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Citazione:
Originariamente scritto da pireda
Più che esserti perso qualcosa...hai semplicemente convinzioni sbagliate...
Se ascolti una traccia stereo (2.0), quali frequenze dovrebbero sovrapporsi se il sub non è nemmeno previsto?!
Andranno al sub tutte quelle al di sotto dei crossover impostati sui frontali (questa operazione viene denominata bass management).
Non ci capiamo.
lo sanno anche i gatti che in una traccia 2.0 il sub non e' previsto.
Ma se tu setti i diffusori su small e li tagli a 80 il sub sub va.
Giusto?
Bene.
Ora, se tu imposti il crossover del sub a 80 e quello dei front a 40 (in alcuni ampli puoi farlo) dovresti avere la duplicazione delle frequenze.
Comunque ricordatevi che molte volte anche se si hanno diffusori in grado di scendere molto e' meglio settarli su small e lasciare fare al sub gran parte del lavoro (questo in ambito HT).
In ascolto musicale invece si setta large...e allora si sfruttano come si deve.
saluto.
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No...
Settando i crossover per i frontali a 40Hz, "dici" all'ampli di reindirizzare tutte le frequenze destinate ai frontali al di sotto dei 40Hz al sub (che sarà l'unico a riprodurle).
Settando il crossover per il sub a 80Hz, "dici" all'ampli di non inviare nessuna frequenza superiore agli 80Hz al sub.
In questo caso, per l'ascolto di segnali 2.0, mettere il crossover del sub a 40Hz o superiore è la stessa identica cosa in quanto tutte le frequenze superiori ai 40Hz verranno comunque riprodotte dai frontali.
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Nel mio vecchio Rotel non era cosi'...
Comunque perche' sia come dici tu uno dei 2 tagli deve prevalere sull'altro.
Tu dici che il taglio che prevale e' quello dei front, ma nel caso del mio Rotel non era cosi'.
Il taglio del sub rimaneva ad 80, poi se se si abbassava il taglio dei frontali a 40 il sub rimaneva tale e quale.
Quindi le frequenze da 40 ad 80 in teoria erano suonate sia dal sub che dai frontali.
Cosa vuoi che ti dica..
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Quello che faceva il tuo Rotel è quello che viene denominato double bass. Ma dovrebbe essere un'opzione disattivabile.
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La double bass era rigorosamente disattivata.
Magari cerco il manuale in rete e ci do' un'occhiata.
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Originariamente scritto da ev666il
Appunto: nella tua sala può suonare male, mentre in una diversa può dare risultati soddisfacenti che rendono Audyssey una buona cosa agli occhi (o, meglio, alle orecchie) del proprietario :p:
Audyssey dovrebbe far suonare bene tutte le sale, trattate e non.
Secondo te la mia sala e' completamente perfetta?
Assolutamente no.
E se fosse perfetta perche' Audyssey mi setta i medio alti stridenti e una notevole assenza di dinamica?
E mi sembra di non essere il solo.
Citazione:
Originariamente scritto da ev666il
Un "microfono serio per fare misurazioni ambientali" è una cosa costosa che non si può certo pretendere ci venga regalata con un A/V. E' già tanto che ci diano il microfonino Audyssey, poi nulla ci impedisce di comprarne uno migliore, se possiamo permettercelo:
Il problema e' che il microfono e' la base di tutto.
Audyssey lavora solo ed esclusivamente basandosi su quel microfono...
Si...non e' una cosa secondaria..:D
Citazione:
Originariamente scritto da ev666il
Ma per fare questo, stando a quanto quotato sopra, dovremmo settare i nostri altoparlanti come "small" anche se sono "large"? Allora cosa li abbiamo comprati "large" a fare? :confused: :
Certo.
In ambito HT e' fortemente consigliato settare su "small".
Cosa abbiamo comprato a fare i diffusori large?
Ad ascoltare la musica 2 canali!
Citazione:
Originariamente scritto da ev666il
Per chi ha altoparlanti certificati THX c'è una calibrazione automatica apposita, perché usare quella standard? :confused:
Nel manuale del mio marantz non c'e' scritto di non fare la calibrazione se si hanno diffusori THX, ma di farla e poi settare a mano i tagli.
Lo sapevo che non dovevo imbarcarmi in questo thread...:p
Ciao.
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Citazione:
Originariamente scritto da pannoc
Nel manuale del mio marantz non c'e' scritto di non fare la calibrazione se si hanno diffusori THX, ma di farla e poi settare a mano i tagli.
Nel manuale del mio c'è scritto di usare la THX Audio Setup anziché la Auto Setup. Mi sembra strano che il tuo non abbia questa funzione!
Comunque non vedo come il problema Audyssey si ponga... se i risultati non sono soddisfacenti, basta disattivarla :p
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Citazione:
Originariamente scritto da ev666il
Comunque non vedo come il problema Audyssey si ponga... se i risultati non sono soddisfacenti, basta disattivarla :p
Esatto.:D
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Però c'è il piccolo particolare che il gadget viene comunque fatto pagare, pertanto poi non usarlo... :rolleyes:.
Per quanto riguarda il microfono concordo sul fatto che non è un aspetto secondario.
Ciao
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Ecco, proprio così, si paga e quindi sarebbe giusto poterlo usare ed ottenerne dei miglioramenti.
Questo è il motivo per il quale mi sono informato al massimo delle mie possibilità e ho capito tante cose sul sistema audyssey ma la cosa più importante che ho capito è che viene spesso utilizzato male, e non sempre per colpa dell'utente.
Ecco perchè mi sto intestardendo a cercare di passare tutte le info che ho raccolto a coloro che giustamente, avendolo pagato, vogliono usarlo ed ottenere un ritorno dal proprio denaro.
Detto ciò, mi sembra che valga la pena ricordare che il sistema audyssey ha come scopo primario quello di correggere il correggibile relativamente ai problemi derivanti da una stanza di ascolto non propriamente adeguata e ottenere il massimo dal surround.
Il surround, salvo forse per i SACD, non ha nulla a che fare con la musica la quale è registrata in modo diverso dall'audio dei film in surround e in modo tale da essere riproducibile in un sistema a due canali riportando l'immagine sonora lo stage la profondità e il dettaglio della fonte originale senza l'ausilio di 4 5 7 o 9 canali più un sub.
Come già detto il sistema audyssey corregge l'emissione degli altoparlanti misurando le riflessioni e cercando di ottenere un'area di ascolto che sia il più omogenea possibile sopperendo così alla necessità di avere un' unico punto di ascolto perfetto.
E' chiaro, almeno a me, che queste due funzioni sono due cose ben separate ma che si integrano nella pratica utilizzando la correzione audyssey.
Parlo di correzione e non dicurva perchè l'uso della parola curva è fuorviante in quanto richiama alla mente la normale equalizzazione parametrica che lavora semplicemente nel dominio delle frequenze, (cioè alza o abbassa una determinata frequenza e le sue vicine) secondo uno slope (curva d salita e discesa delle correzione rispetto al punto centrale) più o meno ripido.
Inoltre vorrei sottolineare che il bass management non ha nulla a che vedere con il sistema audyssey sono due funzioni separate tra l'altro decisamente diverse tra loro. Il bass management si appoggia a quanto rilevato dal MultEQ per decidere se gli altoparlanti sono large o small e nei sistemi meno sofisticati tale decisione viene presa in modo molto poco accurato definendo lare tutto ciò che sende sotto gli 80 Hz a small tutto ciò che non scende sotto gli 80 Hz. Ma l'unica responsabilità che ha il MultEQ in questa decisione deriva dalla semplice comunicazione al sistema del valore di frequenza al quale l'altoparlante viene rilevato calare di oltre 3dB in efficienza. Dopodichè è il bass management che decide cosa fare. In alcuni come già detto si valutano gli 80 Hz in altri si arriva a valutare i 40 Hz per cui si ottengo cross over settati a 70 60 50 0 40 HZ.
Tornando alla definizione di correzione rispetto a quella di curva, la differenza sta nel fatto che la correzione di audyssey si basa sul dominio dei tempi (cioè si valuta come si comporta il segnale emesso nel tempo successivo alla sua emissione e si apporta una correzione) che rende l'emissione il più piatta possibile. Queso tipo di correzione è l'unico che realmente consente di correggere i problemi derivanti dalla stanza in quanto tali problemi nascono dalle riflessioni. Utilizzando un equalizzatore parametrico si possono si attenuare o enfatizzare determinate frequenze compensando le enfatizzazioni o gli assorbimenti dovuti all'ambiente, ma non si potrà mai correggere la riflessione.
Inoltre mentre un equalizzatore parametrico opera in un limitato numero di bande, il MultEQ opera creando centinaia di punti di correzione riuscendo inoltre a concentrare i punti di correzione laddove i problemi sono più grandi. Vale a dire che la risoluzione del sistema è variabile a secondo della necessità riscontrata.
Detto questo, è ovvio che non andrà bene a tutti e che alcuni troveranno gli acuti enfatizzati e i bassi troppo bassi o viceversa. Ma non essendo un sistema creato per personalizzare il souno risultante dall'impianto non può certo soddisfare tutte le orecchie.
Di certo poi non sarà in grado di leggere le caratterstiche di targa delle casse che analizza e tanto meno questo è un dato importante in quanto le casse suonano un po' come gli pare in funzione dell'ambiente in cui si trovano. Questo è una dei motivi per i quali non vado mai ad ascoltare casse dai rivenditori ma se possibile me le faccio prestare e le ascolto a casa mia. Spesso questo non risulta fattibile ma comprando sul web si può sfruttare la possibilità di rendere ciò che non ci soddisfa.....
In quanto alla creazione di un'area di ascolto omogenea, cioè in cui molti punti siano equivalenti da un punto di vista della qualità del suono, bisogna dire che quando si ascolta un sistema a due canali viene fatto quasi d'obbligo orientare le casse verso il punto di ascolto e mantenre una rigida simmetria. Questo ha uno scopo ben preciso, ottenere che il suono emesso raggiunga le orecchie in modo preponderante rispetto alle riflessioni contando sul fatto che le riflessioni saranno percepite in modo inferiore rispetto al suono principale. (un po' come ascoltare in cuffia dove riflessioni della stanza non ce ne sono).
Ancora una volta questo non si può ottenere con un equalizzatore parametrico. Solo con un sistema come audyssey o similari si possono analizzare i vari punti di ascolto e tramite lìapplicazione di una logica di calcolo di tipo fuzzy uniformare il suono percepito nei vari punti di ascolto.
Per dare un accenno su cosa sia una logica fuzzy faccio un semplice esempio. Se io dico che sono giovane, non do un'informazione utilizzabile da un computer in quanto l'essere giovane o meno dipende dal mio interlocutore. Cioè se parlo a un ventenne mi dirà che per lui non sono giovane, ma se parlo a un novantenne mi dirà che sono giovanissimo.
Farei prima a dire la mia età ma otterrei comunque una interpretazione di parte venendo dichiarato vecchio dal ventenne e giovane dal novantenne. La fuzzy logic fa proprio questo lavoro, genera una risposta interpretabile da un computer utilizzando informazioni non numeriche ma appartenenti al mondo della logica e paragonando tra loro variabili opposte.
Grazie alla fuzzy logic quindi vengono analizzate le risposte ottenute nei vari punti di ascolto, messe in relazione tra di loro e generato quindi il miglio filtro di corrrezione possibile per quel gruppo di punti e per quella frequenza.
Ovvio che tutto ciò ha dei limiti e che sopratutto non si sostituisce ad un ottimo trattamento acustico dell'ambiente di ascolto. Permette però di ottenere il massimo dall'ambiente che si ha a disposizione, e di avvicinarsi al paradiso coadiuvando un ottimo trattamento ambientale che non può, o può non essere, perfetto.
Ciao
P.S. Oggi giornata di maestrale per cui in casa col PC....
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Citazione:
Originariamente scritto da enzo-ita
....Parlo di correzione e non dicurva perchè l'uso della parola curva è fuorviante in quanto richiama alla mente la normale equalizzazione parametrica che lavora semplicemente nel dominio delle frequenze, (cioè alza o abbassa una determinata frequenza e le sue vicine) secondo uno slope (curva d salita e discesa delle correzione rispetto al punto centrale) più o meno ripido.
...Tornando alla definizione di correzione rispetto a quella di curva, la differenza sta nel fatto che la correzione di audyssey si basa sul dominio dei tempi (cioè si valuta come si comporta il segnale emesso nel tempo successivo alla sua emissione e si apporta una correzione) che rende l'emissione il più piatta possibile. Queso tipo di correzione è l'unico che realmente consente di correggere i problemi derivanti dalla stanza in quanto tali problemi nascono dalle riflessioni. Utilizzando un equalizzatore parametrico si possono si attenuare o enfatizzare determinate frequenze compensando le enfatizzazioni o gli assorbimenti dovuti all'ambiente, ma non si potrà mai correggere la riflessione.
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Non voglio essere polemico anche perchè capisco che stai riportando opinioni di altri, tuttavia ci terrei a precisare alcuni concetti fondamentali, per evitare dinsinformazione.
Correggere nel dominio della frequenza significa sempre correggere anche nel dominio del tempo. Non potrebbe essere altrimenti, per via della trasformata di Fourier.
Un equalizzatore parametrico, al pari dell'Audyssey, può intervenire sulla componente a fase minima del sistema apportando delle variazioni sia nel dominio della frequenza che in quello del tempo. Da questo punto di vista non esistono differenze, checchè ne possano dire gli amici dell'Audyssey.
Nel momento in cui si interviene con un equalizzatore parametrico su una determinata frequenza, si interviene anche sulle riflessioni generate dalla stanza. Il che è intuitivo, visto che l'enfatizzazione di una certa frequenza dovuta ad una risonanza modale è dovuta proprio alle "riflessioni".
Con questo non voglio dire che Audyssey non abbia vantaggi rispetto ad un eq parametrico. I citati aspetti di risoluzione e "pendenza" (e conseguente limitata distorsione di fase) sono reali.
Ma il discorso del dominio del tempo è puro marketing.
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Citazione:
Originariamente scritto da pannoc
Audyssey lavora solo ed esclusivamente basandosi su quel microfono...
Si...non e' una cosa secondaria..:D
Ciao.
Non credo.
Nel menù del Denon 2807 c'è opzione per un mic esterno su Line-in.
Ma è una prova che non ho mai fatto, anzi mi ci metto tra poco :p
Mi trovate d'accordo sul fatto che con l'eq Audyssey-Front-Flat è una vera schifezza.
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Fatto, funziona anche con mic+pre collegando l'rca sulle prese frontali - L per la precisione.
Confermo che l'eq automatico è un'aborto, percui il tipo di mic è ininfluente.
Al massimo meglio misurare e andare di eq manuale
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La correzione nel dominio dei tempi è chiaramente visibile in questo grafico http://www.audyssey.com/technology/g...medomain1.html
Come si può notare, viene valutato l'andamento del segnale sulla base del tempo (asse x) e enfatizzato il segnale primario mentre viene deenfatizzato il segnale riflesso.
Non mi risulta che nessun parametrico possa fare questo.
E' una questione di causa ed effetto. Un parametrico lavora manipolando la frequenza e di conseguenza anche nel dominio dei tempi ma senza un controllo dello stesso.
Audyssey lavora nel dominio dei tempi controllando come il segnale si comporta nel tempo e per fare questo manipola il livello del segnale operando sulla frequenza che necessita di essere elaborata.
ciao.
P.S. Seconda giornata di maestrale... finiraaaaà?
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Bon, qui si può vedere che l'Audyssey non fà una cippa, anzi a parer mio è peggiorativo
http://img366.imageshack.us/img366/2...anikol4.th.jpg
E' un grafico AQT, l'ampiezza in verticale della misura evidenza la dinamica del segnale. Più è ampia meglio è, più è ristretta peggio è, significa che il tono prima persiste nell'ambiente rendendo intellegibile quello seguente.
Qui ci sono le 3 misure: Rosso senza eq, blu Audyssey e verde la flat
La risposta in frequenza è un pochino linearizzata ma....
Nel "circoletto" nero si può notare come la correzione comprometta anche la dinamica, vuol dire che non fa niente sulla persistenza del segnale nel tempo.