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Citazione:
Originariamente scritto da benegi
ma ha anche creato l'enorme indotto di cui ha bisogno per essere costruito (indotto che ha dato modo ai più di "costruirsi" una certa posizione sociale e quindi un certo benessere materiale).... e qui mi fermo per Non sviare quello che hanno voluto significare i miei post.
Assolutamente d'accordo, il mio intervento era infatti in risposta a srnapoli.
Sui tuoi interventi potrei, se fosse permesso, fare un bel quotone integrale.
Comuqnue, le mie critiche alla "critica al consumismo" si fondano proprio sulle considerazioni da Te espresse in maniera eccellente, ed in questo senso poc'anzi parlavo di "consumismo buono" e "consumismo cattivo" riferendomi in quest'ultimo caso alla frenesia alimentata dall'indebitamento.
Ciao
Luigi
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Forse dire che i nodi vengono al pettine vuol dire che l'accelerazione al consumismo "cattivo" avutasi negli ultimi anni inizia a chiedere il conto.
Dopo che le rate negli anni hanno raggiunto il punto critico in molti iniziano a sentire le conseguenze e quindi a stingere le cinghia (i consumi).
Personalmente, dopo l'entrata dell'euro di cui molti commercianti/professionisti/artigiani hanno approfittato, ho modificato il modo di consumare: vino preso direttamente da una paio di cantine della zona dopo averne saggiato le qualità in una manifestazione chiamata cantine aperte, olio fatto fare da me da un oleificio del mio paese d'origine con le olive comprate direttamente dai contadini, minor consumo di carne bovina a favore di quella suina, polli, tacchini e conigili comprati dai contadini vicini di casa dei miei genitori, riduzione notevole del pesce "pregiato", lavori dei vari artigiani contrattati a lungo e con preventivi particolareggiati messi nero su bianco, riduzione della velocità media in auto per diminuire i consumi e anche riduzione dei chilometri percorsi tagliando su quelli superflui e organizzando meglio le gite e i giri per i vari negozi, riduzione notevole della frequentazione di pizzerie e ristoranti sostituiti da delle bellissime cene a casa (consiglierei a tutti di seguire questa via con gli amici più intimi), abolizione totale dei locali per cocktail, birre e simili, ecc. ecc.
Il tutto mi ha portato a spendere cifre solo leggermente superiori a qualche anno fa senza peggiore nel complesso la qualità della vita, anzi potrei dire di averla migliorata.
E' vero che chi poteva adeguare le tariffe ha approfittato dell'euro ma è ancora più vero che chi poteva tagliare i consumi non l'ha fatto da subito ed ora ne paga le conseguenze.
Ciao.
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Citazione:
Originariamente scritto da chiaro_scuro
chi poteva tagliare i consumi non l'ha fatto da subito ed ora ne paga le conseguenze.
Beh... chiaro_scuro ma è proprio questo il punto :eek:
Se la maggior parte di noi avesse come te, tagliato i loro consumi ... saremmo entrati in crisi fin dall'avvento dell'euro ( o poco dopo)... dato che si sarebbe fermata l'economia che come tutti ben sappiamo è fondata sul consumo.
A questo punto mi pare evidente che bisogna fare alcune considerazioni sul costo reale dei prodotti.... quanto costa veramente un prodotto di fabbrica ??
Quanto valore aggiunto viene caricato su quel prodotto ?? E perchè ??
Inutile dire che "lo Stato" chiede la sua fetta che è consistente... troppo consistente al punto da rendere quel prodotto "fuori mercato"... magari non quello interno (occhio però che si genera inflazione quindi impoverimento generale).... ma per l'estero probabilmente si.
Secondo me la nostra unica possibilità è quella di economizzare il nostro processo produttivo/commerciale in tutte le sue fasi e lo stato anche qui deve fare la sua parte ( e tutti sappiamo come :rolleyes: ).
C'è poco da fare contro la concorrenza asiatica... se non cercare con l'intelletto e le tecnologie di economizzare i vari processi che servono per partire dalla materia prima al prodotto finito... con l'aggiunta che noi siamo Italiani.... Popolo che da sempre si distingue per la sua inventiva... creatività.... magari manchiamo appunto di perfezionismo... cioè crediamo che una volta fatto qualche cosa ne godremo all'infinito... senza considerare che anche gli altri emulano.... copiano i nostri processi evolutivi, insomma ci adagiamo... è questa è una prerogativa tutta italiana... anche se ci possono essere esempi di altre nazioni europee.
Lo sapete che anche qui in Italia ci sono aziende che hanno crescita a due cifre ?? e sono in un mercato fortemente concorrenziale ??
Però i manager/titolari che le gestiscono... ci credono, credono in ciò che fanno.... credono nelle loro possibilità e quindi investono ulteriori patrimoni spesso anche i loro risparmi....con i quali potrebbero permettersi di godersi in pace un buon spezzone di vita.... eppure Non lo fanno.... vuoi per una questione di orgoglio personale vuoi per il desiderio di sentirsi sempre in cima e non sentirsi surclassati nel loro stesso ambiente.... dove loro ben coscienti di ciò, sanno di poter dire ancora la loro per molto tempo.
Qui è ovvio serve la collaborazione di molti.... ma sopratutto serve che chi ci amministra capisca l'importanza di economizzare.... capisca l'importanza che si spende ciò che si può spendere.... al limite ci si indebita per un progetto futuro ma con la coscienza che il progetto sia sano e porti benefici a tutti e non solo a pochi eletti.... così come si fece dopo la fine della seconda guerra mondiale, dove il desiderio di rinascita era forte e sentito da molti oltre ad essere un'impellente necessità.
ciao :cool:
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Interessante la discussione sui consumi, la loro individuazione in buoni e cattivi (sempre soggettiva, però), il ragionare sulle scelte individuali e ancor più sui tagli che la situazione obbliga a fare.
Però, scusatemi, sono decenni che certi discorsi si fanno. E la soluzione non c'è; o meglio, se vogliamo vivere in occidente, secondo la cultura economica occidentale, i consumi (buoni o cattivi che siano, intelligenti o idioti) ne sono un pilastro per tanti versi insostituibile.
Ma a ben vedere: siamo sicuri che un'ipotetica o reale crisi economica (ovvero, restrizione dei consumi perché la gente non ha più i soldi per sostenerne i livelli per altri versi sempre più stimolati dalla stessa comunicazione di massa), e secondo alcuni questa anticamera di un vero e proprio stato di recessione, siano il risultato delle maniere di vita dei singoli? Dell'andare al ristorante? Del comprare il nuovo vpr full HD? E tutto il resto annesso e connesso?
O meglio, siano il risultato solo di questo stante -secondo gli economisti- uno stato di crisi (e di prossima recessione) negli USA, in Europa, in occidente?
In Italia: quanto ha a che fare con tutto questo uno stato che non funziona? (consentitemi: non sto facendo politica; o almeno non ne sto facendo di parte: suppongo sia questo lo spirito del divieto).
Quanto pesa il costo dello stato? Quanto pesa il sovraccosto di quelle parti dello stato (mi pare e pare a tutti ingenti) che della cosa pubblica profittano? Quanto danneggia la micro economia quotidiana il costoso malfunzionamento di qualsiasi pubblico ufficio?
E la sua arroganza? Il suo considerare l'utente un suddito da spremere, da sgrassare, da non recepire nelle sue richieste di chiarimenti?
Ho fatto in un intervento precedente l'esempio della busta paga di un lavoratore dipendente, e quanto su di essa pesi il pubblico. Provate a pensare quanto altro pesa ancora "quest'ultimo" in termini di servizi pagati ma non resi, tasse ulteriori a qualsiasi livello, sfiducia, mancata credibilità, aria da far west e giustizia sommaria...
E quanto faccia peggiorare il cittadino, la sua innata voglia di essere comunque "animale politico", il suo voler credere che l'uomo che si fa lupo per l'altro da sé di Hobbes sia roba vecchia.
Ciao
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Solo una precisazione: non so se sono stato chiaro quando parlavo di consumismo buono e consumismo cattivo, la differenziazione non era di tipo oggettivo, ma soggettivo.
A mio avviso il consumismo buono fin quando permettermi di alimentarlo acquistando beni superflui senza finire sul lastrico nè indebitandomi.
Ciao
Luigi
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Citazione:
Se la maggior parte di noi avesse come te, tagliato i loro consumi ... saremmo entrati in crisi fin dall'avvento dell'euro
Non è che nascondendo la spazzatura sotto il tappeto l'abbiamo eliminata. Voglio dire che abbiamo spostato solo la data della crisi e basta. Se permetti, però, in tempi di crisi è meglio avere ancora qualche soldino in banca che avere le rate da pagare, no?
Il fatto è che con l'euro abbiamo soprattutto spostato i soldi da la parte che consuma a quella che vende non siamo diventati più ricchi. Del resto vai a vedere gli utili delle aziende quotate in borsa è vedi di quanto sono aumentati dall'entrata dell'euro. Allo stesso tempo vai a vedere di quanta è aumentata la ricchezza dei consumatori. E' vero che i venditori sono anche consumatori ma è anche vero che il grosso del consumo non viene da quella parte.
Poi ci sarebbe da dire sul fatto che se le società hanno avuto utili così grandi come mai lo Stato ha aumentato la richiesta attraverso le tasse? Forse che molti utili siano stati nascosti? E ci sarebbe anche da dire sull'inflazione, che comunque rappresenta la base su cui si basano i rinnovi contrattuali e le pensioni, così forzatamente tenuta bassa.
Il bello è che Trichet ha lanciato un monito per tenere a bada i salari per il rischio di aumento dell'inflazione. Possibile che non lancia i moniti per evitare le speculazioni sui prezzi fatte a tutti i livelli? Possibile che per lui è normale che il solo passaggio dal produttore al grossista provochi aumenti di prezzo superiori al prezzo del prodotto riconosciuto al produttore?
Mi ricordo che qualche anno fa lavoravo in un azienda che stampava diversi componenti per la Fiat Punto ed il pezzo più costoso veniva pagato da Fiat poco più di 10 euro. Lo stesso pezzo in officina veniva venduto a 280 euro (non per sentito dire ma su preventivo che mi aveva fatto l'officina per riparare la mia Fiat Punto...ovviamente quel componente l'ho procurato io....lo so che sono un evasore). Ci rendiamo conto che il solo spostare il pezzo è costato il 2700% in più rispetto al prezzo di vendita, quindi non costo industriale, dell'azienda produttrice? Io mi chiedo su quanti di questi 270 euro sono state pagate le tasse.
Ciao.
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Mah...il capitalismo prima o poi crollerà...io non credo che lo vedrò; ma succederà... :D
Cmq sia magari arrivassero degli extraterrestri e ci prendessero a pedate!!! :cool:
Poi voglio vedere se come nel film "indipendence day" gli si mette un virus nei loro sistemi con un notebook!!! :eek: Hanno winzozz anche loro?!?!?
Nei film spesso si erge la verità...l'uomo è un "virus" dissero...sarà vero??? :p
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Originariamente scritto da luipic
A proposito la professionalità di un notaio è attestata prima da un'università e poi da un difficile concorso pubblico.
Luigi
Si certo in un paese civile e non in Italia dove chi diventa notaio è figlio di Notaio o di Berlusconi(N.B.Berlusca in quanto milionario e non capo di partito)o è ultraraccomandato su dai...non ce l'ho con i notai beati loro e fanno bene a difendere la propria casta al contrario di noi medici che ormai siamo diventati la barzelletta del paese:(
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@ TUTTI
E' molto difficle rimanere in tema ?
Non mi sembra che il titolo di questa discussione parli del'utilità o meno dei Notai o altre categorie professionali, per cui non credete che sarebbe ora di darci un taglio ?
Grazie e ciao.
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Citazione:
Originariamente scritto da nordata
@ TUTTI
E' molto difficle rimanere in tema ?
Perdonami se sono andato OT , ma il mio riferirmi ai notai ai medici ai commercialisti agli architetti o ai pinco pallini era solo x fare un po' di retorica confermando che se nn sei parente di qualcuno o iperraccomandato non vai da nessuna parte...e qst è sola una goccia in mezzo all'oceano dei problemi italiani!:cry:
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Citazione:
Originariamente scritto da Ettore
Economia, crisi eventuale, rimedi urgenti, senza parlare di politica?........cut.............. continuo a ritenere che tutto è innanzitutto politica, anche la mia scelta personale di non andare fra qualche domenica a votare.
Avrei tonnellate di cose da dire ma non riesco ad esprimermi come vorrei e come riescono a fare tante ottime persone su questo forum.
Soltanto una cosa riesco a fare,quotare Ettore come esempio.
Dice cose giuste come:"tutto e' innanzitutto politica".
Ma poi un grave errore che molti Italiani,giustamente schifati dai due grandi schieramenti di pseudo-sinistra e pseudo-destra faranno.
Non andare a votare.
E ottenere cosi' il risultato opposto.
Far vincere sicuramente uno dei due disgustosi artefici della caduta sempre piu' vistosa dell'Italia.
E continuare a far dissanguare il paese gia' in crisi,da incapaci e malintenzionati a tutti gli effetti.
Non importa se votiamo qualche piccolino che purtroppo per ora,poi si alleera' con altri,un segno della nostra volonta' l'avremo dato,togliendo il consenso a qualcuno che se lo aspettava.
Magari votando proprio qualcuno che manifesta il proprio dissenso nei confronti di quelli che ci hanno governato in questi ultimi decenni.
Proviamo ad andare a votare semplicemente come si va a scegliere un prodotto hifi,siamo molto bravi in questo.
Escludiamo a priori quei prodotti che ci hanno deluso con la loro scarsa qualita' o ci hanno addirittura truffati.
Ma qualcosa dobbiamo comprare,non possiamo rimanere senza questo prodotto.
Non risolveremo le crisi non votando.
In bocca al lupo a tutti noi.
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Io non voglio risolvere la crisi, voglio che esploda, come un bubbone, giacché il medico pietoso fa la ferita purulenta, oramai la ferita è andata in cancrena.
Non voterò perché ho deciso che non voterò più il meno peggio, la politica del male minore alla fine sfocia nello stesso identico mare del male maggiore, solo che ci mette più tempo, durante il quale c'è chi si illude che le sorti saranno effettivamente diverse.