Forse questa querelle lessicale deriva dal fatto che nel gergo comune (sbagliando anche qui) alcuni dispositivi esterni dedicati che servono ad adattare al meglio i segnali in uscita da un lettore o simili all'ingresso di un display vengono comunemente chiamati "scaler", esempi attuali possono essere il Crystalio II, il DVDO VP50, il Calibra Vantage.
Il termine esatto dovrebbe essere infatti "videoprocessore", in quanto effettuano anche tutta una serie di interventi sul segnale per cercare di estrane il meglio (riduzione del rumore, deinterlacciamento evoluto, regolazione di tutti i parametri video, tipo regolazione del gamma, dei colori, ecc.) oltre, naturalmente, ad adattare le due risoluzioni, se ce ne fosse il bisogno.
I circuiti elettronici presenti in TUTTI i display fanno solo quest'ultima funzione (adattare le due risoluzioni), questo operazione viene definita, non solo da me o da qualche altro iscritto in vena di originalità, scaling.
Lo stesso circuito effettua anche l'operazione di deinterlaccio, nel caso che il segnale in ingresso sia interlacciato.
Poi la stessa operazione sarà fatta più o meno bene, in modo infimo o celestiale, dipende dal circuito e dal firm impiegato, in entrambi i casi il circuito non cambia nome e funzione, sempre scaler rimane.
Anche il fatto di impiegare lo stesso chip, ad esempio il Faroudja, non vuol dire che i risultati saranno gli stessi per tutti, in quanto questi chip lavorano con firm che devono essere progettati ed adattati al meglio, come con un PC.
Per cui ti assicuro, fidati, quella operazione di "adattamento" è fatta da un circuito che tecnicamente si chiama scaler, sempre, e che troverai chiamato in questo modo su tutti i forum, riviste, documentazioni tecniche in giro per il mondo, (probabilmente meno che in Francia, in cui non si utilizzano mai termini stranieri, in qualsiasi campo; ad esempio: logiciel al posto di software :rolleyes:).
Ciao