esperimenti di acustica ambientale
Dopo aver letto gli interessanti articoli su “acustica applicata”, qualche sera fa decisi, armato di pannello riflettente e potente torcia, di tentare di individuare quali potessero essere le riflessioni nel mio salone…senza tante velleità di risoluzione o miglioramenti…considerando anche che non ho al momento nessun elemento idoneo ad interventi di assorbenza e/o diffusione.
L’impresa si è rivelata più complicata del previsto…da solo, con una parete mancante e con l’incertezza del principiante sono riuscito ad individuare con relativa sicurezza solo due punti di riflessione controlaterali.
Bene, e adesso?
Un po’ per gioco un po’ per curiosità ho cominciato ad appendere coperte e giubboni e pile nei punti trovati, da una altezza di circa due metri fino a terra.
Ho rinforzato anche la presenza degli stessi “materiali” negli angoli dietro i diffusori (operazione che faccio usualmente, insieme ad altri accorgimenti sempre in linea con i principali dettami sulla simmetria degli arredi eccetera eccetera )
Alla fine, guardando intorno, mi sono sentito un po’ idiota, il mio soggiorno sembrava una bancarella di Marrakech. Mia moglie sonnecchiante sul divano laterale, che ho dovuto spostare un po’ più in là perché troppo vicino ai diffusori, ha aperto gli occhi e roteato lo sguardo osservando la scenografia “vu cumprà”, mi ha guardato e si è rigirata con espressione del tipo “sei proprio fuori!...”
Così senza tanta convinzione ho avviato il disco che avevo più recentemente sentito: Feeling’s Back di Chck Mangione - Chesky Records, musica facile, buona registrazione e lo conosco bene.
La sorpresa è stata immediata, c’era qualcosa in più del solito nella stanza… psico illusione?….”andiamo avanti nell’ascolto….non entusiasmarti troppo vecchio mio….” Ho pensato.
Eppure, nota dopo nota devo riconoscere che sentivo decisamente meglio. Ogni parametro era migliore, fuoco, profondità, articolazione tutto l’insieme sembra appunto più insieme!
Ma la sorpresa più netta è stata scoprire nuove note di basso che prima passano inosservate.
Ricordo di aver letto tempo fa, non so dove, che i bassi devono essere il tappeto sonoro sul quale poggiano tutte le altre frequenze, una frase che mi era rimasta impressa per la sua forte “immagine” anche se non, per me, perfettamente collegabile all’analisi di ascolto fin ora fatte.
- Ecco! ora quella frase mi torna in mente perché la capisco perfettamente mentre sto ascoltando
È proprio questo che sto ascoltando!...bellissimo capire ciò che si legge!
E poi il centro…Il maledetto centro che è sempre stato il mio punto debole, con questa stanzona a “L”… è diventato molto più stabile.
Allora, mi sono ricordato di prendere quel cd che ho sempre usato proprio per sistemare i diffusori, dove la Mitchell (Joni) non ne voleva sapere di stare dove io la volevo vedere.
Ebbene finalmente si è decisa…”un altro piccolo mezzo passo e ci sei bellezza!”
Poco dopo, nella stessa traccia, scopro che il trombone che prima gli suonava quasi sulla testa e che lei alzando la frequenza gli scivolava addosso deviando a destra, in realtà le arriva da dietro, gli si affianca e la guarda mentre soffia.
Questo vedo e sento e sono veramente contento!.
Come contro prova ho smonto tutto e riprovo ad ascoltare.
Non ho nessun dubbio sui miglioramenti che ho percepito, altro che psico acustica….
I miglioramenti sono notevoli, intendiamoci non è uno stravolgimento…partivo comunque da un suono che già definivo buono e oggi ancora di più sono convinto che lo sia, tuttavia piccoli miglioramenti per me sono un grande passo.
Bene bene…allora esageriamo…nella sala manca ancora una mezza parete…. la faccio subito!
La bancarella chiude per pausa e cala un mega tendone, composto da coperte multicolore tenute in sieme con mollette e fermagli ed appese ad una putrella che divide due diversi volumi fra soggiorno e cucina, si adagia sulla penisola da pranzo sotto la quale non mi resta che qualche cuscino ed il pannello di legno del copricamino.
Ora ho una parete multicolore in tessuto, speculare ai tendaggi che coprono le tre finestre della parete dall’altro lato. I diffusori sono equidistanti. alle pareti per 1,50 metri e a 0,90 dalla parete di fondo e a 2,50 fra loro. Io sono a 2,70 di altezza del triangolo
Palla al centro ora siamo pari, ne rossi ne neri, non mi resta che riascoltare Mangione.
Bastano due/tre brani per scoprire e dare un significato al termine “articolazione” ecco cos’è l’articolazione! E via via tutte le parole usuali, che anche io ho usato, focalizzazione, dettaglio, eccetera assumono ora un “valore” per me comprensibile.
È nelle differenze che queste parole si concretizzano, partono dal pensiero di enunciarle o di leggerle e attraverso la percezione uditiva tornano al cervello con un carico di frutti, alimento prezioso per la mia comprensione di nuove dimensioni musicali.
Dai diffusori escono nuove informazioni, nuovi dettagli che contribuiscono ad un amalgama molto più coinvolgente.
Sono arrivato vicinissimo a quello che è l’obiettivo che mi ero posto alcuni mesi fa quando decisi di riavvicinarmi al sentire musica come si deve.
L’obiettivo è ascoltare la mia musica ad occhi chiusi, riconoscendo la posizione degli strumenti, percepire la loro fisicità e non meno importante riuscire a seguire le partiture distinte strumento per strumento.
Quando decido di seguire la chitarra devo poterla seguire nota per nota, così il piano, il contrabbasso…devo sentire e vedere cosa fanno quando decido di “seguire” solo loro e non tutto l’insieme…così facendo i miei cd saranno infiniti non meno di un best seller o un cult movie che puoi leggere e vedere tutte le volte che vuoi, tanto hanno di nuovo da trasmettere ogni volta.
Ritengo che seguire una tromba od il sax è facile, sono spesso in evidenza, sono spesso su frequenze medio alte,
ma già con la batteria o un flauto che fraseggia in sottofondo o appunto con gli strumenti che dicevo prima non è poi così facile.
E poi un conto è un trio Jazz un altro conto un gruppo con sei/sette musicisti, figuriamoci una intera orchestra.
Ebbene, in questa raffazzonata e ridicola combinazione di acustica da straccivendoli, sono riuscito nell’intento: la chitarra acustica discreta sulla destra ed il piano delicato sulla sinistra erano perfettamente leggibili, bastava volerli seguire per leggerli e vederli senza fatica. Oppure abbandonarsi alle melodie dell’insieme che avevano un amalgama incredibile anche nei momenti di maggiore pressione sonora.
I diffusori neanche ad occhi aperti si riuscivano a vedere!
Ci sono stati momenti in cui ho letteralmente avuto i brividi, forse uno scherzo della mente, o forse quando ho smesso di “ragionare” sulle caratteristiche del suono e dell’impianto, e mi sono abbandonato esclusivamente alla musica… non saprei… ma ad un certo punto avevo la sala piena di musica in equilibrio ed armonia con una leggibilità mai sentita; ed il tutto non veniva solo di fronte a me ma tutto intorno come fosse un avvolgente “pallone” musicale ed io vi fluttuavo all’interno beato e contento, credo di non essere stato poi tanto seduto al mio posto d’ascolto…
Mi sembra di essere esagerato se mi rileggo, ma è stato esattamente così!
Ma venendo alla pratica…se tanto poco (passatemi l’ossimoro) e malfatto e improvvisato mi restituisce un gran suono, figuriamoci intervenire con idonei componenti, trattando peraltro anche la parete retro diffusori e quella di fondo che fino ad ora non ho toccato (ho finito le coperte!)
Quindi ho deciso di inviare una dettagliata pianta della sala insieme ad alcune foto e una relazione sul suono che percepisco ad una ditta che mi invierà l’analisi ed il preventivo per il trattamento.
Poi valuterò…sospetto che non sia spesa da poco, ma confido anche in un trattamento step by step e all’integrazione di qualcosa di autocostruto (non ho limiti in tal senso)
Per adesso è tutto.
Nei prossimi giorni dovrò allestire nuovamente la “bancarella” per confrontare il Denon Pma2000AE con il Primare A30 , ma sono contento perché adesso ho una base più solida per le mie valutazioni..:cool:
Buoni trattamenti a tutti
Francesco