ho appena venduto le mie personali....sono realmente sparite :D...comunque hai ragione, se si hanno ambienti idonei realmente spariscono
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Sono daccordo con Nordata, sposterei anch'io la discussione sul multicanale.
come si calcolano le trappole acustiche a tubo?
dicevi:
si deve ricorrere a sistemi risonanti (pannelli vibranti), pannelli assorbenti di certe dimensioni e realizzati con una camera d'aria posteriore, trappole cilindriche, trappole triangolari da sistemare negli angoli tra pareti o tra pareti e pavimento/soffitto, risuonatori di Helmholtz...
Poi si passa alla gamme media e alta, quindi pannelli assorbenti nei punti delle prime riflessioni laterali, poi posteriori, tappeto spesso sul pavimento e se necessario, dipende anche dai diffusori, riflessioni del soffitto.
va bene.
sto cercando ancora di capire e come applicare le varie soluzioni alla solita domanda alla quale molte discussioni sulla qualità sonora terminano: 'hai almeno un ambiente mediamente trattato?'.
ebbene, io penso proprio di non averlo, sebbene abbia posizionato qualche elemento assorbente per minimizzare i problemi, non credo proprio di averlo fatto con piena cognizione di causa e mi piacerebbe dunque approfondire bene l'argomento.
tenendo presente che la maggior parte degli impianti più o meno 'audiofili' sono ricavati in sale o anche camere di appartamento, più o meno dedicate e curate, mi piacerebbe capire se fosse possibile e come, nella pratica, ricavare una buona sala che fosse idonea all'ascolto di qualità, senza necessariamente dover creare in casa uno vero e proprio studio di registrazione.
bisogna comprare un libro? degli strumenti appositi? cosa e come e si possono disporre elementi assorbenti/riflettenti idonei a migliorare il nostro ascolto? ci sono dei buoni esempi?
Per questo bisogna aprire un'altra discussione: metodi / programmi di misurazione (relativi microfoni) e lettura dei risultati..
Se facciamo una cosa del genere i problemi vengono sviscerati a 360 gradi .. e i futuri audiofili presenti e futuri non avranno altro che da ringraziarci...;)
Aggiungo al validissimo mensionato da Ric quello classico scaricabile oltreoceano ovvero REW (Room EQ Wizard) a cui possono essere abbinati vari tipi di microfoni di rilevazione. Rew e' gratis mentre i microfoni e collegamenti al PC bisogna acquistarli.
Prezzi e rese variabili. Putroppo mi fermi qui serve qualcuno che lo usa e da le indicazioni fondamentali.
Quello proposto da Ric costa un po' di piu' ma e' tutto pronto all'uso e con il supporto (si presume) di chi lo vende..
beh...
c'è una bella differenza tra mixare in studio e mixare live...
Il primo, è un ambiente che può offrire molto, il secondo offre solo dei problemi e mascheramenti vari.
Lo dimostrano anche i live di un certo spessore...bello, bellissimo l'impatto, ma visti gli ambienti (provate ad immaginare uno stadio), i compromessi sono notevoli....discorso a parte, meritano certi live e relative registrazioni, in teatri ed affini, dove l'ambiente può avere un'acustica di una bellezza unica.
M in un classico live, si usano macchine solitamente più economiche, perchè tanto nessuno (tecnico compreso), noterà differenze degne di nota, ammesso che si notino...
inoltre si usano solo microfoni dinamici (per ovviare ai feedback che i mic a condensatore innescherebbero vista la loro sensibilità), e spesso la qualità del banco di mixaggio, lascia a desiderare...
altro aspetto fondamentale, è:
le macchine o outboard che dir si voglia (eq, comp, gate/expander.....), sono analogiche e non hanno preset, quindi si devono fare delle scelte comuni (pensate anche a quelle esibizioni con diversi gruppi e diversa strumentazione); in studio invece, la sala di ripresa è molto più precisa e le scelte vengono ponderate con dovizia.La scelta dei microfoni, il loro posizionamento, l'accoppiata con i relativi preamplificatori e via dicendo, sino alla equalizzazione correttiva per eliminare risonanze, a quella creativa, a quella per far coesistere al meglio i vari elementi dell'arrangiamento; oppure si valuta se comprimere dinamicamente il rullante con attacco a 0.2ms, piuttosto che 0.4ms, per preservare il transiente ed una serie infinita di aspetti che io nemmeno immaginavo neanche alla lontana.
Senza contare le fasi preliminari, sul settaggio della strumentazione (accordatura delle pelli, giusto rodaggio delle corde di una chitarra, giusto posizionamento nella sala di ripresa e via dicendo).
Aneddoto:
anni fa, un amico mi chiese di partecipare ad un brano che aveva scritto...
il mio contributo fu molto marginale, ma ebbi modo di seguire parte della produzione, in quanto il disco fu mixato da un noto tecnico del suono de Roma, che conoscevamo.
Alla fine, realizzò due mix del brano...spiegando le diverse decisioni prese e quindi il diverso risultato.
Chiese di scegliere in base al proprio gusto personale.
Beh, io a fatica ho notato differenze, tanto queste erano davvero microscopiche...
Non oso immaginare, cosa succede nelle super produzioni, con costi decisamente più alti e con una serie di professionisti di altissimo livello :)
La bellezza e la magia del suono di alcuni dischi, è il lavoro certosino di artigiani della musica; ognuno ha contribuito a costruire il suono, partendo dal musicista con il suo tocco e la sua tecnica sopraffina, passando per il fonico che ne valorizza l'esecuzione e via dicendo...
Da quando mi diletto anch'io con il missaggio, ci sono volte che passo 5-10minuti a decidere se attenuare quella frequenza di 1 o 2 dB e cose del genere...certo, i miei risultati non sono comunque minimamente paragonabili a produzioni d'alto livello, ma vabbè :)
se non ti piace l'idea di mettere delle trappole a vista (che comunque io trovo molto carine esteticamente se ben realizzate), si può sempre pensare di fare una semplice controparete in cartongesso, giusto per coprire la lana minerale...
non si tratta di spese folli, anche perchè magari le si realizzano solo alle spalle e ai lati dell'impianto.
Con poce trappole ben progettate e mirate allo scopo, si possono fare grandi cose...
ma è opportuno intervenire in maniera molto specifica, per smussare i difetti primari della stanza!
Per entrare nel merito, occorre però analizzare caso per caso!
p.s.
io uso con soddisfazione RoomEq...è free ed offre anche più di quel che serve.
Ogni sala/ambiente/soggiorno ha una resa audio propria, caratterizzata dalle dimensioni e dalla sinergia con i diffusori (difficile avere problemi in gamma ultrabassa con un paio di stand a due vie con woofer da 11 cm). E' pertanto impossibile stabilire approcci identici per stanze diverse...
Generalizando, per ottimizzare sale domestiche due solo le direzioni da prendere:
ottimizzare le risonanze in gamma bassa;
ottimizzare le riflessioni primarie specialmente quelli inferiori a 25 millisecondi.
Ogni coppia di pareti della sala ha diversi modi assiali significativi (la cui correzione è lo scopo del trattamento acustico in gamma bassa), ovvero una risonanza fondamentale e le relative armoniche.
Tutte le risonanze hanno la massima intensità all'inizio e alla fine della parete, questo è il motivo per cui il primo step è inserire in ambiente trappole acustiche negli angoli. Maggiore è il diametro maggiore è l'efficacia a frequenze inferiori. Step successivi vedono l'introduzione in ambiente di ulteriori trappole acustiche per gestire le armoniche superiori la cui maggiore intensità è facilmente individuabile (oltre agli angoli);
la seconda armonica ha maggiore intensità al centro della parete, la terza armonica a 1/3 e 2/3 della lunghezza, la quarta a 1/4, 1/2 e 3/4, ecc. ecc...
Ovvio che ottimizzare potenzialmente al 100% una sala HT non è possibile in quanto al centro della parete frontale nonchè anche a 1/3 e 2/3 abbiamo lo schermo, ma tantè...
Per ridurre le prime riflessioni è più pratico impiegare pannelli assorbenti per le pareti e soffitto, tappeto + sottotappeto tra diffusori e punto di ascolto.
I pannelli non sono particolarmente efficaci in gamma bassa per due motivi:
meccanicamente iniziano ad essere influenti a partire da 250/300 Hz in su (i migliori), inoltre il posizionamento mirato a ottimizzare le prime riflessioni solitamente non coincide con i punti di massima pressione dei modi assiali.
e qui siamo nel capitolo Acustica Applicata e per me ogni autore ha un suo sistema interpretativo....senza voler far polemica.
Difficile far convivere i diversi metodi in un'unica discussione....
primo problema ancora irrisolto: trattamento per la musica o per il cinema? per due diffusori o per 5 più il sub?
Io dico ottimizzare per l'ascolto stereofonico....li c'è un risultato da misurare, da ascoltare e un obbiettivo concreto da perseguire: la ricostruzione della scena tridimensionale operata da quell'inganno dei sensi che si chiama ascolto stereofonico....questo male non fa anche all'ascolto multicanale......certo se hai un sub questo va certamente considerato.
L'efficacia dell'inganno/illusione stereofonica è da attribuire in grande misura ad un accorto trattamento nelle stanze di dimensioni consuete per le nostre case (le più difficili perché tutte le prime riflessioni sono precoci e rientrano nella fase di fusione di 25 ms operata dal nostro cervello). Secondo me partire dalla costruzione del fragile equilibrio della stereofonia è comunque un ottimo punto di partenza per il mch, poi bisogna allargare l'analisi al sub.
Altro argomento delicato è l'analisi nel dominio del tempo... perché chi usa il metodo di A.A. parla di articolazione musicale mentre chi usa REW parla di RT60. In tutti e due i casi è il tempo che ci mette la stanza (ovviamente fissati diffusori e punto di ascolto) a tornare allo stato di quiete dopo essere stata eccitata dall'energia sonora, pronta ad essere nuovamente sollecitata da un nuovo impulso musicale. Più è alta l'articolazione più pulito e distinto è un suono rispetto all'altro che si succede nel tempo (importantissimo anche per i dialoghi dei film! e facilmente percepibile ad orecchio una maggior pulizia in caso di miglioramento)......questa è la cosa più facile da ottenere per le medie e alte frequenze......assorbenza messa dove si vuole fa aumentare l'articolazione (non eccedere!),per i bassi invece ottenere l'articolazione è difficile e la battaglia si fa molto più dura.
Qui secondo me c'è un piccolo problema di metodo perché tutto il metodo di A.A. si basa su la distinzione: riflessioni precoci (entro i 25 ms) male da abbattere e tra i 25 e 60 ms(dopo è eco) bene da preservare....in realtà la misura dell'articolazione non fa differenza e mette tutto insieme....
Non iniziamo per favore a parlare di tappeti tende e librerie......il trattamento richiede materiali assorbenti e trappole per bassi da introdurre in ambiente in una certa quantità (non piccola)......chi non lo può fare....non lo faccia....
Comunque il miglior intervento è pannelli sulle prime riflessioni (anche soffitto) e in una certa quantità per l'articolazione di medie e alte e trappole per alzare l'articolazione e linearizzare il bilanciamento tonale sui bassi.
Naturalmente per tutti (anche chi non fa il trattamento) fissare posizione di diffusori e punto di ascolto si puo e si deve fare con gli stessi metodi......ed è la prima cosa da fare....Avanzare i diffusori rispetto al punto di ascolto e allontanarli dalle due pareti ha un grande vantaggio perché ribalta la percentuale di suono diretto (pulito e bilanciato) rispetto a quello riflesso che ha problemi (ma non deve essere demonizzato in assoluto).......quindi diffusori verso il centro della stanza anche a 2,5 m dal punto di ascolto....(la larghezza della scena non ne soffre e anzi aumenta portando avanti i diffusori e mantenendo tra loro la stessa distanza) e l'articolazione ringrazia.
Detto questo....argomento trappole......dovrebbe esserci una formula che mette in correlazione diametro del tubo, spessore del materiale assorbente percentuale di fori del rivestimento e frequenza di partenza dell'intervento.....ne sapete qualcosa?
preciso che l'articolazione va valutata in parallelo con il bilanciamento tonale (si cerca di trasformare le alpi della Vald'Aosta pre trattamento nelle colline di siena post) che è fondamentale per la correttezza stereofonica di cui si parlava prima, anche se il nostro orecchio sente molto di più l'articolazione. Anche un'analisi del bilanciamento dei due singoli diffusori è importante ed ha un certo rilievo nella stabilità della scena, che se no sfugge a destra e sinistra alle varie frequenze ed è in definitiva evanescente.
ma...
aldilà della forma.
di che trappole parliamo?su che principio si basano?ce ne sono di varie tipologie (anche di tube)..
parli di fori e penso ai risuonatori, ma possono essere anche slat.
comunque, ho visto che nel mondo HT e hifi, si usano tanto questi tipi di trappole, ma le loro dimensioni non aiutano tanto...
una regola è le trappole devono avere una certa dimensione per lavorare al meglio...
Molto interessante il progetto di Luca......mi sembra la soluzione definitiva al problema delle vibrazioni poter mettere tutte le elettroniche nell'intercapedine (nel caso sia abbastanza grande), in pratica in un'altra stanza rispetto alla sala audio video.