ok ma se pigliamo qualche prova di AR solo leggendo queste misure riesci a dirmi quale suona meglio indipendentemente dal blasone e dal listino?
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ok ma se pigliamo qualche prova di AR solo leggendo queste misure riesci a dirmi quale suona meglio indipendentemente dal blasone e dal listino?
Questa è una domanda insidiosa :O .
Sicuramente è possibile identificare prodotti che hanno alcune carenze importanti (chessò un amplificatore che "si siede" sulle basse impedenze, o con forte distorsione). A volte succede.
E' certo assai difficile sostenere che un cd player con un rapporto segnale/rumore di 110 dB suoni meglio di un cd player da 108 dB. In questo senso ciò che è evidente alla misura potrebbe non esserlo all'orecchio (la misura va oltre la nostra capacità di ascolto).
Così come a volte ci sono parametri discordanti, tipo un ampli con una buona tenuta in potenza ma con risposta in frequenza variabile al variare dell'impedenza (e che quindi potrebbe suonare bene con un diffusore e male con un altro).
Quello però che si può dire è che se un'elettronica presenta misure sistematicamente migliori di un'altra, sicuramente non suonerà peggio (il che non significhi che per forza suonerà meglio, la differenza potrebbe non essere percepibile). Oppure, se due elettroniche presentano le stesse misure, queste quasi certamente non saranno distinguibili all'ascolto.
(azz, quando si parla di sti argomenti ogni parola va pesata :D ).
Comunque siamo anche realisti. Fortunatamente, tagliando fuori i cantinari, aziende prestigiose di solito tirano fuori prodotti che anche al banco performano molto bene. Come dire, andando sul blasone difficilmente ci si sbaglia.
Però esistono anche prodotti, magari senza blasone, che si comportano al pari di prodotti dal costo multiplo. E magari l'audifigo per questo li snobba.
Hai detto tutto......la verità non ce l'ha nessuno tantomeno le misure altrimenti....per gli ampli....per esempio....bastava la misura principe....la potenza effettivaCitazione:
Originariamente scritto da antani
La questione della registrazione "controllata" e ben conosciuta per valutare la resa dell'impianto è pura fantascienza...
L'incisione discografica è il tentativo di copia di un evento sonoro (reale al momento in cui veniva suonato) che è esistito in un certo momento, quello della registrazione. Di solito (sempre con le incisioni discografiche a meno che non te la sei fatta da solo) non è dato di sapere nulla sulla posizione degli strumentisti, sulla posizioone dei microfoni, o semplicemente su come questo o quel direttore di orchestra voleva che gli esecutori suonassero. Come se non bastasse, il suono registrato così ottenuto viene riascoltato dagli esecutori attraverso un impianto (che ha un proprio suono) e viene quindi (ancora) manipolato...del tipo, "meno bassi, più acuti", oppure "meno violoncelli, più oboi", etc prima della realizzazione del master.
Quello che l'audiofilo ascolta è la copia di una copia di una copia...di un artifizio sonoro...
Altro che registrazione controllata...
:-)))
Ma scusa Antonio, al di là di ogni considerazioni tecnica, a te sembra possibile che siamo in grado (non io o te personalmente :D ) di costruire acceleratori di particelle in grado di creare buchi neri, eppure non sappiamo spiegare il perché uno straccio di amplificatore suoni in un certo modo? Eppure stiamo parlando di tecnologie quasi banali, come sai esistono in vendita amplificatori che si basano su schemi vecchi di 30 anni. Al confronto un cellulare o un computer sono molto più complessi. Per non parlare dei cavi, dove non so nemmeno se si possa parlare di tecnologia.
Ci vogliamo rendere conto che l'acustica non è magia, ma anzi una scienza che già 2500 anni fa i greci conoscevano piuttosto bene (basta osservare i loro anfiteatri) ?
L'aura di esoterismo che sta intorno all'hi end è costruita ad arte, per far prosperare un settore (in verità piuttosto piccolo), alle spalle di appassionati in buona fede ma con poca competenza specifica. Per questo insisto sempre (a volte troppo) sulle misure: sono l'unico modo per demistificare l'argomento.
ps. ho editato, come ho scritto poco sopra, su questi temi occorre dosare le parole :rolleyes: .
Ben inteso che io non volevo offendere nessuno, anzi prendo seriamente in considerazione il fatto di non avere un orecchio "fino" e quindi di non poter capire le differenze tra un cavo e l'altro. Tanto meno volevo offendere chi riesce a percepire le differenze oppure Audiocostruzioni a cui anzi ho rivolto una domanda e mi ha risposto penso con sincerità e onestà, senza consigliarmi il cavo + costoso.
Ieri ho effettuato altro test: ho provato un cavo di alimentazione Nadir Aida S che per fortuna ho comprato usato a buon mercato. Risultato come sopra: non ho percepito nessun cambiamento (nè in meglio nè in peggio) apprezzabile, sempre facendo le cose per bene..scaldato le elettroniche...ascoltato sempre lo stesso pezzo che ormai anche i vicini conoscono a memoria e provato il cavo sul pre, sull'ampli e sul convertitore...Sono sempre più scettico per quanto riguarda i cavi di alimentazione...:cry: :cry: :cry:
Fra qualche giorno dovrebbe arrivarmi anche un ottimo cavo di potenza (VDH The Revelation Hybrid) da sostituire al mio schifosissimo e dalle estremità non terminate e anche ossidate Monster Cable da 5 euro al metro e un cavo di segnale VDH The Second Hybrid XLR da sostituire ai due RCA MOnster Cable Interlink da 30 euro la coppia...
Spero che il mio scetticismo non si diffonda anche a questi ultimi...
il pressapochismo e il qualunquismo di chi si improvvisa espertone dopo una opinabile infarinatura di nozioni di dubbia provenienza é forse la maggior manifestazione di ignoranza (e presunzione)Citazione:
Originariamente scritto da antani
non ricordo piú chi era solito dire ''i dilettanti sono la rovina del mondo''
Guarda, in un altro tempo mi sarei alterato, ma ormai su questi argomenti non accetto nemmeno le provocazioni. Qualcuno poco sopra ha scritto che sarebbe opportuno non prendersi troppo sul serio, io non posso che ribadirlo.
Mi dispiace solo perché quando ci siamo incontrati di persona mi hai fatto una ben differente impressione :rolleyes: .
su questi sono un po' scettico anch'io... Vogliamo dimenticare la qualità della presa a muro, del cablaggio nelle pareti e perchè allora non la cabina ENEL, i trasformatori, la rete distributiva e la centrale...Citazione:
Originariamente scritto da gila
ovviamente si scherza, sono il primo ad apprezzare un buon cavo, quando è bello, morbido e ben costruito...
Sarà che il mio passato di tecnico del suono "on de rod" (chi non lo è stato?), mi ha plasmato per un'approccio pragmatico verso la questione in oggetto... ;)
Figuriamoci cosa possono manifestare quelli che non hanno nemmeno un'infarinatura sulla materia....Citazione:
il pressapochismo e il qualunquismo di chi si improvvisa espertone dopo una opinabile infarinatura di nozioni di dubbia provenienza é forse la maggior manifestazione di ignoranza (e presunzione)
C'è chi cambia il cavo e vede la luce e chi progetta e vende diffusori di qualità da decenni ed usa internamente cavi "normali". Ovviamente l'ignoranza sta in questi ultimi....
E non parlo di chi la musica la registra seriamente ed usa banali cavi di segnali da pochi euro/m (magari per decine di metri di lunghezza).
Poi quella musica arriva da noi e gli ultimi 50cm tra lettore e pre/ampli li deve passare in un cavo d'oro e gli ultimi 2 metri tra ampli e diffusori li deve passare in un cavo in lega di argento titaniato con guaina in uranio arricchito e poi derubato.
Non capisco cosa ci sia da alterarsi se qualcuno dice che la psicologia conta tanto su quello che si percepisce: sarebbe strano il contrario!
Ribadisco l'idea di autoumiliarsi facendo in proprio delle prove in cieco.
Ciao.
Queste sono le solite discussioni che non troveranno mai un epilogo.
I cavi trasportano la corrente e in un modo o nell'altro "influenzano" il suono...quindi ogni cavo, vuoi per differente sezione, vuoi per differente materiale conduttore, vuoi per differnete geometria, vuoi per differente guaina restituisce un suono diverso è questo nessuno lo può negare.....basta fare delle prove.
Decidere poi quali suoni meglio è un altro paio di maniche e bisognerebbe tenere in considerazioni altri fattori fondamentali tra cui principalmente: catena in cui vengono inseriti e ambiente.
Nella stessa catena non è detto che un cavo che sulla carta "vale" di più tratti il suono in maniera migliore di quello meno importante.
CUT--------
Giusto...
edit del moderatore - giusto o sbagliato, le quotature integrali sono vietate.
cavolo! I cavi sono stati capaci di movimentare anche una sezione storicamente poco attiva come audio club! E poi si dice che non siano importanti!:D
Allora: Le differenze tra cavi ci sono e sono pure facilmente misurabili. Quanto poi queste differenze siano apprezzabili ad orecchio e quanto un cavo sia riconoscibile alla cieca o meno, beh e' una bella gatta da pelare, ma consoliamoci, molto spesso i confronti alla cieca danno risultati sconcertanti pure con componenti molto meno "wannamarcheschi". Il problema non sta, lo ribadisco, nel fatto che tra un cavo e l'altro esistano differenze, rassegnatevi tutti, le differenze esistono ed esisteranno sempre e comunque, i cavi sono conduttori elettrici e come tali si comportano in modo differente a seconda del materiale usato, della sezione, della geometria etc etc. Di fatto la cosiddetta (e tanto ricercata) sinergia tra componenti non e' altro che l'interfacciabilita' elettrica tra i vari componenti l'impianto. Il problema invece sta tutto nel capire se i prezzi fantasiosi di moltissimi cavi siano o meno giustifica(bili). Oltretutto non e' affatto detto che un cavo da ennemila euro sia a priori migliore di un cavo piu' economico, ci sta sempre di mezzo la famosa interfacciabilita' elettrica, per cui magari un cavo "esoterico" e' talmente capacitivo che con alcuni impianti potrebbe fare miracoli (si vabbe' si fa per dire) mentre inserito in altri contesti potrebbe arrecare piu' danno che altro. In linea di massima sono convinto che valga la pena ammazzarsi per i cavi solo fino ad un certo punto e questo punto e' legato ovviamente alla qualita' dell'impianto di cui 'sti cavolo di cavi saranno cordoni ombelicali.
Altro punto: e' mia opinione personale che voler "misurare" a tutti i costi un diffusore e' sbagliato. Lo ritengo sbagliato perche' in alta fedelta' (nonostante non lo si voglia ammettere) entra in gioco un fattore fondamentale: il gusto personale. Senza contare poi che il nostro meraviglioso apparato uditivo non e' un oggetto fatto in serie, ma unico ed irripetibile, diversissimo da soggetto a soggetto e come tale la percezione dei suoni difficilmente risultera' univoca (da qui la vacuita' delle misure). E' vero che le misure sono l'unico mezzo realmente oggettivo per capire (sulla carta) il carattere di un diffusore, ma e' anche vero che il diffusore "perfetto", quello con la curva di risposta in ambiente (che poi tale curva e' ottenuta in camera anecoica e spero vivamente che nessuno di noi viva in un tale ambiente!) dritta come un fuso, quello con le misure che marylin monroe si vergognerebbe, puo' non piacere, cosi' come un diffusore con la famosa curva di risposta fatta a mo' di roller coaster, con buchi grossi come crateri puo' risultare all'ascolto una meraviglia (non ci dimentichiamo che alcuni tipi di distorsione sono percepiti come gradevoli). Un esempio eclatante sono le escalante freemont. Guardatevi la famigerata curva di risposta (da rabbrividire) e poi se potete ascoltatele, capirete che le misure valgono fino ad un certo punto.
Ultimo punto poi vi lascio in pace: Si parla della scena, della tridimensionalita', della fedelta' con cui gli strumenti vengono riproposti, ma chi di nooi e' stato presente all'atto della registrazione in sala d'incisione, in modo da poter affermare che quel determinato disco (ovviamente ogni album necessiterebbe di una seduta in sala d'incisione con tanto di macchina fotografica e metro alla mano!), ma soprattutto quell'impianto riproduce in maniera fedele la scena sonora? Mmmmmm A parte un certo Marco Lincetto credo pochi possano affermare una cosa del genere... La cosiddetta' "spazialita'" e' facilemente ottenibile giocando con le fasi, basta ascoltare amused to death di roger waters con un impianto a punto per capirlo. Tra le tante chicche presenti, nel primo minuto si ode un cane sulla destra, a chilometri di distanza alle spalle dell'ascoltatore (alle spalle!!).
In definitiva il bello ed il brutto dell'hifi e' che ben pochi fattori possono essere tenuti sotto controllo ed in tale "caos creativo" i cavi sono la classica tanica di benzina gettata sul falo'.
Consiglio personale e' quello di non farsi troppe pippe mentali e di godersi la musica che piu' ci piace con l'impianto che siamo riusciti ad assemblare.
Perdonatemi se sono stato prolisso!!!:p
Io l'ho fatto in maniera più sintetica però mi sembra che la pensiamo esattamente nella stesso modo.
hai ragione, e' che ci ho messo un po' per scrivere tutta la pappardella e nel frattempo hai postato tu!!!:p :p