Il bullismo... (Ogni tanto qualcosa di serio)
Dall'Ansa
Le cronache ne sono piene quasi ogni giorno: dalle derisioni alle offese verbali, dalle prepotenze alla vera e propria violenza fisica, sono tanti i gesti racchiusi sotto il nome di bullismo, gesti sistematici che si possono trasformare in un incubo, in alcuni casi fino al suicidio.
La vicenda dello studente di 16 anni di Torino che si e' tolto la vita perche' non sopportava piu' la situazione di disagio che provava a scuola, dove veniva preso in giro per i suoi modi garbati, non e' un caso isolato, piccoli drammi vanno in scena sempre piu' spesso, soprattutto a scuola, senza che gli adulti si accorgano di nulla: nel 2005 sconvolse l'opinione pubblica il suicidio di due ragazzini di 13 anni , entrambi alunni della scuola media Quasimodo, lo stesso istituto frequentato da un altro alunno, sempre tredicenne, suicida nel '97.
Risale al 30 settembre dello scorso anno la scelta estrema compiuta da Isabella 17 anni perche' non ce la faceva piu' ad essere oggetto di insulti e apprezzamenti da parte di un gruppo di giovani poco piu' grandi. Storie, tutte, che riportano in primo piano un fenomeno, che, in forme piu' o meno pesanti si fa strada anche a scuola, nei luoghi di aggregazione, nella vita sociale dell'adolescente, una sorta di oppressione perpetrata nel tempo, che mira deliberatamente a fare del male e che dura per settimane, mesi, talvolta anche anni.
Lo chiamano bullisno ed e' spesso la punta di un iceberg che nasconde un mondo sommerso fatto di umiliazioni, derisioni e prevaricazioni. E spesso le vittime non hanno la forza di parlarne con gli insegnanti e i genitori. Cosi' la sofferenza si trasforma in vere e proprie patologie fisiche o psicologiche o sfocia come nel caso dello studente di Torino in un gesto disperato. L'8 Febbraio del 2005 si suicidio' a Ragusa Marco, 13 anni, studente di terza media. Figlio di un ingegnere elettronico e di madre orientale, secondo le testimonianze raccolte non avrebbe sopportato di essere chiamato ''il cinese'', si sentiva dileggiato e discriminato. Il secondo suicidio risale al quindici aprile dello stesso anno: Damiano, 13 anni, figlio di un commerciante di mobili, giocava con successo nella squadra giovanile del Basket club di Ragusa. Era alto 1,91. Molto per la sua eta' e per questo veniva deriso.
Nel 1997 si era gia' ucciso uno studente di seconda media della stessa scuola: apparteneva a una famiglia di contadini ed era preso di mira per ''l'odore di campagna''. I tre avevano in comune un ottimo rendimento scolastico e le angherie di ''quelli sperti'', come in Sicilia chiamano i bulli. E chi non ricorda la vicenda del giovane di 20 anni di Castelnuovo Monti (Reggio Emilia), neodiplomato all'istituto musicale che il 20 Agosto del 2006 decise di uccidersi, gettandosi dalle rocce della Pietra di Bismantova, dopo aver mandato un sms al cellulare della madre annunciandole la decisione di farla finita. Un gruppo di coetanei venne iscritto nel registro degli indagati per episodi di ''nonnismo''. Il 30 Settembre scorso a San Vito di Cadore una ragazzina di 17 anni, Isabella, si getto' da un ponte.
Un suicidio maturato poco dopo una cena in pizzeria con quattro amici, in seguito indagati per istigazione al suicidio. Alcune parole sconvenienti, nomignoli taglienti, il tutto, ancora una volta ripetuto tante volte, evidentemente troppe. Come e' accaduto allo studente di Torino, a Marco e Damiano di Ragusa e domani a chi?
Domani a chi? Ai miei tempi e ho finito le superiori nell'anno 2000 non cera questo, anzi io ed i miei compagni si scherzava si rideva.
Per me oggi si stanno perdendo molti valori..
poi ditemi che ne pensate..
Voi altri amanti dell'audio e del video..
Molti di voi avranno figli.. hanno mai subito cio'??
Saluto tutti e auguro buona pasqua
daniele