Tutto il film è la metafora della nascita, o meglio, rinascita, che la protagonista necessita per superare la morte della figlia.
Lei è nello spazio per rappresentare la solitudine, silenzio, distaccamento da tutti e tutti, esattamente come lei si sente sulla terra (ricordate quando dice che accende la radio e guida, senza una meta, l'importante è che alla radio non parlino).
Tutta la prima parte rappresenta il concepimento, sino a quando entra nella prima stazione spaziale, nella quale abbiamo un' esplicativa ripresa dove lei è in posizione fetale, con tanto di cavo che ha funzione di cordone ombelicale.
Qui è dentro "la madre", qui è dove inizia la gravidanza.
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Tutto il continuo del film continua con questa metafora, sino al "discorso" immaginario con Kowalski, qui inizia a fare pace con l'idea della figlia morta.
Dopo parte verso la terra con lo shuttle cinese.
Qui inizia il parto, per poi arrivare effettivamente sulla terra, apre il portello dello shuttle sott'acqua, quella è l'effettiva nascita, lei forza per uscire e arrivare in superficie, e quando emerge, è fuori, è nata.
Arriva in terra, e tenta di alzarsi, fa molta fatica, non riesce a camminare in modo fluido, ha ancora molti passi da fare prima di tornare come prima, ma lo sforzo più grande è fatto,è rinata. |