Monaco di Baviera München Muenchen Munich High End 2016 - XVIII
La delusione più grande: Burmester Reference Line + 500 Konzeptlautsprecher
Prima di tutto qualche foto per capire di cosa si tratta: il sistema merita due post!
Si tratta del più mastodontico impianto e sistema di altoparlanti mai visto in vita mia.
Come detto in apertura, una tonnellata di speakers! Per via dell'incredibile peso, gli speakers sono dotati di 6 solidissimi occhielli superiori e di altrettanti 6 occhielli posteriori per la movimentazione.
I woofers hanno due diversi posizionamenti. Quello corrente, con le fiancate allineate al corpo principale e l'emissione laterale, ed una più live, con il corpo girato e i coni rivolti all'ascoltatore.
Prima di fare qualsiasi altra considerazione, quindi, complimenti a Burmester per aver progettato e poi prodotto un altoparlante così innovativo e complesso. Un po' come i "concept" delle auto immagino che non sempre i progetti su carta vengano poi effettivamente realizzati. I complimenti sono più "sonori" in relazione al particolare momento economico. Non oso peraltro immaginare quanto sia costato solo "issarle" sin lì. Ma Dieter Burmester (deceduto circa un anno fa) non era nuovo a realizzazioni senza compromessi...
Preciso che siamo entrati nella sala per due distinti ascolti. Nel corso della prima dimostrazione abbiamo ascoltato alcuni brani interessanti, a volume medio. Nel corso della seconda, invece (in prossimità della chiusura della manifestazione), il volume era decisamente più elevato e con lui - come immaginabile - la pressione sonora complessiva.
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Sopra. L'interno dei clamorosi finaloni mono 159, da 54.000€ cadauno.
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Sopra. La spaventosa flessibilità di connessione, che consente di amplificare separatamente praticamente ogni singola sezione dello speaker.
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Sopra. Notare anche i giganteschi occhielli di trasporto posteriori, dello stesso tipo dei sei superiori, per un totale di 12 occhielli complessivi per ogni speaker!
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Monaco di Baviera München Muenchen Munich High End 2016 - XIX
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Claudio movimenta il blocco woofers e lo posiziona in modalità live, quella utilizzata nella seconda sessione di ascolto, con woofers rivolti direttamente verso l'ascoltatore.
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Il costo complessivo dell'impianto non è determinabile. Infatti il listino riporta solo i circa 220.000€ necessari a portare a casa propria le elettroniche. Ma nasometricamente direi che il prezzo del pezzo unico delle "C500" sia almeno pari a quello del resto dell'impianto. "500".000 tondi tondi? http://www.avmagazine.it/forum/image...s/icon_eek.gif
La prima sessione "soft" inizia con la solita chitarra di Antonio Forcione nel suo Live Quartet incisa da Naim Audio. Segue un brano folk di Alison Krauss & Union Station "it doesn't a matter - so long so wrong". L'impianto, malgrado il gigantismo, emette una bella gamma bassa, loudnessosa (diciamo la verità: un po' artificiale, considerato il volume e lo affermo da amante inveterato e non pentito dei bassi) anche a volumi contenuti e questo ha oggettivamente dell'incredibile, anche se... la prestazione è un po' curiosa, non pulita... Do quindi intanto per scontato che l'ambiente di elezione di questi giganti non possa che essere dimensionalmente adeguato. Si continua con il classico "Hey hey" dell'ottimo unplugged di Eric Clapton rimasterizzato. (Siamo giunti alla terza "schitarrata".) Segue la voce maschile di Benjamin Clementine "Nemesis - at least for now". Giunti a questo punto appare chiaro che il suono non è all'altezza del prezzo. Il programma audio appare a tutti particolarmente deludente. Si prosegue con la poderosa musica elettronica di Boris Blank "The time tunnel - Electrified" a 24 bit e 88Khz. Una interessante (ma non certo esclusiva) peculiarità della installazione è di visualizzare su un ampio display "cosa" viene posto in play: la trovo una grande dimostrazione di civiltà verso chi ascolta. Usare segretezza per eliminare alla radice la possibilità di fare confronti (peraltro a distanza, quindi poco probanti) mi sembra davvero patetico. Come positiva conseguenza, tutti sono rimasti molto attenti al programma che veniva presentato e nessuno shazamma inutilmente in sala. Bravi!
Con una certa delusione termina quindi questa prima sessione di ascolto. La sala silenziosamente si svuota. Ma Claudio gnagno mi informa che a fine serata ci sarà la dimostrazione "grandiosa". Dunque programmiamo i nostri spostamenti per stare lì sul finire della giornata.
Quando torniamo lì, l'incipit è lo stesso brano con il quale avevamo terminato la volta scorsa. Si tratta ancora una volta della poderosa musica elettronica di Boris Blank "The time tunnel - Electrified" a 24 bit e 88Khz. Ad alcuni di noi sembra però che qualcosa non funzioni in gamma bassa. Ma si prosegue fin quasi alla fine del pezzo come se nulla fosse. L'impatto sonoro sembra notevolmente spostato a sinistra. Niente di grave, in effetti: il cinquantamilaeuroso finale di destra era stato lasciato... spento! :eek: Mormorio e sconcerto in sala. Si spera nel seguito. Si passa quindi al solito, già citato, Sheffield Lab di batteria. Suono decisamente potente e muscolare, ma risultava riprodotto decisamente meglio e con più vitalità e presenza dalle lillipuziane Atohm. :eek: Si prosegue dunque con Yello "Tied Up - Flag". Poi si passa al Phil Collins de "In the air Tonight - Face Value" (remastered 2016 96Khz 14 bit). Claudio si è ormai seccato per la deludente prestazione del set, non ama il genere del programma e a soli due metri di distanza mi fa cenno di non insistere (parlarsi è tecnicamente impossibile per via della pressione sonora). A gesti lo prego di attendere almeno il famoso, prorompente attacco di batteria. Ma al terzo minuto l'attacco arriva, l'impianto va sonoramente in clipping, la distorsione è elevatissima, i woofer sono in crisi totale, le medio alte "fuori di sé". Chi ha in mano il telecomando prosegue come niente fosse. Dopo un po' il tipo, allertato dalle facce perplesse e infastidite dei presenti in sala, si decide a diminuire il volume.
Io e Claudio abbandoniamo velocemente la sala. Forse non è solo il sistema ad avere problemi, ma la colpa del flop è ascrivibile anche a chi ne ha curato la dimostrazione. Dico un "forse" non proprio convinto. In ogni caso, senz'altro la delusione più grande della manifestazione. Dieter Burmester ne avrebbe davvero sofferto, se fosse stato ancora tra noi: dilettantismo allo sbaraglio! Quando un uomo da solo riesce a mandare in fumo la fatica di un grande team e a bruciare il prodotto di enormi investimenti! Davvero la persona giusta al posto giusto! Mah!
Monaco di Baviera München Muenchen Munich High End 2016 - XX
Siamo arrivati alla fine di questo microviaggio a 20 tappe sul Monaco High End. Per quanto mi riguarda, ho sempre maggiori dubbi e sempre meno certezze. L'unica certezza è che sono arrivato ad una età in cui l'ipocrisia del "va bene tutto" o del "va bene quel pezzo, perché quel marchio NON PUO' andar male" (o, peggio, declinato nella versione prosaica del "con quello che costa DEVE andar bene") deve essere abbandonata. L'ho fatto questa volta in modo quasi brutale, sperando però di non aver offeso alcun possessore di pezzi che per miei evidenti limiti non ho ancora avuto modo di apprezzare a pieno. Questo nostro mondo è popolato di audiofili in possesso di solide certezze; io invece ho poche idee e nemmeno tanto chiare. Però le espongo senza filtri e cercando di rendere chiari i concetti che mi piacerebbe trasmettere, assumendomi la responsabilità di farlo in prima persona.
Quando ho potuto ho riportato i brani che abbiamo ascoltato. Si tratta spesso di buone incisioni che aiutano a valutare l'effettiva qualità dei nostri impianti, mettendoli un po' alla sbarra. (Come AVMag Roman Panel, peraltro, stiamo iniziando una nuova selezione per un nuovo CD "trituraimpianti", il terzo. Chiunque di voi abbia idee su qualcosa di particolarmente valido, ce lo faccia sapere appena possibile.)
Qualche rammarico ce l'ho, però. Il primo e più grande è dovuto al fatto che Emidio non ci ha voluto tra i piedi alla presentazione delle Bower & Wilkins 800 D3: si sarebbe forse potuto sforzare un po' di più! Sarei entrato anche al guinzaglio, per vederle e, soprattutto, sentirle! :D
In secondo luogo trovo un vero peccato che all'High End sia molto difficile proporre la propria selezione ed ascoltarla nei vari set. Peccato, perché così la mostra sarebbe un po' più "customer oriented", per così dire...
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Originariamente scritto da
ZioMartinLoganHT
(...) Mi è piaciuta anche la sala con i diffusori Egglestone Andra 3, i cui finali a a valvole pur messi a dura prova da alcuni brani non apparivan in difficoltà. (...)
Mi è dispiaciuto non essere riuscito a sentire i diffusori Egglestone Andra 3 che ci aveva consigliato Zio: li ascolteremo nel 2017! Le veneratissime Avalon, invece, non mi hanno mai entusiasmato: sempre felice, però, di cambiare idea, soprattutto per quanto concerne le Eidolon Diamond, oggetto di vera e propria venerazione, che sconfina nell'idolatria.
Citazione:
Originariamente scritto da
ZioMartinLoganHT
Nella zona padiglioni a piano terra vi erano numerosi stand veramente molto forniti di Cd e Vinili audiophile e rari, a prezzi però ahimè piuttosto elevati... faceva eccezione lo stand Naim al piano superiore, ove invece i Cd meno recenti erano in vendita alla modica cifra di 5 euro ("visto" il prezzo, ne ho presi 2 "al buio" ....ed ho fatto bene....oltre che ben registrati, anche molto belli)
Sempre a Zio consiglierei caldamente oltre ai fantastici CD Naim, da sempre cavallo di battaglia di Pierciccio/Pierfrancesco, le raccolte SACD Linn, alcune delle quali davvero imperdibili e infatti inserite nei nostri "trituraimpianti".
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Originariamente scritto da
wallace61
Ohe Fabio, immagino che tutti gli impianti siano collegati con il cavetto di serie o con al massimo un tnt alla presa elettrica
Al nostro Stefano Wallace (da poco entrato a far parte del nostro Panel, ma amico di vecchissima data) rispondo che ai cavi dovrà sempre pensare lui, perché io sono un po' allergico alla questione e comunque ancor più incompetente del solito per poterla affrontare con serietà. Anzi, a questo riguardo mi rammarico di non aver ascoltato, per la prima volta dopo tanti anni in cui quello stand era una tappa fissa, le Kharma che gli sono tanto care. Lo faremo senz'altro nel 2017 insieme!
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Originariamente scritto da
pierciccio
(...) Posso chiedervi "la mia adorata" Klimo cosa esponesse e, soprattutto, se avesse allestito una sala di ascolto? L'anno prossimo non ve la scampate....mi farò trovare a Marienplatz......
Al caro Pierciccio chiedo venia. La Klimo non l'abbiamo trovata. Cercheremo meglio il prossimo anno, mi auguro però insieme a lui e con la sua "santa donna" al fianco!
Avrò peraltro tralasciato moltissime cose interessanti, ma il tempo è stato tiranno. Ad esempio le ciclopiche Silbatone/Western Electric, ospitate ogni anno in una grandissima sala, questa volta da noi visitata troppo rapidamente.
Ma per parlare di prodotti più aggiornati, le Wilson Audio (marchio in Italia considerato di nicchia, al punto che anni fa dicevi "Wilson" e ti rispondevano, "Ah sì: le Benesch"!) esposte un po' dappertutto e per lo più ben suonanti; nessuna però offriva la strabiliante performance che abbiamo udito due anni fa, in un set con Pass Labs, Meitner, EMM Labs, presentata da un simpatico tedesco/napoletano: il meglio che mi sia mai capitato di ascoltare (anche se su supporto anonimo, non originale, dunque teoricamente "dubbio"...).
Peraltro, questo mi porta a chiedermi se e quante di queste sale siano state davvero curate sotto il profilo del trattamento ambientale e/o della sinergia tra le varie componenti, slegando quanto esposto da logiche esclusivamente commerciali: purtroppo non sono stato in grado di darmi una risposta univoca, al riguardo.
Un'altra questione che ha afflitto gli ascolti è stata quella del volume di ascolto: quasi sempre troppo basso, per via dei problemi di vicinato, ma in un caso così alto da mandare in crisi il set!
Comunque questa è diventata forse la più importante mostra mondiale del settore. La Germania sembra non avvertire crisi, anche se gli italiani che lavorano lì da anni ci hanno riferito che "la pacchia è finita" e che hanno avvertito una contrazione degli stipendi a fronte di un costo della vita sempre elevato. Solo per fare un esempio, a fronte di quanto avviene in Italia, ne ho comprate solo 4, ma avrei potuto comprarne forse una ventina, di riviste di settore! Monaco è visibilmente densa di palazzi in costruzione o in ristrutturazione. Tornando dall'hotel all'aeroporto non ho potuto fare a meno di notare le centinaia di telecamere installate nell'autostrada, ogni 500 metri per parte (!!!): in Italia sarebbero bastate per un paio di metropoli, lì vengono installate praticamente nel nulla, semplicemente (immagino e spero ardentemente!) per scoraggiare l'uso della corsia di emergenza.
Grazie Monaco ed arrivederci al prossimo anno!
Saluti a casa!
fabio
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