I vizi sono difficili da sradicare, ci vuole tempo.
Quando si rassegneranno al fatto che stanno lavorando per lo streaming e non per il formato fisico la qualità migliorerà.
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I vizi sono difficili da sradicare, ci vuole tempo.
Quando si rassegneranno al fatto che stanno lavorando per lo streaming e non per il formato fisico la qualità migliorerà.
1) Ho dei diffusori da stand, ma di dimensioni paragonabili a diffusori da pavimento. Al momento sono molto soddisfatto del loro comportamento sulle basse e non prevedo di abbinare i loro sub. L'ambiente è abbastanza piccolo (17 mq) ma molto trattato, con un fronte diffondente su tutta la parete dietro le casse, con pannelli RPG Diffractal 180x60. Altri pannelli identici sono piazzati sui punti di prima riflessione. La parete dietro il punto d'ascolto, purtroppo molto vicina, è stata resa il più possibile assorbente, con pannelli Oudimmo. Sul pavimento un grande tappeto con sotto tappeto di feltro da 5 mm. Sul soffitto pannelli assorbenti e diffondenti.
Negli angoli tube traps e altri bass trap, che però poco fanno sulla risonanza modale a 47 hz (+15 dB), propria della mia stanza.
Ci vorrebbero enormi bass trap poco compatibili con lo spazio disponibile.
2) Utilizzo da tempo, in abbinamento al trattamento passivo, il DRC per la parte digitale. Per me, nel mio impianto e ambiente, è un elemento essenziale per "domare" la suddetta risonanza di cui sopra. Ho piazzato i diffusori in prossimità degli angoli per avere una esaltazione abbastanza costante in gamma bassa, che poi linearizzo facilmente e in maniera assolutamente indolore con il DRC, che faccio lavorare quasi solo in sottrazione. In questo modo riesco anche a riempire una cancellazione di fase insieme ad un piccolo boost di + 3dB alla frequenza maledetta.
I bassi sono estesi, molto articolati e senza code. La risposta in frequenza è lineare entro 2/3 dB su tutta la gamma. La RT60 contenuta intorno ai 350/400 ms.
3) Non uso più preamplificatori e nemmeno integrati. Non ho manopoline con i controlli di tono. Tutto avviene via software, correzione attiva e controllo di volume..
4) Utilizzo preferibilmente file hi-res, redbook rippati da me e Tidal, anche per l'uso del DRC.
Credo che la pur buona qualità di Tidal sia inficiata da qualche "trattamento" che non me lo fa suonare esattamente come il file corrispondente. Ma non posso escludere che possa essere mia suggestione.
Come si può vedere dall'impianto in firma ho un giradischi che uso ogni tanto soprattutto per affetto, essendo della generazione nata e cresciuta coi vinili. Trovo l'ascolto piacevole, mi fa rivivere il passato con il rito dell'estrazione del disco dalle bellissime copertine, la posa dello stesso sul piatto, ma in termini di qualità assoluta personalmente preferisco di gran lunga il mio anomalo sistema digitale.
Anomalo perchè non prevede (più) l'uso di dac. Dal Mac vado direttamente al finale con un cavo di rete utilizzando il protocollo Dante, usato principalmente negli studi di registrazione. Il segnale digitale non viene mai convertito in analogico ma va direttamente agli otto moduli di amplificazione in classe D. L'unico tratto analogico è quello verso i diffusori.
5) Da quando sono passato questo setup molto minimale, provenendo da un percorso classico hi-end, la totale mancanza di distorsione mi fa inconsciamente spesso spingere sull'acceleratore. Diciamo che difficilmente ascolto a meno di 90 dB
Maddai... non da oggi sono convinto che lo sviluppo futuro più probabile nel campo dell' audio puro (non parlo di diavolerie digitali) sia la multiamplificazione delle casse, con un amplificatore per ciascun altoparlante, e questa è la prima volta che mi capita un impianto con casse passive (*) sviluppato su questa base... notevole anche la scelta di casse monitor da 40 (e passa) litri a tre vie soluzione che come "concept" (solo quello ovviamente) mi ricorda le mie prime casse "serie", le vintage jbl 4311 (anche quelle "monitor"...)
... molto bello anche il resto, dal corredo software al condizionamento ambientale, non chiedo cosa avessi prima per considerare tutto ciò "minimale", comunque tu ci sia arrivato devo dire che è un bel punto di approdo! :)
(*)aggiornamento casse passive a tre vie
A prescindere dalla sezione analogica, la parte digitale è limitata ad un pc, un cavo di rete e all'amplificatore, oltre naturalmente ai diffusori. Direi che non c'è molto. Dal punto di vista concettuale c'è molto di più, certamente.
Precedentemente ho avuto impianti classici (dac PS Audio Directstream, pre e finale Spectral, Wilson Sophia II)
Per quanto riguarda il discorso della multiamplificazione sono perfettamente d'accordo con te.
Può essere interna, come nei diffusori attivi, o esterna. Io al momento sto solo multiamplificando mantendendo il crossover passivo, visto che le mie PMC hanno coppie di connettori per ogni driver. L'idea di escludere il cross interno ed usare quello digitale del dsp è cosa che metterò a breve in atto. Le impostazioni dei tagli sono già state fatte, dovrei solo abilitarle nel dsp.
Voglio però studiare meglio la cosa perchè la maggioranza dei crossover ben fatti non si limita a tagliare, ma spesso sono presenti delle celle di ritardo per mettere in fase i driver.
Per il momento me la godo così.
I diffusori attivi sono un'eccellente soluzione in moltissimi casi, ma spesso sono visti come il fumo negli occhi dall'audiofilia classica.
In effetti hai risposto ad una domanda che era rimasta inespressa, se usassi o meno un crossover elettronico. :)