su certe cose non fa eccezione; ma definirla Societa' a delinquere e' a dir poco inaudito, diffamatorio e fuorviante :(
Beh ho esagerato, perchè in questo caso non c'è stata nessuna condanna e quindi spero nessuno mi quereli per quello che ho detto;)
Non mi riferivo al principio del Copyright, ma a come viene applicato e alla società che lo gestisce.
E devo dire che in questa trasmissione, colui che la rappresentava, mi aveva lasciato abbastanza esterefatto.
Se ti puo' interessare, quà c'è l'intera puntata
http://www.report.rai.it/2liv.asp?s=82
P.S. è una trasmissione di raitre. Pero' non si parla di politica e pertanto prendetela così com'è, senza preconcetti.
Re: Re: Re: Re: Re: Re: purtroppo...
Citazione:
Highlander ha scritto:
Visto che il fenomeno e' di difficile limitazione e lo Stato latita nei controlli etc.. Ha deciso di concedere alla Siae un balzello che applica sul materiale vergine, almeno qualcosa torna nelle tasche degli autori :rolleyes:
Scusa Highlander ma qui non mi trovi d'accordo.
Che la SIAE tuteli i suoi iscritti e che gli autori debbano avere un loro "giusto" compenso non ci piove.
Sul "come lo fa" è sotto gli occhi di tutti e non a caso è commissariata da anni, anche se mi sembra che abbiano nominato un nuovo presidente da poco.
Ma che quella tassa serva 1) a combattere la pirateria o 2) a remunerare gli autori, soprattutto quelli più deboli, 3) o sia giusta non penso proprio sia vero.
1) La pirateria "domestica" ha un impatto risibile sul totale delle vendite e non superiore alla pluridecennale duplicazione su cassette (audio o video), quindi il suo "costo" è, dai dorati anni '60, compreso nel prezzo dell'originale.
La pirateria "industriale" invece è indubbiamente aumentata, soprattutto qualitativamente grazie al digitale, ma è un fatto criminale. E non mi risulta che le associazioni criminali richiedano scontrini o fatture o anche solo si approvvigionino dei supporti presso i normali canali distributivi.
Quinidi la tassa SIAE non la paga la criminalità che continua tranquilla a fare il suo remunerativo "mestiere", ma la paga l'80% delle persone che si masterizza "legalmente" le proprie copie (o le foto del figlio) ed il 20% di furbi già ampiamente previsti nel costo del CD comprato dai primi.
2) Se sei iscritto alla SIAE saprai come funziona il riparto di tutti quegli incassi non direttamente riconducibili ad un'opera od un autore od un editore. Sono divisi in base ai diritti distribuiti nei periodi precedenti. Il risultato è che i "soliti noti" continuano ad ingrassarsi a scapito dei piccoli autori che sono meno tutelati dalle major. Quindi la tassa non tutela gli autori come categoria, ma i soliti Top 10 che quasi da soli si spartiscono la torta.
3) Questa è la parte che a me irrita di più. Quando io acquisto un CD o un DVD non acquisto un "prodotto" ma un "mezzo di trasporto" di un'opera che costa pochissimi euri. Quello che pago molto è il diritto di poter visionare od acoltare l'opera, cioè la licenza d'uso.
Anche questo mio diritto è tutelato dalla legge, che infatti prevede che io mi possa fare non una, ma tutte le copie che ritengo (lecitamente) giusto e con i mezzi che voglio affinché io possa esercitare questo mio diritto come e dove mi pare.
In pratica se io acquisto un CD musicale, posso farne una copia che poi ascolterò nel lettore in casa, così non rovino l'originale, poi farne una copia che terrò in macchina per ascoltarla mentre viaggio e se voglio me lo passo sull'iPod così quando scendo dalla macchina continuo ad esercitare il mio diritto d'ascolto.
Tutto questo è gia ampiamente previsto dalle industrie al momento della determinazione del prezzo di vendita, che sanno che io posso esercitare il mio diritto alla copia invece che comprare 3 originali.
Quindi il prezzo di vendita comprende già, da anni, un "costo copia" e la tassa sui supporti vergini (si paga anche sugli iPod e gi HD), a mio avviso, è solo una duplicazione del costo già pagato con l'originale (quindi come la vogliamo chiamiare?).
Il fatto poi che non ci sia modo di combattere un fenomeno criminale efficaciemente debba far ricadere gli effetti negativi su chi è estraneo al fenomeno è a mio avviso una gravissima ingiustizia.
Con questo principio dato che il 96% dei reati in Italia resta impunito potremmo essere chiamati tutti a fare almeno un paio di mesi di galera a testa. Chi li farebbe tutti quegli anni di carcere altrimenti?
In Italia musica e film hanno dei costi che possono essere anche il doppio rispetto ad altri mercati europei per non andare oltreoceano.
Io credo che la pirateria sia solo un mezzo falso problema, cavalcato dall'industria per mantere prezzi alti ed "estorcere" ingiusti balzelli.
Almeno concentrassero queste "risorse" per migliorare quallità artistiche e tercniche dei prodotti, mi darebbe meno fastidio pagare una "tassa sullo sviluppo".
Secondo me, finché gli autori, gli editori ed il legislatore (e magari per una volta le associazioni dei consumatori) non si mettono a ridiscutere tutta la normativa sui diritti d'autore, non se ne esce.
Ciao.