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Qui c'è una catena che come in tutti i campi vuole guadagnarci sempre troppo.
mi spiegate perchè con un dollaro in queste condizioni i prodotti non scendono di prezzo (anche quelli asiatici visto che cmq la maggior parte degli acquisti viene effetuata in dollari)?
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Citazione:
AlbertoPN ha scritto:
Ciao Simone,
non colgo questa sottile differenza fra "prezzo e valore", perchè in certi livelli di mercato e riguardo a certi prodotti di nicchia (e parlo anche per esperienza personale) questi sono numeri puramente "teorici". Non sono pazzo, adesso ti spiego.
Se guardo al mio "sogno segreto", le JM-Lab/Focal Grand Utopia BE, non posso credere che costino 70K euro. Però quello è il loro prezzo. Se dovessi stimarne un valore per i soli materiali sarei ad una cifra decisamente più bassa. Se dovessi stimarne uno per l'R&D che stà dietro ad un oggetto del genere, sarei un attimino "perso" nelle mie considerazioni. Sommando questi ultimi due parametri, raggiungerei un valore che comunque (credo) non si avvicinerebbe alla cifra necessaria il loro acquisto. Quale dei due è quello corretto?
Altro esempio. Sony Qualia 004, 35K euro. Li vale? Non posso giudicare. Ma è un prodotto TOP di gamma, con tecnologia innovativa che rappresenta lo stato dell'arte per molte persone. Sicuramente il suo prezzo è funzione in buona parte di strategie di marketing, e non intrinseco del prodotto stesso (sono convinto che la Sony, in poporzione, fa "più margine" su altri prodotti meno "sospetti"). Che "valore" potrei attribuire a questo oggetto? Non lo so ..
Scusa ma questo non c'entra nulla.Non intendevo certo discutere il processo di determinazione del prezzo da parte del produttore in relazione agli effettivi costi sostenuti.
Il vero problema come già hanno sottolineato gli altri successivamente è il ricarico (a mio parere spropositato in relazione al rischio) che su questo prodotto applicano gli importatori italiani e la politica di prezzi conseguente.
Nota che i loro colleghi europei, pur avendo costi e rischi assimilabili, applicano prezzi inferiori.
Citazione:
Anche se (super IMHO) se ho 12.000 Euro da poter spendere per un Pre A/V non vado certo a cercarlo in internet. Ma sono considerazioni super personali.
Vedi come siamo diversi, io invece sto valutando l'acquisto di un bryston sp 1.7 e, guarda un po,' penso che lo acquisterò negli USA, on line o la prima volta che ci torno personalemente.
E non si tratta di non essere disposto a spendere di più, si tratta di pagare il prezzo giusto e di dare valore al denaro.
Se tutti facessero come me soprattutto su prodotti di nicchia come quelli citati vedrai che gli importatori prima o poi se ne accorgerebbero e allora potrebbero succedere due cose:
1- sono furbi e abbassano ragionevolmente i prezzi
2- non distribuiranno più il prodotto e allora verrà fuori un altro importatore più attento che capirà il mercato e deciderà di praticare un prezzo più ragionevole.
Il meccanismo della domanda/offerta.
Ciao
Simone
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Citazione:
Fandango ha scritto:
[...]
mi spiegate perchè con un dollaro in queste condizioni i prodotti non scendono di prezzo (anche quelli asiatici visto che cmq la maggior parte degli acquisti viene effetuata in dollari)?
[...]
In parte non scendono per le politiche di pricing di listino di case madri e importatori, che decidono di 6 mesi in 6 mesi le loro strategie (non siamo come nel caso dell'informatica o delle materie prime industriali o dell'alimentare, dove il mercato varia con listini settimanali o giornalieri...).
Inoltre, se un prodotto rimane a listino, nel successivo semestre (o anno, per chi usa listini annuali) è raro che scenda di prezzo: sarebbe una cattiva politica verso la clientela che lo ha comprato precedentemente... Magari lo si offre a meno ai rivenditori, incentivando loro a fare qualche sconto in più...
Ma la distribuzione "classica" ha delle regole di costo. Per quello, a volte, il B2C su Internet la batte...
C.
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Citazione:
ivan ha scritto:
Alberto hai colto nel segno!!
Il problema è il confronto con prezzi di altri paesi (non necessariamente Americani), un politica di prezzi più simili a quelli dei paesi di origine e sostenibili per tutti (distributori e utenti) dovrebbe dissuadere la ricerca di canali alternativi.
Saluti.
Sottoscrivo in toto.
Ciao ;)
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Citazione:
simone_s ha scritto:
[...]
Il meccanismo della domanda/offerta.
[...]
...in un mercato non perfettamente liberare, efficiente e capitalista...
Quindi ti contraddici: certi beni NON seguono il meccanismo "classico" domanda/offerta.
Anzi, oserei dire che NESSUN bene segue quella cosiddetta "legge" (vedasi gli shock sulle materie prime o altri fenomeni su beni di prima e vasta necessità...).
Gli "oggetti" di cui stiamo parlando NO di sicuro! Magari in un mercato vasto di "appassionati ricchi" (quale quello degli States) gli si avvicina, ma come puoi parlare di ciò in Italia?
Quindi, Simone, ti sei risposto da solo per contraddizione.
C.
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Citazione:
gizampic ha scritto:
Purtroppo qui in Italia il servizio professionale non viene minimamente valutato. D'altra parte sono i negozianti stessi che diseducano il cliente, facendo uscire dal loro ricarico il costo del servizio con i clienti poco avvertiti. Praticamente giocando tutto sulla carenza di informazione. L'ho provato sulla mia pelle: provate a vendere i prodotti con il 15-20% di ricarico (invece del 25-30 per i prodotti di largo consumo e il 40-60 per le robe di nicchia), e chiedere come ho provato a fare io 30 EUR l'ora per l'allestimento saletta, ascolto, visione e consulenza.....se ne vanno offesi! Figuriamoci se capiscono che la struttura *costa*. Provate ad immaginare un rapporto commerciale di questo tipo: il cliente paga in anticipo l'oggetto, tu se l'hai bene, se no te lo procuri e poi glielo mandi quando ce l'hai, tanto i soldi sono in mano tua. In ogni caso non tiri fuori niente dall'imballo. e che sono gli ex demo? Pensate ai proiettori per esempio...Se il prodotto viene scassato nella spedizione....viaggia a rischio del cliente. Quale credete che sia il costo del servizio per unità di prodotto venduta in questo caso?
Si poteva acquistare tutto sul web, meno che i diffusori, e lì c'è ancora la possibilità di portare avanti il vecchio gioco, ma man mano che si svilupperanno i sistemi di correzione ambiente, basterà solo scegliere diffusori in base alla qualità dei componenti usati. Quanto alla timbrica, farete voi....non appena qualche guru della carta stampata si accorgerà che il sistema funziona e che non è necessario avere due impianti, uno per la Musica, l'altro per il cine. Questo è il futuro che vedo io...tolto quello che cosa rimane? Solo fare il rigattiere con la roba usata.
Perciò io ho chiuso.
Ciao,
capisco la tua frustrazione tuttavia non sono proprio convinto che il servizio professionale non venga apprezzato in assoluto.
Sono convinto invece che su un mercato di nicchia il servizio professionale come indicato da Alberto e Andrea sia il vero plus.
Certo che se il cliente medio è quello che vuole l'impianto che faccia bum bum spendendo poco il discorso cambia.
Simone
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Citazione:
ciesse ha scritto:
In parte non scendono per le politiche di pricing di listino di case madri e importatori, che decidono di 6 mesi in 6 mesi le loro strategie (non siamo come nel caso dell'informatica o delle materie prime industriali o dell'alimentare, dove il mercato varia con listini settimanali o giornalieri...).
Inoltre, se un prodotto rimane a listino, nel successivo semestre (o anno, per chi usa listini annuali) è raro che scenda di prezzo: sarebbe una cattiva politica verso la clientela che lo ha comprato precedentemente... Magari lo si offre a meno ai rivenditori, incentivando loro a fare qualche sconto in più...
Ma la distribuzione "classica" ha delle regole di costo. Per quello, a volte, il B2C su Internet la batte...
C.
OK.
ma allora perchè si parte da listini superiori anche del 40% in Italia? perchè si "spacciano" velodyne a 4k euro quando il loro valore economico è neanche la metà?
e cmq per quanto mi riguarda il discorso "cattiva politica verso chi lo ha comprato in precedenza" è abbastanza ridicolo, non trovi? non abbassiamo la benzina perchè chi ha fatto il pieno ieri l'ha pagata a prezzo pieno?
e poi non parlo dei prezzi di listino concordati con la casa madre, parlo del fatto che adesso se vai a prendere uno stock di macchine in usa, gli importatori ci guadagnano un ulteriore 15% (che non è poco) che finisce nelle loro tasche ma mai in sconti.
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Citazione:
ciesse ha scritto:
...in un mercato non perfettamente liberare, efficiente e capitalista...
Quindi ti contraddici: certi beni NON seguono il meccanismo "classico" domanda/offerta.
Anzi, oserei dire che NESSUN bene segue quella cosiddetta "legge" (vedasi gli shock sulle materie prime o altri fenomeni su beni di prima e vasta necessità...).
Gli "oggetti" di cui stiamo parlando NO di sicuro! Magari in un mercato vasto di "appassionati ricchi" (quale quello degli States) gli si avvicina, ma come puoi parlare di ciò in Italia?
Quindi, Simone, ti sei risposto da solo per contraddizione.
C.
Non mi riferivo certo ad un mercato concorrenziale perfetto.
Se avessi dovuto fare una relazione al mio CDA o fossi ad una conferenza di economia avrei certo usato altri termini e altro dettaglio, detto così era solo per rendere l'idea di una situazione paradossale.
Comunque se vogliamo precisare neanche il mercato dei ricchi americani gli si avvicina.
Quindi nessuna contraddizione semplicemente perchè non volevo discutere dell'argomento nello specifico.
Ciao
Simone
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Citazione:
Fandango ha scritto:
[...]
e cmq per quanto mi riguarda il discorso "cattiva politica verso chi lo ha comprato in precedenza" è abbastanza ridicolo, non trovi? non abbassiamo la benzina perchè chi ha fatto il pieno ieri l'ha pagata a prezzo pieno?
e poi non parlo dei prezzi di listino concordati con la casa madre, parlo del fatto che adesso se vai a prendere uno stock di macchine in usa, gli importatori ci guadagnano un ulteriore 15% (che non è poco) che finisce nelle loro tasche ma mai in sconti.
Ehm, l'ho proprio detto sopra che NON stiamo parlando di beni di largo consumo! Non si può fare un paragone videoproiettore - pieno di benzina/diesel... !!!
Guarda che NON è una cosa ridicola: i produttori DIFENDONO i loro marchi (brand) letteralmente costruendo un'immagine attorno agli oggetti che producono, anche attraverso attente politiche di pricing sui loro prodotti e di linee prodotto entry, mid, top level... E, per alcuni marchi, la fidelizzazione di un cliente è l'obiettivo primario! Quindi rileggi i miei post e ti convincerai che hai fatto un paragone erratissimo: un cliente di hi-fi non accetta che un listino vari troppo... non comprerebbe mai più una seconda volta da quella marca. Sono strategie di branding.
Stock: ognuno lavora con le proprie capacità, i propri margini di rischio e la capacità di gestire volumi su una rete distributiva più o meno diffusa e consolidata. Ripeto: non siamo in un mercato regolato da domanda/offerta perfettamente correlate. Ci sono dietro talmente tante leggi, strategie e costi di distribuzione e di stoccaggio che non avete neanche idea. Per non parlare di royalties sulle nostre tecnologie e codifiche beniamine...
Ciao!
C.
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Citazione:
simone_s ha scritto:Scusa ma questo non c'entra nulla.Non intendevo certo discutere il processo di determinazione del prezzo da parte del produttore in relazione agli effettivi costi sostenuti.
Il vero problema come già hanno sottolineato gli altri successivamente è il ricarico (a mio parere spropositato in relazione al rischio) che su questo prodotto applicano gli importatori italiani e la politica di prezzi conseguente.
Nota che i loro colleghi europei, pur avendo costi e rischi assimilabili, applicano prezzi inferiori.
Hai ragione, era un pelino OT, però volevo solo cercare di trovare un "filo conduttore logico" fra il prezzo d'acquisto ed il reale valore (calcolato sempre in base al prezzo in altri paesi, se ho colto le "sfumature"). Nessun problema
Citazione:
simone_s ha scritto:Vedi come siamo diversi, io invece sto valutando l'acquisto di un bryston sp 1.7 e, guarda un po,' penso che lo acquisterò negli USA, on line o la prima volta che ci torno personalemente.
E non si tratta di non essere disposto a spendere di più, si tratta di pagare il prezzo giusto e di dare valore al denaro.
Già. Il giusto valore al danaro. Una cultura che manca da noi purtroppo. Non che in altri paesi non esistano i "furbi" o quant'altro, solo che esistono anche le persone che lavorano più coscenziosamente e con rispetto per l'acquirente finale. Ottima scelta per il Pre, davvero ottimo ;)
Citazione:
simone_s ha scritto:Se tutti facessero come me soprattutto su prodotti di nicchia come quelli citati vedrai che gli importatori prima o poi se ne accorgerebbero e allora potrebbero succedere due cose:
1- sono furbi e abbassano ragionevolmente i prezzi
2- non distribuiranno più il prodotto e allora verrà fuori un altro importatore più attento che capirà il mercato e deciderà di praticare un prezzo più ragionevole.
Purtroppo questo è un esempio che, se pur nella sua correttezza, lascia il tempo che trova. Io mi unisco a te nel pensiero, ma quanti potremmo essere rispetto al totale degli acquirtenti? Una minina fetta. Credi che se su queste pagine si mettono in luce le criticità di un dato importatore, la sua politica di after market, le sue lacune dal punto di vista assistenziale o di comunicazione qualcosa cambi davvero? Lor Sognori fanno finta di non vedere, di non leggere. Tanto (scusate la "crudezza dell'esempio") noi siamo una massa di stronzi rompipalle , ma rappresentiamo sempre e solo una piccola fetta del mercato, e le persone che si fanno "abbindolare" (in buona fede, per carità ... io fra questi) rimangono comunque la maggiornaza. Quella che gli permette di vivere alla grande alle nostre spalle calpestando i nostri diritti di consumatori. Non tutti gli importatori/distributori sono cos'. per l'amor del cielo, non voglio generalizzare. Ma se frequenti un pochino il forum ti sarai accorto di quello che è successo da un paio di mesi a questa parte .. anche recentemente. Li cosa pensi che succederà? ;)
Mandi!
Alberto :cool:
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Citazione:
AlbertoPN ha scritto:
Purtroppo questo è un esempio che, se pur nella sua correttezza, lascia il tempo che trova. Io mi unisco a te nel pensiero, ma quanti potremmo essere rispetto al totale degli acquirtenti? Una minina fetta. Credi che se su queste pagine si mettono in luce le criticità di un dato importatore, la sua politica di after market, le sue lacune dal punto di vista assistenziale o di comunicazione qualcosa cambi davvero? Lor Sognori fanno finta di non vedere, di non leggere. Tanto (scusate la "crudezza dell'esempio") noi siamo una massa di stronzi rompipalle , ma rappresentiamo sempre e solo una piccola fetta del mercato, e le persone che si fanno "abbindolare" (in buona fede, per carità ... io fra questi) rimangono comunque la maggiornaza. Quella che gli permette di vivere alla grande alle nostre spalle calpestando i nostri diritti di consumatori. Non tutti gli importatori/distributori sono cos'. per l'amor del cielo, non voglio generalizzare. Ma se frequenti un pochino il forum ti sarai accorto di quello che è successo da un paio di mesi a questa parte .. anche recentemente. Li cosa pensi che succederà? ;)
Alberto :cool:
Concordo con te, la nostra è semplicemente una discussione che non andrà certo a modificare nulla dello status quo. Non intendevo comunque promuovere sollevazioni popolari.
Raramente riesco a leggere con continuità..mi devo esser perso qualcosa...cosa è successo in questi ultimi 2 mesi?
Ciao
:)
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Citazione:
ciesse ha scritto:
Ehm, l'ho proprio detto sopra che NON stiamo parlando di beni di largo consumo! Non si può fare un paragone videoproiettore - pieno di benzina/diesel... !!!
Guarda che NON è una cosa ridicola: i produttori DIFENDONO i loro marchi (brand) letteralmente costruendo un'immagine attorno agli oggetti che producono, anche attraverso attente politiche di pricing sui loro prodotti e di linee prodotto entry, mid, top level... E, per alcuni marchi, la fidelizzazione di un cliente è l'obiettivo primario! Quindi rileggi i miei post e ti convincerai che hai fatto un paragone erratissimo: un cliente di hi-fi non accetta che un listino vari troppo... non comprerebbe mai più una seconda volta da quella marca. Sono strategie di branding.
Stock: ognuno lavora con le proprie capacità, i propri margini di rischio e la capacità di gestire volumi su una rete distributiva più o meno diffusa e consolidata. Ripeto: non siamo in un mercato regolato da domanda/offerta perfettamente correlate. Ci sono dietro talmente tante leggi, strategie e costi di distribuzione e di stoccaggio che non avete neanche idea. Per non parlare di royalties sulle nostre tecnologie e codifiche beniamine...
Ciao!
C.
mi sta bene, in usa si vendono 1 milione di pezzi contro i nostri mille quindi vada per ricarichi maggiori.
mi sembra però un cane che si morde la coda, o no?
la diffusione su larga scala si ha abbassando i prezzi, l'abbiamo visto con l'informatica.
e cmq il mio discorso era un altro: parlavo di un abbassamento dei prezzi dovuto alla svalutazione del dollaro, non a politiche di marketing o di branding.
c'è un evidente ulteriore sensibile guadagno per chi compra in dollari adesso, perchè quindi non dovrebbe usufruirne anche l'utente finale?
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Citazione:
gizampic ha scritto:
Purtroppo qui in Italia ....cut.
Perciò io ho chiuso.
Giorgio,
di fatto ti sei infilato in un discorso complesso che coinvolge maggiormente i settori nei quali la formazione degli operatori richiede molto tempo, cerco di sintetizzare il problema.
1) la professionalità non è quantificabile con un numero come il prezzo quindi non è possibile renderla evidente in senso positivo, anzi richiedere una somma aggiuntiva per una installazione a regola d’arte viene visto come un inutile aggravio di prezzo; questo aspetto è storicamente evidente nel settore Car nel quale l’esperienza e la capacità dell’installatore è l’unica vera variabile che determina il risultato finale. Più e più volte ho avuto grosse difficoltà a spiegare perchè erano necessari 3 giorni (e sto basso volontariamente) per sistemare 3 altoparlanti grossi in portiera, per inciso c’è gente che pensa che per un lavoro simile servano un paio d’ore!!!!
2) in qualsiasi settore per apprezzare la professionalità è necessario avere un minimo di cognizione delle problematiche o meglio ancora dei danni che si possono subire se non ci si avvale delle persone giuste;
3) ritengo che l’Italia soprattutto in settori nuovi come questo non sia ancora pronta ad apprezzare la differenza fra un impianto installato bene ed uno installato male, semplicemente non pensa che sussista il problema. Al contrario tutti capiscono anche da soli che non è conveniente sostituire da soli la guarnizione della testa del motore sulla propria vettura!!!!
Per chiudere....purtroppo io penso che il “settore installazioni custom impianti HT” sia comunque un osso con attaccata della “ciccia” però non si può pretendere che a questo servizio accedano utenti che dedicano un occhio particolare al prezzo, vedo però piuttosto florido il “mercato” delle installazioni di livello medio ed alto nelle quali è richiesto un risultato eccellente in primis dal punto di vista estetico e poi da quello prestazionale.
Saluti.
Ivan.
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Citazione:
Fandango ha scritto:
mi sta bene, in usa si vendono 1 milione di pezzi contro i nostri mille quindi vada per ricarichi maggiori.
mi sembra però un cane che si morde la coda, o no?
la diffusione su larga scala si ha abbassando i prezzi, l'abbiamo visto con l'informatica.
e cmq il mio discorso era un altro: parlavo di un abbassamento dei prezzi dovuto alla svalutazione del dollaro, non a politiche di marketing o di branding.
c'è un evidente ulteriore sensibile guadagno per chi compra in dollari adesso, perchè quindi non dovrebbe usufruirne anche l'utente finale?
Hai in parte ragione...
Ma "il cane che si morde la coda" è in questo senso che ti spiego.
Vincolo 1: i listini cambiano ogni sei mesi o anno, quando di solito si presentano i nuovi modelli e escono quelli la cui produzione/distribuzione cessa.
Vincolo 2: garantire tutte le cose che ho detto prima (brand, immagine, margini distributivi, ...).
Vincolo 3: il mercato italiano non macina i numeri degli States.
Vincolo 4: politiche di stock presso distributori/punti vendita.
Monete: l'Euro recupera alla grande potere d'acquisto sul dollaro per dinamiche ESOGENE a come viene fissato il pricing dei prodotti audio.
Sono cose conflittuali, non lo capisci?
I listini e i prezzi di certe apparecchiature NON possono variare sul mercato interno al variare del dollaro attraverso il quale sono pagate dagli importatori.
Ipotizza una situazione opposta, col dollaro che recupera sull'Euro.
I listini sarebbero invariati di 6 mesi, per difendere i vincoli e ne perderebbe la catena distributiva (marginalmente).
Quindi io sono più propenso a dire che sono talmente tanti i fattori in gioco che non si può guardare a tutto ciò in un'ottica comparativa di concorrenza perfetta, per il semplice fatto che il mercato di cui stiamo parlando NON si comporta così.
Resta al singolo acquirente valutare pro e contro di acquistare all'estero o oltreoceano, al di là del fatto che vi sono anche limitazioni costruttive, barriere software, costi di dogana, ecc. ecc.
Insomma, tutto dipende dalla nostra personale indole al consumo o alla coscienza che il prezzo non sempre rispecchia il valore di ciò che stiamo acquistando, ma è l'elemento ultimo ed evidente di una catena di scelte che non dipendono da noi... Tutto sta al fatto se accettiamo il salasso o vogliamo reagire con rischio, intraprendenza o spirito di punizione dei distributori e dei rivenditori, accettando anche guai o possibili ritorsioni delle nostre scelte contro noi stessi, a posteriori (intese come "condizioni di garanzia" esplicitate nei contratti e nelle leggi italiane e comunitarie di tutela dei consumatori) ;)
Ciao!
C.
P.S. Non so se notate: non sto difendendo nessuno, leggo solo i fatti con qualche minima nozione di cosa succede nei rapporti commerciali internazionali e nelle strategie delle aziende.
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Citazione:
simone_s ha scritto:
Concordo con te, la nostra è semplicemente una discussione che non andrà certo a modificare nulla dello status quo. Non intendevo comunque promuovere sollevazioni popolari.
Raramente riesco a leggere con continuità..mi devo esser perso qualcosa...cosa è successo in questi ultimi 2 mesi?
Sono d'accordo con te, e poi le sollevazioni popolari sono il più delle volte dannose che altro.
Non è successo quasi nulla :
http://www.avforum.it/showthread.php...ight=depliants
http://www.avforum.it/showthread.php...highlight=4805
Buona lettura, forse coglierai qualche sfumatura :)
La cosa che mi rammarica di più è che i nostri "cugini" di AVS hanno a loro disposizione persone competenti all'interno delle varie ditte che rispondono serenamente. Qui è impossibile, e non mi capacito del perchè. Prova a chiedere il SW upgrade per un Denon e vedi cosa ti viene risposto .... ammesso e non concesso che ti venga risposto qualcosa ... anzi, a proposito :
http://www.avforum.it/showthread.php...&highlight=A11
Ti sembra?
Mandi!
Alberto :cool: