Belllloooooooooooooooooooo :D
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Belllloooooooooooooooooooo :D
Qualcosa sembra iniziare a muoversi: a pagina 32 del nuovo Stereophile di aprile è comparsa la pubblicità di un SP3 in accoppiata con un multicanale 9B-SST2 (serie squared). (Se è per questo, a pagina 53 c'è anche il nuovo splendido finale "ramoso" Momentum di Dan D'Agostino, il creatore di Krell. http://www.avmagazine.it/forum/92-pr...uovo-al-lavoro )
Conseguentemente allo spazio pubblicitario apparso nel mese di aprile :D, su Stereophile del mese di maggio c'è finalmente una prova dell'SP3.
Il set di prova è composto da:
Lettori: Sony XA-5400ES SACD/CD e Oppo BDP-95;
Tuner FM Pioneer;
Squeezebox Touch;
Fiinali: tre canali front McIntosh MC303, rear McCormack DNA-1 Rev. A;
Diffusori: frontali 3 B&W 800 Diamond, posteriori coppia di B&W 804;
Sub JL Audio Fathom f113.
Traduco solo una piccolissima parte delle conclusioni.
"A questo punto, il mio verdetto preliminare" (Kalman Rubinson ha tenuto l'apparecchio solo due settimane) "è chiaro: l'SP3 è un superbo preamplificatore analogico senza compromessi che include anche gli eccellenti DACs Bryston 24/192. In tal senso, può essere considerato come un componente stereo Bryston definitivo." (La sottolineatura è mia!)
Quindi un passo in avanti si è fatto: esiste anche fisicamente!
A due mesi di sitanza, uscita altra recensione, "addendum" della precedente, su Stereophile di luglio. Altre tre pagine di elogi, dalle quali si evince (come immaginabile) il carattere molto analogico e il tono straordinariamente aperto della sua sonorità.
Altro piccolo estratto tradotto del lungo articolo di Kalman Rubinson:
"Tutto considerato, penso che il Bryston SP-3 sia il primo grande preamplificatore-processore audiophile. Certo, potrà anche funzionare superbamente per i fan dell'home-theater, ma la sua combinazione di caratteristiche, controlli e purezza del suono renderà l'SP-3 particolarmente desiderabile per coloro i quali amano ascoltare musica, senza badare al numero dei canali, e in compagnia o no di immagini".
Ho acquistato l'SP3 qualche mese fa esclusivamente in qualità di decoder-pre multicanale per il riascolto delle tracce dopo il mastering nel mio studio di post-produzione, a prendere il posto del pre-decoder precedente un Onkyo PR-SC886.
Incuriosito dalle mille possobilità di quest'apparecchio mi sono dedicato un giorno a volerne saggiare le qualità in ascolto di musica stereofonica. Questa è la catena d'ascolto cui è collegato: sorgenti: CD player Sony CDP-X707ES, DVD player Primare DVD30, workstation Pro Tools HD 192 IO e processore digitale Sony PCM1630. Ampli finali: 5 Denon monofonici POA-4400A (modificati). Ascolti Tannoy D700 (frontali). Sala d'ascolto naturalmente insonorizzata e trattata acusticamente (essendo uno studio). In breve quello che colpisce è una notevole neutralità del pre in questione, al pari dei migliori pre stereofonici che abbia avuto modo di ascoltare, esente da caratterizzazioni o colorazioni particolari. Bassi ben estesi e asciutti, gamma media solida e al centro della scena musicale, acuti limpidi, analitici ma non invadenti. Eccellente costruzione della tessitura musicale, della spazialità scenica anche a volumi sostenuti. Insomma un ottimo equilibrio che rende l'apparecchio validissimo per l'ascolto stereo oltre che multicanale. Naturalmente le qualità diventano molto più apprezzabili con i formati audio ad alta risoluzione rendendo ancora di più l'impressione che il Bryston faccia della neutralità la sua arma vincente. Ovviamente dipenderà poi dalle caratteristiche sonore delle sorgenti collegate e dal sistema di ascolti particolare, ogni eventuale caratterizzazione timbrica. Nello specifico della mia attività si è rivelata un ottima scelta in quanto permette di ascoltare le tracce così come sono state concepite durante la fase di mastering.
Ho poi voluto effettuare un breve confronto con l'Onkyo anche perché (purtroppo) con quest'ultimo non mi ero mai cimentato in un vero ascolto stereofonico (il compito di questi pre, ribadisco, è il riascolto delle tracce dopo la codifica in studio). Devo dire che sono rimasto meravigliato ed in qualche modo anche deluso perché mi sarei aspettato differenze notevolmente più marcate a favore del più recente e costoso Bryston. Quel che mi ha colpito è stata l'ottima spazialità offerta dall'ascolto con il pre giapponese, anche quì la notevole neutralità e solidità in basso (premetto che per questa prova, essendo condotta esclusivamente su materiale stereo, ho attivato la modalità "pure audio" che mette in bypass ogni processamento interno). Probabilmente dove il Bryston primeggia è la raffinatezza timbrica nel rispetto dei singoli strumenti, la notevolissima profondità in senso orizzontale e l'analiticità (mai fastidiosa) in gamma alta, ma si tratta comunque di differenze sottili non facilmente percepibili o apprezzabili e che possono trovare più o meno riscontro nel gusto personale dell'ascoltatore: anche nell'Onkyo non ho riscontrato alcuna difficoltà d'ascolto ed anzi una morbidezza più caratterizzante rispetto al pre canadese, che personalmente trovo piacevole. Anche in questo caso, salendo con la qualità dell'audio in input ho apprezzato come il pre fosse sostanzialmente neutro all'ascolto. Sicuramente due apparecchi molto riusciti con un eccezionale rapporto costo/prestazioni/versatilità nel caso dell'Onkyo che vanta anche un ottima sezione video.
Per l'ascolto sterefonico e per avere un riferimento quando parli di neutralità quali sono i tuoi riferimenti nell'ascolto sterefonico? Parlare di neutro senza un riferimento è difficile capire qual'è il tuo concetto di neutralità.. Dalla tua race si evince che la differenza fra i due pre non sia poi tanta e conoscendo l'Onkyo non è che il Bryston ne esca così bene dalla tua prova mi sembra...
Alberto, sul fatto che l'Onkyo sia più caldo non ho dubbi, avendo avuto per molto tempo e gran soddisfazione il modello successivo di quel pre, l'ottimo PR-SC5507. Sul fatto di una estrema apertura in gamma alta dell'SP3 mi sembra che le impressioni qui postate da musk collimino con quelle scritte dal recensore di Stereophile e, più in generale, con le caratteristiche soniche dei Bryston che mi sono passati per le mani. Mi piacerebbe però capire meglio da musk se in gamma alta quel "neutro" voglia dire "freddo" (come spesso viene inteso) o addirittura "gelido". Anche il fatto di avere una gamma bassa "controllata", non sbrodolata, poi può essere sintomo di un suono corretto o, anche qui, freddo o gelido. (Naturalmente ciò può riguardare anche la gamma media, qui definita "solida" e centrata sulla scena musicale). Tralascio altre utilissime informazioni quali la "tessitura" e la "spazialità della scena" su cui non ho dubbi il Bryston abbia avuto la meglio. Ci dai qualche info in più, musk? Qui sei per ora l'unico ad aver avuto la possibilità di provare questa autentica meraviglia tecnologica...
Neutro non è certamente il modo migliore per definire un suono freddo, anzi... Quando un suono è neutro vuol dire che nessuna gamma sembra prevalere sull'altra, neutro è un modo per definire un suono privo di colorazioni perticolari. Presto lo sentirò da un forumista.. :)
Il fatto è che questa dizione di "neutro" generalmente usata per i Bryston talvolta è condita da considerazioni che la inquadrano un po' "on the dry side" e la mia preoccupazione è di capire da musk se anche in questo caso sia così per tutta la gamma sonica o dove un po' di secchezza - nel caso - sia più evidente. Peraltro, questa solo eventuale asciuttezza non è un difetto e ben si coniugherebbe con certo tipo di amplificazione...
C'è qui su AVMag un forumer che ha grande esperienza di Bryston e Pass Labs che non perde occasione per rilevare questa caratteristica dei Bryston, che lui considera eccessiva (in effetti i due marchi sono agli antipodi per tutto, nel verso senso della parola). In effetti anche nella mia esperienza ho rilevato questa caratteristica, ma qui si tratta di una ingegnerizzazione completamente nuova.
In realtà è tutto da vedersi: dal mio punto di vista la componentistica discreta, la qualità del progetto e il blasone indiscusso del marchio promettono meraviglie...
Ste', hai citato il Beppe dell'altr'anno, quasi esattamente di 7 mesi fa... :D
Si si, avevo visto la data ma redhot è un utente storico e l'occasione, visti gli oggetti a cui si riferiva, era troppo ghiotta.:D
Un salutone
Grande Ste, finalmente il ritorno... :)
Aspettiamo tutti le precisazioni di Musk, certo che parlare di piccole differenze fra queste due macchine mi lascia un po' perplesso..
Per quel che concerne l'impressione d'ascolto voglio precisare che il suono in gamma acuta dell'SP3 puo' definirsi tutt'altro che freddo, perlomeno nei termini in cui sono abituato a lavorare o ad ascoltare musica, in un ambiente in cui tutte le macchine sono calibrate e tarate in base ad uno specifico livello di riferimento e dove di solito si presta più attenzione alla correttezza dell'intero missaggio, alla dinamica e pulizia del contenuto sonoro piuttosto che sull'enfasi emozionale che quel dato brano/apparecchio possa trasmettere. Il messaggio quì viene restituito con una precisione esemplare ed una spazialità notevolissima, una analiticità marcata che potrebbe per alcuni risultare, in quest'ottica, "fredda", che è invece secondo me estremamente raffinata, poiché lascia percepire ogni sfumatura e collocazione strumentale nello spazio senza fatica come pure ogni imprecisione della registrazione originale. In questo senso reputo il Bryston un apparecchio estremamente rivelatore, sostanzialmente trasparente all'ascolto. Il che, per me, è una gran caratteristica, specie in elettroniche di questo tipo. La gamma bassa è controllatissima, priva di sbavature e sa emozionare per pienezza e corpo, senza sovrastare né mai arretrare; tutti gli strumenti sono sempre li al loro posto, definiti e circondati da grande ariosità. A mio avviso,una gran prova. Ma ripeto, anche il più vecchio e meno costoso giapponese ha mostrato una fedeltà d'ascolto ottima, che per certi versi mi ha ricordato il suono di qualche valvolare, notevole neutralità timbrica, nelle condizioni e coi i presupposti della prova,ma con una punta di dolcezza (rotondità) in più a scapito però della raffinatezza sonora complessiva e analiticità in estremo acuto e soprattutto della profondità in tutte le dimensioni dell'altro. Ma non posso dire che sia stato surclassato dal suono dell'SP3 nel modo in cui mi sarei aspettato.
Sto allestendo un'altra saletta di mastering in cui inserirò un Marantz AV-8003, tempo permettendo,farò il confronto anche con questo.
Scusami Mask permettimi di dissentire per questa affermazione...
" Ma ripeto, anche il più vecchio e meno costoso giapponese ha mostrato una fedeltà d'ascolto ottima, che per certi versi mi ha ricordato il suono di qualche valvolare, notevole neutralità timbrica".
Il suono Onkyo lo conosco bene e affiancare il giapponese al "suono valvolare" a mio avviso è una bestemmia.