Grazie Stefano, sono in donwload anch'io. :mano:
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Eh, ma il gamut luminance sarà calibrato in relazione al bianco rilevato sui pattern 11%, così come primari e secondari. Non capisco dove stia il problema se la scala dei grigi ha un riferimento di picco luminoso differente.
Ragazzi, mi sfugge qualcosa??? :confused:
OK, ma a me la storia di cambiare dimensione del pattern durante la calibrazione proprio non piace.
Ste, il download del tuo file si interrompe (ho già provato un paio di volte).
Grazie Filippo.
Si certo, ma se fra tutte le variabili in gioco ci mettiamo pure a variare le dimensioni dei patterns durante la calibrazione ...
E poi ... a questo punto, perché non i full field?
Ancora ... ma se non c'è tutta questa differenza, perché cambiare i patterns?
Inoltre ... la storia di AVSHD ver. 2 con Calman insegna che, a parte le dimensioni, anche la "qualità" dei patterns può cambiare ...
Quindi ... perché complicarsi inutilmente la vita?
per quando mi riguarda la comodità del TED è notevole per il cms per cui non mi sono posto il problema ed ho cambiato disco, poi i riscontri con i vari checker sono stati molto positivi per cui non ci ho dato peso. Unico ritocco da fare in manuale è sul verde e blu perché il verde fogliage e blu non ricordo cosa mi superavano leggermente il 3 di delta E. il resto, toccando solo il magenta in autocal, era intorno ad 1 di delta E
Dario, quoto Mav per il motivo per cui cambiare, dato che imho non complica la vita (anzi) e oltretutto non vedo come possa introdurre "variabili" dannose. Innanzitutto Ted è creato su Calman, chiede i pattern nello stesso ordine, lascia un pattern nero fra i colori, possiede i color checker, gli sweeps a passi del 10%... insomma, direi che di motivi ce ne sono. ;)
Al contrario per i VT preferisco utilizzare i 4-6,5% per WB e gamma.
Daniele, sai che però onestamente non ho capito quale sia la tua idea conclusiva? Cioè... stai dicendo che fra le due calibrazioni, una con il vecchio approccio eseguita con Autocal (e quindi presumibilmente con interventi marcati anche nel 10p su tutte e tre le componenti RGB, oltre che con un wb 2pt linearizzato solo a 100 IRE e 5 IRE) e una con quello nuovo, in manuale, con le ormai note caratteristiche di intervento in 2pt e 10pt rispettivamente non hai trovato sostanziali differenze, a parte la ovvia questione gamma a 10-20 IRE viste le differenze di intervento specifiche in questa fascia? Niente dominanti, niente problemi sugli incarnati, niente quadro percepibilmente - e complessivamente - migliore in nessuno dei due casi?
Comunque, questo è ovviamente quello che mi ripromettevo di fare anch'io a breve: linearizzazione del Service preventiva, quindi ovviamente in manuale, e poi una calibrazione vecchio stile in Autocal e una in manuale per prendere confidenza con il nuovo approccio suggerito da Stefano e Filippo, potendo switchare velocemente tra Pro1 e Pro2. Fra l'altro avendo finalmente di nuovo il mio lettore BD, e avendo anche salvato Frozen nel MYSKY HD, volevo sfruttare la cosa per affinare per il segnale di SKY la calibrazione migliore fra le due ottenute, paragonando un analogo fermo immagine BD a uno del MYSKY HD, oltre a poter finalmente sperimentare la 3DLUT del Radiance chiudendo al 100% il cerchio.
Okay Stefano, tu però continui a considerare solo l'aspetto legato allo spettro emissivo (fosfori analoghi etc. etc.). Quello che sostengo però è che oltre alle variabili generiche, legate quindi alle caratteristiche dello spettro di ogni famiglia di plasma, in una matrice contano - e tanto secondo me! - le variabili dell'accoppiata specifica. Certi numeri correttivi, cioè, saranno determinati nella tua matrice da una certa caratteristiche unica della tua i1D Pro nel leggere in una determinata situazione una caratteristica unica del tuo vecchio 50VT60. In assenza di uno - o di entrambi - di questi fattori, quel numero sarebbe stato in una certa misura differente, cosa che rende appunto la tua matrice unicamente valida solo per quella accoppiata. Ovvio che come ben dici - e come ben dice Emidio - tra tagli diversi di VT60 le differenze nello spettro emissivo saranno minime, o addirittura irrisorie a questo scopo, ma tutte le altre differenze dovute all'unicità rispettivamente di plasma e sonda lo saranno molto meno. Sarebbe come dire che è assolutamente corretto usare un plantare fatto su misura per il mio piede solo perché anche tu hai il 43 (a memoria, immagino che non porti il 43 vista la tua altezza...).
Fra l'altro, nel tuo caso - come avevo già detto - almeno uno dei due vertici del binomio è rimasto comunque identico (la sonda), per tutti gli altri invece cambiando anche quella la cosa per me ha davvero ancora meno senso. A me pare sinceramente evidente.
Ettore
PS: sebbene non abbia mai sperimentato la questione non avendo mai usato HCFR né la matrice di Zoyd... avendo comunque letto molto a riguardo ricordo anche bene che l'opportunità di utilizzarla non era universalmente condivisa (sebbene largamente diffusa e accreditata, questo sì). Proprio per le ragioni che sostengo qui...
Infatti non ho scritto di usare la matrice di Zoyd, ho scritto che Zoyd aveva rilevato matrici identiche su tutti e tre i tagli di VT...
Esatto Ettore,la mia idea finale è proprio quello che hai descritto tu e cioè che il risultato finale tra i due approcci è il medesimo a parte appunto il gamma ai bassi IRE e quindi il fatto di intervenire pesantemente sui 10e20IRE del 10p non porta nessuno scompenso!
Poi si può benissimo preferire la calibrazione manuale che lascia visibili più dettagli nelle sene a basso apl,però sono gusti e comunque se pensiamo al tempo risparmiato grazie all'autocal,che può essere relativamente poco per un utente esperto ma un sacco di tempo per chi lo è meno,direi che il binomio Autocal e vecchio approccio può dire ancora la sua a voce alta!
Questa è la mia opinione e cmq attendo riscontri anche da te e altri utenti..
Molto rispettosamente non concordo, basta una rampa di grigi per accorgersi delle differenze ma non ho certo intenzione di iniziare un'opera di convincimento, lungi da me!
È ovvio che non stiamo certo parlando di differenze radicali ma certamente identificabili in certe situazioni. Per quanto riguarda l'apertura in basso anche in manuale si può "lisciare" (e ha senso farlo dato che con gli APL siamo a target? ;) ) ma solo spingendo sui comandi e siamo da capo.
Detto fra noi a me autocal che muove il G del 10p ai bassi IRE magari di 30 click non è mai piaciuto e l'avevo anche fatto notare, quindi per quanto mi riguarda la mia scelta l'ho fatta, ne sono convinto e non torno indietro.
Ognuno poi utilizzi l'approccio che ritiene più opportuno a seconda delle proprie esigenze/capacità.
@arydany per curiosità hai fatto un confronto a 21 punti?
agendo sul 2p su tutta la scala, la linearità sui punti intermedi è sensibilmente migliore (senza salti/buchi). nei normali contenuti ho notato un minore effetto solarizzazione sulle scene con molte sfumature (frozen è un buon esempio).
per contro avendo il gamma sui bassi un pò più aperto (near black intorno a 1,9 e 10 ire introno a 2.1) si perde un po di effetto punch --> passando da pro 1 con calibrazione local 2p (100, 5 ire) + 10p automatica + contrasto 65 (fatta da glad) e nuova calibrazione con approccio full 2p + 10p manuale (molto light)+contrasto 54 la differenza è tanta e sto preferendo la seconda in quanto più naturale.
@arydany seconda curiosità, rispetto alla stabilità del gamma al variare dei pattern, sei riuscito a confrontare i due approcci anche rispetto a questo? credo che tale punto sia un ulteriore elemento di confronto ...
comunque alla prima occasione faro' anche io un confronto fra i due approcci a parità di contrasto e vi faro sapere.