Replica al messaggio di Gian Piero Matarazzo
L'Amministratore Emidio Frattaroli mi consentirà di scrivere in questa sezione del Forum la mia replica all'intervento da lui riportato di Gian Piero Matarazzo, poiché nella sezione "News" non mi è possibile aprire nuove discussioni. Spero la comprenderà, abbracciandola, anche perché fatta nel rispetto del suo senso vero, che vuol essere costruttivo e non altro. Mi riferisco alla discussione: Diffusori Ubsound serie Velvet HDNSS:
https://www.avmagazine.it/forum/60-n...20#post5078820
Mio malgrado mi vedo coinvolto in una polemica che mai avrei voluto sostenere, tuttavia, visto che è stata espressamente citata la mia recensione delle UBSound Velvet VL48 sono "obtorto collo" costretto a intervenire. Non so chi sia al secolo l'utente Audioninja77 ma il fatto di nascondersi dietro un nickname già mi predispone male, né mi lascio circuire dalle sue lusinghe alla mia persona e alla mia recensione. Credo sia chiaro a tutti che queste sono puramente strumentali, brandite come arma per attaccare Nordata, Gian Piero Matarazzo, e le blasonate riviste di Audioreview e A/V Magazine. Vorrei dire subito e forte, anche andando contro il mio amor proprio, che Matarazzo ha ragione in tutto e per tutto nel suo lungo e articolato ragionamento. Ritengo semplicemente ridicolo sminuire il suo grandioso operato in campo elettroacustico e anche un po' autolesionistico rivolgersi a lui con i toni usati da Audioninja77. Quello che io oggi so in questo campo lo devo principalmente a lui, Giampiero Majandi, il compianto Renato Giussani e Daniele Pucciarelli (quest'ultimo bravo dilettante e mio amico), insieme a qualche buona lettura. Il loro consigli sono stati preziosi e non finirò mai di ringraziarli. Ho tanti difetti, compresi quelli di una certa caratterialità e permalosità, ma l'ingratitudine credo mi manchi.
Riguardo alla mia passione per l'Hi Fi, i diffusori e le rilevazioni strumentali, è un pallino che ho da tempo, ma è proprio leggendo le straordinarie recensioni di Gian Piero che è scattata in me quella potente molla che mi ha spinto a sporcarmi le mani in prima persona. Non ho grandi mezzi finanziari, devo accontentarmi di quello che posso permettermi. Piacerebbe anche a me avere un Bruel & Kjaer 4133 con relativo preamplificatore, un Audioprecision e, in generale, una dotazione Hardware e Software al "Top", insieme a un laboratorio acusticamente trattato alla perfezione. In fondo sarebbe eccessivo perché io sono semplicemente un amatore (come dichiaro espressamente nella Home Page del mio sito), non un professionista e le mie basi teorico/tecniche sono limitate, parlo di quelle conoscenze che, insieme alla citata dotazione, possono dare autorevolezza e sicurezza in ciò che si fa e, di conseguenza, si scrive. Sono sorti allora in me tanti dubbi, titubanze circa la strada che, mosso unicamente da una grande passione, volevo tentare. Alla fine ho deciso di farlo e alla bell'età di 50 anni pian pianino ho iniziato a misurare, all'inizio con un microfono molto modesto, il Superlux ECM999, un elettrete da una trentina di euro privo tra l'altro di file di calibrazione. E il primo che mi fece notare che quest'aggeggio "sparava" sulle alte frequenze fu proprio l'allora buon amico Gian Piero Matarazzo.
Misi allora qualche soldino da parte e decisi di fare un salto qualitativo acquistando un iSEMcon EMX-7150, sempre a elettrete ma con capsula da 1,4", certificato e calibrato individualmente per il Free Field e il Diffuse Field. Adoperando questo, intanto sparì l'esaltazione sulle alte, ed era già qualcosa. Acquistai il libro (prezioso) "Misurare gli altoparlanti" di Joseph D'Appolito, che non so più quante volte ho letto e continuo a rileggere. Ma non voglio raccontarvi tutta la mia vita, solo farvi capire cosa mi ha spinto a fare il "recensore", un recensore che dopo le - sacrosante - osservazioni di Matarazzo ne esce parecchio malconcio. Ma prima o poi doveva accadere, tutti i nodi vengono alfin al pettine. Una cosa però mi perplime: Gian Piero non mi ha mai trattato con tale durezza sino al momento in cui i nostri rapporti si sono irrimediabilmente guastati, neanche quando vedendo le mie prime misure non c'era da ridacchiare, ma da sganasciarsi veramente dalle risate. Sorrido anch'io quando le rivedo, però con un misto di tenerezza e tanta agape schopenhaueriana. Ma adesso vorrei, se me lo consentite, rispondere per punti a Gian Piero Matarazzo, mi sforzerò di farlo in modo sintetico, pur se esaustivo.
1) "Personalmente non mi andrebbe di commentare le 34 misure "con le contropalle" effettuate da Di Pietro: le ho lette qualche volta, ridacchiando per esempio della distorsione di quinta armonica fino a 20 kHz, come se il microfono avesse 100 kHz di banda passante."
Vero, è un errore che ho fatto e ti ringrazio per avermi aperto gli occhi. In effetti, un microfono con banda passante di 20.000 Hz non può misurare le distorsioni armoniche di frequenze che superano un certo limite, vale a dire 4.000 Hz per la quinta armonica (20.000/5), 5.000 Hz per la quarta (20.000/4), 6.666 per la terza (20.000/3) e 10.000 Hz per la seconda. Me lo hai fatto capire e nelle ultime mie recensioni non è più avvenuto.
2) "Oppure sull'analisi del carico, ove il "nostro" indicava come più facile quello di 6 ohm - con rotazioni notevoli - rispetto ad un carico di 5 ohm praticamente resistivo."
Vero anche questo, anche se non ricordo in che occasione l'ho detto.
3) "Ma non sono andato mai oltre la risata, senza attaccare mai e senza fare commenti pubblici, ma solo segnalando direttamente al Di Pietro l'errore."
E di questo ti ringrazio.
4) "Quando ho parlato di "microfonini ad elettrete" parlavo della più grande rivista al mondo che usa - e se ne vanta come Di Pietro - una capsula ad elettrete."
In realtà non me ne sono mai vantato, sarei uno stupido se non comprendessi che un Bruel e Kjaer da qualche migliaio di euro ha prestazioni e una banda passante di gran lunga superiori a uno che, invece, ne costa pochissime centinaia, come il mio iSEMcon. Quello mi posso permettere e quello ho. Ma ce lo vedresti poi un B&K 4133 come il tuo in mano a un dilettante, per giunta con modeste possibilità economiche? Quella è roba fina, per veri professionisti. È un po' come succede in Formula 1 o Moto GP: le macchine e le moto migliori vanno ai piloti più validi. A ogni buon conto, io dichiaro sempre il setup utilizzato per le misure, a scanso di equivoci, così ognuno può fare la tara sui miei risultati.
5) "Tra le 34 misure ho trovato molte ripetizioni inutili, sia per le dispersioni angolari che per le waterfall, con la stessa identica informazione ripresa da varie angolazioni e vari inutili punti di vista diversi."
Vero anche questo. Ma io sono pletorico, d'aspetto, di scrittura e anche di grafici. È comunque un'osservazione saggia, cercherò di sfoltire lo sfoltibile, anche se da qualche tempo a questa parte ne ho aggiunta un'altra. Quando ho provato le Trenner&Friedl Art, Andreas Friedl si arrabbiò non poco perché la risposta @anecoica non era uguale (cioè linearissima) a quella che aveva fatto lui, questo sicuramente dovuto a problemi di fase reciproca dei trasduttori. Riparai posizionando il microfono a un'altezza diversa da quella del tweeter, a salire verso l'alto del mobile e oltre, notai allora come effettivamente la Free Field Response gradatamente si linearizzasse. Questo "test" di dispersione verticale ora lo inserisco di prassi nel mio "pool" misure, perché lo ritengo molto interessante.
6) "Noto anche che l'unica waterfall utile, quella del diffusore, è cortissima come durata, come se il locale di misura fosse, come dire, "diversamente grande".
Non è "diversamente grande" come dici tu, almeno non credo, misurando 24 mq. Il problema secondo me è un altro: pur tenendo il diffusore in diagonale e al centro della stanza, cioè lontano il più possibile dalle pareti laterali, sinora non sono riuscito a controllare bene la prima riflessione, quella proveniente dal pavimento, pur arrivando a mettere parecchi pannelli in fibra di poliestere. Sto già pensando di utilizzare altro, del feltro spesso o dei materassini di lana di roccia, nella speranza di ottenere risultati ben superiori. Ovvio che lo scarso controllo di questa riflessione limita di molto il "Gate" temporale della misura. Allungandolo, viene progressivamente fuori senza se e senza ma il famigerato "Comb Filter". Grazie anche per quest'osservazione, cercherò di migliorare anche da questo punto di vista.
Segue...