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Otello ha scritto:
No, bonta' tua, quella volta non avevo assunto esaltatori di sensibilita' musicale :):):), sono molto tranquillo nel confermare che i VTL Siegfried sono un prodotto senza termini di paragone, passato e presente.
Per l'appunto non ho ben capito cosa c'entrino i Siegfried con la vostra discussione: parliamo appunto di una coppia di finali mono da 800 watt cadauno, che sarebbe una potenza fuori dal comune anche per uno stato solido, fra i valvolari e' legittimo parlare semplicemente di un oggetto che fa categoria a se (ahinoi anche come prezzo), francamente non mi sembrano un prodotto che possa essere usato come termine di paragone per supportare qualsiasi tesi.
Detto questo, pero', non sono molto d'accordo con Mirko, e potra' forse stupire detto da me (che notoriamente amo i prodotti vintage): non e' affatto detto che i finali d'epoca siano migliori di quelli moderni. (Parliamo di qualita' sonore, il fascino ineffabile e innegabile del prodotto d'epoca lasciamolo da parte in questa sede.)
Il discorso potrebbe essere lunghissimo, bisogna tener presenti almeno due aspetti distinti: progetto e componenti.
Ora, i progetti possono essere buoni e meno buoni, ovviamente niente vieta di continuare ad usare progetti che hanno dimostrato la loro validita' nel tempo, e di fatto e' quello che succede: per quanto riguarda le amplificazioni valvolari e' stato inventato ben poco negli ultimi 40 anni (forse la novita' piu' significativa, ancora tutta da esplorare, e' proprio la logica di servocontrollo del bias introdotta da VTL nei Siegfried che - mi dice Manley - verra' applicata anche ai modelli piu' piccoli della produzione VTL), i moderni amplificatori a valvole continuano ad utilizzare le stesse basi di progetto dell'epoca d'oro; del resto non ci sono molti modi diversi per realizzarli, soprattutto se parliamo di single-ended - ci sono magari piu' opzioni per i push-pull (per esempio la filosofia di progetto ARC e' abbastana diversa da quella di VTL) - si puo' giocare con piu' o meno (o direttamente zero) controreazione, ma parliamo di sfumature o poco piu'.
Per i componenti la faccenda e' piu' variegata: e' vero che le valvole di 50 anni fa erano generalmente migliori per una serie di buoni motivi, da questo a dire che l'unico modo per avere un buon suono sono le valvole vintage c'e' l'oceano di mezzo; tanto per fare un esempio qualsiasi, puo' tornare in gioco il progetto: se per esempio un progettista e' talmente bravo da far lavorare le valvole "in pantofole", molto lontane dalle loro specifiche massime, possiamo trovarci a scoprire che non solo diventa quasi inudibile (ho detto QUASI) la differenza fra una Mullard d'epoca e una cinese moderna, ma addirittura la differenza fra una 6550 e una EL34. (Vediamo chi riconosce a quale progetto mi riferisco. :))
In ogni caso la valvola e' un elemento, come dire, di consumo; posso avere un amplificatore moderno con valvole vintage e viceversa, quindi sotto l'aspetto ampli moderni vs. ampli vintage la questione e' di lana caprina.
Sempre riguardo ai componenti, c'e' il problema dell'invecchiamento dei condensatori, e qui il discorso e' quasi all'inverso: in questo campo si sono fatti grossi progressi e a prescindere dalla probabile necessita' di aggiornare i condensatori invecchiati di un amplificatore vintage, in ogni caso ci sono ottime possibilita' ch un vecchio amplificatore suoni molto meglio con dei condensatori moderni di alta qualita'.
Rimangono i trasformatori di uscita, che sono il componente piu' importante - e costoso - del finale valvolare. Francamente non ci sono motivi per affermare che ad alto livello i trasformatori di uscita erano costruiti meglio 40 anni fa; anzi... E' triste dirlo ma e' quasi solo una questione di prezzo. (fatto salvo un buon progetto.)
Capitolo potenza; chiariamo qualche linea guida:
- le caratteristiche di clipping "morbido" del finale valvolare fanno si che all'atto pratico un (buon) valvolare da, diciamo, 50 watt ha ottime possibilita' di risultare piu' performante di uno stato solido da 100/150 watt.
Ovviamente c'e' un limite: per esempio le mie Audiostatic hanno bisogno di tutti i miei 200+200 watt valvolari (e con l'occasione vorrei sottolineare che il mio salotto non e' piccolo ma non e' neanche il salone delle feste della reggia di Caserta :), come mi pare venga scherzosamente ipotizzato da chi parla di cellulare per parlare da un lato all'altro della stanza; per la precisione parliamo di 7 metri per 4 e mezzo, altezza 3 e 60); per esempio ho appena verificato, devo dire con una certa sorpresa, che un finale valvolare da 50 watt di qualita' decisamente fuori dalla norma, forse il migliore che mi sia mai capitato a tiro, va talmente bene da "non far rimpiangere troppo la minore potenza", per l'appunto, per quanto buono sia questo finale, non ho pensato neanche per un nanosecondo di poterlo sostituire ai miei 200+200 watt, almeno finche utilizzero' le ingorde Audiostatic.
- I valvolari a bassa potenza suonano meglio (?)
Diciamo che aumentare la potenza con i valvolari fa crescere costi e difficolta' realizzative in maniera esponenziale; non e' un caso che i buoni valvolari da 200 watt e oltre si contino tranquillamente sulle dita di una mano.
Se pero' facciamo un confronto diretto fra un buon finale da 10 watt, con triodi e configurazione single-ended, e un buon 200 watt, che per forza di cose dovra' utilizzare tetrodi in push-pull, a mio modestissimo avviso ci troviamo di fronte a una questione che e' piu' di gusto personale che non di valore oggettivo. (Ovviamente presupponiamo per entrambi un buon accoppiamento con i diffusori.)
Personalmente non ho difficolta' a riconoscere al triodo single-ended un suono piu' dolce ed eufonico, pero' a me sembra che il suono dal vivo sia piu' simile a quello del tetrodo in push-pull, magari piu' duro e pungente con qualche strumento, ma piu' realistico; e' una mia opinione soggettiva: mi va benissimo che altre persone la pensino diversamente.
Se poi parliamo di dimensioni del soundstage, ecco, qui la faccenda diventa oggettiva: non si puo' negare che generalmente il push-pull offre una scena piu' ampia e profonda del single-ended; chi lo nega o non ci sente o non e' in buona fede. (Ma mi va benissimo che qualcuno preferisca una scena, come dire, piu' raccolta.)
- Fra le righe dei due punti precedenti, c'e' il nocciolo della questione: se non si e' miliardari e' piuttosto difficile riuscire ad assemblare un impianto con finali valvolari ad alta potenza; di conseguenza la necessita' di diffusori ad alta efficienza, ecc. ecc.
Con questo non voglio dire che i fanatici delle trombe monobanda rientrino nella categoria del vorrei-ma-non-posso, (fra l'altro ho un profondo rispetto per gli appassionati che per questioni economiche si devono limitare, e sono la stragrande maggioranza) pero' ne ho visti vacillare parecchi di fronte alla dinamica travolgente e alla scena di dimensioni monumentali che si possono ottenere con le elettrostatiche e un'amplificazione valvolare di potenza praticamente illimitata.
A parziale smentita dell'ultimo punto, concludo facendovi notare che i miei VTL MB-225 li ho pagati 2 milioni e mezzo di lire nel 1999; per carita', sono stato fortunato, ci ho dovuto lavorare sopra per ripararli, ecc. ecc., ma non piu' tardi di un mese fa un mio amico ne ha comprata una coppia identica per 1500 dollari e anche ammettendo che abbia speso altrettanto fra spedizione, dogana e restauro, ha fatto un affare forse ancora migliore del mio; ora, non sono diffusissimi, ma amplificatori come questi si trovano abbastanza facilmente su eBay o Audiogon...
Ciao
Marco
...amen...