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Citazione:
Bassi ottimi, addirittura strepitosi in confronto a ciò a cui ero abituato, ma talmente esuberanti da offuscare
Con affermazioni di questo tipo ne dubito.
Però passare da
Citazione:
I miglioramenti da me notati sono marginali
a quelli appena indicati è cosa che solleva alcune perplessità.
Dando per scontato che entrambe le affermazioni siano basate su fatti reali la domanda, banale, ma che ovviamente uno dovrebbe porsi è: "a cosa è dovuto tutto questo, quale meccanismo viene innescato/attivato?".
La risposta non dovrebbe essere "Non mi interessa", la curiosità è insita nel genere umano, invece nessuno lo hai mai spiegato, tanto meno chi li produce, dovrebbe essere motivo di vanto poter dire: "Grazie alla nostra ricerca abbiamo scoperto che.... come dimostrato ampiamente da queste ricerche pubblicate su.... e che hanno ricevuto l'avallo da Laboratori e Istituti di ricerca, il tutto ora protetto da un brevetto mondiale in cui sono descritti tutti i meccanismi e le modalità", invece il silenzio più assoluto, il buio più totale , solo affermazioni circa il bianco più bianco del bianco e niente altro.
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A Firestart:
No, non ho fatto test in cieco.
Purtroppo, e non per mia scelta, ho sempre coltivato la mia passione per l'alta fedeltà in perfetta solitudine.
Da quando ho scoperto questo forum, però, mi sento meno solo e apprezzo molto la possibilità di avere con altri un confronto costruttivo.
A Nordata:
Capisco il tuo punto di vista: i cavi di alimentazione non possono produrre alcun effetto, quindi chi parla sia di risultati modesti che eclatanti nell'uso del medesimo cavo, cade in contraddizione.
Ovviamente la mia opinione è dissimile: il Cardas ha semplicemente fornito prestazioni diverse in differenti contesti.
Comunque su una cosa hai ragione: non è concepibile che la diatriba, a volte aspra, fra cavofili e cavoscettici vada avanti in modo così poco costruttivo.
Chi può fare qualcosa di tangibile è giusto che la faccia.
Io ho avuto la fortuna di imbattermi, una sola volta in oltre 20 anni di utilizzo, in un comportamento eclatante di un cavo di alimentazione Cardas, inserito in una catena audio temporaneamente assemblata per fare sperimentazioni con la musica liquida.
Ebbene, a 5 anni di distanza sono ancora in possesso di tutti gli elementi di quella catena, e posso ricostruirla.
Scommetto che per la legge di Murphy, e magari altre variabili di cui non ho tenuto conto, questa volta la Madonna si guarderà bene dall'apparirmi.... d'altra parte a chi non è successo di portare un'apparecchiatura elettrica guasta all'assistenza, e quando il tecnico l'accende funziona perfettamente?
Sono figuracce imbarazzanti.
Non lo dico per mettere le mani avanti: quanto descritto nel mio precedente intervento è troppo strano, inspiegabile ed esagerato anche per me che l'ho vissuto in prima persona. Non mi aspetto che si ripeta.
Ma vale la pena tentare: se il Cardas avrà lo stesso impatto di 5 anni fa, sono certo che sarà possibile misurare i cambiamenti intervenuti.
Non ho la minima idea di come operare in questo caso, quindi sarò senz'altro qui a chiedere assistenza a chi ne sa più di me.
Ma andiamo per gradi.
Fra circa 6 mesi cambierò casa e a causa del sottodimensionamento del nuovo appartamento rispetto alle esigenze della mia famiglia sarò costretto a rimettere insieme proprio quell'impianto di cui stavo parlando, con la sola eccezione del dac.
Non chiedetemi di farlo prima, troppo sbattimento in un momento della vita per me caotico.
Per ricostruire esattamente quell'impianto mi basterà reinstallare la vecchia scheda audio Edirol, e poi potrò cominciare a giocare con i cavi.
Qualunque cosa succeda spero che mi sarà riconosciuta almeno la buona fede, e la buona volontà di fare qualcosa di utile.
Se non fossi più che sicuro di ogni singola parola che ho scritto, aggettivi compresi, eviterei accuratamente di espormi in questo modo.
Più di questo non posso fare.
Saluti
Riccardo
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Approfitto di questa discussione per chiedere qualche parere.
Ad oggi il mio impianto e` collegato alla rete da una multi presa a muro realizzata dal mio elettricista di fiducia, mentre i cavi di alimentazione sono quelli forniti con i singoli apparecchi.
Stavo pensando di apportare due modifiche:
1) prendere un condizionatore di rete, sia per ridurre sbalzi o disturbi (l`elettricista dice che la rete da noi non e` il massimo), sia per avere una protezione da possibili picchi ed evitare danni di natura elettrica.
Potreste consigliarmi un apparecchio adatto alle mie esigenze?...tra l`altro non ho idea dei costi di queste cose...
2) Vorrei cambiare i cavi di pre e finale, non tanto per ottenere qualche beneficio, ma più` che altro perché quelli originali sono lunghissimi e mi fanno solo spessore dietro il mobile con le elettroniche.
Se ci metto mano, devo tenere in considerazione qualche parametro per scegliere i cavi o vanno bene ad esempio anche quelli da pc?
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Per quanto riguarda il "condizionatore" per prima cosa andrebbe stabilito di cosa hai bisogno, ovvero quali sono i problemi della tua rete:
1 - presenza di disturbi costanti (ronzii, fischi...) o disturbi improvvisi (click, pop...)
2 - picchi improvvisi dovuti ad extratensioni per l'accesione/spegnimento di grossi carichi
3 - valore della tensione per lo più superiore o inferiore al valore nominale o con fluttuazioni lente
4 - fluttuazioni improvvise della valore della tensione attorno al suo valore nominale
5 - interruzioni di erogazione dell stessa e/o necessità di avere ancora l'alimentazione per un certo periodo di tempo dopo l'interruzione della stessa
Non è detto che siano presenti tutti, il più delle volte solo i primi due ed ognuno richiede una soluzione diversa e dal costo ben diverso, basso nei primi due casi, sempre più alto negli altri.
In ogni caso nel forum si è già parlato molte volte di questo argomento, io stesso ho descritto le varie soluzioni, ma non è questa la discussione adatta per parlarne.
Per quanto riguarda la sostituzione dei cavi che citi personalmente acquisterei del normalissimo cavo a 3 conduttori (o due, se del caso) della sezione adatta al carico da alimentare, in parole povere una sezione di 1,5 mm. è più che sufficiente per qualsiasi pre, una da 2,5 è più che ridondante per qualsiasi finale (anche perchè sezioni maggiori presupporrebbero un assorbimento per cui è inadatto anche il normale contratto per uso domestico) :D.
Spina adatta alle prese che sono presenti nell'abitazione, la spina schuko non influisce sulla qualità de suono (sembrerà strano, ma è così), è solo inutilmente ingombrante.
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Grazie Nordata,
mi sembra di capire che non esiste una soluzione universale (nel mio caso non ho fruscii o ronzii, si parla solamente fluttuazioni di tensione).
Al massimo mi piacerebbe capire se c`e` qualcosa che previene possibili danni (in pratica se arriva un picco o un fulmine o che ne so, invece di fulminarsi l-impianto, si fulmina lui o magari scatta tipo salvavita).
Per i cavi, mi sembra di aver invece capito che qualsiasi cave decente vada bene e che 2.5mm di sezione sono sufficienti per tutto.
Come mai si vedono tanti apparecchi, non solo audio, con prese schuko se non portano alcun beneficio e occupano inutilmente spazio?
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Brevissimamente: se le fluttuazioni sono lente ci vuole uno stabilizzatore, anche di tipo elettromeccanico, costoso, se sono veloci deve assolutamente essere di tipo elettronico (e con uscita sinusoidale vera), più costoso.
Per sovratensioni improvvise e brevissime basta inserire un varistore, costa circa 1 €, e solitamente lo si trova all'interno di quelle "ciabatte protette" o già inserito nei vari stabilizzatori o anche negli alimentatori.
Per le extratensioni elevate causate da cadute di fulmini lontano ci vuole uno scaricatore, dispositivo che qualsiasi buon elettricista può installare vicino all'interruttore generale (costicchia).
Se il fulmine cade sulla casa o sulle rete della stessa ci vuole invece solo una buona assicurazione (non sto scherzando).
Venendo all questione schuko,sarebbe obbligo dell'importatore fornire il cavo con la presa standard a norma per il Paese in cui l'apparecchio viene distribuito (così come sarebbe obbligatorio sempre per Legge fornire ili manuale in italiano, appunto :rolleyes:).
Mi è capitato di trovare nell'imballo di alcuni prodotti un cavo con la Schuko, uno con la spina italiana, uno con quella USA e uno con quella inglese, produttore e/o distributore molto serio.
Prova ad andare e vendere in USA un prodotto non con la spina Americana (idem in Inghilterra o in altri Paesi) e vedi che multe arriverebbero.
Il mercato tedesco fa molti numeri in termini di prodotti venduti, loro la vogliono obbligatoriamente e quindi si fornisce quella e si risparmia, la si rifila anche a chi non la vorrebbe/userebbe, ma non protesta.
Poi magari si mette l'adattatore per risolvere il problema e questa si è veramente una idiozia poichè un adattatore è sempre qualcosa che può causare problemi in termini di sicurezza.
Se la spina Schuko migliorasse la qualità del suono, come sostengono alcuni audiofili dalle orecchie sopraffine (ovviamente deve essere in alluminio tornito dal pieno e costare qualche centinaio di Euro) mi sai dire come fanno i poveri utenti USA o del Giappone che si ritrovano a dover usare, orrore orrore, quella loro spina con due lamelle?:eekk: Non mi risulta che facciano la corsa ad acquistare spine Schuko ed a cambiare di conseguenza anche quella presente nella parete.
E credo che loro di Hi-Fi ne capiscano qualcosina.
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Sei stato molto esaustivo sul discorso corrente elettrica.
Peccato per i cavi pensavo già` di acquistare dei cavi ricavati proprio da blocco in metallo pieno, anzi, volevo togliere il resto della catena e ascolto solo i cavi:D...sai che figurone con i super audiofili.:D
Quindi la schuko va per la maggiore perché` i mercati che fanno più numeri la usano come standard e noi dobbiamo adeguarci?
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Anni fa le prese e relative spine usate in Italia erano quelle solite ed esistevano solo quelle, ogni Paese usava le proprie, da decenni e più e nessuno sie ne faceva un problema.
Con il diffondersi del commercio internazionale sono cominciati ad arrivare prodotti direttamente dall'estero, molti con le proprie spine che venivano sostituite all'arrivo., qualcuno ha iniziato anche ad installare nelle prese a muro le schuko poichè molti prodotti che arrivavano dall'estero ne erano dotati, nessuno ha obbiettato alcunchè e la cosa è proseguita, solo per comodità.
Non c'è bisogno di adeguarsi, personalmente quando compro un prodotto e mi trovo con la spina schuko la prima cosa che faccio è quella di tagliarla e sostituirla con una spina con i classici 3 poli in linea, anche perchè tute le prese a casa mia sono di questo tipo.
Se, invece, il cavo è di quelli staccabili terminati con presa per la vaschetta IEC butto il cavo originale in uno scatolone e mi costruisco un cavo della lunghezza adatta con spina italiana.
Quando ho tempo prelevo un cavo da quello scatolone, taglio via la spina schuko e ne metto una italiana: cavo pronto per il prossimo impiego.
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Grazie della dritta, vedrò` di imitarti!
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bisogna fare pero' una piccola distinzione.
la spina italiana classica, quella piccola, va bene per carichi fino a 10A, che sono la maggior-parte ma non gli unici.
per carichi superiori non è consigliabile (e neanche a norma) cambiare una sciuko, che è da 16A, con quella italiana piccola. andrebbe usata la corrispettiva da 16A italiana, quella più larga.
comunque sia, la sciuko ha sicuramente un pregio, quello di avere una resistenza meccanica sui contatti molto superiore a quella italiana. solo per questo è sempre consigliatissima per carichi anche di qualche ampere.
poi, almeno per le prese, io consiglio sempre le solite marche note. ci sono in commercio purtroppo un sacco di schifezze fatte veramente male, che non garantiscono un buon contatto elettrico e sfiammano o fanno rumore al solo toccarle :(
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Come hai scritto tu stesso: esiste la versione da 10 A e quella da 16 A esattamente come la schuko, basta scegliere quella adatta; ricordo comunque che 10 A corrispondono ad un assorbimento continuo di 2300 W, credo non siano tanti gli impianti che assorbano in totale tale potenza, per non parlare dei singoli apparecchi, con 16 A siamo praticamente a 3700 W, mi pare che i normali contratti domestici si fermino a 3500.
D'altra parte i due contatti della schuko hanno sezione praticamente uguale a quella dei contatti della spina italiana da 16 A, per quanto riguarda il contatto tra spina e presa questo avviene in entrambe tramite un terminale (o due) a pressione leggermente ricurvo, anche qui sono praticamente uguali.
Cambiano le dimensioni, una rotonda e l'altra rettangolare ed il sistema di contatto della Terra, esterna nella schuko, tra i due poli in quella italiana.
Nella totalità delle prese estere tale contatto è fatto tramite un terminale più o meno spostato rispetto ai due contatti attivi, ma sempre sul quella faccia e, come ho già scritto, non credo che in USA o Giappone, ma anche in Inghilterra è simile, ci siano lamentele circa la qualità delle proprie prese e la corsa a cambiare la spina sostituendola con quella tedesca.
Maggiore resistenza agli strappi? Dipende, ci sono spine/prese italiane che basta sfiorarle perchè si sfilino, così come altre per cui bisogna tirare con forza per sfilarle, dipende dalla qualità e tolleranze costruttive, ergo dal costo e dal produttore, non dalla forma.
Per concludere potrei anche condividere questa parte riguardante la sicurezza, ma ritorna la domanda: in USA cosa fanno? Incendi, disastri, incidenti ad ogni piè sospinto perchè le loro lamelle sono tanto piccoline e la spina è poco appariscente pure lei? Proprio da loro dove ogni minimo problema è manna per avvocati e class action.
Per finire, vorrei ricordare che ho letto più di una volta l'avvertenza di usare la schuko per la sua influenza sul suono, per avere il "vero suono", nessun riferimento alla sicurezza alla trazione accidentale ed anche nelle pubblicità di alcuni costruttori si parla del suono, non di banali problemi di sicurezza dell'impianto e/o affidabilità
Giusto per dimostrare che non parlo a vanvera, questa è una parte della descrizione di una spina schuko di un noto costruttore, come potete leggere:
Citazione:
The new ........ series feature a new plating technique which delivers sonic improvements
Credo non ci sia bisogno di traduzione, vedete voi stessi che si parla di miglioramenti sonori, in tutta la descrizione non c'è alcun riferimento alla sicurezza di funzionamento, alla resistenza allo strappo o altre cose tecniche.
Più avanti nella stessa descrizione si cita anche il sistema fermacavo (l'anellino che lo stringe all'ingresso della spina) "antirisonanza"; come certamente ben saprete se il cavo di alimentazione risuona (a che frequenza e perchè? Non si sa) è un fatto deleterio (perchè? Non si sa).
Questa citata costa almeno poco, solo intorno ai 60 €, per una presa che offre tutte queste meraviglie converrete che è praticamente regalata.