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Non che voglia aver ragione per forza, ma se ti guardi le note sul restauro (p. 43) presenti nel catalogo 2009 della Cineteca di Bologna leggerai questo: "Il negativo Techniscope è stato scansionato a una risoluzione di 2k e restaurato digitalmente".
http://www.cinetecadibologna.it/file...talogo2009.pdf
http://i60.tinypic.com/1z498pu.png
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Citazione:
Originariamente scritto da
vizzini
Non che voglia aver ragione per forza, ma se ti guardi le note sul restauro (p. 43) presenti nel catalogo 2009 della Cineteca di Bologna leggerai questo: "Il negativo Techniscope è stato scansionato a una risoluzione di 2k e restaurato digitalmente".
http://www.cinetecadibologna.it/file...f/catalogo2009..........[CUT]
Allora davvero non so più cosa pensare, perché la resa dell'edizione Mondo è da telecine come colori...
Il dettaglio e la resa della grana della nuova scansione è di gran lunga superiore. Presumo che la differenza l'abbia fatta lo scanner migliore e la risoluzione maggiore di scansione...
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Citazione:
Originariamente scritto da
luctul
Vorrei poi aggiungere alle critiche di Dario sull'altro thread riguardo alla Cineteca(dalle stelle alle stalle) che non ho assolutamente nulla contro la suddetta Cineteca...
Mah... a dire il vero non era mia intenzione muovere una critica tout court: è piuttiosto una riflessione "aperta"... in ogni caso, ammesso e non concesso, non era rivolta a te in particolare ;)
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Citazione:
Originariamente scritto da
ludega
Allora davvero non so più cosa pensare, perché la resa dell'edizione Mondo è da telecine come colori...
In effetti la resa sembra quella. Mi pare anche legittimo, come sta facendo vizzini, porsi degli interrogativi sulla questione.
Citazione:
Presumo che la differenza l'abbia fatta lo scanner migliore e la risoluzione maggiore di scansione...
Sicuramente uno scanner più evoluto contribuisce ad ottenere dati più precisi, tuttavia la questione del colore fa un po' capitolo a parte; scansionare al meglio il negativo non determina automaticamente una corretta gradazione di colore.
Come abbiamo più volte rimarcato, per un risultato il più filologicamente corretto, ci vuole un riferimento.
Anche io penso che la resa, cromatica e dinamica, della nuova edizione sia più corretta; la tendenza al giallo è tipica del genere, soprattutto gli "spaghetti" sono caratterizzati da fotografia molto calda e dinamica; tra l'altro la pellicola utilizzata in ripresa, a bassa sensibilità (maggiore contrasto), appartiene alla serie "T", per luce artificiale, e necessita l'adozione di filtri "ambra" (serie 85) per essere esposta in luce naturale. Senza considerare poi la post produzione. Ovviamente questa vuole essere nient'altro che una piccola riflessione sulle varianti in gioco, perché la scansione incide, si, sulla colorimetria, ma soltanto nel senso che raccoglie dati più neutri rispetto alla tecnica del telecinema che, invece, evidentemente caratterizza la conversione.
Mi pare evidente che uno dei due restauri è sbagliato; se quindi scansione è stata anche per il primo, forse il lavoro è poi proseguito su un riferimento non corretto... boh! :rolleyes:
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Citazione:
Originariamente scritto da
Dario65
...Mi pare evidente che uno dei due restauri è sbagliato; se quindi scansione è stata anche per il primo, forse il lavoro è poi proseguito su un riferimento non corretto... boh!
E' già qualcosa che qualche dubbio viene anche a te...non solo a me e Vizzini(qui)...Comunque,per non andare anche qui OT rimarrei su Per un pugno di dollari,anche perchè poi si fatica a capire di che film si sta parlando...
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Certo, Lucio, comunque il discorso si può traslare anche su "Per un pugno di dollari". Il tema del contendere è sempre il color grading, e le differenze accomunano i due restauri, così come le caratteristiche delle riprese, pellicole comprese.
Per inciso, io i dubbi, però, li nutro nei confronti del primo restauro ;)
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Citazione:
Originariamente scritto da
Dario65
Per inciso, io i dubbi, però, li nutro nei confronti del primo restauro ;)
beh...io del secondo,ma mi pareva che anche tu avessi detto..."Mi pare evidente che uno dei due restauri è sbagliato...";)
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Ci stiamo incartando :D
Certo, ti pare bene: quello è l'assunto. Ma quale dei due non è corretto? Io, appunto, i dubbi li ho sul primo e ho cercato di motivarne il perché ;)
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Sono tre secondo me le analisi da fare. La prima riguarda il color grading per simulare come è stato visto al cinema nell'anno in cui uscì in distribuzione. Poi c'è da considerare il color grading per simulare lo stato di un positivo con qualche anno di conservazione sulle spalle. Infine c'è anche da considerare una ulteriore possibilità: visto che con il digitale è possibile scegliere, direttore della fotografia, regista e colorist, se avessero potuto, come avrebbero effettuato la color correction?
Magari qualcuno che potrebbe rispondere a queste domande si potrebbe ancora trovare...
Io potrei provare a contattare direttamente Tonino Valerii che ha collaborato direttamente con Leone per i primi due film della trilogia del dollaro e autore di alcuni bei film come "Il mio nome è nessuno" (tra i miei preferiti e con qualità video superiore rispetto ai primi film di Leone). Vedo di organizzarmi.
Emidio
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Citazione:
Originariamente scritto da
Dario65
Ma quale dei due non è corretto? Io, appunto, i dubbi li ho sul primo e ho cercato di motivarne il perché ;)
Io invece per quanto riguarda "Il buono, il brutto e il cattivo" i dubbi ce li ho su tutti e due i restauri: troppo freddo il primo, ma davvero troppo innaturale il secondo. E non mi venite a dire che le facce degli attori, anche sul 35mm, sono così gialle. E' chiaro che in questo secondo restauro hanno cercato di riparare i danni fatti con il primo, ma purtroppo il solito pressapochismo ci ha messo lo zampino :p
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Citazione:
Originariamente scritto da
Emidio Frattaroli
visto che con il digitale è possibile scegliere, direttore della fotografia, regista e colorist, se avessero potuto, come avrebbero effettuato la color correction?
Hai centrato perfettamente il punto, di solito si chiama il regista o il direttore della fotografia che in pratica fa una "rivisitazione migliorativa" sfruttando le tecnologie odierne. Esattamente come ha fatto Spielberg per il primo Indiana Jones per esempio...
Se si vuole fedeltà assoluta alla proiezione dell'epoca non si dovrebbe mai partire dal negativo ma dall' IP con color correction fotochimica (come fa la Warner per i film dal 1975 in poi). Dovendo rifare la color correction non sempre il risultato é simile a quello della sala: anche i film di James Cameron come Terminator o Titanic hanno colori diversi ma sono di gran lunga superiori alle copie dell'epoca...
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Citazione:
Dovendo rifare la color correction non sempre il risultato é simile a quello della sala: anche i film di James Cameron come Terminator o Titanic hanno colori diversi ma sono di gran lunga superiori alle copie dell'epoca...
Su questo personalmente non mi sento per niente d'accordo: restaurare un film significa cercare di riportarlo per quanto possibile alle condizioni originarie. I "miglioramenti", se vogliamo chiamarli così, non possono che essere un tradimento dell'opera d'arte, proprio perché l'arte nasce dal confronto fra l'autore e i mezzi espressivi che ha a disposizione. Poi un discorso è se Friedkin vuole ritoccare un suo vecchio film (è comunque discutibile, ma il risultato è pur sempre una variante d'autore, quindi come tale interessantissima), un altro discorso è se qualche stagista della Cineteca di Bologna vuole rimettere le mani sul colore di Per un pugno di dollari per renderlo "più moderno"... :eek:
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Citazione:
Originariamente scritto da
Emidio Frattaroli
Io potrei provare a contattare direttamente Tonino Valerii che ha collaborato direttamente con Leone per i primi due film della trilogia del dollaro e autore di alcuni bei film come "Il mio nome è nessuno" (tra i miei preferiti e con qualità video superiore rispetto ai primi film di Leone). Vedo di organizzarmi.
Tonino Valerii??? :eek: Mitico!
Di sicuro Valerii le risposte è in grado di fornirle. Grazie, Emidio, sarebbe un colpaccio! :ave:
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Citazione:
Originariamente scritto da
ludega
Hai centrato perfettamente il punto, di solito si chiama il regista o il direttore della fotografia che in pratica fa una "rivisitazione migliorativa" sfruttando le tecnologie odierne.
Ecco, su questo io dissento totalmente. L'utilità di queste operazioni è nulla. L'opera andrebbe presentata con le stesse caratteristiche originarie dell'epoca in cui ha visto la luce. Il top sarebbe, eventualmente, offrire entrambe le versioni; in caso contrario dovrebbe essere almeno dichiarata l'intenzione di una rivisitazione.
Ovviamente, siamo nel campo delle opinioni e questa è solo la mia ;)
Citazione:
Se si vuole fedeltà assoluta alla proiezione dell'epoca non si dovrebbe mai partire dal negativo ma dall' IP con color correction fotochimica (come fa la Warner per i film dal 1975 in poi)
Corretto; infatti il tuo discorso è una logica conseguenza del mio precedente ragionamento :)
C'è sempre da considerare, però, lo stato di conservazione dell'IP.
Molto tempo fa, ho letto un trattato sul restauro. Partiva dalle motivazioni per poi arrivare alla parte tecnica. Corredato di esempi pratici, formule e grafici, era molto completo quanto ostico (almeno per me :D), tanto che ne ho assimilato soltanto qualche nozione generale; per esempio, ricordo che c'era anche un riferimento al procedimento per risalire alla corretta esposizione originaria del negativo, cioè un metodo basato sull'analisi della densità minima e massima del tipo di pellicola, relazionata alle specifiche caratteristiche della stessa rilevate dalle schede tecniche d'archivio del fabbricante, di solito Kodak. Però, come sappiamo, non è detto che l'esposizione del negativo coincida con quella della stampa. Insomma, la tecnica è importante ed aiuta, ma lo è altrettanto il coinvolgimento di testimonianze direttamente interessate, a vario titolo, nella produzione del film (meglio se autorevoli).
Stiamo trattando un argomento assai complesso, difficile, in molti casi, determinare la correttezza filologica di un restauro.
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Citazione:
Originariamente scritto da
vizzini
E non mi venite a dire che le facce degli attori, anche sul 35mm, sono così gialle.
Magari no... però ho "divorato" parecchi "spaghetti" nel cinema parrocchiale di quartiere :D ; ovvio che i ricordi sono ormai del tutto svaniti, però ti assicuro che certe fotografie erano molto, molto calde.... tra l'altro, sono riuscito ad assistere all'inizio degli anni 80, in una sala di prima visione (prima che venisse trasformata in un bingo :cry:), all'inusuale proiezione di "Soldato blu"... (anche lì il giallo non scherzava :D)
Bei tempi!