fedezappa, no, non sono io che i Kilimo😉. Avevo Accuphase fino a poco tempo fa per il.2 canali che attualmente non ho , o meglio per ora vado con un Creek integrato vintage
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fedezappa, no, non sono io che i Kilimo😉. Avevo Accuphase fino a poco tempo fa per il.2 canali che attualmente non ho , o meglio per ora vado con un Creek integrato vintage
Ciao ernesto,
dalla mia esperienza e, da come puoi vedere in firma, sono passato da un centrale a due (con amplificatore dedicato) e ti posso tranquillamente dire che se non cambi diffusore centrale (a favore di uno MOLTO più prestazionale) non avrai alcun giovamento da un cambio di amplificazione....io oltre ad una "immagine" audio centrale allo schermo non ho avuto nessuno giovamento in termini di risp in freq da avere due diffusori identici.
Purtroppo è sempre difficile parlarne ma, per ascolti normali e salvo grandi torri, le nostre elettroniche sono spesso più che sufficienti a sfruttare i nostri diffusori al meglio.
Grazie Nico 😉
@Nico
Potrebbero essere spesso sufficienti se la potenza erogata, la corrente disponibile e la qualità sonora fossero adeguate.
Ma bisogna valutare caso per caso.
Una biamp come quella ipotizzata in apertura, in pratica una sola aggiunta di finale mono neppure così prestazionale, a mio modo di vedere, non credo sia risolutiva, come non lo è l’intervento che ho apportato io (messa a ponte di due canali sul centrale).
Il discorso diventa molto più complesso e pieno di sfaccettature se si analizzano i possibili upgrade:
- innalzamento elevato della potenza, un dato di fatto che un set di minidiffudori poco sensibili come quelli in oggetto ne benefici, quantomeno per l’incremento in db a parità della manopola del volume. Senza contare il probabile maggior senso di presenza e spessore, almeno questo è ciò che ho sempre avvertito aumentando le potenze in gioco;
- innalzamento della qualità del pre, più che del finale. Le Proac non sono delle entry level e ti fanno percepire bene ogni variazione della catena a monte.
- miglior sinergia tra i componenti. Sfido chiunque a non sentire la differenza tra un sound più tosto, all’inglese (o europea in senso lato, per intenderci) e quello giapponese del pur buon Denon in oggetto. Del resto il compianto Stewart Tyler mi risulta progettasse le sue casse su Naim e Audio Research, non sul primo sintoampli jap che gli capitava a tiro. E, presumo, nel caso specifico delle Hexa, abbia dato priorità alle doti musicali (es SACD, concerti in dvd/blu ray) più che a quelle HT tout court.
Questo per dare un giusto ordine alle cose, evitando di generalizzare sulle prestazioni di ciascun componente, e in qualunque situazione esso venga inserito.
Il B&W in firma è biamplificato per il solo motivo che mi rimaneva un canale libero nel finale MCH che leggi. Al tempo del setup ero con ambiente non trattato e non equalizzato e -ti dirò- l'ho lasciato biamplificato più sulla fiducia che per i flebili miglioramenti ascoltati.
Altro paio di maniche invece passare dal pilotarlo da un sinto a un pre+finale degno. Li c'è il mondo e un pezzo ancora.
Comunque vorrei far notare che a parità di volume ascolato, state "prendendo" la stessa potenza della amplificazione singola, ma divisa tra due circuiti.
Le impedenze dei due moduli bassi e alti, sono tali che fuori la rispettiva gamma di lavoro, l'amplificatore vede una impedenza che via via aumenta continuamente, azzerando la corrente emessa.
In una precedente discussione emergeva la questione del damping, ad esempio in questa recensione si afferma che per la "filosofia" (???) Denon 50 sarebbe un valore ideale (???) - comunque la recensione riguarda un prodotto recente di fascia medio-bassa e l' affermazione è una opinione personale dell' autore dell' articolo.
Da quanto ne capisco l' aggiunta di un finale esterno potrebbe avere senso anche solo per questo.
@fedezappa
Ti rispondo punto per punto:
- Sicuramente una alimentazione più generosa farà percepire un suono più "pieno" (come quando io ho messo il behringer per i front) ma credo che, in presenza di un finale dedicato, gioveranno molto di più diffusori importanti (come i front) che non un centrale. Anche perchè sgravando il sinto dai front ci sarà molta più birra per il centrale....alla fine era la soluzione che anch'io avevo adottato...il discorso era solo quello di evitare spese "inutili"
- Ciamo d'accordo sul fatto che il pre è la parte più sensibile ad un innalzamento di qualità si percepirà più facilmente
- Come già ricordato da Pace credo che la cosa più influente sia il damping factor che non una mera guerra di watt...anche perchè (esempio) un musical fidelity M3si ha un damping di 36 :mbe: non suono caldo...bollente!
Anche se un altro aspetto molto importante è anche il voltaggio che ha l'alimentazione di ogni amplificatore li si che si sente la differenza quando si hanno dei valori tosti.
In qualsiasi caso le variabili sono molteplici e come già hai già detto bisogna valutare caso per caso, anche se rimango dell'opinione che un finale dedicato per il solo centrale sia una raffinatezza che non porta i risultati sperati.
Certo, infatti si ragiona in termini di capacità di pilotaggio già più che sufficiente da parte dell’ampli “titolare”. Ma, se così non fosse, ben venga l’inserimento di un finale esterno, qualsiasi cosa lo si metta a fare (amplificare centrale o frontali o altro).
La chiave come al solito è conoscere bene l’ambiente, poi pregi, difetti e limiti dei diffusori che andiamo ad inserirci. Infine muoversi di conseguenza scegliendo l’ampli adatto.
Il pregio di questa discussione è quella di focalizzarsi sul canale centrale, che in genere viene trascurato nei ragionamenti sull' adeguatezza delle capacità di pilotaggio dell' amplificatore, che si focalizzano invece sui canali frontali laterali.
Se si parla di ht, il canale centrale è l'unico che effettivamente potrebbe risultare sotto-alimentato,in primis perché è il canale più sfruttato nelle codifiche, insieme al canale lfe,che però in genere gode di sua amplificazione indipendente. Per questo,se si vuole aggiungere un solo finale con pochi canali, è sicuramente meglio usarlo sul centrale che sui frontali.La bi-amplificazione è un extra generalmente poco influente,ma avendo generalmente un canale non utilizzato,tanto vale sfruttarlo per quello. Male non può fare.
Il damping ha senso prenderlo in considerazione solo se si pilotano i diffusori a gamma intera. Se invece si utilizza giustamente il bass-management per incrociare i canali con il / i sub, allora è un dato inutile,dato che il damping ha effetti tangibili solo in gamma bassa.
Esattamente. Solo sul centrale
:mano::clap2:
aggiungo, se volessimo ottenere veramente il massimo dalla biamplificazione dovremmo filtrare il segnale prima di amplificarlo in modo che il finale vada a lavorare solo su di una banda di frequenza limitata aumentando il fattore di cresta, la capacità dinamica e stressando meno l'alimentazione. ma questo puoi farlo solo quando progetti da zero un sistema, non con i diffusori commerciali che hanno il filtro passivo incorporato.