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jakob1965
amplificata da amplificatori per strumenti che principalmente sono valvolari -- marshall?? E che c'è na bugia pure li??
Oppure Fender o Vox, noi ad esempio adoperavamo i Vox (in seguito, in effetti, un paio di Marshall), ma è una cosa totalmente differente.
Un ampli per musica elettronica "fa parte" della catena che genera il suono di quello strumento e viene scelto per il risultato sonoro che offre, per il sound che si vuole ottenere.
L'ampli di un Leslie (per i non addetti, il Leslie è quel "cassone di legno" con alcune feritoie che solitamente si collega all'organo Hammond e che gli conferisce quel suono particolare, con le trombe dei diffusori che ruotano) non è certo molto fedele ed è anche rumorosetto, così come l'ampli interno dell'Hammond stesso, ma il suono che si ottiene è proprio quello che piace, che caratterizza questo strumento e così dicasi per l'accoppiata di un certo ampli con una certa chitarra, il fatto che sia a valvole non interessa, interessa se si ottiene il suono che si desidera (tra l'altro tutti quegli ampli erano per forza a valvole, il transistor non era ancora diffuso per questi usi).
Ben diverso è il discorso dell'impianto Hi-Fi che deve riprodurre l'incisione del brano suonato con una Fender Stratocaster collegata ad un Vox AC30 e magari con anche un Echorec Binson, l'ampli Hi-Fi in questo caso non deve aggiungere alcuna coloritura di suo, non deve avere difetti, così come tutto il resto dell'impianto, non si deve avere un suono "caldo" o un suono "freddo", si deve avere il suono "giusto", per quanto possibile, e pertanto si dovrebbe anche pensare un po' di più all'acustica ambientale ed un po' meno ai cavi di alimentazione, di potenza, di segnale, la cui influenza (se c'è) è minima, mentre quella dell'ambiente è preponderante, ma caso strano l'audiofilo non la sente, non ci fa mai caso, non gli interessa, tutto teso alla ricerca più appropriata tra il cavo e il diffusore, stando attento magari a sollevarlo da terra dell'altezza giusta e di collegarlo nel senso giusto (poichè è ben noto che la corrente alternata ha un verso :rolleyes:), nonchè che sia rodato per il numero di ore giusto), poi si ignorano tranquillamente i picchi di 12 dB in gamma bassa, però si studia quale cavo usare per "frenare" i bassi o quale per equalizzare una data gamma (e qualcuno crede anche che questo sia possibile).
Molto divertente.
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Originariamente scritto da
jakob1965
Magari parecchia musica amplificata che ascoltiamo è amplificata da amplificatori per strumenti che principalmente sono valvolari -- marshall?? E che c'è na bugia pure li?? Scherzo Diablo ormai è noto che la valvola non piace lì da te.
Non a caso lo scopo è solitamente distorcere/equalizzare il suono a piacere. :D
Non è che non mi piace la valvola è che per ragioni puramente tecniche (come riportato nella bugia 2) riconosco che è una tecnologia superata che, pur avendo molti difetti (incluso il costo elevato), resta in vita per il fascino di un certo tipo di suono e oggetto. Per cui la presunta superiorità degli amplificatori a valvole è un'altro tam tam che viene spacciato per verità troppo spesso. Con questo non voglio dire che non esistono amplificatori a valvole che suonano bene (anche perchè li ho sentiti), sia chiaro. Trovo più interessanti le soluzioni ibride se proprio proprio (vedi il tuo Koala o gli amplificatori Pathos).
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Io ho un VOX AC30 (valvolare ancora Made in England) che da voce alla mia Rickenbacker: un'accoppiata eccezionale!!!
Puliti cristallini e distorsione dolce: come si dice in giro, la distorsione prodotta da un amplificatore valvolare è più gradevole all'orecchio umano rispetto al transistor per un discorso di diversa produzione di armoniche e bla bla bla...
Fatto ciò abbiamo prodotto un suono di chitarra elettrica eccezionale. Ma per la sua riproduzione, è praticamente indispensabile usare ampli a transistor, i più trasparenti possibili e... che non distorcano.
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Attenzione a non fare di tutta un'erba un fascio. Siamo abituati a considerare il suono valvolare nella sua accezione più classica, ovvero qualcosa di molto "morbido", a causa di un marcato roll-off sulle alte, una predominanza delle medie e una gamma bassa leggermente sbrodolona e lunga. Questo non è sempre vero.
Da quando ho introdotto nella mia catena un preamp valvolare, o meglio "quel" preamp valvolare (VTL) il mio suono è diventato decisamente più aperto e definito in gamma alta e dinamico complessivamente, con anche una gamma bassa più definita e controllata. Insomma, ora suona meno "valvolare" di prima...
Credo dipenda molto da dove e come si usino le valvole.
Il mio setup sul palco è stato per molto tempo Gibson 335, preamp Soldano SP77 e Fender Twin Reverb Black Face (meraviglioso!)
Valvole a go-go, ma suono molto grintoso all'occorrenza e certamente non chiuso :)
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il fatto è che semplificando molto la valvola quando lavora in tensione (cioè da preamp) è fantastica, quando invece fa da finale di corrente lascia a desiderare. Per quello che soluzioni ibride secondo me non sono affatto da sottovalutare.
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Ma dimmi un poco il Peter Aczel (quello delle 10 bugie) è il famoso docente di Matematica? O è un omonimia?
Poi sempre con i dovuti riguardi nel caso sia il matematico (esperto di logica) ma che c'azzecca con le valvole? Diffido dai tuttologi ed è una buona prassi. Mentre non dubiterei su un trattato di logica suo.
Ci sono finali a valvole che suonano benissimo e lo sai -- poi
a) costano (vero)
b) pesano ed ingombrano (vero)
c) se guardiamo gli LCA sono disastrosi
Jakob
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Originariamente scritto da
-Diablo-
il fatto è che semplificando molto la valvola quando lavora in tensione (cioè da preamp) è fantastica, quando invece fa da finale di corrente lascia a desiderare. Per quello che soluzioni ibride secondo me non sono affatto da sottovalutare.
Infatti ho sottolineato il fatto che è questione di dove e come si usano le valvole.
In ogni caso ci sono moltissimi preamp a tubi che suonano valvolari nel senso più deteriore del termine.
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Originariamente scritto da
jakob1965
Ma dimmi un poco il Peter Aczel (quello delle 10 bugie) è il famoso docente di Matematica? O è un omonimia?
Poi sempre con i dovuti riguardi nel caso sia il matematico (esperto di logica) ma che c'azzecca con le valvole? Diffido dai tuttologi ed è una buona prassi. Mentre non dubiterei su un trattato di logica suo.
Ci sono finali a valvole che su..........[CUT]
Non ne ho la più pallida idea. Tieni presente che non tutti quelli che scrivono sulle riviste hanno un background scientifico di tipo tecnico-elettronico, molti sono ""solo"" giornalisti oppure fanno altro nella vita e per passione scrivono sulle riviste.
Non bisogna comunque cadere nell'errore di screditare chi parla rispetto a ciò che sostiene. La questione è più semplicemente: è vero ciò che dice questa rivista critica di Audio?
Lie 2) The claim that vacuum tubes are inherently superior to transistors in audio applications—don’t you believe it
Secondo me ha molto ragione a criticare questa voce che ogni tanto si sente girare tra gli appassionati.
Come faccio a saperlo? Intanto perchè ha come riferimenti degli studi peer reviewed pubblicati su riviste scientifiche, poi perchè ho un minimo di esperienza e conoscenze tecniche per capire che quello che sta dicendo è assolutamente logico, sensato, mentre invece ciò che sostengono spesso i produttori sembra (è) marketing.
Anche siti come http://www.audioholics.com/ il cui fondatore è ingegnere elettronico sono abbastanza attenti a distinguere le bufale dalle verità possibili o anche misurabili.
Costruire un finale di potenza a valvole è come remare controcorrente, tentare disperatamente di correggere o assecondare dei difetti di una tecnologia del passato. Sebbene sia possibile costruire dei buoni amplificatori valvolari (dai costi esorbitanti vedi Audio Research, Nagra ecc...) non sono spacciabili per il meglio in assoluto sempre.
In realtà avere un suono simil-valvolare con lo stato solido (senza i difetti delle valvole) è possibile e più semplice. Alcuni marchi puntano molto su questo, vedi gli ibridi tipo Pathos, i Machintosh o in modo più contenuto Marantz, Goldnote e altri.
Tra l'altro sono marchi che "timbricamente" apprezzo molto.
Questo va detto se si tratta di dire le cose come stanno e non come vogliono farci credere certi produttori, venditori che istillano la paranoia in noi ecc...bisogna guardarsi da certe affermazioni straordinarie, soprattutto studiare, provare le cose e nel dubbio tenersi il portafogli il più possibile stretto. :D
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Bisogna anche fare attenzione al fatto che viene stigmatizzata l'affermazione che la tecnologia a valvole sia "intrinsecamente" superiore a quella a stato solido, comunque; è questo che molti affermano: "un apparecchio a valvole è superiore a uno a transistor" Perchè? "Perchè è a valvole!"
Questo è purtroppo quello che molti asseriscono ed è questo che è sbagliato poichè non ha fondamenti fisici.
Molti tirano in ballo il fatto cje le valvole distorcono per lo più con armoniche pari, quindi più gradevoli all'ascolto, giusto, ma il punto non deve essere quale apparecchio/tecnologia distorce meglio, ma quale riproduce meglio (o più fedelmente), possibilmente senza distorcere :rolleyes:.
Ci sono apparecchi a valvole disastrosi ed apparecchi a transistor favolosi e viceversa, non è la tecnologia alla base di tutto questo, ma il modo in cui sono utilizzati i vari componenti, tra l'altro la tecnologia a valvole è rimasta ferma ormai a quella di parecchi decenni fa, diciamo una quarantina, forse più, sia dal punto di vista costruttivo delle valvole stesse che per quello progettuale degli ampli.
Se si guardano gli schemi di moltissimi ampli (pre, finali, integrati che siano) si trovano schemi praticamente uguali tra loro, di trovate geniali non c'è l'ombra, molte ciruitazioni risalgono agli anni 50 o giù di lì, salvo rarissime eccezioni, ma sono dei produttori che lavoravano già con le valvole in quelgi anni ed hanno continuato ad utilizzarle sino ad ora, qualcuno magari affiancando anche una linea a transistor.
La pletora inverosimile di costruttori valvolari attuali sono per la maggior parte spuntati come funghi solo quando queste sono tornate di moda, prima dove erano, quali esperienze si sono fatti?
Tutto questo non fa riflettere, basta la parola magica "valvola" e tutto va a posto, è la soluzione a tutti i mali (audio).
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Concordo su tutto nel mio piccolo
No ho l'abitudine di screditare nessuno ci mancherebbe è che quando si fanno citazioni bisogna (sempre) sapere da dove vengono - è scientifico pure questo.
Per me il successo dei valvolari è dovuto al fatto che:
1) Cina
2) Per un prezzo ragionevole abbordabile ti porti a casa un ampli che suona (per potenze non eccessive) meglio (da capire cosa è meglio) della media dei transistor equivalenti - parlo per esperienza personale di ascolto non per sentito dire -- magari hanno una distorsione più alta ma hanno un suono più ricco (non my -fy )
Poi ci sono i prodotti top costosissimi che io se potessi difficilmente comprerei
torno a dormire
Jakob
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Citazione:
Originariamente scritto da
jakob1965
2) Per un prezzo ragionevole abbordabile ti porti a casa un ampli che suona (per potenze non eccessive) meglio (da capire cosa è meglio) della media dei transistor equivalenti - parlo per esperienza personale di ascolto non per sentito dire -- magari hanno una distorsione più alta ma hanno un suono più ricco (non my -fy )
Qui è questione di gusti, secondo me per un ascolto minimalista con casse ad alta efficienza vanno bene, per tutto il resto uno stato solido è tendenzialmente meglio a parità di prezzo.
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Ma per me è proprio il push pull a valvole che è un circuito ben funzionante e ben suonante e qui il moderatore è più bravo di me mi pare che sia un circuito degli anni 50 o forse prima. Come ogni soluzione tecnologica ha pregi e difetti.
Io sugli ampli a transistor economici ho forti idiosincrasie -- mi hanno rovinato gli ascolti per troppi anni con suoni taglienti asciutti, smagriti e stancanti. Magari con distorsioni in milionesimi e fattori di smorzamento lunari -
Dimenticavo - ampli o finali con un solo valvolone per canale quindi sempre funzionanti -- sei così sicuro che non diano grandi soddisfazioni?
Jakob
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Il circuito Push-Pull, ovvero due componenti attivi, ai tempi valvole, che lavorano in controfase amplificando ciascuno una semionda del segnale, risale come brevetto al 1915, l'ingresso nel campo dell'Hi-Fi risale invece all'articolo presentato da Williamson sui numeri di marzo e aprile di Wireless World del 1947, anche se una circuitazione analoga risale a due anni prima ed era stata impiegata dal celebre marchio Leak.
Un'altra innovazione fu l'introduzione della circuitazione "ultralineare", risalente come brevetto rilasciato a Blumlein nel 1938.
L'accoppiata del collegamento ultralineare al push-pull è stato l'apice della tipologia valvolare, la configurazine più tipica era ed è con il collegamento della griglia schermo dei due pentodi o tetrodi finali al 43% dell'avvolgimento primario del trasformatore di uscita, ma può variare in base al tipo di valvola.
I maggiori costruttori che lo hanno impiegato e che lo usano tutt'ora sono stati Quad, McIntosh, Audio Research ed ovviamente negli ultimi anni da chiunque si sia messo a realizzare ampli a valvole.
Da sottolineare che nei valvolari il componente più critico, costoso ed importante è il trasformatore di uscita, per la cui realizzazione esistono brevetti e segreti dei marchi più prestigiosi, che hanno fatto esperienza in decenni di produzione fatta in proprio, ora vedo che anche chi ha sempre realizzato trasformatori di alimentazione si è messo a produrre trasformatori di uscita, l'importante è che abbiano le calottine cromate. :D
Io stesso negli anni 60 ne avevo realizzato uno essendo riuscito a comprare un costosissimo trasformatore di uscita per tale configurazione, alla G.B.C. (quella vera) per un ampli che usava delle EL84, avevo anche realizzato un ampli OTL, bei tempi.
Comuque la tecnica p rimasta praticamente la stessa da allora.
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Eh no, cari miei :D: altro che push-pull, ultralineare, e robi moderni del genere :D! Il vero valvolista iperconvinto è quello che non riesce ad ascoltare null'altro che monotriodi a riscaldamento diretto (nemmeno due in parallelo per dare più potenza), possibilmente 300 B, 845, 2A3, ecc..
Badate bene: neppure pentodi :D! ... Shcusate.... ma, la purezza, è la purezza...
Scherzi a parte (ma non scherzavo), un ottimo suono l'ho sentito da un sistema autocostruito con push - pull di 845 che usciva otl diretto su un pannello elettrostatico anche lui senza trasformatore d'ingresso ed anche lui autocostruito...
Lì, con tutto che lavora in "alta" tensione, le valvole lavorano ben bene ed a loro agio. Non sono sistemi che si trovano più in commercio (che io sappia). Solo qualche Acoustat usato che, di solito, ha l'amplificatore non troppo affidabile.
Ciao, Enzo