Su questo non ci piove...!
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Su questo non ci piove...!
Come meglio credete, credo che anche con delle spiegazioni tecniche, alcuni di voi,nonstante le belle parole, direbbero che sono dei falsi che sono stati inventati 2000 anni addietro dal tecnico tal dei tali e che non sono validi
Può darsi, ma almeno sarebbe già un inizio. :p
Certo, non un grafico tipo quello della risposta in frequenza che si trova stampato di serie sul retro di qualche diffusore di cartone, ma una misura in cui si dichiara il metodo adottato e magari la strumentazione usata sarebbe già, ripeto, un buon inizio, qualcosa di reale su cui riflettere, non le sensazioni di una notte al chiaro di luna.
Quella per normali interventi come potrebbe essere generatori di B.F e di funzioni, millivoltmetri R.M.S., oscilloscopio, capacimetro, frequenzimetro, misura di induttanze, più o meno si, idem per misure di acustica, per misure da laboratorio con relativa accuratezza e precisione ovviamente no.
Per misure specifiche su dielettrici, cariche elettrostatiche (vengono tirate in ballo, mi sembra) magari un analizzatore di reti, certamente no.
Inoltre per avere una certa precisione si dovrebbero misurare decine di metri, non un paio.
Tutte cose fattibili, ma da parte di un produttore che si affidi ad un laboratorio di quelli certificati per gli standard, in Italia ad esempio il Galileo Ferraris di Torino oppure un laboratorio specializzato in tale tipo di misure, mi ricordo che anche AR aveva fatto qualcosa.
Ciao
Bhe allora siamo già a buon punto.....
TUTTI A CASA DI NORDATA CON I NOSTRI PITONI HA FARE MISUREEEEE!!!!!! :D
Ma figuriamoci.
Ti è sfuggito il mio accenno agli OEM? Non era una battuta.
Ciao
Ipotizzando che i cambiamenti riscontrati durante il rodaggio fossero frutto di suggestione (anche se si tratta di un'ipotesi, faccio ugualmente fatica a scrivere una cosa del genere), come si spiegherebbero le differenze da me riscontrate 'a sorpresa' al rientro da una prova dopo aver ricollegato i cavi? In quel caso mi è accaduta una cosa inaspettata, cioè non vi era alcun motivo di essere suggestionato. Appena ho fatto partire una traccia ho pensato 'Ma che cavolo è successo qui?'. Dopo alcune ore di funzionamento il suono è tornato alla normalità. In questo caso un esperimento è fattibile: basterebbe chiamare i classici Enzo66 e Carlo, cioè persone che hanno un buon orecchio e che mai e poi mai direbbero una cosa per un'altra. Gli farei sentire musica un paio d'ore e poi scollegherei i cavi di potenza acciambellandoli come ho fatto il giorno della predetta prova per poi ricollegarli.
C'era un tizio, nel Medioevo, che probabilmente faceva il barbiere poichè è diventato famoso per il suo rasoio, un certo Occam, che tra una barba e l'altra iniziò a dire che per spiegare un fenomeno è inutile formulare più ipotesi di quelle strettamente necessarie.
Perchè tirare in ballo teorie legate ai comportamenti più strani della materia e della fisica, peraltro neanche mai dimostrati e documentati quando ci possono essere spiegazioni banali e terra terra?
Sei rientrato dopo una giornata passata ad ascoltare un altro impianto (se ho ben capito) ed alla sera ti sembrava che il suono del tuo impianto fosse diverso, dopo un po' tutto è tornato normale.
Spiegazione semplice e terra terra, che non tira in ballo strani fenomeni: la memoria uditiva è molto scarsa, dopo aver ascoltato un suono diverso quel po' di memoria legata al suono del tuo impianto se ne è andata, per cui ti sembrava un suono diverso, magari eri anche stanco, dopo un po' che lo ascoltavi tutto è ritornato normale, ovvero ti sei nuovamente assuefatto al suono che ascolti sempre.
Poi, magari, non è così, ma sono gli atomi che compongono rame ed isolanti vari che a causa del trasporto a forza di sbatacchiare un po' di qua ed un po' di là si sono ammaccati e si sono anche un pochino spostati dalle loro sedi naturali per cui quando sono stati chiamati in causa erano un po' frastornati e non riuscivano bene ad orientarsi; però grazie agli appositi materiali impiegati ed a nanotecnologie segretissime le sedi citate hanno pian piano ripreso le giuste dimensioni, non troppo larghe altrimenti gli atomi ballonzolano e si ottengono quei bassi debordanti, non frenati, ma neanche troppo piccole perchè altrimenti gli atomi non possono muoversi quel tanto necessario a portare gli elettroni dall'uno all'altro e si ottiene quel suono "frenato" privo di dinamica che tutti ben conosciamo.
Ciao
bè se così fosse allora l'esito della prova di acciambellare e poi ricollegare lo dimostrerebbe. Non sentirebbero differenze.
Enzo e carlo si preparino, credo che stia per arrivare una telefonata.
Bhe allora guardandola da questo punto di vista a cosa serve cambiare ampli casse e lettori se si tratta solo di fenomeni di memoria uditiva......alla fine il suono sarebbe sempre quello che il cervello si vuole ricordare.
Resta comunque il fatto che quando ho cambiato le casse non riuscivo ha farle suonare con lo stesso impianto di prima, cambiato i soli cavi di potenza e di colpo tutto si è messo a suonare nuovamente questi non sono fenomeni di memoria uditiva perchè l'ho hanno sentito anche altre persone.....
Tu non crederai, ma il nostro cervello spesso interpreta i suoni come li piace, inventando o aggiungendo qualcosa che neanche esiste nella sorgente. Tipico esempio è il terzo suono di Tartini o la fondamentale mancante. Sentiamo i suoni che non sono stati mai emessi.
In poche parole il nostro cervello in molti casi sente quello che vuol sentire, un po come la suocera :D.
Qui ci sono un po di esempi, provate per credere:
http://fisicaondemusica.unimore.it/E...acustiche.html
Luca, per cortesia, dimmi che stai scherzando e NON argomentando seriamente!
Le differenze di comportamento sonoro tra diffusori sono ampiamente spiegate anche da un punto di vista tecnico (risposta in frequenza, dispersione, distorsioni...), su!
Poi gli ampli: fornire corrente, smorzamento... (lascio spazio ai tecnici).
Sui lettori... qualche discussioncina in effetti è aperta... :)
Basta che in entrambi i casi si rispettino le banali e semplici regole per evitare qualsiasi condizionamento ed allora i risultati potranno dire la loro e si potrà iniziare ad indagare il fenomeno. (semper che si vogliano fare le cose con un minimo di serietà)
Pertanto:
Primo caso
acciambellatevi pure sul divano, ascoltate per un buon numero di volte, qualche decina almeno, passando da un cavo mai arrotolato ad uno arrtotolato o srotolato (o quel che sia) senza però che nessuno sappia quale sia e scrivete le vostre sensazioni.
Secondo caso
Sicuramente tutte " le altre persone" ignoravano cosa stavano ascoltando ed hanno ripetuto la prova un numero congruo di volte, ogni voltga ignorando cosa stavano ascoltando e scrivendo i risultati senza consultarsi e scambiarsi opinioni e, alla fine, è emersa inequivocabilmente la differenza.
O no?
Se la rispota è "No" allora tutte rimangono solo chiacchiere da bar, che piaccia o meno, liberi di pensare di essere immuni da condizionamenti, liberi di pensare di avere delle orecchie che sono "il miglior strumento di misura", liberi di pensare tutto questo ed altro, però è semplicemente una vostra convinzione non suffragata da alcuna dimostrazione valida.
Ciao