Quello l'ho capito perfettamente, era chiarissimo, mi scuso se ti ho dato quell'impressione :).
E' che proprio non avevo capito cosa volessi dire (adesso è chiaro).
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Quello l'ho capito perfettamente, era chiarissimo, mi scuso se ti ho dato quell'impressione :).
E' che proprio non avevo capito cosa volessi dire (adesso è chiaro).
Nessun problema;).
Forse alla fine quelli della Oppo hanno pensato che chi acquista un loro prodotto, che ha determinate caratteristiche e prezzo, non è uno "scaricatore" e gli eventuali propri filmati li mette su disco. Per cui fanno contente le major e vendono comunque.
ragazzi provo a richiedere
nessuno ha aggiornato al nuovo FW ?? :D
no a parte scherzi , era per sapere da chi ha aggiornato se quanto meno il problema dei titoli UNIVERSAL incriminati fosse stato REALMENTE risolto, se fosse affermativo potrei fare al limite l'aggiornamento, perdendo la lettura ISO, ma al momento per me e' piu fastidioso non poter piu leggere certi titoli piuttosto che le ISO.
PS: i film (ne cito solo Alcuni) incriminati Universal :
- Scarface
- The Blues Brothers
- Il gladiatore (seconda edizione 10 anniversary edition)
cosi chi ha aggiornato puo' fare la prova e dirmi .....
grazie per eventuali testimonianze ;)
Anzi, direi di più, i film che non si riescono a vedere come ISO sono già comunque in tuo possesso come BD fisico, quindi fruibili senza alcuna limitazione per tutto il tempo che vorrai (se non li usi anche come sottobicchieri difficilmente si rovineranno) e se proprio vuoi trasferirli basta farlo nel formato 1:1.
Ciao
Non voglio sollevare alcuna polemica su un tema "rovente" e comunque delicato, solo riportare una semplice notizia di stampa.
Il cosiddetto "equo compenso" ("tassa" prevista per decreto dalla fine del 2009) viene automaticamente applicato "su ogni prodotto elettronico finalizzato alla riproduzione o alla registrazione di contenuti digitali". Esso indennizza PREVENTIVAMENTE la SIAE di qualsiasi copia privata (protetta da copyright) fatta dall'acquirente. La Corte di Giustizia della UE ha stabilito che debba essere ancorato al suo effettivo utilizzo per fare copie private e quindi non debba essere applicato indiscriminatamente. In Francia e Spagna è stato già abolito. (Notizia tratta da l'Espresso, n. 5 del 2.2.12.)
Interpretandola così, non posso che darti ragione.
Io, però, la interpreto come obbligare il mondo a fare quello che conviene a qualcuno. Un qualcuno che vorrebbe il controllo totale. E non mi piace.
Ribadisco: io compro ciò che ritengo valido (se me lo posso permettere). Poi se dovesse capitare di scaricare qualcosa, sarebbe un di più che, se mi fosse tolto, non mi cambierebbe minimamente la vita.
Quello che mi cambierebbe la vita sarebbe vivere in un mondo dominato dalle megacorporazioni che decidono cosa devo vedere.
Mi sembrava c'entrasse molto, per come si era sviluppata la discussione, ma evidentemente mi sbagliavo...
Nessuno decide cosa tu debba vedere, solo evitano di fartelo vedere gratis. Credo che ognuno tenti di tutelare il suo lavoro nel miglior modo possibile che sia intellettuale o meno, che sia una mega corporazione o un libero professionista.
Se qualcuno fruisse gratuitamente del tuo lavoro, saresti contento?
Ciao
Luigi
Su questo punto non si discute. Ma quando un autore decide di far ascoltare gratis le proprie canzoni, vedi ad esempio il concerto di Genova (e si potrebbero citare altri esempi), e la SIAE chiede agli organizzatori di pagare i diritti per cantarle allora il discorso di salvatopo sulle megacorporazioni lo quoto in pieno!
Sparo anch'io la mia: ho scaricato gratuitamente e legalmente su tablet otto libri tra cui: "Anna Karenina", "Madame Bovary", "Il ritratto di Dorian Gray" "Moby Dick", più altri diversi capolavori letterari.
Premettendo la mia infinita ignoranza nel non aver avuto mai modo di leggerli, il fatto di averli ottenuti in questo modo (gratuitamente) mi dà la possibilità di farlo in futuro, quando ne avrò la possibilità e il tempo.
Con ciò voglio dire questo: Tolstoj, Flaubert, Melville ecc. (pace all'anima loro) non potranno più godere dei diritti d'autore; le case editrici che mettono in vendita questi testi forse si.
E' sacrosanto che l'autore di un film, con tutto lo stuolo di personaggi che girano attorno ad esso, siano ricompensati delle loro fatiche e delle loro genialità: siano essi pagati da una entità stabilita a livello internazionale, con premi equiparati al successo della loro opera.
Liberalizziamo il contenuto artistico che potrà essere usufruito da tutti (poveri o ricchi che siano), alla fine si potrà decretare il vero successo o l'insuccesso di essa.
Ad uscirne sconfitti saranno tutti coloro che stanno incamerando compensi dal mondo sommerso del mercato parallelo.
Vi continuo a leggere con passione.
Non conosco la faccenda del concerto di Genova, però c'è da dire una cosa: il fatto che un artista canti le proprie canzoni non vuol dire che non ci siano diritti da pagare.
Ad esempio, la musica potrebbe essere stata scritta da lui ma le parole da un altro (o viceversa) ovvero firmata da più persone oltre a chi la sta interpretando; altro punto, il brano musicale sicuramente è stato edito da qualche società editrice, che ha appunto i diritti per l'esecuzione e distribuzione.
Ultima cosa, poichè ho visto qualche volta accennare al fatto che venga chiesto il pagamento dei diritti per materiale il cui autore è deceduto da oltre 50 (o 75, non ricordo) anni, quindi non più esigibili.
In questo caso non si pagano i diritti d'autore, ma i diritti sulla proprietà della realizzazione.
Non posso pertanto fotocopiare o mettere in rete la Divina Commedia stampata un anno fa da Mondadori (un nome a caso), con commenti e note, magari con illustrazioni del Dorè, anche se Dante è morto da più di 75 anni, mi sembra :D, e cosi pure Gustave Dorè, mentre posso tranquillamente e liberamente mettere in rete la stessa se limitata strettamente al solo testo.
Ciao