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In realtà i compressori analogici sono sempre stati utilizzati … la circuitazione è banale (ad esempio è un normalissimo effetto per chitarra elettrica); faccio un esempio pratico; la Overture 1812 di Tchaikovsky le cannonate mettevano in grave, gravissima crisi le capacità di tracciamento dell’ impianto, visto lo spunto dinamico è probabilissimo che in molte edizioni si sia un compresso per limare evitare salti di traccia (e altri danni all’ impianto :D )
Non mi meraviglierei nemmeno che in moltissime riprese live ci fossero più stadi di compressione per evitare pasticci (live = imprevisto assicurato).
Mandi
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Prassi più che solita in registrazione sia su nastro che poi, ancora di più, su disco.
Oltre ad utilizzare altri sistemi per cercare di far entrare in po' di dinamica sul disco, tipo due letture contemporanea ma a distanza del nastro in modo da conoscere in anticipo il livello in arrivo al tornio e variazione della distanza tra i solchi (sistema elaborato che però riduce la capienza già limitata dei dischi, poi, sempre nei dischi, entra in gioco la distorsione che aumenta verso le tracce finali, anche qui limitata da alcuni produttori evitando di andarci a scrivere, anche questo riducendo la capienza totale, rimane poi la intrinseca capacità limitata della testina a tracciare solchi di grande ampiezza.
Nella stragrande maggioranza dei casi si comprime con, appunto, i compressori/limitatori, un tempo analogici ed ora digitali.
Sicuramente si può registrare senza alcuna compressione prima su nastro e poi sul disco, ma la dinamica che ne risulta è ancora minore di quella teorica.
Per cui il segnale che arriva nel solco di trattamenti vari ne subisce un bel po'.
Ciao
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Grazie revenge!:) Molto interessante, comunque sembriamo tutti d'accordo nel dire che non basta la copertina uguale per stabilire che un LP e un CD sono stati mixati identicamente... Può essere tranquillamente che un qualsiasi vinile (anche manipolato come ci spiega nordata) a suo tempo sia stato fatto meglio della successiva edizione in CD, e giustamente è vero che l'epoca dell'ipod e della musichina commerciale ha distrutto quella cultura delle buone registrazioni dei tempi della Decca... Ma questo comunque non vuol dire che l'analogico è intrinsecamente superiore, anzi...
In fondo anche chi ha aperto il thread mi sembrava che la pensasse così, cioè che è semplicemente difficile trovare buone edizioni in CD, però non parlava di classica e jazz, generi per i quali invece si trovano edizioni, magari di etichette audiophile, che sono semplicemente strepitose e mostrano tutto il potenziale del digitale.
Poi qualcuno ancora dice che preferisce il vinile al digitale di altissimo livello qualitativo, ma a quel punto si torna al dunque: forse non piace la fedeltà massima possibile, ma solo un abbellimento, legittimo, ma va detto, sennò che la chiamiamo a fare Alta Fedeltà?!
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io nel mio piccolo ho fatto un confronto tra vinile e cd con:
Metallica-And justice for all
CD: prodotto nel 1988 (ADD)
Vinile: prodotto nel1988-Made in Holland
entrami i prodotti suonano molto bene,io preferisco il CD per la sua pulizia,mio fratello invece il vinile...
poi un confronto ho fatto con
Master of puppets
CD:1989
Vinile:2008, edizione 180grammi a 45RPM
che delusione,il vinile é inascoltabile,sembra morto.( a meno che non sia il mio giradischi che non riesce riprodurre bene il 45rpm)
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Dimentichi però l'influenza della catena piatto,braccio,testina e pre phono confronto ad un lettore CD. Il primo risente molto ma molto di più rispetto al secondo della qualità del sistema di lettura. La differenza fra i lettori digitali c'è ed è importante ma nulla a confronto delle differenze fra le differenze che ci possono essere fra un sistema piatto,braccio, testina e pre phono economico e un sistema top. Ripeto per me il confronto non ha senso, è come dire che è meglio una moto di una macchina, sono pure due mezzi di trasporto entrambe ma con caratteristiche troppo diverse.. Se poi uno vuole per forza dare un vincitore fra queste due tecnologie lo puo fare per la sua pace dei sensi ma a mio avviso non ha tanto senso.. Sono entrambe due strade che possono portare a risultati eccellenti e questo è quello che conta, per quanto riguarda il vinile è SEMPRE perdente a parità di prezzo con i lettori digitali fino a 2/3000 euro, a prezzi più alti e stellari il vinile ha ancora una marcia in più per il mio gusto e modo di sentire. Per quanto possa esistere un alta fedeltà in riprese super taroccate come le attuali se lo scopo è quello di accettare questo piattume, che somiglia molto a pattume, ognuno è libero di farlo. Io non ho più il giradischi ma ho più di 500 vinili, ho fatto una scelta ma non per questo non rispetto gli analogisti convinti, ho sentito catene analogiche suonare come un sistema digitale probabilmente non sarà mai in grado di fare, un giorno forse... Quel giorno sarò contento perchè vuol dire che avremo fatto un enorme passo avanti, per ora il software è peggiore il più delle volte a edizioni di 50 anni fa, non c'è da stare allegri purtroppo..
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Citazione:
Originariamente scritto da
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Dimentichi però l'influenza della catena piatto,braccio,testina e pre phono confronto ad un lettore CD. Il primo risente molto ma molto di più rispetto al secondo della qualità del sistema di lettura. La differenza fra i lettori digitali c'è ed è importante ma nulla a confronto delle differenze fra le differenze che ci possono essere fra un sistema..........[CUT]
Verissimo .... ma nosostante tutto nel caso specifico del disco che ho provato è lampante che un sistema ben tarato (ed evidentemente ben assortito dato che la testina è stata scelta in funzione del braccio e del Pre e non ad caxxum provando di tutto) anche se é relativamente economico rivela che la gamma dinamica con cui è stato inciso il disco è superiore al remaster su CD (a parte le solite features non eliminabili nel vinile :D ).
Mandi
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Dal confronto tra le due analisi spettrali personalmente ho rilevato che, a parte il verificare che in complesso sono simili, ma non c'era da aspettarsi nulla di diverso poichè il master originale è il medesimo in analogico ed il CD non lo ha certo modificato, le differenze sono un roll-off maggiore del disco e, forse la cosa che mi ha colpito di più, l'arrotondamento dei vari picchi o la scomparsa o quasi degli stessi.
Se si ingrandisce proprio la parte del roll off, si nota che nel CD ci sono tantissimi piccoli spike che ne costellano il profilo, nella parte relativo all'inizio di gamma ci sono quei due o tre picchi che nel disco sono meno "piccosi" :D, il tutto in fondo prevedibile e che è il limite dato dalla tecnica di registrazione del disco e dalla testina, che non riescono a seguire esattamente i fronti di salita e discesa improvvisi.
Il tutto credo sia quello che conferisce al risultato il suono tanto amato e ricercato, più caldo e dolce.
Siamo allora sempre lì, che piaccia non lo metto in dubbio, che sia quello che c'era in realtà, ne dubito.
Ciao
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Citazione:
Originariamente scritto da
nordata
le differenze sono un roll-off maggiore del disco e, forse la cosa che mi ha colpito di più, l'arrotondamento dei vari picchi o la scomparsa o quasi degli stessi.[CUT]
Anche secondo me è il naturale effetto sia delle tecniche di stampaggio del vinile che delle deformazioni elastiche (reversibili ovvero che si riprendono dopo il passaggio dello stilo) e plastiche (che non ritornano più e causano l'appiattimento con l'uso delle asperità nei solchi) che subiscono appunto le asperità nei solchi del vinile che rappresentano il segnale musicale.
Tali deformazioni (le plastiche più sensibili alle alte frequenze, le elastiche interessanti tutta la gamma) provocano una perdita inevitabile sia di contenuto di armoniche che di velocità e di dinamica (picchi spianati).
Agli effetti delle deformazioni si aggiungono le inerzie meccaniche degli equipaggi mobili ed i problemi di tracciamento che rendono tutto il sistema (disco, stilo, cantilever, equipaggio mobile, ecc.), per quanto possa essere complesso e ben progettato, ben lontano dall'avere un comportamento ideale.
Poi, ci sono tutti i possibili problemi legati al settaggio ed alla regolazione che, forse, sono ancora il meno.
Ciao, Enzo
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Per la cronaca il CD prima stampa era tutto di un altra pasta:
Come si verifica chiaramente su youtube la edizione remaster in CD del 2006 (questa) è stata sottoposta al solito trattamento peggiorativo.
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Caspita! Allora ce ne sono di dati e osservazioni che rafforzano la banale tesi del roll-off degli alti. In più "morbidezza" e "dolcezza" sarebbero fondamentalmente imprecisione, incapacità di star dietro al segnale o usura del disco. Ah perciò, altro pesante indizio... molti amanti del vinile oggi apprezzano dischi che sono tutt'altro che "vergini", smussati direi, possono piacere, ma sono lungi dall'essere fedeli.
Ad essere sarcastici ci sarebbe da dire che oltre a "l'amore per il roll-off", c'è pure il gusto per i dischi consumati...:D
Quindi se uno mi dice che gli piace il vinile, io gli rispondo, nah... a me mi(!) piace la musica piccosa!:p Bella questa, grande nordata!
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Proprio così. Basta fare anche due conti banali per rendersi conto della delicatezza ed approssimazione che può essere connessa alla riproduzione da sistema elettromeccanico:
all'inizio della facciata di un vinile a 33.33 giri (a 14 cm circa dal centro) un'asperità che rappresenta un periodo dei 12000 Hz è lunga circa 6.5 micrometri, pertanto, già si possono immaginare i problemi di tracciamento e le caratteristiche meccaniche della traccia (è quasi come mettere un ramarro sotto un rullo compressore).
In prossimità della fine della facciata (facciamo 7 cm dal centro), lo stesso periodo è, banalmente, lungo la metà: 3.25 micrometri.
E' facile immaginare, oltre a tutto il resto, perché il vinile a fine facciata suona molto diversamente che ad inizio facciata.
Ciao, Enzo
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Citazione:
Originariamente scritto da
gius76
.....da dire che oltre a "l'amore per il roll-off", c'è pure il gusto per i dischi consumati............[CUT]
Questo é assolutamente vero.... dei dischi comperati in gioventù si amano anche i difetti :O tutto è parte della rievocazione storica.
Ciao
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Meno male che qui non scrivono i bisnonni, sennò staremmo a discutere del grammofono... imbattibile!!! Una cosa che ricorda i tempi di quanto ancora gli tirava....:p:p Non ci sarebbe proprio storia!
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6,5 e 3,8 micrometri....caspita la prossima volta che ascolto un disco devo misurarlo per bene, altrimenti rischio di perdermi qualche informazione!!!!!!:D
Ragazzi sveglia, la musica è fatta di note e melodie, non di numeri, misure e teoremi!!!!!
P.S. ribadisco che ho dischi vecchi di 30 anni, ascoltati centinaia di volte e non sento alcuna perdita di informazioni, sarò sordo???
P.P.S. quei 'disturbi' nell'ascolto sono molto facilmente eliminabili (polvere, sporco, cariche elettrostatiche...) dopodichè gli unici ostacoli sono la qualità di testina-braccio-prefono e rumble del giradischi (ma parliamo di c.ca -80 dB.....)
P.P.P.S. a conclusione di tutto il 3D si potrebbe riassumere che la qualità a monte è la vera discriminante, non il supporto e la tecnologia impiegata....
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Citazione:
Originariamente scritto da
SABA78
Ragazzi sveglia, la musica è fatta di note e melodie, non di numeri, misure e teoremi!!!!![CUT]
:ronf: E, soprattutto, tanta poesia :ronf:
;)
Visti i risultati delle misure effettuate ed illustrate da Revenge72, supportati da considerazioni tecniche, direi che le differenze sono sia nella qualità a monte che nei supporti e nella tecnologia ma, al di là di tutto, penso che la cosa fondamentale sia il piacere di ascoltare la nostra musica preferita su qualunque supporto essa sia registrata.
Ciao, Enzo