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Dario 76 ha scritto:
Provo a dire la mia.Inizialmente si è parlato di garanzia europea perchè accadeva che in italia,a differenza di tutta l' europa, i prodotti venduti venivano dichiarati in garanzia per solo un anno,in contrasto appunto con una direttiva europea.Ora è fuori di dubbio che se io compro in un negozio in germania non posso rivolgermi ad un negoziante italiano per un guasto ,ma mi devo poter rivolgere a qualsiasi centro di assistenza che si trovi nella comunita europea.
il problema sta proprio nel "qualsiasi" nel senso che purtroppo non è sempre così. In pratica se compri un prodotto in germania,per alcune marche puoi rivolgerti ad un "qualsiasi" centro assistenza (italiano), altre no, devi rispedirlo in germania. Stavamo discutendo infatti proprio su questa faccenda, e circa le fondamenta legali di questa situazione. :)
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Io non so se a livello legale ci sia o meno qualche sentenza chiarificatrice,però sarebbe strano che un soggetto non possa rivolgersi a qualsiasi centro di assistenza europea;paradossalmente è come se comprassi una tv in sicilia e poi mi rivolgessi a milano per l' assistenza.
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Dario 76 ha scritto:
Io non so se a livello legale ci sia o meno qualche sentenza chiarificatrice,però sarebbe strano che un soggetto non possa rivolgersi a qualsiasi centro di assistenza europea;paradossalmente è come se comprassi una tv in sicilia e poi mi rivolgessi a milano per l' assistenza.
Certo che puoi rivolgerti a qualunque centro di assistenza, però non è detto che ti riconoscano la garanzia :rolleyes: .
antani
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Dario 76 ha scritto:
Io non so se a livello legale ci sia o meno qualche sentenza chiarificatrice,però sarebbe strano che un soggetto non possa rivolgersi a qualsiasi centro di assistenza europea;paradossalmente è come se comprassi una tv in sicilia e poi mi rivolgessi a milano per l' assistenza.
Dario,
ti facco un esempio usando me stesso come riferimento, in modo che non si pensi stia cercando di dare addosso o favorire qualche altra azienda.
Dunque, io son il distributore del marchio Pinco in Italia.
In quanto tale, mi sarò allestito un laboratorio con del personale per effettuare l'assistenza dei prodotti da me distribuiti, o avrò demandato questo servizio ad un qualche laboratorio esterno: in ogni caso, prestare l'assistenza in garanzia mi comporta comunque un certo costo aziendale in termini di ore/uomo, anche ammettendo che la casa madre mi fornisca a tiitolo gratuito i componenti o i pezzi da sostituire nel corso dell'operazione.
Ora, ipotizziamo che per qualche ragione una azienda tedesca o francese o lussemburghese per qualche ragione pone sul mercato lo stesso prodotto Pinco che io distribuisco in Italia, ad un prezzo del , che so, 20% inferiore.
Ecco che molti potenziali acquirenti italiani potranno decidere, nel loro pieno ed incontestabile diritto, che comprando in Lussemburgo spenderanno 80 euro, mentre da Aghemo ne spenderebbero 100, per cui acquisteranno il prodotto all'estero.
A questo punto ipotizziamo pure che alcuni esemplari del prodotto Pinco presentino dei malfunzionamenti. Ecco che l'utente si dirà: ma perchè mi devo prendere il mal di pancia di spedire l'apparecchio in Lussemburgo? C'è qui comodo il distributore Italiano, diamine....
Peccato che quel distributore italiano dovrebbe pagare le ore uomo del laboratorio (esterno od interno) tramite i profitti delle proprie vendite: al mio posto, tu saresti disposto a sborsare di tasca tua dei quattrini per offrire un servizio che dovrebbe essere invece prestato da chi ha realizzato il profitto sulla vendita, e cioè il Lussemburghese, il quale se ne starebbe tranquillo a contare le banconote lasciando al sottoscritto l'onere ed i costi del risolvere i problemi?
Le cose sarebbero diverse se la casa madre riconoscesse al distributore un importo X per l'intervento in garanzia: a quel punto, il laboratorio assistenza potrebbe essere svincolato dalla matrice dei costi del distributore, e potrebbe serenamente riparare in garanzia un prodotto proveneiente da qualsiasi parte d'Europa (purchè importato legalmente!). In ogni caso, vi sarebbero dei costi non banali per il flusso aggiuntivo di comunicazioni necessarie: se io ho un database con le matricole di tutti gli apparecchi da me importati e distribuiti, e verificare se una riparazione debba essere o meno prestata in garanzia mi comporta pochi secondi di ricerca su di un PC, nel caso mi arrivassero prodotti introdotti sul mercato da altre aziende dovrei ogni volta interfacciarmi con la casa madre, per verificare che l'apparecchio in questione sia stato regolarmente importato e venduto da un mio "collega" di un altro stato membro...
Ora, nella marea dei dettagli del rapporto leganti il distributore/produttore la parte della garanzia vede accordi diversi a seconda di una molteplicità di fattori, come i volumi di fatturato, la difettosità concordata , e quant'altro possa venirvi in mente.....il che genera situazioni e comportamenti diversi da parte delle varie aziende sul mercato.
Giusto? Sbagliato? Non sta a me dirlo, ma al mercato stesso, che d solito premia le politiche più logiche e razionali, nel lungo termine: ho solo voluto spiegare meglio perchè, a volte, un distributore locale si rifiuta di offrire un certo servzio, dandovi modo di avere una visione del problema dall'interno, invece che solo dall'esterno.
Ciao,
Andrea
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Io capisco quello che dici tu Andrea,ma dovreste essere appunto voi,intendo rivenditori e case produttrici , ad organizzarvi meglio in modo da tutelare il consumatore che si ritrova con un prodotto nuovo difettato.Purtroppo queste sono considerazioni utopiche visto che la prima ed unica regola del marketing è vendere,basta vedere quanti problemi e attese ci sono spesso con i prodotti in assistenza,quando invece bisognerebbe dare il massimo dato che è stato venduto un prodotto non conforme(sarebbe stupendo).Il problema in fondo siamo noi consumatori che spesso non ci ribelliamo e subiamo passivamente tutto quello che ci calano dall'alto.Seguimi;quindi abbiamo un mercato comune,un unica moneta,libera circolazione di uomini e beni,un parlamento europeo,ma non l'assistenza comune?non ti sembra strano?Se ne stanno approfittando di nuovo.
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Dario,
ti dirò che a me non sembra per niente strano, anzi.
Il fatto è che la lamentela dei consumatori non dovrebbe essere quella dell'assistenza, che è solo una conseguenza: il problema è dato dalla differenza dei prezzi. Perchè se nessuno comprasse all'estero (per risparmiare), non ci sarebbe alcuna ragione di comprare in Belgio, per dire, e volere l'assistenza in Italia, a meno che non si sia fatto un trasloco da un paese all'altro (ed in questi casi, di solito, rivolgendosi all'importatore si ottiene comunque l'assistenza locale)...
Il primo passo sarà il livellamento dei prezzi nei vari paesi europei, al quale seguirà il fatto dell'assistenza generalizzata: non è un passo banale, e comporta un radicale cambiamento nelle politiche commerciali e distributive di molte case, che mi sembra stiano già puntando in questa direzione.
L'acquisto internazionale è una realtà derivata da Internet e dalla moneta elettronica: solo una decina d'anni fa era semplicemente impensabile, per la maggioranza degli utenti, acquistare un prodotto in Germania o Olanda, mentre oggi è una realtà concretizzabile con la pressione di qualche tasto.
Ecco che la necessità di una assistenza "globale", per così dire, non esisteva assolutamente e nessuno si sognava di metterne in piedi una!
La crisi economica che attraversa il modo occidentale sta facendo il resto: al punto che oggi abbiamo il paradosso delle frenesia di comprare fuori dai confini nazionali con la convinzione di risparmiare anche quando questo non è vero, il che aggiunge ulteriore confusione.
La sopravvivenza non è facile con i tempi che corrono per chi opera in questo settore, e sicuramente i prossimi anni vedranno cadere parecchie aziende: quelle che rimarranno in piedi lo faranno grazie soprattutto ai servizi, più che al prodotto in sè, ed ecco che il discorso dell'assistenza delocalizzata potrà fare il suo ingresso.
Fortunatamente i mercati, piaccia o meno, vanno sempre in una sola direzione, e cioè far corrispondere una offerta alla domanda: anche in questo settore succederà lo stesso, è solo questione di tempo.
Per quanto riguarda le considerazioni che poni a corollario, cioè il fatto di avere una moneta unica, libera circolazione di uomini e beni, etc, etc, consentimi di dre che è una cosa più vera a parole che nei fatti, purtroppo. Il parlamento europeo mi sembra più una creazione kafkiana che altro, visto che in pratica consta di un salone pieno di persone che pensano solo a trarre vantaggi per il proprio paese cercando di infinocchiare gli altri (ma direi che non sia una novità negli atteggiamenti delle umane genti).
La moneta unica esiste, peccato che le diversità di applicazione e le differenti economie facciano sì che un euro non abbia lo stesso valore nei vari paesi, vanificando in parte gli effetti desiderati al momento dell'introduzione, e la libera circolazione di uomini e beni lo è solo fino ad un certo punto; continuo a pensare che più che una moneta unica sarebbe opportuno avere una lingua unica, dato che le società e le economie sono fatte dagli uomini e non dalle banconote, ma mi sa che per questo ci vorrà un bel pò di tempo!
Ciao,
Andrea
Ciao,
Andrea
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Le tue considerazioni sono giuste,ma alla fine i prezzi li fanno le aziende con spesso il bene tacito del governo/i,basta vedere il caso del latte in polvere o anche del minimac,che viene venduto in italia allo stesso prezzo degli usa senza prendere in considerazione minimamente il cambio.Oramai ci troviamo in un mercato globale e il fatto che il consumatore possa rivolgersi più facilmente nel resto di europa da fastidio alle aziende che avevano fatto sull' impossibilità spesso di comprare all' estero uno dei loro punti di forza(alla fine fanno i prezzi in base alla capacità dell' economia dei singoli paesi),addirittura spesso, quando possono, producono beni diversi per i vari mercati per impedire appunto lo scambio.E' giusto che il consumatore possa rivolgersi dove ritiene più conveniente per le sue tasche, io capisco il tuo punto di vista da commerciante molto bene perchè non hai nessun potere sulla cosa,però spesso e volentieri acquistiamo beni che hanno enormi ricarichi e di conseguenza portano enormi guadagni alle case produttrici.Se io compro per esempio Sony e si rompe non mi interessa dove l' ho comperato mi rivolgo alla sony per assistenza e loro dovrebbero indicarmi il punto più vicino dove potermi rivolgere per facilitarmi. Alla fine parliamo di un prodotto non conforme,non è una cosa banale anzi ;dovrebbero fare il massimo per provvedere.Queste sono alla fine sempre considerazioni utopiche perchè la realtà si sa non è così,ma questo però non significa che dobbiamo rimanere indifferenti e non ribellarci.Alla fine si tratta di nostri diritti
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Dario,
come ti ho detto, il problema sta tutto nei prezzi, in realtà: non è l'assistenza ad essere in discussione, quanto il fatto che ci si senta spinti ad acquistare altrove per risparmiare e per la stessa ragione si voglia avere l'assistenza sotto casa.
Le aziende qualcosa lo possono fare: noi ad esempio abbiamo deciso di lavorare solo con realtà straniere che ci garantiscano un livello di prezzo identico nei vari paesi europei e soprattutto il più possibile allineato a quello nei paesi d'origine.
E' molto improbabile che un acquirente italiano si vada a comprare un apparecchio Fosgate, NHt o Bohlender al di fuori dell'Italia perchè i prezzi sono sostanzialmente identici in tutta europa.
Si tratta di un discorso di approcciare il mercato con maturità e rispetto del cliente finale, tutto qua.
E credo che molto presto capiterà la stessa cosa anche per tutti i nostri concorrenti che non sono allineati ad una simile politica, è solo questione di tempo.
Ciao,
Andrea
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Mi sembra comunque che ci stiamo facendo delle segh@ mentali. In fin dei conti non mi sembra un particolare problema rivogersi al venditore se il prodotto è difettoso. La settimana scorsa ho acquistato un oggetto in Inghilterra. Era difettoso e gliel'ho rimandato indietro. Io ho un proiettore Infocus, nel caso si rompesse (sgrat sgrat) il centro di assistenza è in Olanda, e allora? L'importante è che qualcuno mi garantisca il prodotto, non il fatto che io possa portarlo sotto casa a far riparare, IMHO. Se poi uno non si fida del venditore, la domanda è perché comprare da lui?
Ciao
antani
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Citazione:
antani ha scritto:
Mi sembra comunque che ci stiamo facendo delle segh@ mentali. In fin dei conti non mi sembra un particolare problema rivogersi al venditore se il prodotto è difettoso. La settimana scorsa ho acquistato un oggetto in Inghilterra. Era difettoso e gliel'ho rimandato indietro. Io ho un proiettore Infocus, nel caso si rompesse (sgrat sgrat) il centro di assistenza è in Olanda, e allora? L'importante è che qualcuno mi garantisca il prodotto, non il fatto che io possa portarlo sotto casa a far riparare, IMHO. Se poi uno non si fida del venditore, la domanda è perché comprare da lui?
Ciao
antani
Antani,
devo proprio quotarti in toto, perchè raramente sono stato più d'accordo con qualcuno, qui.
Avrai un nick che fa pensare alla supercazzora, ma la ferrea logica del tuo post fa sembrare mr. Spock un soggetto altamente emotivo ed irrazionale....
Parole davvero sacrosante.
Ciao,
Andrea
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Citazione:
antani ha scritto:
Mi sembra comunque che ci stiamo facendo delle segh@ mentali. In fin dei conti non mi sembra un particolare problema rivogersi al venditore se il prodotto è difettoso. La settimana scorsa ho acquistato un oggetto in Inghilterra. Era difettoso e gliel'ho rimandato indietro. Io ho un proiettore Infocus, nel caso si rompesse (sgrat sgrat) il centro di assistenza è in Olanda, e allora? L'importante è che qualcuno mi garantisca il prodotto, non il fatto che io possa portarlo sotto casa a far riparare, IMHO. Se poi uno non si fida del venditore, la domanda è perché comprare da lui?
Ciao
antani
Ariquoto anche io.
Hai proprio ragione, anche io mi sono fatto un sacco di segh€ mentali quando mi sono accorto che il mio vpr acquistato in Francia era difettoso e ho perso solo 12 giorni con il mio MT700 fermo dall'assitenza per poi sentirmi dire che non era coperto da garanzia perchè non acquistato in Italia.
Se lo avessi spedito subito in Francia a quest'ora sarei qui a godermi i miei film in HD con il nuovo proiettore....:mad:
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dunque, nella confezione del mio plasma Panasonic c'è un piccolo libricino chiamato "Garanzia Pan-Europea"......da cui leggo "...questa garanzia lascia impregiudicati i diritti di cui l'acquirente è titolare ai sensi del Dlgs 2.02.2002 n. 24 che ha attuato in Italia la Direttica 1999/44/CE sulle garanzie dei beni di consumo."
Poi c'è un paragrafo denominato "Garanzia Pan-Europea - Condizioni applicabili in tutti i Paesi differenti dal Paese originale d'acquisto"....il paragrafo è un po' lungo, per il momento vi segnalo che si parla di "filiali o distributori" che devono garantire l'assistenza...ora non ho ben capito se questa è un appendice che riguarda direttamente la legislazione o è un "surplus" di Panasonic....scusate ma devo scappare, al limite ci sentiamo dopo per altri dettagli
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Più o meno sono stati dati vari pareri sulla questione. Ma non è ancora stata fatta chiarezza legale.
Abbiamo capito che l'unica casa a offrire garanzia con chiarezza a prescendire dal Paese di acquisto di un bene è la Panasonic(almeno in parte, per determinati prodotti)
E' ovvio,come è stato detto, che chi compra all'estero è anche in grado di rimandare il prodotto in riparazione all'estero, ma questo è un altro discorso.
Io volevo semplicemente capire se la fantomatica GARANZIA EUROPEA, di cui molte grosse case si riempiona la bocca è una scelta della casa stessa oppure un obbligo a livello comunitario.
Qui servirebbe un esperto di materie comunitarie ***** c'è da dire che l'unificazione degli stati europei ha portato anche delle novità relative al commercio, tra cui un abbattimento dei dazi sensibile, a tutto vantaggio economico di case produttrici. Quindi solamente PRO a favore delle case produttrici?!!?? Strano.
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BigLivius,
a livello legale è già stato chiarito, solo che temo tu confonda Garanzia e Assistenza.
Legalmente parlando, la garanzia deve essere prestata dal venditore, punto.
Sempre legalmente parlando, non si può "saltare" il venditore e rivolgersi ad un gradino superiore della scala distributiva, a meno che il venditore non abbia cessato di esistere come figura giuridica (perchè ha chiuso, o quello che vuoi).
Non è la marca, la casa, o altro a comandare, ma solo i nominativi dei due contraenti, e cioè il compratore ed il rivenditore.
E' la casa produttrice che decide poi, di propria iniziativa, di prestare assistenza presso un centro più vicino alla residenza del compratore, ma non è una prestazione alla quale la si possa obbligare per forza, e soprattutto non c'è legge che disponga nulla di simile, nè a livello comunitario nè dei singoli stati membri.
Ciao,
Andrea