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Detto questo, visto che ormai i soldi li ho spesi, se il negoziante avrà voglia di prestarmi il Primare, che tanto è il demo esposto, e non uno inscatolato da aprire, e farmelo provare a casa mia, potrò fare un resoconto più dettagliato tra le due macchine, con pre amplificazione Marantz e casse Totem, giusto per vedere se magari con un pre diverso dal pre Primare e su casse diverse magari diventa coinvolgente E dettagliato (perché dettagliato il Primare lo è. In maniera impressionante). Sarebbe una prova interessante e anche ormai svincolata dalla questione economica... Vedremo se ci sarà questa possibilità! Buona musica p.s.io avevo pregiudizi sugli ampli assemblati in Cina e da ieri non è più. E senza pregiudizi si vive meglio devo dire :-)
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Citazione:
Originariamente scritto da
marco pedro
da tutti i tuoi discorsi si intuisce solo che l'aa è caldo, il primare è freddo, perciò secondo te in cosa è realmente e oggettivamente meglio? Scusami ma non l'ho capito
Marco
Oggettivamente, L'advance Acoustic non è tecnicamente né migliore né peggiore. Rispetto al Primare ha la possibilità di erogazione dei primi 45 watt in classe a selezionabile manualmente ed è di circa 40w più potente in assoluto (sulla carta 160w/8ohm contro i 120 del Primare). Di migliore, tecnicamente, il Primare ha un trasformatore toroidale per ogni canale, quindi è un puro dual mono (che non è poco), e una costruzione interna forse in generale migliore (soprattutto nei capacitori elettronici, che sono di più e sono costruiti in maniera più "ordinata" per servire ognuno il proprio canale). Quindi, se stiamo sui dati "oggettivi" tecnici, il primare può essere migliore, essendo un dual mono (mentre per avere due mono Advance acoustic dovresti spendere molto, ma molto di più). Però poi al di là di tutti i dati tecnici c'è il suono, che io ho ritenuto di parecchio superiore sull'aa. Poi, se avessi dovuto comprare via casa guardando solo le foto della costruzione, avrei preso Primare.P.s.complimenti per il Roksan Kandy, che è un ampli che cerco di ascoltare da una vita, ma nella mia regione nessuno ce lo ha in esposizione.
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Anche io ho fatto il tuo stesso percorso, lottando contro i pregiudizi, ma alla fine ho vinto e sono più che soddisfatto. L'X-a160 è una macchina straordinaria se messa in condizione di lavorare come si deve, il che non vuol dire che sia meglio in assoluto di altri ma certamente ha ragione d'esistere. Non glorificato come dai francesi ma neanche così bistrattato.
Qui se ne parla in modo ancor più specifico e trovi anche alcune esperienze di altri che lo hanno: http://www.avmagazine.it/forum/92-pr...coustic-xa-160
Il mio unico cruccio attuale, non aver lo spazio per poter pensare ai due monofonici...
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Scusate, forse vado OT ma visto che si parla(ava) anche di Rotel e anch'io avevo il dubbio tra AA e Rotel... Ho preso l'MKII e per collegare i diffusori in biwiring ho utilizzato le doppie uscite dell'ampli (che l'AA non ha... e ammetto che è stato uno dei motivi, ovviamente l'ultimo, che mi ha fatto propendere per il Rotel).
Il dubbio è: ho fatto bene o era meglio utilizzare due sole uscite "attorciagliando" i cavi in partenza? Utilizzando tutte le uscite, non è che ho un calo di potenza? Forse è una domanda stupida, ma di fatto non è come se l'ampli si trovasse a pilotare 4 casse invece di 2?
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Hai fatto bene: il biwi si fa con le 4 uscite, cmq in mancanza di 4
potevi farlo anche con 2, attorcigliando;
peccato che xme sia inutile, a volte anche peggiorativo x il suono,
cmq sempre a vantaggio dei venditori di cavo...:)
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Citazione:
Originariamente scritto da
PIEP
Hai fatto bene: il biwi si fa con le 4 uscite, cmq in mancanza di 4
potevi farlo anche con 2, attorcigliando;
peccato che xme sia inutile, a volte anche peggiorativo x il suono,
cmq sempre a vantaggio dei venditori di cavo...:)
ok, grazie. se avessi dovuto comprare il cavo "apposta" avrei evitato, magari sostituendo i ponticelli con un pezzo dello stesso cavo, ma quei cavi di potenza "doppi" ce l'ho da più di 10 anni, ormai li uso (e sinceramente non ho voglia di fare ascolti su ascolti/confronti/doppiciechi ed entrare in paranoia, anche perché dovrei staccare i morsetti, rimettere i ponticelli, riattorcigliare ecc ecc ecc... mi tengo il biwiring e amen ;) )
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Sul biwiring ce l'hanno menata per vent'anni che migliorava il suono, adesso ti dicono che lo peggiora. Personalmente avendo chilometri di cavo perché una volta tenevo una cassa molto lontana dall'altra, l'ho provato :mediamente c'è un peggioramento. Quindi ho rimesso i ponticelli e chiuso la questione.
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In generale le differenze sono talmente risicate a livello teorico e pratico che spesso non vale la pena porsi il problema.
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Io ho trovato che addirittura la velocità e la dinamica dei bassi diminuiscono. Anche se le mie casse in teoria sono predisposte per il famoso biwiring. Io in generale non lo consiglierei, a meno che non sia un biampling con due ampli finali uguali e abbastanza potenti (ma ovviamente lì sono spese enormi per differenze comunque non così trascendentali)
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Meglio prendere un cavo solo, di qualità (ma qui la discussione si farebbe infinita perché si passa da 100 a 6mila euro...)
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Citazione:
Originariamente scritto da
Andrej
Meglio prendere un cavo solo, di qualità (ma qui la discussione si farebbe infinita perché si passa da 100 a 6mila euro...)
6000? Guarda i listini Transparent Audio... per 2,4 metri del top di gamma (parlo dei cavi di potenza) ci vogliono 79000 euro. Lì il biwiring si fa dispendioso.
Comunque si entra in un ginepraio. Certo, se il parere comune è che vi sia un conclamato peggioramento, mi chiedo perché i produttori di diffusori acustici continuino a predisporre i loro prodotti per il bi-wiring... boh
Forse è meglio dire che ci sono pro e contro e che "Non è detto che la situazione migliori"?
Nel senso: ammesso e non concesso che valga l'adagio: meglio un buon cavo singolo che due cavi meno buoni, se uno, tipo me, ha un metraggio sufficiente per fare il biwiring e non vuole spendere soldi per un nuovo cavo, forse fare il biwiorng ci sta, no?
poi ci sono miliardi di variabili imponderabili (qualità dell'ampli, dei cavi, delle casse, ambiente ecc ecc ecc)
riboh.
sul noto sito TNT si scriveva, salomonicamente, questo:
Quali sono i vantaggi del biwiring se comunque l'amplificatore è uno solo?
Senza voler scendere troppo sul tecnico diciamo che
Col biwiring si usa il doppio di conduttori rispetto ad una connessione semplice e questo, insieme ad altri fattori, potrebbe migliorare la trasmissione del segnale elettrico dall'ampli alle casse.
Col biwiring le masse (conduttori negativi o ritorni del segnale) ritornano verso l'amplificatore in modo separato per woofer e tweeter, realizzando una sorta di configurazione assimilabile, alla lontana, ad una stella. Molti amplificatori ormai utilizzano i ritorni di massa convogliandoli tutti in un punto detto centro della stella.
Col biwiring possono essere utilizzati cavi di diverse caratteristiche per il tweeter e per il woofer, alla ricerca dell'ottimizzazione della risposta in frequenza. Dato per scontato che i cavi suonano tutti in modo un po' diverso gli uni dagli altri (diverse caratteristiche elettriche) si può dedurre che alcuni di essi riproducano meglio le basse frequenze ed altri quelle alte.
Quindi, volendo, si può tentare di utilizzare il doppio collegamento in modo "mirato". Questa pratica non è tuttavia sempre conveniente in quanto rischia di squilibrare il bilanciamento timbrico voluto e cercato dal Costruttore della cassa in sede di progetto. Se il diffusore è di un certo livello consiglio sempre di usare lo stesso identico cavo sia per il tweeter che per il woofer.
D'altra parte il biwiring presenta un certo numero di inconvenienti:
È costoso, specie se si utilizzano cavi di una certa qualità e connettori di pregio (in pratica si raddoppia tutto)
È scomodo: già i cavi per i diffusori sono considerati esteticamente poco attraenti in ambiente domestico, specie se di grosso diametro e di colore sgargiante...figuriamoci raddoppiarli!
Talvolta il biwiring non fornisce il miglioramento sperato a parità di spesa. Mi spiego: spesso è meglio usare un singolo cavo (monowiring) di valore 100 piuttosto che due cavi (biwiring) di valore 50.
Può sembrare una banalità ma molti audiofili credono che il biwiring sia meglio - sempre e comunque -. Specie quando la spesa si fa consistente, un cavo singolo ma di qualità più elevata (diciamo...doppia?) suona meglio di due conduttori che costano la metà.
Ovvio, se non si hanno problemi di spesa, meglio un biwiring con cavi di qualità molto elevata :-)
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Ci stra sta fare il biwiring se si ha già il cavo. Io che avevo parecchi metri e poi, cambiando stanza mi sono trovato cavo in eccesso l'ho fatto. A me non è piaciuto. Poi, ovviamente, ogni elettronica, cassa, cavo e gusto personale fa storia a sé. Comunque ho detto 6mila euro perché la persona che conosco che ha speso di più in cavi ne ha spesi 6mila per una coppia di nordost. Poi so che si può spendere molto di più ;-) ma nella vita reale non conosco gente che abbia superato i 6mila euro
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Anzi, probabilmente adesso che ho un finale nuovo, lo proverò anche in biwiring, anche se in effetti parto un po' prevenuto... Ma, avendo cambiato l'ampli finale, lo riproverò
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Riapro questa discussione in quanto interessato all'acquisto di un finale per le Chario academy 2. In firma è visibile il mio impianto e sarei indeciso su cosa sia meglio fra i due finali (Rotel rb-1552 o AA x-a160). Quali mi consigliereste ? Avrei un miglioramento tangibile sulla qualità o non ne vale la pena abitando in appartamento e ascoltando a volumi mai elevatissimi ?
Grazie.
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