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Grafici in giro per la rete nello specifico sarebbero da cercare.A memoria,cmq,scendi di volume fino ad un sesto di quello al di sopra della frequenze di cutoff.
Se pensi che il nostro sistema uditivo è tutt'altro che lineare,e mantieni il tuo esempio dei 75DB spl,vuol dire che senti pressochè il nulla.O perlomeno per sentire qualcosa devi andare piuttosto vicino allo speaker.
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@ Scunzamnestra
Come primo messaggio nel forum non c'è male, ottimo modo per presentarsi, a parte questo è anche un modo per innescare flames.
Un altro iscritto ti ha anche fatto notare che sarebbe stato meglio editare, ma inutilmente.
Account sospeso per 3 giorni, così, magari, mediti un attimo sul come rapportarsi con gli altri.
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Citazione:
Originariamente scritto da
gobert4
ancora non capisco perchè si continua a dire che in cuffia i 20Hz si sentono
Semplice. Perché non esistono leggi fisiche specifiche per le cuffie e altre - diverse - per le stanze.
I casi sono due.
1) Sei davvero convinto di quanto hai affermato (# 440) e lo confermi:
"...la mia stanza NON RIPRODUCE frequenze sotto i 42Hz (per via delle sue dimensioni) e il mio sistema d'ascolto arriva lineare sino a 32Hz ±3dB.
Ergo, nella mia situazione, ho già 10dB che NON SENTIRÒ MAI." Intendevi dire 10Hz (da 32 a 42), no?
In tal caso dovresti trarre le opportune conclusioni, con i medesimi calcoli (la "semplice formuletta"), dicendoci quali sono le frequenze che un ambiente come quello del padiglione auricolare+cavità interna della cuffia NON RIPRODUCE e che quindi tu NON SENTIRAI MAI. Le conclusioni sarebbero irrealistiche, come già ti ha ben spiegato Nordata (# 448 e # 458).
2) Ritratti in parte/correggi il tiro (ma senza ammetterlo!) come hai fatto nel post 483: in tal caso non posso che concordare con Antani, quando afferma:
"Gobert ti stai arrampicando sugli specchi. Quello che hai scritto nel post sopra e' in buona parte corretto... Inutile dire che cio' che hai scritto ora e' ben diverso da sostenere che una stanza di piccole dimensioni non possa riprodurre le basse frequenze."
Oddìo... ci sarebbe una terza opzione, ma pare che tu non ci senta (!!!) da quell'orecchio...
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Citazione:
Originariamente scritto da
gobert4
ecco perchè ho fatto la domanda retorica (senza ottenere una risposta convincente)
"Le parole sono importanti".
Come puoi pretendere risposte a una domanda retorica, che per sua stessa natura non ne richiede?!?
http://www.grammaticaitaliana.eu/domanda_retorica.html
È solo un esempio: non intendo bacchettarti o fare il maestrino.
Già è difficile comprendersi (tanto più in un forum, senza conoscersi personalmente e senza vedersi in faccia, e tanto più se gli argomenti trattati sono di per sè complessi); se non ci sforziamo di curare il linguaggio per esprimere al meglio il nostro pensiero... la vedo molto dura.
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Gobert, io comprendo benissimo quanto tu possa essere disorientato.
E lo comprendo perché lo sono stato anch'io, inizialmente, di fronte a quell'affermazione di Antani:
"Che le stanze piu' o meno piccole non siano in grado di riprodurre le basse frequenze e' una leggenda acustico/metropolitana."
Vuoi che te la dica tutta?
Il primo pensiero è stato: "Questo è matto!" (Non me ne volere, Antani!).
L'ho pensato perché io stesso ero straconvinto che quella non fosse una leggenda metropolitana, ma la verità!
Solo che poi ho letto le argomentazioni e ne ho valutato la portata logica: sono ineccepibili, perdiana!
Di fronte ad argomentazioni logicamente ineccepibili c'è un'unica scelta intelligente: farsene una ragione, accettarne le conclusioni, cambiare idea.
A meno ( e non "almeno") di essere in grado di fornire contro-deduzioni almeno (qui è giusto "almeno") di pari livello.
Poi vedi un po' tu...
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Stavo pensando che in una cuffia classica, di quelle che avvolgono il padiglione, le dimensioni del volume di spazio sono tali che la prima modale dovrebbe essere maggiore di 2500 - 3000 Hz circa.
Ciao, Enzo
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Il rapporto tra suono diretto e suono riflesso o comunque influenzato dall'involucro è completamente invertito tra stanza e cuffia.....
non è un paragone che messo così regge molto....
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Se vogliamo essere ultraprecisi esiste un caso in cui effettivamente un diffusore avra' difficolta' a riprodurre le frequenze sotto il primo modo.
Un'emissione dipolare al di sotto di una certa dimensione della stanza si autocancellera'.
Lasciatemi pero' dire che si tratta di un caso limite, che richiede una stanza totalmente riflettente e soprattutto un diffusore dipolare che scenda molto in frequenza.
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ho cercato qualcosa sulla "pressure zone"
purtroppo non ho trovato grafici, ma ho trovato un'anteprima di un testo, scritto da un certo P.Newell :):
http://books.google.it/books?id=YzxN...cutoff&f=false
e riporto un preciso passaggio:
"the implication often seems to be that in the pressure zone there will be no significant loudspeaker response.
Indeed, reinforced by the use of the term "room cut-off frequency" to mark its upper boundary."
In sostanza, DICE che sotto questa freq. di cutoff, non c'è una risposta significante, da parte del diffusore di turno!Ed il concetto viene rafforzato proprio dal termine cutoff.
Spero che questo possa chiarire una volta per tutte il concetto, e sbloccare la situazione..
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Citazione:
Originariamente scritto da
Foxtrot59
Semplice. Perché non esistono leggi fisiche specifiche per le cuffie e altre - diverse - per le stanze.
Citazione:
Originariamente scritto da enzo66
Stavo pensando che in una cuffia classica, di quelle che avvolgono il padiglione, le dimensioni del volume di spazio sono tali che la prima modale dovrebbe essere maggiore di 2500 - 3000 Hz circa.
Ciao, Enzo
Foxtrot, prova a ragionare sul contenuto e non su eventuali errori lessicali, grammaticali & Co. :)
scrivo tanto e di fretta, e modifico i post molte volte perchè trovo errori ovunque, qualcuno mi scappa e me ne scuso, magari avrò pure scritto distorgere invece di distorcere, ma...tornando IT
da queste due affermazioni che ho quotato, mi permetto di affermare con assoluta certezza, che ancora non avete capito come le cuffie non subiscano l'interazione della stanza!
Quindi, la propagazione del suono, con dei diffusori (near, mid o main che siano), avviene secondo l'aggiunta di alcune FONDAMENTALI leggi fisiche (perchè siamo in un ambiente chiuso) che tu vuoi completamente ignorare!
Altrimenti ti guarderesti bene dal scrivere quello che hai scritto!
Con le cuffie, NO!
Davvero, non so più come dirtelo :)
Ma potete verificarlo in una quantità disumana di testi, scritti da nomi altisonanti e anche da alcune prove empiriche, da fare con un briciolo di cognizione di causa...
Le modali e tutto ciò che ne comporta (insieme ad altri fenomeni come il riverbero, ecc ecc), sono presenti SOLO negli ambienti chiusi (ok, il riverbero anche negli ambienti aperti), ma NON in un padiglione di una cuffia!
Quindi il problema della frequenza limite (cutoff o quella che è), si presenta SOLO in una stanza (che non sia anecoica)!
E quindi, lo squilibrio della pressione sonora, sopra il punto della prima modale e sotto, riguarda SOLO il suono che ascolti dai diffusori e non dalle cuffie!!
Lo dico io che non sono nessuno, lo dice Everest, lo dice Newell (di cui ho postato un estratto), lo dice Winer e lo dicono tutti quelli che mangiano acustica tutti i Santi giorni!
Ma tu avrai pure le tue logiche ineccepibili...per carità!
Però permettimi, tu stesso affermavi in altra sede, di non avere dimestichezza su questo argomento, tanto da non sapere interpretare dei semplici grafici e mi vuoi venire a dire che mi devo rassegnare davanti alle tue (quali?dove?) logiche che consideri ineccepibili?
http://www.avmagazine.it/forum/91-gi...71#post4071471
@ Enzo66, non ha alcun senso mettersi a calcolare una modale, all'interno di una cuffia chiusa....ma non esiste proprio :)
capire questo è fondamentale, per capire come mai le cuffie sono incredibilmente più lineari rispetto ad una coppia di diffusori inseriti in un ambiente qualsiasi.
Si capirebbe perchè la percezione delle sub basse, sono marcatissime con le cuffie, e praticamente trascurabili nelle frequenze sotto questo punto di cutoff, roll-off o pressure zone che sia, nelle stanze che disponiamo (citando sempre un testo di riferimento e non le mie semplici parole).
Continuo ad ignorare completamente il discorso cuffie, perchè NON è minimamente pertinente!
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Gobert ma ci fai o ci sei? Hai provato a leggere il link che hai citato? Si afferma esattamente quanto gia' da un po' sto cercando (invano) di spiegarti. Il roll-off nella pressure zone e' relativo rispetto al rinforzo dovuto ai modi della stanza.
Se ti fossi sforzato di arrivare sino in fondo al capitolo avresti ad esempio letto:
"In fact, one characteristic of the response in the pressure zone is that the perceived response not only exist bu it is also extremely uniform, both in level and with respect to the position, because no mode exists to create spectral or spacial variations. Nonetheless a relatively flat extension of the low frequency response into the pressure zone can only be achived in very damped (absorbent) rooms"
Per ottenere una risposta piatta occorre smorzare le frequenze modali. Nella pressure zone questo problema non ce l'hai, cosi' come questo aspetto non e' rilevante sopra la frequenza di Schroeder, cioe' sopra l'ultima frequenza modale.
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esatto...
però a te sfugge che un trattamento acustico, come peraltro detto in precedenza, non annulla le modali...le CONTROLLA!!!!come controlla i tempi di riverbero e come elimina le riflessioni varie...
resta il fatto che, le modali continueranno a esserci e a RINFORZARE (anche se in maniera uniforme grazie al trattamento) le frequenze che stanno sopra il punto di cutoff...sotto, no!
Newell da per scontata questa cosa, e ti dice implicitamente che, ENTRO la frequenza di cutoff, con un trattamento acustico, vai a linearizzare e risolvere tutti i problemi delle modali!
Qua non parliamo del problema delle modali in sè e per sè, ma di sto benedetto dislivello che si crea tra le frequenze che stanno sopra e sotto la prima modale (che ci sia o che non ci sia trattamento acustico; esso infatti smussa e sistema picchi e valli....ma non fa la magia di far sparire le modali che una stanza, per sua natura avrà e continuerà ad avere!!)
Altrimenti anche Newell si starebbe contraddicendo da solo...
Ed eviterebbe poi di consigliare la giusta metratura, se si vuole un'estensione completa, sino alle sub basse.
Ti ricordo che il link, presenta solo un estratto di quello che è, a detta di molti, uno dei migliori libri sull'acustica.
Adesso sai che potresti fare?
Vai su Gearsluz, iscriviti, apri una discussione e chiedi esplicitamente l'intervento di Newell o Winer o uno dei tanti guru che bazzicano su quel forum, e poni la questione...
Tuttavia ti invito a osservare il grafico, postato nel link poco sopra...
E potresti spiegarmi come mai, dopo un trattamento del genere, circa sotto i 50Hz il segnale crolla, nonostante i diffusori siano lineari sino a 32Hz (Adam S3A manuale disponibile in rete)...
Ti dico soltanto che, in base alla diagonale, la frequenza di cutoff, casualmente conincide con il crollo che si può ben vedere nel grafico.
Aggiungo che, se fosse un problema di cancellazione di fase, SBIR o altro, girando per la stanza, dovrei misurare valori diversi, cosa che invece non avviene; tranne una diminuzione del segnale, via via che mi allontano dalla sorgente; proprio come fossimo in campo aperto :)
tu hai sicuramente delle basi, sulla materia, ma perchè ti sfugge questo passaggio??
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Citazione:
Originariamente scritto da
antani
Per ottenere una risposta piatta occorre smorzare le frequenze modali.[CUT]
E' quello che ho sempre saputo/pensato/condiviso anche io :sob:.
Banalmente le risonanze e gli effetti associati sono sempre stati nemici, salvo casi particolari, sia dell'acustica che della meccanica.
Ciao, Enzo
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e pensare che in realtà, in una stanza i problemi più grossi sono nelle riflessioni primarie e nelle SBIR.
controllate queste, la risposta diventa piuttosto lineare.
Le modali ci sono, e ci saranno sempre e contribuiranno SEMPRE, nella resa sonora di un ambiente; ecco perchè è meglio che partano dalle sub-basse (cioè in ambienti piuttosto grandi), e che siano ben distribuite)
Le modali, creano onde stazionarie, ben più visibili e dannosi i problemi che esse comportano, nei tempi di riverbero, piuttosto che nella sola risposta in freq (guardate nel grafico iniziale che ho postato, la coda intorno ai 110Hz circa, andando a memoria).
Se si prendono tutte le modali, da quella più bassa a quella più alta, si avrà un intero range di frequenze "sostenute" da esse, non perchè manca il trattamento acustico (e nemmeno perchè fatto male), ma per semplice interazione tra diffusore e stanza, con tutte le leggi fisiche che riguardano la propagazione del suono, negli ambienti chiusi.
Forse uno dei problemi nel capire bene la faccenda è proprio qua...
le modali ci sono e ci saranno sempre...le si controllano soprattutto sui tempi di decadimento, e gli si riesce a dare una limatina nella risposta in frequenza...
tuttavia, e qualcuno parlava anche di "room gain" se non sbaglio, anche a fine trattamento, queste sosterranno tutte le frequenze coinvolte, mentre non sosterranno quelle sotto la frequenza di cutoff, proprio come fossero in campo aperto; e proprio per questo, la pressione sonora percepita, sarà minima, rispetto a tutte quelle frequenze che verranno comunque e sempre "sollecitate".
Pensare che ciò non avvenga più dopo un trattamento, significa andare contro dei principi della fisica e contro la caratteristica intrinseca del proprio ambiente...pensare che le modali si possano annullare non è corretto...al massimo si possono modificare, con interventi massicci alla struttura dell'ambiente.
Capito questo, capito tutto...
io meglio di così, non so spiegarla.
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Appena mi sarà passata l'influenza porterò una 801 nella sauna finlandese (prima modale ad 85 Hz circa) e ti saprò dire.
Ciao, Enzo