Colorimetro, cromia zonale e errori
Visto che prima o poi dovrò accaparrarmi un colorimetro per regolare come si deve il PJ vorrei avere il massimo delle informazioni al riguardo e mi sembra che questo argomento non sia mai stato trattato.
Il discorso si applica tanto ad un colorimetro tradizionale lavorante con luce diretta che ad uno spettroradiometro che lavora per luce riflessa.
Partendo dal presupposto che la colorimetria di un proiettore non è omogenea al 100% su tutta l'area dello schermo, usando un colorimetro mentre si visualizza la scala di grigi (che si sviluppa in senso orizzontale) non si commettono già qui errori, analizzando le varie bande, dovute appunto alla non perfetta cromia zonale del PJ?
Sarebbe più corretto utilizzare schermate intere con varie gradazioni di grigio, in sequenza, cosa che è necessaria fare utilizzando uno spettroradiometro per ovvi motivi(come è stato discusso in un altro post).
Così facendo il problema è però il seguente nei due casi:
1.Colorimetro a luce diretta: fornisce necessariamente una misura simil-puntiforme, o comunque in una ristretta zona dello schermo che in genere è quella centrale.
Non può quindi dare informazioni sugli errori che si commettono ai bordi o in zone distanti dal centro, ma ha il vantaggio che almeno al centro siamo sicuri di cosa otteniamo.
2.Spettroradiometro a luce riflessa: qui a mio parere l'errore è ancora più grande.
Questo oggetto tiene si conto del vero messaggio luminoso che arriva ai nostri occhi comprese le riflessioni sui muri, ecc... ma farà necessariamente una media di tutte queste informazioni quando analizza le componenti colori, quindi non sappiamo bene cosa otteniamo.
Mi spiego meglio: potrebbe darsi che la metà sx dello schermo abbia un blu di +10 punti rispetto al riferimento, e la metà dx -10 e lo spettrometro dovrebbe (da quanto ne so) dirci "tutto ok, bersaglio centrato!".
Un'idea sarebbe usare prima il colorimetro per uniformare al massimo la colorimetria sullo schermo e poi utilizzarlo per la scala di grigi, magari usando pattern a pieno schermo in sequenza per ottenere il risultato migliore al centro dello schermo che è la zona più importante.
Non so, in verità spero che qualcuno uso ad usare questi oggetti faccia un po' di luce su questo argomento!;)
Re: Colorimetro, cromia zonale e errori
Citazione:
Originariamente inviato da Michele Spinolo
Non so, in verità spero che qualcuno uso ad usare questi oggetti faccia un po' di luce su questo argomento!;)
Ho la coda di paglia se rispondo io? :p
Allora, cominciamo con una cosa: fino ad un po' di tempo fa facevo confusione anche io: uno spettroradiometro fa misure di radianza, w/mq, cosa diversa da uno spettrofotometro, che misura la composizione spettrale (i.e., la composizione della luce nell'ambito della sua lunghezza d'onda, campionata ad intervalli sufficientemente significativi: nel caso del Gretag, 100 da 400 a 700 nm).
Quindi se parli dello strumento che uso io, si chiama spettrofotometro.
Ciccio, ossia lui, lavora per luce riflessa, come dici tu, e fa una misura di luminanza (unità di misura cd/mq o nit), che comprende lo schermo e tutto il sistema. Ossia tutto il sistema che ci serve calibrare.
Colorfacts, ossia il SW che uso con il Gretag, genera delle schermate a pattern uniforme, sia in finestra che intera, e risponde quindi a quello che chiedi. Ognuno di noi può usare la scala che vuole, sia orizzontale che verticale, per ridurre gli errori. In effetti, mi è capitato spesso di vedere scale di grigi "asimmetriche", e la cromia zonale nacque proprio dal fatto che alcuni pj, nella fattispecie gli LCD, facevano totalmente pena sotto questo aspetto.
Quello che tu chiami colorimetro a luce diretta è una sonda che effettua una misura di illuminanza (unità di misura lux), che può essere in qualche modo stiracchiata (dal punto di vista concettuale e non matematico, perché non torna dimensionalmente ma solo come valore assoluto) a fornire una risposta in cd/mq. Questo quando parliamo di valore di Y, mentre la misura di x ed y può essere presa per buona, dato che si tratta di una grandezza che si trova sul piano CIE.
Quindi, se uso una sonda come il CF-100 e non il Gretag (CF-6000), sto rinunciando ad una parte di accuratezza in basso (Mark Hunter mi ha dato i riferimenti sui 2 CF-100 che ho comperato per i collaboratori di HTProjectors, ed i risultati sono buoni ma ancora non paragonabili al riferimento del CF-6000) ed alla mancanza della informazione spettrale, che mi dice quanto sono "puri" i colori e dove si trovano nel piano CIE.
In ogni caso, se per colorimetro a luce diretta intendi quello che per me è il CF-100, non ottieni una misura puntiforme, ma la misura relativa all'area di integrazione della sonda stessa, nel punto dello schermo dove la metti. Se non sto intendendo una cosa diversa da quella che dici tu, è vero proprio il contrario: la posso utilizzare per fare una misura accurata di precisione del colore nei punti dello schermo dove la metto, bordo od angoli che siano.
Per quanto riguarda invece lo spettrofotometro, mi sorprende che un ingegnere caschi così... Ti stai dimenticando dell'angolo di lettura di questo strumento, che è di circa 8°(l'altro fotoradiometro che ho ha una sonda per luminanza che legge su 6°). Quindi non fa nessuna media generale, ma analizza solo quello che gli arriva addosso, tant'è che è necessario puntarlo con accuratezza per fargli leggere quello che vogliamo noi e non altro.
E' senz'altro vero che una misura di laboratorio "totalmente scientifica" richiederebbe l'oscuramento di qualunque riflessione proveniente da pareti, tende, tappeti, quadri ed altro.
Solo che una impostazione del genere allontana di molto la fruibilità di questo dato, che rimarrebbe espressione di potenzialità teoriche che non corrispondono a prestazioni reali.
La scelta che ho fatto per le misure che pubblicheremo su HTProjectors è invece di dare i dati, anche se molto ben specificati, di un ambiente reale, quotidiano: così che chi legge possa fare una sua considerazione sulla effettiva esperienza visuale e non avere dati teorici inutilizzabili.
Certamente, il processo di calibrazione di un proiettore non è una cosa da 5 minuti, anche perché deve tenere conto di questi elementi... ;)
La domanda ora è: ti abbonerai ad HTProjectors??? :p :p :p
Re: Re: Colorimetro, cromia zonale e errori
Citazione:
Originariamente inviato da Andrea Manuti
Ho la coda di paglia se rispondo io? :p
Proprio te aspettavo!
Citazione:
Allora, cominciamo con una cosa: fino ad un po' di tempo fa facevo confusione anche io: uno spettroradiometro fa misure di radianza, w/mq, cosa diversa da uno spettrofotometro, che misura la composizione spettrale (i.e., la composizione della luce nell'ambito della sua lunghezza d'onda, campionata ad intervalli sufficientemente significativi: nel caso del Gretag, 100 da 400 a 700 nm).
Quindi se parli dello strumento che uso io, si chiama spettrofotometro.
Ok, si chiama spettrofotometro!:P
In ogni caso, se per colorimetro a luce diretta intendi quello che per me è il CF-100, non ottieni una misura puntiforme, ma la misura relativa all'area di integrazione della sonda stessa, nel punto dello schermo dove la metti. Se non sto intendendo una cosa diversa da quella che dici tu, è vero proprio il contrario: la posso utilizzare per fare una misura accurata di precisione del colore nei punti dello schermo dove la metto, bordo od angoli che siano.
Citazione:
Andrea quando dicevo misura puntiforme intendevo "approssimativamente puntiforme rispetto alle dimensioni dello schemo": da quello che mi sembra di aver visto nel tuo seminario al TAV sono oggetti piuttosto piccoli.
E infatti intendevo proprio che si può avere una misurazione dei vari punti con precisione maggiore rispetto allo spettrorad...ops fotometro.
Per quanto riguarda invece lo spettrofotometro, mi sorprende che un ingegnere caschi così... Ti stai dimenticando dell'angolo di lettura di questo strumento, che è di circa 8°(l'altro fotoradiometro che ho ha una sonda per luminanza che legge su 6°). Quindi non fa nessuna media generale, ma analizza solo quello che gli arriva addosso, tant'è che è necessario puntarlo con accuratezza per fargli leggere quello che vogliamo noi e non altro.
Citazione:
Mezzo ingegnere prego!;)
Comunque credevo che l'angolo di lettura fosse molto maggiore, mentre con 6-8° si dovrebbero riuscire a fare misure in zone abbastanza ristrette.
E' senz'altro vero che una misura di laboratorio "totalmente scientifica" richiederebbe l'oscuramento di qualunque riflessione proveniente da pareti, tende, tappeti, quadri ed altro.
Solo che una impostazione del genere allontana di molto la fruibilità di questo dato, che rimarrebbe espressione di potenzialità teoriche che non corrispondono a prestazioni reali.
La scelta che ho fatto per le misure che pubblicheremo su HTProjectors è invece di dare i dati, anche se molto ben specificati, di un ambiente reale, quotidiano: così che chi legge possa fare una sua considerazione sulla effettiva esperienza visuale e non avere dati teorici inutilizzabili.
Citazione:
Per me è una buona scelta!
La domanda ora è: ti abbonerai ad HTProjectors??? [/QUOTE]
mmmm mah forse, non so, sai ho degli impegni...e poi la Roma ha vinto, va finire che arriva l'Armageddon...:D OVVIO CHE SI!
Però non hai risposto al quesito fondamentale: che procedure utilizzi(ate) per minimizzare questi errori?:confused:
Re: Re: Re: Colorimetro, cromia zonale e errori
Citazione:
... l'oscuramento di qualunque riflessione proveniente da pareti, tende, tappeti, quadri ed altro [...] allontana di molto la fruibilità di questo dato, che rimarrebbe espressione di potenzialità teoriche che non corrispondono a prestazioni reali [...] così che chi legge possa fare una sua considerazione sulla effettiva esperienza visuale e non avere dati teorici inutilizzabili...
Perché?
Emidio
Re: Re: Re: Re: Colorimetro, cromia zonale e errori
Citazione:
Originariamente inviato da Emidio Frattaroli
Perché?
Emidio
Forse Andrea intendeva dire che misurare, per esempio, un rapporto di contrasto 120:1 in una stanza con pareti nere ecc...non rispecchia il valore di contrasto che un utente (a parte pochi malati tipo niut;) ) avvertirebbe.
Certo avere condizioni controllate come una stanza di prove rende la misura più scientifica, ma non è una "prova sul campo".
Secondo me l'approccio di Andrea è più utile al lettore: con un approccio "scientifico" si hanno si dati più precisi, si possono comparare diversi proiettori fra loro ma non si riesce a conoscere l'effettivo comportamento in un'installazione normale.
Insomma è un'analisi, per i nostri scopi, di maggior significato quantitativo.
Un po' come misurare un motore al banco prove o in pista!
Re: Re: Re: Re: Re: Colorimetro, cromia zonale e errori
[QUOTE]Originariamente inviato da Michele Spinolo
[B]Forse Andrea intendeva dire che misurare, per esempio, un rapporto di contrasto 120:1 in una stanza con pareti nere ecc...non rispecchia il valore di contrasto che un utente (a parte pochi malati tipo niut;) ) avvertirebbe.
Grazie Michele, questi sono i complimenti che fanno piacere!:cool: :D
ciao Aldo