Citazione:
Ora, diciamola tutta: fino a un anno e mezzo fa a solo citare il nome di LCD mi venivano conati di vomito, febbre gialla, itterizia e cominciavo, in preda a tremori fortissimi, ad agitare aglio per scacciare le streghe: non ho mai visto in tutti gli anni passati, un LCD che fosse lontanamente presentabile (tranne un Barco, il BG6300, che però non aveva certo ingombri e quotazioni da HT…). E quindi, dato che i risultati ottenibili erano davvero poveri, la domanda era: ma chi ce lo fa fare? E fino a poco tempo fa, non ho mai trovato nessuna risposta! Troppa la distanza per catalogare una scelta di acquisto del genere come razionale: c’erano tante altre possibilità. Poi cosa è successo? Semplice: il mercato dell’Home Theater è cambiato, ed ora costituisce un driver molto forte perché comincia a generare (soprattutto negli USA, ma anche la vecchia Europa si difende) volumi interessanti per i costruttori. I quali, non essendo sprovveduti, hanno cominciato a pensare che tutto un intero patrimonio di macchine destinate al mondo della business presentation potevano forse essere dedicate, complice l’apparire di nuove matrici, anche a quello del cinema in casa, fornendo prodotti più adeguati alla spesa dell’appassionato.
La linea di rottura, per ciò che mi riguarda, è stata tracciata dalla Panasonic, che ha presentato il suo oramai mitico PT-AE100: un piccolotto che si è imposto per la brillantezza ed accuratezza delle prestazioni: finalmente una scala di grigi riprodotta senza pesanti dominanti giallo/verdi e senza quel fastidioso effetto di plastica che ha sempre accompagnato queste macchine!
Credo che la chiave di lettura sia stata l’applicazione di funzioni software sempre più raffinate, che hanno così permesso un controllo migliore delle risorse a disposizione, nonché un superiore bilanciamento cromatico. Mi ritengo una persona intellettualmente onesta, e, soprattutto, non me ne importa nulla di come otteniamo un risultato valido, ma solo di cosa riusciamo a proiettare: se fino ad oggi erano CRT, poi DLP, e domani dovessero diventare proiettori a siluri fotonici con laser al neodimio… boh! Chi se ne importa: basta avere sui nostri schermi delle immagini piene e soddisfacenti!
Solo che la mia ritrosia rimane innata (siamo sempre esseri umani…): pensare di provare un proiettore ad LCD mi mette sempre in qualche modo a disagio: non dico che parto prevenuto, ma il mio livello di attesa è molto basso…
Una annotazione: nonostante la macchina sia dotata di una matrice pronta per l’alta definizione come un 1280 x 720, trattandosi di un LCD (che ha un fattore di riempimento inferiore a DLP e D-ILA) abbiamo preferito lasciare le dimensioni dello schermo pari a 200 cm. invece che ai 244 previsti per questa densità. Non un riguardo verso questa tecnologia, ma semplicemente la ricerca di equilibrio tra le possibili soluzioni: un po’ come corrono insieme le moto da Gran Premio 500 a 2 tempi e 1000 a 4 tempi!
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Conclusioni
Ho detto e ripetuto di avere notato, e di dover ammettere, grandi progressi di questa tecnologia negli ultimi due anni. Dei quali non mi sarei mai potuto convincere se non li avessi visti. E la mia valutazione è passata da un totale rifiuto dei cristalli liquidi come soluzione accettabile per il cinema in casa ad una più “tranquilla” posizione di possibile accettazione. Perché non siamo tutti uguali. Perché non tutti devono avere i miei gusti. Perché le prestazioni di queste macchine sono ora più bilanciate.
Cosa vera nel caso di questo Yamaha. Che è progettato con gli appassionati dell’HT come obiettivo, e si vede. È ben costruito e fa poco rumore. Ha tante regolazioni software che ne rendono totalmente sfruttabili le ampie possibilità. Ha un eccellente bilanciamento cromatico. Ha una matrice pronta per l’alta definizione. Ha una resa complessiva gradevole. Sorprende addirittura per la resa di alcuni passaggi, nettamente al di sopra delle mie personali aspettative ed in grado di restituire un’immagine gradevole e dotata di buone caratteristiche di riproduzione.
E questi sono gli aspetti positivi.
Non ha un nero accettabile per una proiezione che si possa definire realmente cinematografica. Proietta immagini che rimangono “digitali”, e non possono essere scambiate per una finestra sulla realtà: sono belle, ma non emozionanti. Ha un comportamento altalenante all’interno dello stesso film, il che ne rende a volte fastidiosa l’osservazione. Costa molto caro, perché è posizionato nella categoria di prezzo dove ci sono DLP che complessivamente rendono meglio l’idea del Cinema in Casa. La convenienza all’acquisto è sempre un fatto personale: ma andatelo a vedere, se siete appassionati della tecnologia ad LCD. Ne rimarrete soddisfatti. Andatelo a vedere anche se, come me, non lo siete: capirete perché DLP, e soprattutto CRT, sono sempre lontani…
Andrea Manuti