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Thread ripulito. Cercate di mantenerlo tale. Grazie.
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Citazione:
Originariamente scritto da Dario65
Non ci crederete ma io ci ho azzeccato subito ;) ...Ho fatto due più due e ho espresso la mia previsione che ha coinciso con il finale del film...
Scusa Dario, posso sapere che particolare hai notato che faceva capire il finale? ;)
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Dove si notava dall'inizio che il protagonista era pazzo? p.s. a poi alla fne la lobotomia l'hanno fatta davvero nel faro (ultima scena) non c'era quindi qualcosa di vero? |
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Direi che non esistono, o quasi, trame complesse che non abbiano qualche lacuna, errore o paradosso.
Credo sia inutile vivisezionare una sceneggiatura, si troveranno sempre simili contraddizioni, ma che spesso sia utile farsi trascinare dalle emozioni che il film stesso suscita.
Ed è un consiglio che do' anche a me stesso, ovviamente.
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Guarda che la sceneggiatura di questo film è precisa come un orologio...
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Verso la fine, nel faro, il protagonista capisce che era tutta una sua follia creata per annientare i sensi di colpa per aver ucciso sua moglie e il dolore per aver perso i figli. Però poi sembra farci intendere che non è così complottando di nuovo col suo dottore/socio e infatti quest'ultimo fa un cenno agli altri che purtroppo la guarigione ha fallito anche questa volta. Si alzano per condurre il paziente all'unica soluzione rimasta: la lobotomia. Peccato che però al momento di alzarsi lui affermi che è meglio morire da persona perbene che vivere da mostro!
Cioè ci dice a chiari lettere che finge di essere ancora pazzo per farsi annientare la mente... solo così infatti manterrà con se stesso l'illusione di essere nel giusto, seppur per quel poco tempo che gli resta prima di perdere definitivamente consapevolezza di sé con l'intervento.
Geniale e inquietante! |
E poi dite che la trama non fila??? ;)
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La penso anche io così ;)
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Così come? Come me o come fabris66?
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assolutamente d'accordo con CyberPaul, la trama è proprio questa...
da notare come Scorsese durante il film lascia diversi indizi che ad un occhio non attento possono scappare es.
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il bicchiere che cambia di posizione nel momento di un interrogatorio ad una donna o altre scene in cui i personaggi cambiano improvvisamente di posizione tra una sequenza e un altra...sembrano banali errori di montaggio ma invece sono indizi sulla reale pazzia di DiCaprio... quindi come diceva CyberPaul, era effettivamente pazzo ma poi, alla fine del film, dopo aver preso coscienza della realtà, volutamente finge di esserlo ancora per andare in contro alla lobotomia e cancellare per sempre la sua mente e il ricordo di quanto accaduto |
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Daccordo con cyberpaul.. non ci sono altre interepretazioni.
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Anch'io penso che la corretta interpretazione della sceneggiatura sia proprio quella descritta da CyberPaul ;)
@Aler Sono stati alcuni particolari, il primo a partire dall'inizio del film
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quando l'agente FBI, che in realtà era il medico, cercava di estrarre la pistola di ordinanza dalla sua cintura e lo faceva in modo troppo impacciato ( e la macchina da presa ha indugiato sul particolare), un comportamento da perfetto estraneo del mestiere. Infatti, perfino il capo delle guardie carcerarie lo ha osservato sospirando, con quel senso di superiorità di chi ha di fronte un novellino buono a nulla invece che un agente operativo dell'FBI...
Allora mi sono insospettito e mi sono venuti alla mente altri due film dove tutto sembra il contrario di quello che realmente è; sto parlando di "Il sesto senso" e "The others", e mi sono detto: vuoi vedere che il malato è Di Caprio e gli altri stanno tentando di curarlo? |
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Riguardandolo una seconda volta mi è parso tutto molto più chiaro! Pure io sono arrivato alla concusione che avete detto voi dopo aver notato l'ultima frase pronunciata da Di Caprio. Certo che un film che ti lascia pensare e non poco ancora dopo averlo visto la seconda volta è un film di quelli importanti! I miei complimenti!
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Si Dario, quello l'avevo già notato alla prima visione ma pensavo solo che il collega dell'fbi fosse una specie di spia. Rivedendolo la seconda volta però sono emersi altri particolari, tipo quando Di Caprio arriva al manicomio un pazzo nel giardino lo saluta quasi lo conoscesse già e tanti altri particolari. Sempre quando arriva all'inizio un'altra pazza gli fa segno di stare zitto e pure sua moglie in un sogno, questo non l'ho capito molto bene. Anche i discorsi di un complotto di Rachael, la malata immaginaria che ha ritrovato-immaginato nella caverna degli scogli, non ho capito bene dove volevano andare a parare. Non capisco se avevano qualche significato o erano solo frutto della sua pazzia. Ultima cosa, secondo voi quando trova George nel carcere quest'ultimo veramente dice che era stata tutta colpa del protagonista e che l'aveva picchiato come afferma alla fine il capo istituto nel faro o anche George diceva che c'era un complotto dietro? |
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Aler, questo film, così come ti sei anche tu reso conto, merita/necessita più di una visione, perlomeno per notare tutti i dettagli descrittivi del grande Scorsese. Io l'ho visto solo una volta a noleggio, ma in seguito lo acquisterò ;)
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Tra gli altri particolari che mi ricordo, oltre a quelli che giustamente hai citato, c'è la bellissima scena dell'arrivo all'isola sul battello, quando il protagonista si ritrova nella stiva dove scendono dall'alto le catene con le manette; l'angoscia di Di Caprio è tale da far nascere il sospetto che, in realtà, fosse giunto lui stesso ammanettato all'isola...
Anche durante l'interrogatorio del personale dipendente non sfugge la stranezza del comportamento dell'infermiera interrogata: troppo distaccata e sicura di sé, direi beffarda. Ora, se io fossi un'infermiera complice di una cospirazione non sarei tanto tranquilla durante un interrogatorio di un agente speciale dell'FBI...
Nella caverna, Rachael e le sue parole penso siano frutto della fantasia del protagonista che ha bisogno di autoconvincersi di essere nel giusto confermando la storia del complotto, o meglio "facendosela confermare da una terza persona".
Probabile è anche il suo comportamento violento, che spiegherebbe la "necessità" del trattamento finale, a cui si oppone la psichiatria alternativa e moderna, ben rappresentata dal grande Ben... |
Ciao e alla prossima :)
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E' bello quando un film appassiona e lascia pensare come questo! :)
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Lo dicono chiaramente nel chiarimento all'interno del faro che Rachel nella grotta è tutta un'invenzione. In effetti è un po' difficile credere che quella donna DA SOLA sia riuscita ad arrampicarsi laggiù quando lo stesso protagonista ha faticato non poco per arrivarci!
In effetti anche l'arrivo all'isola credo sia frutto della sua immaginazione (forse una riminiscenza del suo vero arrivo avvenuto ben due anni prima). Probabilmente la "pantomima" comincia sulla spiaggia: è da lì che iniziano ad assecondare la sua "realtà" con l'indagine e tutto quanto allo scopo di indurlo alla guarigione.
Il dialogo con George è in parte reale e in parte "adattato" dalla sua mente, anche questo confermato nel faro dal dottore che gli dice le vere parole proferite, un po' diverse da quelle che ricorda lui. |
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Mah... sarò materialista ma
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come si fa' a dire che una persona con dei disturbi mentali di quella portata, poi rilevatisi assolutamente reali, possa che alla fine essere tanto lucido da far finta di essere dissociato per farsi lobotomizzare? Un suicidio psichico? Se è davvero pazzo e, come tale, crede di essere nel vero, farebbe finta di assecondare i dottori per continuare a perseguire il suo disegno, convinto di essere succube di un complotto perverso nei suoi confronti. Che senso avrebbe, nella sua pazzia, farsi bruciare il cervello? Oppure, sempre in preda alla pazzia, viene semplicemente smascherato perchè fallisce miseramente l'ultima prova a lui concessa, punto. E quella frase finale sarebbe fine a se stessa, parte della sua follia ma messa di proposito per spiazzare lo spettatore. |
Non so, il finale da voi ipotizzato davvero non mi convince, ti lascia nell'inquietudine del dubbio, emozionante ma non spiegabile, questo si, almeno a mio parere.
Comunque se ne stiamo parlando in maniera così appassionata, è evidente quanto il film sia notevole.