anche il cinema è meno fluido...
vorrei inserirmi giusto per qualche considerazione.
Il cinema offre 24 fotogrammi al secondo. Ciò è conseguenza della sua natura meccanica, in pratica un compromesso fra il consumo di pellicola, i tempi meccanici necessari e la minima fluidità accettabile nella visione.
I 24 fotogrammi sono accettabili anche a causa del naturale "motion blur" che hanno i soggetti in movimento sulla pellicola.
Agli albori dell'immagine elettronica, si trovò che 25 o 30 fotogrammi non fossero sufficienti per ottenere un'analoga sensazione di fluidità, le immagini televisive molto più sgranate e meno "blurrate" della pellicola non risultavano soddisfacenti. L'interlacciatura fu una grandissima invenzione. Permise di trasmettere a frame rate doppio soggetti fermi a piena risoluzione e soggetti in movimento a metà risoluzione senza che questo fosse troppo spiacevole, in quanto ricompensato da una fliudità molto maggiore dello stesso cinema. A quei tempi fu inevitabile perchè unsegnale progressivo era (ed è) fuori dalle capacità degli standard broadcast.
Oggi, inconsciamente, passiamo oltre la minor fluidità del cinema, compensati dal suo maggior dettaglio. Quello che vediamo fluido, inconsciamente lo associamo al mondo video che, a qualità relativa, è sempre stato molto al di sotto.
Tutto 'sto preambolo per dire che, al momento, preferisco il non trattamento che i films subiscono in PAL che li rende più affini al frame originale cinematografico, piuttosto che il trattamento 3:2 pull-down che debbono subire in NTSC. Quest'ultimo significa che un fotogramma ogni tanto viene elaborato ed impastato con il successivo. Se poi consideriamo la sensibilità del croma NTSC alle congiunzioni astrali (comando Tint dei TV americani) ed il minor numero di scanlines di questo sistema...
L'apparente miglior fluidità di prodotti NTSC può in parte derivare dal processo che a livello di telecinema si è reso necessario per adattare il frame rate o forse solo da una maggior cura del prodotto. Si tratta comunque di una fluidità innaturale, cioè non presente durante la visione della pellicola.