In effetti in Amazzonia abbiamo vissuto le emozioni più forti.
Siamo atterrati a tarda sera a Manaus. L’equatore è molto vicino e siamo dunque passati da un clima fresco e ventilato ad uno parecchio caldo ma soprattutto estremamente umido. Ci dicono che (per fortuna!) è appena finita la stagione delle piogge (35 gradi come minimo… 99% di umidità… temporali infiniti e violenti che rendono le strade delle autentiche piscine…) e si è entrati nella stagione secca. Qualche breve ma violenta pioggia l’avremo anche noi, così come un altissimo tasso di umidità (una costante da quelle parti), ma per il resto si sopravvive. Scopriamo dunque (e mi tolgo il dubbio che mi assillava) che questo è un ottimo periodo per quella zona dell’Amazzonia; piogge accettabili, così come le temperature; inoltre la foresta pluviale è al suo massimo e molto godibile.
Il giorno dopo il nostro arrivo ci trasferiscono in un lodge in piena Amazzonia, a stretto contatto con la natura. La struttura non è invasiva e ci fanno accomodare in bungalow piuttosto comodi. Peccato che manchi, in camera, la luce elettrica e ci si debba arrangiare con le candele… Aspetto piuttosto negativo in un posto dove, in questa stagione, il buio arriva alle 18…
Durante il breve trasferimento ci fanno notare un fenomeno davvero particolare e che non conoscevamo. L’Amazzonia e attraversata dal notissimo Rio delle Amazzoni; ma anche dal suo grandissimo affluente Rio Negro. Nei pressi di Manaus i due fiumi si fondono… ma non subito… Il Rio delle Amazzoni è più “fresco” e più veloce. Questa velocità fa sì che trascini molto di quanto si trova sul fondo (terriccio), facendogli assumere un colore marrone chiaro; diventa quindi anche più denso.
Il Rio Negro, invece, è più caldo. Inoltre e più lento e, di conseguenza, non trascina la terra che si trova sul fondo. E’ dunque anche meno denso, oltre ad essere caldo e lento. Assume un colore moto scuro, quasi nero (da lì il nome).
Bene, quando i due fiumi si uniscono… non si uniscono!! Corrono paralleli ma nettamente separati per chilometri e chilometri, senza mischiarsi! Questo per le differenze di densità, velocità e temperatura.
Per cui dall’alto vedi un fiume immenso, per una metà del colore (come dicono loro) della coca-cola, per l’altra metà di tutt’altro colore… marrone chiaro.
Dipende dalle stagioni, ma in alcuni periodi ci vogliono una dozzina di chilometri prima che i due fiumi si uniscano in un fiume di un solo colore (che poi è sempre il Rio delle Amazzoni, fiume che scarica in mare il 20% delle acque dolci che vengono scaricate da tutti fiumi del pianeta…).
Per capirsi…
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Mi dicono che, nonostante così non sembri, lì i due fiumi non sono per nulla inquinati. Lo testimonia il fatto che si avvistano sempre abbondanti delfini, anche quelli rosa! E i delfini lì sembrano essere sinonimo di scarso inquinamento.
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Risaliamo il Rio Negro e arriviamo al lodge
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E’ preferibile rimanere sul Rio Negro; c’è meno fauna rispetto al Rio delle Amazzoni, ma anche pochissime zanzare (in due siamo stati punti da una zanzara in tutto in tre giorni… peccato che il “bozzo” se ne sia andato via dopo 5 giorni…). Inoltre il Rio Negro è molto più lento e “piatto” (e questo porta ed “effetti-specchio” incredibili, come solo in parte le foto – che posterò in seguito – possono mostrare…), oltre ad avere un colore più “piacevole” ed essendo del tutto balenabile (se hai voglia di buttarti in acque pulite sì, ma per nulla trasparenti e soprattutto… ricchissime di piranha…).