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Beh cerchiamo di essere onesti, la B&O investe molto nel design e nella ricerca e sviluppo.
Comunque a mio parere la loro vera forza è la distribuzione e in parte il servizio: i loro negozi si trovano ovunque e sempre in location prestigiose. La Bose sta cercando di replicare il loro modello.
Secondo me, quello che sta andando in crisi è proprio il modello distributivo, travolto dalla grande distribuzione e dall'offerta volantino.
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Citazione:
Originariamente scritto da antani
Secondo me, quello che sta andando in crisi è proprio il modello distributivo, travolto dalla grande distribuzione e dall'offerta volantino.
Non sono d'accordo.
Un prodotto come il loro necessità di uno spazio dedicato, di una esposizione adeguata e di una presentazione all'altezza.
Essendo poi prodotti di lusso, o comunque molto costosi, è anche corretto trovare i loro Shops nelle location più prestigiose, proprio come le Boutique dei nomi altisonanti della moda.
L'investimento in termini di immagine è molto alto, ma correlato al prezzo dei prodotto (non sempre, purtroppo, alla qualità intrinseca dello stesso).
Per cui chi acquista, od ha intenzione di acquistare un prodotto B&O piuttosto che Bose non è attratto dai volantini o dalle offerte sottocosto dei vari MW .... perchè desidera uno status (o qualcosa assurto a quella posizione), e lo vuole acquistare nel contesto giusto.
Piuttosto la "crisi" è settoriale, ed è derivata dal fatto che sebbene non siano la classica "scatola da spostare", i loro bus e le loro interattività con il resto dei prodotti sul mercato sono davvero molto bassi ... tagliandoli fuori da quella che è l'integrazione vera e propria (anche dei componenti di lusso) ma nel contempo anche da quella che è la "semplice" vendita di un sistema hi-fi o di una TV piatta, relegata alla parte meno "nobile" del mercato, in cui davvero i vari MW la fanno da padrone.
mandi !
Alberto :cool:
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Politiche di Brand
In questo caso a mio avviso il riferimento ad uno stato generalizzato di "crisi" non deve portare a "generalizzare" troppo. Infatti il passaggio di crisi attuale non è che un aspetto , seppur rilevante, che non deve farci dimenticare come sia già in atto una crisi generalizzata dei brand, di tutti i brand inclusi quelli di fascia alta, come si addice al caso B&O e soprattutto in settori quali quello in questione.
Piuttosto, anche leggendo il riferimento alla notizia diffusa sul sito della Casa danese, la ristrutturazione in corso non è che il naturale - e aggiungerei "indispensabile" - processo che vede il passaggio da un'economia "product-oriented" ad una dove conta di più il rafforzamento del brand (brand-oriented) puntando su prodotti considerati "storici" per la Casa di Struer e quindi rinunciando a settori quali la telefonia mobile, lettori Mp3 e sistemi "stand-alone" che hanno rappresentato semmai una parte accessoria e quindi ancillare rispetto all'offerta classica di B&O.
Del resto, considerazioni sulla indiscussa qualità dei prodotti a parte, è opportuno piuttosto dare un messaggio chiaro al pubblico fidelizzato e potenziale di B&O che la casa intenda piuttosto potenziare qualità e design - già altissimi - confermando il suo posizionamento e non disperdendosi in settori dove la concorrenza è molto più agguerrita aggiungendo altri prodotti, seguendo la tendenza della corsa all'ultimo prodotto più innovativo che è - questo sì - un chiaro elemento di confusione per il pubblico.
Se questo può dover costare al momento una riduzione, molto probabilmente relativa ai settori di produzione implicati, nel lungo periodo assicurerà gli investimenti aziendali, con rafforzamento del brand e procurerà semmai una tenuta e (si spera) crescita del fatturato, evitando dall'altro lato riduzioni ben più drastiche.
Ritengo in sostanza che questa sia una scelta molto saggia e dettata da una non comune "cultura" verso i veri valori del brand, quale soprattutto in un paese civile e all'avanguardia come la Danimarca si assiste, di certo si profila come un buon esempio per molti.