Il collo di bottiglia sta a monte.
Non molto tempo fa son passato da delle Royd Doublet a delle Opera Quinta New che all'epoca pilotavo con un classico del minimalismo inglese: NVA A60 (alimentazione: unico toroide da 160VA per entrambi i canali). Pur essendo le Opera relativamente facili da pilotare sono casse da ca 36kg di peso l'una avendo 3 grossi woofer e un mobile alto quasi 120cm. Mi aspettavo meraviglie con la sinfonica.
Prova classica per i bassi: Overture 1812 di Tchaikovsky.
Delusione: ad alto volume quando arrivano le cannonate le Opera quasi ammutoliscono, mentre le Royd se la erano sempre cavata benone.
I cavi sono da 2mmq ma ragiono da ingegnere e penso che non c'è nessuna logica per cui non dovrebbero far passare i relativamente pochi ampere della cannonata.
Il problema è a monte, nell'alimentazione dell'ampli. Quindi i 1300 euro li spendo lì, acquistando una coppia di finali mono NVA A80 (alimentati ognuno da due tori: 300VA per la coppia di darlington finali e 120VA per la prime tre sezioni), connessi in bi-amplificazione passiva e lasciando all'A60 solo i tweeters. Da allora, sempre con gli stessi cavi da 2mmq G&BL, le cannonate hanno una profondità che fà letteralmente paura, e si prendono tranquillamente tutta la corrente che si meritano. La teoria del collo di bottiglia non esiste, a meno che son si parli di decine di metri di cavo.
Morale: meno male che sono ingegnere.
Saluti,
SC