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Citazione:
rinorho ha scritto:
Uso migliore potrebbe essere quello a cui fanno riferimento i contratti plurimiliardari dei vari, Baudo e Carrà di turno...
Ti meravigli che in Italia trasmissioni tendenziose facciano milioni di telespettatori... In America il Wrestling, in Italia anche La Domenica Sportiva ed i Talk-Show.
Su via, la Televevione di Stato farebbe bene a limitarsi ai servizi essenziali ed assicurare i pluralismo dei programmi culturali. Almeno ce ne faremmo una ragione.
Qualcuno ci vede anche il "Cinema" (con quello che costa il canone) di cui siamo tutti appassionati... solo che in RAI ci continuano a vedere tutti Appassiti, altro che APPASSIONATI.
L'ultimo film che hai "voluto" vedere sulla RAI, quale è stato?
Ciao
Rino
Hai perfettamente ragione. Purtroppo la tv di stato ha seguito la strada (pessima) di quella privata. Ormai i film li noleggio e basta, la sera in tv non passano altro altro che reality e altre trasmisssioni demenziali.
Ciao e a domani.
Ciao.
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Citazione:
rinorho ha scritto:
E' giusto che un giornalista debba essere palesemente scheriato sulla Televisione di Stato e che la utilizza come trampolino di "lancio" per una brillante carriera politica?
Ma parli di Santoro?
No perche' sento continuamente parlare della faziosita' di questo giornalista. potete fare qualche esempio?
Da queste accuse mi sembra che sia stato assolto con formula piena, e sinceramente mi ricordo le sue campagne contro la guerra in serbia. O mi sbaglio?
Ciao,
Stefano
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Re: risposte
Citazione:
pino lettieri ha scritto:
Santoro, non è stato affatto un paladino della libertà di opinione. Così come non lo è stato Biagi. Ha mortificato il suo grandissimo talento di ottimo "buca schermo" al servizio di ideologie che poco dovevano avere a che fare con la sua professionalità. Hanno entrambi utilizzato il Servizio pubblico ad uso e consumo personale compiacendo ad amici che poi nel caso di Santoro, si sono prodigati ringraziando profumatamente.
Puoi fare qualche esempio?
Ciao,
Stefano
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Citazione:
pcmax ha scritto:
Hai perfettamente ragione. Purtroppo la tv di stato ha seguito la strada (pessima) di quella privata. Ormai i film li noleggio e basta, la sera in tv non passano altro altro che reality e altre trasmisssioni demenziali.
Ciao e a domani.
Ciao.
La differenza è che le TV Private non ti chiedono un centesimo!
Ciao
Rino
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Buongiorno a tutti.
Qualche esempio.
Santoro era indiscutibilmente un talentuoso e preparato conduttore. Le sue inchieste sulle collusioni tra politica e mafia, clientele, sullo sfascio sociale eccetera, erano proverbiali ben realizzate e curate dal punto di vista dei riferimenti. Una potenza di fuoco impressionante: una redazione di abili redattori preticamente siamesi a Michele. Una forza d'urto dormiente pronta a scattare. Ci fu un periodo di rottura proprio in anni dominati da governi certamente non di destra, in cui le sue inchieste infastidirono forse un tantino la classe dirigente con come conseguenza il suo allontanamento dalla Rai: ci credereste? fu allontanato dalla Rai proprio per le stesse motivazioni ma diametralmente opposte. Ma per carità, nessuno scandalo, allora. La cosa passo sotto silenzio a causa del frastuono che fece il suo passaggio a Mediaset. Con al seguito tutta la cavalleria fatta da decine di giornalisti. "Condizione essenziale". Qui, fece una versione adeguata alle condizioni di una emittente commerciale del suo programma. In diretta, ma alle condizioni legate alle tempistiche degli spot publicitari: del resto la sua redazione costava cara, il suo contratto pure, e qui non si paga il canone. Non si capisce perchè, ad un certo punto, "le condizioni" divennero strette e se ne andò. Vi faccio grazie delle inutili notizie legate a quela scelta riassumendo la cosa in :per i giornali di sinistra se n'era andato per aspri dissapori con la Direzione, per quelli di destra evidentemente per ragioni opposte, ma in sostanza, non gradiva almeno due cose: le continue e necessarie interruzioni pubblicitarie, e secondo me, dopo essere stato "avvicinato " da ambienti di sinistra, un ripensamento di tipo ideologio tanto naturale quanto comprensibile: l'essere sul libro paga di un avversario politico evidentemente non deve essere un gran che. Anche se qui in Mediaset, ve lo giuro, in giro per sale di montaggio non è difficile vedere manifesti del Che appesi sui muri, foto di manifestazioni; è pieno di operatori macchinisti e dirigenti dichiaratamente di sinistra e assolutamente avversi a Berlusconi.Ma come dicevo in qualche mail addietro, è un'Azienda commerciale che deve fare bene il proprio mestiere se vuole stare a galla, indipendentemente dalgli orientamenti politici di chi la guida e di chi ci lavora. Insomma, il Nostro ritornato in Rai comincia la sua Crociata ideologica. Ha un chiaro obiettivo: dare voce alle sue opinioni in modo indiretto utilizzando le sue capacità di moderatore che sapientemente modula le dinamiche degli interventi, e novità assoluta, gradisce enormemente le interruzioni pubblicitarie. Almeno per un motivo: nel momento in cui dà voce all'opposizione e le cose cominciano a dissisparsi dalla nebbia mistificatrice posta in opera faticosamente fino a quel momento, ZAC, pubblicità, " a dopo" con buona pace della comprensione dei concetti che dovevano essere sviluppati dal Destroso di turno. Una tecnica perfetta che attrae spettatori come un foglio moschicida, ma che non sfugge agli addetti ai lavori. Essere il capo di un'arena mediatica, ti consente di far giungere a casa a chi guarda "solo" ciò che preferisci. Una tecnica usata anche da un altro maestro, quel Costanzo che interrompeva in modo certamente meno elegante gli interventi indesiderati degli ospiti presenti nel "suo" teatro. Questo non è poco, credimi. Manipolare i tempi dell'intervento del tale ministro, togliergli la parola o parlarci sopra, fare inquadrature di compassione mentre quello parla al fine di creare ilarità, prendere in giro il discorso in atto, insomma gestire il programma in modo sapiente con argomenti tipo " sia breve che sta per scadere il satellite..." oppure, "non si preoccupi, lei avrà modo di dire ciò che crede, ma dopo la pubblicità"; peccato che quando si rientrava in studio, passava un servizio di quattro minuti su di un argomento collaterale a quello discusso dal "destroso" che poi quando finalmente gli veniva ridata la parola, nemmeno si ricordava di che cosa stava parlando. Figuriamoci a casa.
p.
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Pino,
Non sono un'addetto ai lavori, ma ti credo quando mi dici che usa tecniche poco ortodosse per dirottare l'attenzione o enfatizzare un idea.
Quello che non credo sia vero, nelle accuse che gli vengono rivolte, e' di asservire le sue trasmissioni a questo o quel partito. le sue inchieste hanno potuto occasionalmente coincidere con le tematiche di questo o quel partito politico, ma non sempre:
La sua campagna contro la guerra in bosnia era in antitesi con la sinistra (che quella guerra l'aveva appoggiata); nelle sue inchieste contro la mafia non guardava certo al colore dell'assessore indagato.
Credo che sia stato querelato qualche migliaio di volte per diffamazione, ma (smentiscimi se sbaglio) le accuse si sono sempre rivelate false.
Ho invece il forte sospetto che il personaggio sia stato demonizzato in modo da neutralizzare le sue inchieste, che toccano tematiche scottanti. Aimhe per l'italia e gli italiani, non basta fare finta che i problemi non esistono per eliminarli.
Tonando invece un po' indietro nei tuoi commenti, volevo chiarire che IMHO ' berlusconi non e' la causa di tutti i mali, ma la conseguenza di anni di malgoverno e corruzione.
Il problema e' pero' esasperato dal fatto che come presidente del consiglio ha praticamente il monopolio dei mass media e, allo stesso tempo detiene un immenso potere economico.
E per finire finiamola con questa demonizzazione del comunismo. Parliamoci chiaro: io non sono comunista, ma non dimentico che la qualita' della vita in italia e' migliorata soprattutto grazie ai movimenti comunisti e alle lotte sociali da loro condotte. cosi' come non dimentico le lotte partigiane e i principi 'comunisti' nella costituzione itaiana.
La propaganda berlusconiana continua a confondere il comunismo con la dittatura. Infatti vengono sempre e solo elencati paesi dove vige un regime dittatoriale. Esempi di comunismo, casomai sono la finlandia, il cile di allende e pochi altri (non certo USR, Cina, cuba e korea del nord).
Non e' il comunismo che mi fa' paura ma il monopolio dell'informazione, l'accentramento dei poteri e Impunita' della classe dirigente, tutte cose perseguite da berlusconi (di nuvo, smentiscimi se sbaglio)
Ciao,
Stefano
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Grazie
Per la fiducia. Senti: la guerra a cui fai riferimento. Non è che fosse appoggiata dalla sinistra: c'era Dalema capo del Governo. Non l'ha voluta la sinistra o la destra. Era semplicemente , drammaticamente guerra. Vedi, quando si comanda, quando si è davvero protagonisti, quando le proprie azioni spostano davvero gli interessi di una Nazione, quando insomma si ha la responsabilità di rappresentare l' Italia nel mondo, la retorica politica alla quale ci si attiene abitualmente per fare propaganda, viene debitamente messa da parte. I "Comunisti" facevano solo propaganda contro la guerra senza dare una minima indicazione pratica sul come aiutare quelle povere persone bombardate a più non posso dalle milizie serbe, quando non venivano perpetrati stupri etnici di massa, un vero schifo una vergogna che secondo "loro" dovevamo semplicemente stare a guardare...Con la retorica, con le parole, non si risolvono conflitti di e o questo genere di cose, e guarda caso anche il Governo di sinistra di allora (eletto in un modo che è meglio non approfondire perchè chissà dove andiamo a finire), dovette convincersi che i bla bla non bastavano. Che i bla bla di tutti siano legittimi è un conto, ma che bastino a far cessare una guerra, ce ne passa. L'Italia stava per fare la figura del mingherlino davanti al mondo che ci teneva sotto osservazione guardandoci in diretta mondiale e la partecipazione a quell'azione militare è stata garantita dai voti dall'opposizione berlusconiana che grazie alla responsabile presa di posizione, ha evitato una figura di m***a colossale al Paese.
Santoro. E' fuori da ogni dubbio che ideologicamente fosse ad un certo punto della sua carriera, orientato dapprima semplicemente verso sinistra, ed in seguito, fosse diventato un vero e proprio "attivista". Non gli nego il valore di una trassmissione fatta nei luoghi della guerra "sul ponte che collega due culture", me lo ricordo bene. Non gli nego il valore delle inchieste dei primi tempi a Samarcanda: gli nego la correttezza intellettuale cominciata quando ha capito che Berlusconi poteva davvero fare ciò che prometteva: cambiare le cose. Nel bene e nel male, dopo anni di immobilismo e spese allegre. Qui, davvero non transigo.
Ovviamente siamo di opinioni diverse e ti rispetto profondamente, pertanto questa parte dell'analisi vorrei chiuderla qui, mentre sul tema principale della nostra piacevole disquisizione, resto fortemente radicato sulle mie posizioni di conoscitore del "mezzo televisivo", ma anche un cieco lo potrebbe testimoniare: Era schierato, fortemente schierato. Solo che non lo ammetteva, ed è questo che lo ha reso un bersaglio. Politico.
Comunismo:
Sono daccordo con te. Ci giocano un po'...capisco il tuo punto di vista. Ma credimi, per quanto sia piacevole chiaccherare con te di queste cose, sia io che te, non ne conosciamo nemmeno un millesimo in termini di verità reale. Ti dico, ma non è un segreto: durante i confronti tv, effettuati qui, tra fazioni opposte, negli spazi pubblicitari, i due antagonisti, si informavano reciprocamente e allegramente i temi dei scontro che avrebbero portato in discussione..." no, non chiedermi questo, se no, io debbo chiederti questo.... ah ok, allora andiamo verso la tale cosa, ok...sì sì, meglio...." . Alcune di queste prelibatezza, sono state trasmesse proprio da striscia la notizia...
Ciao.
P
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Scusate l'ot (LoL)
Pino,
Hai ragione: e' stata una piacevole chiaccherata e siamo riusciti a dimostrare che si puo' discutere civilmente anche di argomenti 'scottanti' e partendo da posizioni diametralmente opposte.
Emidio puo' tirare un sospiro di sollievo....:D
Ciao,
Stefano
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Ho incrociato con molto ritardo questa interessante discussione.
Devo dire che, leggendo i contributi di tutti, mi sono trovato davanti alla imbarazzante sensazione che siano proprio gli interventi di Pino quelli controcorrente.
Una verita' la sua assolutamente orientata ma proprio per l' ammissione esplicita del punto di partenza, coraggiosa e intellettualmente onesta.
Sostenere che Berlusconi venga sistematicamente risparmiato dagli attacchi dell'informazione e dell magistratura e' onestamente ridicolo prima ancora che falso: e' sulla graticola tutti i giorni e spesso a mio avviso del tutto giustamente.
Personalmente non lo considero un politico capace ma non riesco a spaventarmi per presunti problemi di censure alla liberta' di informazione.
Francamente la posizione di coloro che fanno coincidere il ritorno della piena liberta' di informazione con il reintegro di Santoro mi spaventano molto di piu'.
Il mio parere su Santoro, per esempio, e' che sia un vero e proprio bandito del video per come sceglie la claque, per il modo che ha di dare i togliere la parola, di provocare gli apllausi, di interrompere con la pubblicita'. Di comunicazione ne mastico per lavoro e garantisco che e' tutto scientificamente programmato. Certe trasmissioni erano veri e propri agguati.
Se faccio mente mente locale i giornalisti che hanno avuto l'onore di condurre trasmissioni di informazione politica in RAI sono state: Gad Lerner, Lucia Annunziata, Andrea Barbato, Enrico Deaglio, Michele Santoro. Poi c'era l'immarcescibile Bruno Vespa, non ascrivibile alla sinistra quindi automaticamente servo del Berlusca. Da rilevare poi che il 90% dei giornalisti RAI erano iscritti all'Usigrai.
Ripeto sono molto piu' spaventato da un ritorno a quella condizione di assoluto e totale conformismo politico e culturale rispetto alla censura da dilettanti allo sbaraglio di oggi.
Comunque la liberta' vera di informazione non era garantita prima e non lo e' adesso.
Occorre lasciare un solo canale alla RAI e obbligarla a fare servizio pubblico di informazione a fronte del pagamento del canone.
Dare voce a tutti, attraverso la diretta di tutti i momenti importanti per la vita civile e politica del paese: dirette dei congressi dei partiti, dal parlamento, convegni dibattitti e quant'altro, voce alle forze politiche e sindacali non rappresentate in parlamento. Una imparzialita' che nasca dalla grande ricchezza di contributi di tutte le provenienze.
Il tutto fuori dalla logica dell'Auditel e della pubblicita'.
E con le altre reti si dia ossigeno ad una offerta televisiva privata che spezzi definitivamente il monopolio Mediaset che, ovviamente, e' un problema reale.
In ogni caso grazie a Pino e a tutti per la qualita' e la pacatezza degli interventi.
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Gentile.
Grazie a te per aver partecipato. E' vero, siamo partiti qualche giorno fa, ed effettivamente, ci siamo appassionati civilmente e sernamente all'argomento. Approvo il tuo punto di vista in riferimento alle libertà di espressione esposto in chiusura del tuo intervento. E mi permetto solo di aggiungere che alla schiera di giornalisti che hai citato, mancano un bel po' di "facce" come Marrazzzo, e l'ex presidente della regione Lazio di cui al momento mi sfugge il nome volto del TG 1 al quale è ritornato da poco, dopo la sconfitta contro Storace. Ma non dimentichiamoci la Gruber, il cui ex fidanzato Giulietti da giornalista (mai sentita una sua intervista, mai visto un suo servizio) è diventato parlamentare ovviamente nelle file dei DS.Il monopolio è oggettivamente una questione da risolvere...io credo che lentamente ci si sita avvicinando ad una soluzione grazie proprio alla tecnologia: l'obbligo di passare al dtt nei prossimi anni, determinerà un grande bisogno di contenuti. Qui da noi, molti programmi sono burter, cioè acquistati "fuori", o sono licenze aqcuisite da producer esterni che forniscono sia noi che Rai. La tendenza è "portare fuori" le produzioni. L'unico flebile segnale di pericolo che intravvedo, è lo "sparpagliamento" nell'immediato delle specializzazioni. Il mondo della tv,è molto affascinante e tutti ritengono legittimamente di "poterlo" attraversare; ma gli investimenti necessari e le qualità artistiche ed intellettuali quanto quelle tecniche da porre in essere sono immense. Le (anche se dissacrate ) serie televisive come Incantesimo, Distretto di polizia, le fiction prodotta dalla Rai e da Mediastet, sono il risultato di investimenti colossali, permeati dal lavoro di strutture tecniche invidiateci nel mondo. La televisione di qualità certamente non è questa in assoluto, ci mancherebbe, ma credetemi che questa è un "buona" televisione, realizzata il più delle volte impeccabilmente; una televisione in cui negli anni è cresciuto anche dal punto di vista della responsabilità verso i minori dotandosi di codici che è vero a volte vengono disattesi...ma che insomma almeno ci prova.Questa superficialissima analisi nasce il mio timore di veder bagni di sangue economici da parte di imprenditori sprovveduti che non conoscono bene il settore e ci si buttano a capo fitto; condizioni di lavoro piratesche e prodotti di livello beh, giudicheremo. Dicevo "nell'immediato" perchè dopo l'ovvio scossone iniziale in cui tutto si sconquasserà, in modo Darwiniano, ci saranno ovviamente ed ancora aggiungerei, delle inevitabili aggregazioni di forze. Io non credo che in Italia ci sia "molto" bisogno di pluralismo televisivo: di televisioni di alto profilo editoriale, ce ne sono moltissime; le realtà regionali Tele Norba, Videolina, Italia sette, Odeon, ... e/o locali, forniscono un ottimo contributo e danno voce e tutela alle Culture locali; realizzano informazioni dal territorio di competenza eccetera certamente di buon livello gradevoli nell'impaginazione e sufficentemente accettabili tecnicamente. La 7 ultimamente, propone programmi di ottima fattura, condotti da illustri nomi del giornalismo Ferrara /Lerner e tra poco molti altri in arrivo. Mtv è una fortissima e radicata realtà giovanile, come ReteA all music...insomma il tentativo secondo me ben riuscito di ritagliarsi uno spazio nell'interesse della gente. Certo che Mediaset e Rai la fanno da padrone. Questo è il risultato di un percorso tortuoso, nessuno nega che si potrebbe migliorare: ma credo che il dtt, sia li apposta. Ciò che spero accada, è la pulizia. Basta con televisioni condominiali fatte dal salotto o la cucina di casa. Grazie per i Vostri gentili interventi.
P.
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In effetti quando si parla di maggiore e piu' articolata offerta nel mondo della tv occorre considerare che le dimensioni del mercato pubblicitario e i costi per dar vita a nuove televisioni limiteranno comunque il numero dei competitor a poche unita'.
Il problema e' che la posizione di Mediaset e' una distorsione reale a partire proprio dal mercato della pubblicita' prima ancora che per i risvolti sul piano dell'informazione.
In ogni caso credo che la svolta debba passare attraverso la prevista privatizzazione della Rai, prevista ma mai attuata.
L'ostacolo vero sono le decina di migliaia di dipendenti nullafacenti (non per colpa loro si intende) che nessuna impresa privata sarebbe disposta a prendersi in carico. Considera poi che sono tutti accessoriati di adeguata tessera sindacale e ti fai un idea precisa dei margini di manovra di un qualsiasi governo di destra o sinistra non importa....
In effetti l'avvento del DTT e la proliferazione di televisioni specialistiche aprono nuovi orizzonti che rischiano di rendere sorpassate le nostre considerazioni.
Poi c'e' internet che potrebbe offrire ulteriori importanti opportunita'.
E pensare che per alcuni il problema e' mandare Fede sul satellite.......
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Citazione:
chicchibio ha scritto:
E pensare che per alcuni il problema e' mandare Fede sul satellite.......
Intanto non e' stato fatto andando contro una decisione della corte costituzionale. c'e' da esserne orgogliosi.
eh gia', perche in realta' un concorrente al duopolio rai/mediaset si era presentato. che fine ha fatto?
Europa sette
Pino, io non metto in discussione la qualita' mediaset, ma i modi con cui ha impedito una concorrenza, altro che liberta' di impresa....
Ciao,
Stefano
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Citazione:
vernavideo ha scritto:
Intanto non e' stato fatto andando contro una decisione della corte costituzionale. c'e' da esserne orgogliosi.
eh gia', perche in realta' un concorrente al duopolio rai/mediaset si era presentato. che fine ha fatto?
Europa sette
Pino, io non metto in discussione la qualita' mediaset, ma i modi con cui ha impedito una concorrenza, altro che liberta' di impresa....
Ciao,
Stefano
Guarda, sono il primo ad ammettere che le leggi, giuste o sbagliate che siano, andrebbero rispettate, cosi' come andrebbero rispettati gli esiti dei referendum, vedi privatizzazione RAI.
Detto questo non e' che un pronunciamento per il solo fatto di venire dalla Corte Costituzionale sia da considerarsi cosa buona e giusta.
La giurisprudenza della Corte a piu' riprese, specialmente in materia referendaria, e' quanto di piu' parziale e iincostituzionale ci possa essere.
Nel caso specifico voglio solo dire che, alla luce della complessita' della materia e delle prospettive legate al lancio e allo sviluppo di nuove tecnologie a me costringere Rete 4 sul satellite sembra una colossale sciocchezza. Tutto qui.
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Citazione:
chicchibio ha scritto:
...costringere Rete 4 sul satellite sembra una colossale sciocchezza. Tutto qui.
Poteva anche essere venduta.:rolleyes:
Hai paura di santoro (che con mezzi leciti) mette sul tappeto questi e altri problemi in italia, ma non ti preoccupa che il presidente del consiglio:
Occupi abusivamente frequenze
Ignori le leggi
Si confezioni leggi su misura
Abbia fatto precipitare la liberta di stampa in italia al 40° , dopo Cile e Corea del Sud (reporter sans frontier:http://www.rsf.org/)
etc, etc, etc
Tutto questo nell'indifferenza della maggior parte della popolazione (tranne qualche "comunista").
Pultroppo, dove vivo io di queste cose se ne parla, e gli articoli sul bel paese sono quantomeno sprezzanti. risultato: per conquistarmi la fiducia devo faticare il doppio dei miei colleghi, solo perche' sono un italiano, e spesso dopo conversazioni con i miei colleghi provo un profondo imbarazzo e mi vergogno profondamente della mia cittadinanza. (lavoro presso un gestore di fondi comuni di investimento, e abbiamo diverse banche italiane tra i nostri clienti).
Ciao,
Stefano
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Buongiorno a tutti
Vedete, Cari Amici: è balzata subito nella mente il fatto che come aveva deciso la corte costituzionale, Rete 4 non sia andata sul satellite e NON il fatto che rai 3 proprio in virtù di quella legge, avrebbe dovuto essere privatizzata e gratuita senza canone. E che in virtù di quella legge, si sarebbe ridotta ad una sola rete la disponibilità della RAI Tale fatto avrebbe costituito un disastro sul piano economico della Rai, senza precedenti: a nessuna Azienda è reso possibile sopravvivere dall'oggi al domani senza più di un terzo del fatturato. Ma ripeto, è singolare come la prima cosa che ci si ricordi, non è questa, ma che Fede grazie "alla posizione dominante di Mediaset", non sia andato sul satellite: non è una distorsione della informazione questa?