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Dunque, a quanto pare la prima udienza si è chiusa con un nulla di fatto, rimandato tutto a giovedì. Indiscrezioni dicono che unicredit abbia la situazione in pugno in quanto Angelucci abbia già una sorta di accordo per rilevare il 59% delle azioni.
La sensazione è comunque che i sensi verranno esclusi da ogni ambito, anche dirigenziale.
Avete qualche info sul sig. Angelucci?
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Citazione:
Originariamente scritto da Andrews
Purtroppo la Italpetroli (Sensi) possiede il 67% delle azioni della AS Roma per cui i debiti della stessa ricadono pure sulla società giallorossa.........
I debiti della italpetroli impediscono investimenti nel calcio
in quanto non puoi usifruire di ulteriori linee di credito.
Negli ultimi 5 anni, la as Roma si è sempre mantenuta senza entrate
esterne ma solo grazie ai suoi utili, ed ogni bilancio riusciva a chiuderlo
praticamente in pari. Lo scorso anno visto il mancato ingresso in
Champions league fu costretta a cedere Aquilani per pareggiare le uscite.
Nonostante ciò ha conseguito risultati sportivi di alto livello.
Oggi, visto il secondo posto in campionato probabilmente non avrà
necessità di vendere per far cassa a meno di precise scelte tecniche.
Fatto sta che chiunque voglia acquisirla non dovrà far fronte
a nessun debito esterno se non la normale gestione.
I sensi hanno dimostrato che se sei bravo puoi fare grandi cose senza
sperperare.
Come tu dici i debiti di funzionamento sono saldati normalmente nella normale gestione semestrale.
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Citazione:
Originariamente scritto da kaljeppo
Avete qualche info sul sig. Angelucci?
A parte che sono dei "banditi" della sanità privata niente.:eek:
Spero vivamente che ci si sbagli con Angelini
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Angelucci, chiesto il sequestro di sei cliniche
"Prestazioni irregolari o inesistenti"
Per la Corte dei Conti un danno per la Regione Lazio di 134 milioni
ROMA - Sei cliniche "San Raffaele" del gruppo Tosinvest Sanità degli Angelucci sono state poste sotto "sequestro conservativo ante causam" dalla Corte dei conti. Lo ha scritto ieri sul suo sito online il quotidiano Terra. I magistrati contabili vogliono insomma cautelare le casse del servizio sanitario regionale e, in particolare, quelle della Asl Rm H dei Castelli romani, dai possibili danni erariali, stimati in 134 milioni. Danni che dovranno però essere accertati anche nel procedimento penale aperto dalla procura di Velletri contro l'operato dei dirigenti della clinica San Raffaele di quella città, di ispettori e funzionari compiacenti che, secondo i magistrati avrebbero eseguito ricoveri finti per finte riabilitazioni.
Le cliniche San Raffaele poste sotto sequestro (ma la cui attività non è stata interrotta) sono quelle di Velletri, di Roma (in via della Pisana e al Portuense), di Cassino e di Sulmona.
Sono pesanti le accuse per i dirigenti Tosinvest: al San Raffaele di Velletri, 8 ricoveri su 10 sono apparsi al magistrato orientati a finte riabilitazioni. Nessuno controllava né denunciava quanto accadeva anche quando nella clinica ci sono stati casi di Tbc. Bastava spendere il nome degli Angelucci per superare ostacoli burocratici e accaparrarsi la benevola compiacenza degli ispettori. Questo scrisse più di un anno fa il gip Roberto Nespeca nelle 836 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare che ha messo sotto accusa l'impero sanitario, immobiliare, editoriale e finanziario di Antonio e Giampaolo Angelucci.
A Velletri, secondo l'accusa, con la complicità di alcuni medici di base, si eseguivano ricoveri finti. Un ispettore della Asl Rm H, il 18 giugno 2007, diceva a un collega: "L'80% dei ricoveri di riabilitazione al San Raffaele? Patologie finte". Poi arrivò la nuova norma (riabilitazione solo dopo il ricovero): "Aooh", ghignava l'ispettore, "ho impegnative del San Raffaele che fanno ridere... Il medico scrive: "Si richiede ricovero in day hospital"". Negli atti degli inquirenti, anche le affermazioni di un dirigente della RmH su soldi e appartamenti per alti funzionari della Regione.
"Abbiamo piena fiducia nei magistrati contabili", scrive il presidente della San Raffaele spa, Carlo Trivelli. "Ovviamente riteniamo la misura ingiustificata e per questo i nostri legali hanno presentato istanza di revoca del provvedimento". "Auspichiamo", conclude Trivelli, "di poter, al più presto, dimostrare la legittimità dell'operato del nostro centro di Velletri e la conformità alle disposizioni legislative delle attività svolte".
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Potevo mancare? Forse sì, ma volevo intervenire.
A chi dice che se hai un debito lo devi ripianare rispondo: giusto! Ma le banche sui debiti delle persone e delle società ci guadagnano, per loro l'importante è avere le garanzie che il debito possa essere ripianato ma nella normalità il rientro viene richiesto solo in caso di gravi indizi che questo non sia possibile. Normalmenete chi ha un debito con la banca continua ad averlo perchè la banca ci guadagna. Nella fattispecie le proprietà della famiglia Sensi doppiano in valore il debito nei confronti delle banche solo che dopo tutta sta pubblicità chi comprerebbe mai un palazzo dai sensi al valore di mercato se purenderlo dalla banca a metà del valore?
E' indubbio che dietro ci sia stata una manovra, economico/politica atta ad indebolire una famiglia dopo che il capofamiglia è venuto a mancare (immagino solo quanti erano pronti a fargliela pagare visto il temperamento del grande Franco Sensi).
A chi non vede l'ora che la banca si prenda tutto per mandare via i Sensi dico che la banca non amministrerà la società per farla vincere ma per venderla a qualsiasi costo, quindi andiamo male, molto male. I Sensi hanno ottenuto dei grandissimi risultati contro calciopoli e Moratti (tralascio di riscrivere tutto quello che c'è dietro l'Inter vincente, non me va) ma se arriva Angelucci altro che Lotito.....
Nel mio piccolo ho a che fare con parecchie banche per lavoro e sinceramente i tifosi delle banche non li capisco: queste cadono sempre in piedi, loro guadagnano sulle crisi e sui problemi della gente, pagano poche tasse rispetto a quanto guadagnano e tengono in mano le sorti degli stati. Se la Sensi fosse riuscita a fregarli io sarei stato ancora più orgoglioso di lei di quanto non lo sono ora.
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Citazione:
Originariamente scritto da Arnold Layne
Nel mio piccolo ho a che fare con parecchie banche per lavoro e sinceramente i tifosi delle banche non li capisco: queste cadono sempre in piedi, loro guadagnano sulle crisi e sui problemi della gente, pagano poche tasse rispetto a quanto guadagnano e tengono in mano le sorti degli stati.
Hai perfettamente ragione..;) la realtà è proprio questa...:( In realtà penso sempre che siano le banche a governare gli Stati e non viceversa....:rolleyes:
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be se avete notato la loro potenza, si era fatto un G8 per tassarle ma alla fine non se ne è fatto niente....
comunque è una porcheria, secondo me dovrebbero impedire di avere agganci fra società, cioè società che sono padrone in tutto o in percentuale di altre, bisognerebbe tenere separate le contabilità e i destini, azioni che si incrociano, fatture fasulle che si scambiano, etc. etc....
in questo modo non se ne esce mai...
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Ma senza questi avvoltoi delle banche che adesso stanno guadagnando con tutti i crediti che vantano nei confronti della Roma....la Roma esisterebbe o sarebbe stata cancellata per bancarotta?
E' una domanda.
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Citazione:
Originariamente scritto da batmax63
.la Roma esisterebbe o sarebbe stata cancellata per bancarotta?
E' una domanda.
La Roma come società non ha debiti (non consideriamo i debiti di gestione)
quindi non rischia nulla.
La holding che la controlla (italpetroli) ha debiti verso le banche per circa 300 e passa milioni.
In realtà il piano di rientro del debito della Italpetroli nei confronti di unicredit è stato siglato nel 2008 e prevedeva 12 anni.
Dopo il primo anno in cui La IP (italpetroli) non ha rispettato le prime scadenze UCG (unicredit)
ha cominciato a fare pressioni per ottenere delle propietà per ripianare il debito.
Tralasciando il fatto che questo comportamento di UCG è quanto meno singolare, le
banche in genere hanno comunque convenienza a far maturare interessi anche se non
rientrano subito delle somme, dopo solo 1 anno dalla ridefinizione del piano di rientro
è un po' presto esigere tutto il debito, tralasciando il fatto che ci sono aziende molto
più indebitate della IP che non subiscono alcuna pressione dalle banca magari magari per
conoscenze o presenze incrociate nei vari consigli di amministrazione, tralasciando il fatto che la IP
ha denunciato UCG per anatocismo (e sarebbero circa 80 i milioni in interessi calcolati su altri interessi),
tralasciando tutte le voci di interessi incrociati che portavano a fare pressioni sulla famiglia Sensi per
vendere la Roma da anni, diciamo che andare allo scontro, anche solo un arbitrato, non conveniva a
nessuno.
Quindi, premesso che la Roma in caso di "pericolo" di fallimento IP poteva essere venduta e non
rischiava nulla, in realtà nemmeno IP ha mai rischiato di fallire.
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Finalmente è stata firmata lettera d'intenti per la ristrutturazione del debito di Italpetroli.Adesso non ci resta che attendere un compratore...
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Citazione:
Originariamente scritto da iafaccio
Finalmente è stata firmata lettera d'intenti per la ristrutturazione del debito di Italpetroli.
Il debito non è ristrutturato ma completamente
estinto.
I compratori, che fino a ieri sembrava facessero la fila, ora sono
misteriosamente scomparsi.
Ora che non ci si può più nascondere dietro la presunta volontà
dei Sensi a NON vendere, cosa portata avanti da anni, guarda caso
la banca non ha un compratore nonostante il prezzo è
dimezzato rispetto alle (presunte) offerte degli anni scorsi.
A farsi pubblicità sui giornali dicendo che si è interessati alla Roma per
poi dare la colpa ai Sensi se non si chiude sono bravi in tanti, a portare
i soldi sul serio nessuno.
Forse i risultati conseguiti spaventano?
Forse la aspettavano in tribunale per poi passare come salvatori della patria?
In fondo chiunque si presenta ora è costretto o quasi a fare meglio e non
può nemmeno fregiarsi come salvatore dal momento che non c'è
niente da ripianare.
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Citazione:
Originariamente scritto da Nicot
I compratori, che fino a ieri sembrava facessero la fila, ora sono
misteriosamente scomparsi.
Io non credo,penso che aspettassero di poter parlare con la banca piuttosto che con la Sensi....
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Citazione:
Originariamente scritto da iafaccio
Io non credo,penso che aspettassero di poter parlare con la banca piuttosto che con la Sensi....
Se volevano, con la banca già ci avevano parlato ed ora la banca
non avrebbe dovuto creare una nuova società a partecipazione mista
con i Sensi per poter gestire la società in attesa di venderla.
Se avessero avuto un compratore avrebbero acquisito già la società
e l'avrebbero, in poco tempo, affidata ai nuovi propietari.
Qui si parla di un mandato a vendere di 2 anni.
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ora però c'è da temere la probabile ripercussione sulla squadra. Se non entra immediatamente un compratore, la banca avrebbe tutto l'interesse a realizzare quattrini, per cui potrebbe cominciare a vendere qualche pezzo. De Rossi lo vedo già su un aereo per madrid, per "fortuna" ha fatto un mondiale penoso altrimenti già era in tierra iberica...:D
Scherzi a parte, è prematuro dire che non ci sono gruppi interessati all'acquisto, il "fattaccio" è avvenuto solo ieri, probabile che già dalla prossima settimana possiamo avere novità.
Le banche sono estremamente scaltre, se hanno preteso la conclusione della faccenda con i sensi è perchè, probabilmente, avevano già a chi affibiare le società con i soliti accordi sottobanco.
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Citazione:
Originariamente scritto da Nicot
Se avessero avuto un compratore avrebbero acquisito già la società
e l'avrebbero, in poco tempo, affidata ai nuovi propietari.
Allora forse non sai che chiunque abbia contattato la Sensi per rilevare la Roma,la risposta è sempre stata:non è in vendita!!!
Escluso il fondo Soros,dove quando stavano per chiudere,lei si è inventata un fantomatico arabo che avrebbe offerto centomila uero di più,e Soros giustamente indignato se ne è andato!!!
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Citazione:
Originariamente scritto da kaljeppo
Le banche sono estremamente scaltre, se hanno preteso la conclusione della faccenda con i sensi è perchè, probabilmente, avevano già a chi affibiare le società con i soliti accordi sottobanco.
Scusate ma forse non avete seguito la cosa con molta attenzione.
L'interesse di Unicredit è vendere la Roma per rientrare dei soldi.
Se avevano un compratore già pronto avrebbero acquisito la
società, ringraziato la Sensi, fatto l'opa, venduto tutto, incassato
i soldi e la questione era finita.
Invece è andata così:
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Comunicato stampa Compagnia Italpetroli
.......
Quanto alla partecipazione detenuta in A.S. Roma, l’accordo dovrà prevedere che:
- A.S. Roma continui a far capo, all’esito di una riorganizzazione societaria del Gruppo Italpetroli,
ad una società (di seguito "Newco Roma") partecipata dalla Famiglia Sensi e da Unicredit secondo
le attuali quote di partecipazione in Compagnia Italpetroli (rispettivamente, 51% e 49%);
- il consiglio di amministrazione di Newco Roma sia composto da tre consiglieri, di cui uno indicato dalla Famiglia Sensi,
uno indicato da Unicredit ed il terzo, presidente con piene deleghe operative, nella persona del prof. Attilio Zimatore, professionista indipendente di comune fiducia delle Parti;
- Newco Roma abbia l’obiettivo prioritario di procedere alla valorizzazione e alla vendita, avvalendosi di primario
advisor, del pacchetto A.S. Roma, società che conserverà l’attuale governance e continuerà ad essere guidata
dalla dott.ssa Rosella Sensi.
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Se c'era il compratore facevano tutto sto casino e soprattutto mantenevano i Sensi
al 51%?
Se c'era il compratore perchè la Sensi avrebbe dovuto accettare di continuare a gestire
la società per così poco tempo?
Secondo me i compratori la volevano in tribunale, ora è più difficile per chi voleva
prenderla a due lire....