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Originariamente scritto da chiaro_scuro
In effetti, se ci si pensa bene, linearizzare la risposta è un po' castrare il carattere dei diffusori...
Su questo punto non sono molto d'accordo.
Per prima cosa, parlando di "linearizzare" non si intende il voler rendere "lineare" a tutti i costi la curva di risposta complessiva, cosa che, tra l'altro, non è consigliabile.
Esistono molte proposte di curva di risposta ottimale e nessuna di esse è piatta, ma tendono tutte ad una risposta calante nella parte alta dello spettro.
Per pura curiosità ho provato a rendere piatta la curva di risposta e il risultato non era assolutamente soddisfacente.
La risposta di un diffusore, se non è una ciofeca, non avrà mai buchi o picchi paragonabili a quelli che si creano nell'ambiente reale di ascolto e che sono quelli che vanno ridotti il più possibile.
Il "timbro" di un diffusore è prodotto dalla somma di vari fattori, di cui la risposta in frequenza è solo uno, mettiamoci anche, ad esempio, la distorsione, lo smorzamento, l'irradiazione, tutti aspetti che la correzione acustica non corregge, o corregge in minima parte.
Il timbro caratteristico pertanto non cambierà, anzi, direi che viene esaltato, in quanto viene spogliato dalle influenze negative dell'ambiente.
Penso che lo scopo ultimo della correzione ambientale sia quello di far suonare il diffusore proprio come ha voluto il suo progettista.
Forse l'uso del termine "equalizzazione" invece di quello, secondo me, più adatto di "correzione" contribuisce a questo equivoco.
Anche alcuni prodotti che offrono diverse curve di risposta in base al genere riprodotto contribuiscono a questo.
La cosa, anche in questo caso, mi trova in disaccordo.
L'influenza dell'ambiente è sempre la medesima ed è indipendente dal fatto che si stia riproducendo musica classica o pop.
Cerchiamo di far lavorare al meglio i diffusori ed eliminiamo/riduciamo tutte le coloriture e disomogeneità provocate dall'ambiente, quello che poi ascolteremo sarà quello che ci restituisce il diffusore; se lo stesso è di buona qualità riprodurrà in modo quanto più possibile simile all'originale il messaggio registrato, altrimenti il tutto diventa solo un sofisticato e divertente (lo ammetto) controllo di tono ma, ripeto, la correzione acustica di un ambiente è tutt'altra cosa.
Già alcuni piccoli interventi correttivi possono dare risultati inaspettati.
Ciao.
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In un diffusore come il b&w602.5s3 si può misurare un gobba all'insù di diversi decibel verso l'estremo superiore delle frequenze udibili, nel momento in cui cerchi di linearizzare la risposta hai tolto a questo diffusore questa sua "caratteristica".
Quando tocchi la risposta in frequenza tocchi in parte anche il carattere al diffusore. Dico "in parte" perchè, come hai fatto notare tu, non esiste solo la risposta in frequenza a delineare il carattere di un diffusore.
Ciao.
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Originariamente scritto da nordata
Per quanto riguarda il livello dei surround, un po' di tempo fa (forse un anno :rolleyes:), avevo aperto una discussione sul livello dei surround che veniva effettivamente utlizzato dagli iscritti.
ricordo bene quella discussione a cui avevo anche partecipato,
l'autocalibrazione a cui mi sto riferendo è relativa alla equalizzazione della risposta e riverberi ecc
La taratura dei ritardi e volumi, è banale e non spenderei più di 5 euro per questa feature ;)
Ciao
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Originariamente scritto da Pistino
La taratura dei ritardi e volumi, è banale e non spenderei più di 5 euro per questa feature
Concordo pienamente.
Per quanto riguarda l'altra tua affermazione, riguardante "i riverberi", avrei invece quache perplessità, la vedo dura eliminarli/ridurli solo con una equalizzazione attiva.
Ciao
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Citazione:
Originariamente scritto da nordata
...Per quanto riguarda l'altra tua affermazione, riguardante "i riverberi", avrei invece quache perplessità, la vedo dura eliminarli/ridurli solo con una equalizzazione attiva...
quindi anche per te le "correzioni" fatte dall'ampli sono inutili/inefficaci (o addirittura dannose) ?
Dalla lettura delle riviste mi ero fatto un'idea MOLTO diversa ....
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Se per "correzioni" parli dei sistemi di equalizzazione automatica della risposta complessiva diffusori/ambiente non ho mai detto che è dannosa, ma solo che non è la cura di tutti i mali, in alcuni casi è meglio di niente, in alcuni prodotti di fascia alta (molto alta), tipo Lexicon, è ottima.
Può costituire un buon punto di inizio da cui iniziare.
Se invece intendi quelle equalizzazioni che tutti gli ampli HT incorporano (DSP), chiamandoli con vari nomi di fantasia: cinema, hall, stadium, ecc. personalmente non le adopero in alcun modo, per me sono solo delle trovate pubblicitarie che, magari, colpiscono sul momento, ma che alterano il suono originale, ricreando effetti e tonalità completamente assenti in partenza.
Come vedi sono due cose completamente differenti e che non sono in alcun rapporto.
Per il primo caso, ripeto, sono forse meglio di niente ma, secondo me, con un po' di impegno e buona volontà si può riuscire ad ottenere di meglio, senza grandi spese aggiuntive.
Ciao