Come nasce la pirateria e quali sono i veri Pirati?
Ciao,
negli ultimi tempi si sta assistendo al solito "giro di vite" contro il mercato della musica pirata, non solo in Italia ma a livello mondiale.
Le modalità di esecuzione sono sempre le solite, come saranno sempre uguali i risultati che si otterranno con l'inserimento delle varie protezioni mirate a scongiurare questo fenomeno: coloro che comprano il prodotto originale avranno un sacco di problemi per utilizzarlo e farsi la legittima
copia di backup (vedi l'ultima caso con la Sony coinvolta), mentre coloro che vorranno averne una copia troveranno prima o poi il modo di scardinare le inutili difese.
A questo proposito, mi piacerebbe scambiare qualche opinione con gli altri partecipanti del forum.
Negli anni '80, la famosa software house Borland (produttrice del Turbo c, del Turbo Pascal ed altro ancora) mise in atto una politica anti pirateria di una semplicità unica: riconoscendo che la principale causa della copia illegale del software era IL COSTO ELEVATO, mise in comemrcio i pacchetti dei suoi compilatori -completi di tutto il necessario- ad un prezzo popolare. Il fenomeno non venne eliminato, ma subì una notevole contrazione.
Ecco il punto che Borland aveva centrato: l'appassionato e il giovane programmatore squattrinato che vuole provare i miei compilatori li acquisterà se costano poco, dato che avrà la confezione con i manuali, i floppy, l'assistenza. Ovviamente, questo non fermerà il PIRATA che rivende i compilatori, ma ridurrà comunque il fenomeno.
Con la musica e i film siamo nella stessa situazione del software di 20 anni fa: abbiamo due tipologie di "pirati":
a) nella prima metto l'appassionato, il consumatore incallito, o anche il semplice ragazzino che non può permettersi di aprire un mutuo per comprare CD e DVD venduti a 20 (quando bastano) euro. Ma che difficilmente ne farà altre copie,se non quella per la ragazza o per l'amico. Nell'altro gruppo metto...
b) ...tutte quelle organizzazioni che GUADAGNANO su questo mercato: parlo dei siti internet pirata (sia di MP3 che di immagini di DVD), oppure quelle strutture di cui noi vediamo solo gli ultimi anelli, costituiti dai rivenditori per strada.
E ora, arriviamo al punto che Borland aveva compreso così bene: la pirateria è causata in larga parte dal costo del prodotto stesso, e mette in moto un meccanismo paragonabile al classico "gatto che si morde la coda): il prodotto costa X, viene piratato, ne vendo quindi di meno, il successivo prodotto per rifarmi delle spese lo venderò a X+1... e la storia ricomincia. Chi ci rimette, come al solito, è il consumatore. :(
La pirateria della musica e dei DVD non riguarda solo le ultime uscite e le novità: se i DVD e i CD costassero tra i 7 e i 10 Euro, quanti pensate che si metterebbero a masterizzare o a comprare nelle bancarelle? Con quella cifra avrei un prodotto originale, con una bella custodia e la cui durata supererà certamente quella di un supporto masterizzato di qualità più o meno buona.
Invece ci troviamo davanti a multinazionali che dimostrano chiaramente di non capire un beato cavolo (il termine che mi verrebbe da usare sarebbe un altro), e si lanciano in campagne persecutorie che ottengono come unico risultato di aumentare la diffidenza degli utenti senca fermare minimamente il mercato della pirateria, che sia "hobbystico" (mi si passi il termine), oppure su larga scala.
Parliamoci chiaro: i vari DRM, protezioni, chiavi digitali e compagnia bella sono tutti palliativi che lasciano il tempo che trovano, dato che la protezione perfetta semplicemente non esiste.
Altrettanto inutili i sistemi di filtraggio i vari enti si affannano a diffondere su Internet per intercettare il traffico: datemi retta, entro breve si arriverà ad un traffico P2P totalmente criptato su porte random che non permetterà più di identificare nulla... questo con beata pace delle varie case discografiche e degli studios.
Attenzione, con questo non voglio dire che il pirata sia una sorta di "Robin Hood" che combatte contro i ricchi per dare ai poveri, ma solo fare le dovute distinzioni sull'uso di un termine che ritengo a volte improprio e aprire una discussione su quali siano secondo voi le cause di questo fenomeno fenomeno e come limitarlo.
Fatevi sotto. :)