L'importanza di "spegnere" iris dinamici durante la calibrazione
Il titolo è esplicito e arriverò immediatamente al punto.
Il diaframma dinamico nei proiettori e più in generale il controllo dinamico della luce (lampada, LED o LASER), permettono di adattate il flusso luminoso alle immagini per aumentare il rapporto di contrasto sequenziale e non solo. Se il diaframma è un componente fisico posto prima dell'ottica, diminuisce il flusso luminoso ma aumenta anche il rapporto di contrasto intra-frame. Variando solo la potenza luminosa invece il rapporto di contrasto intra-frame non cambia.
Questo ovviamente avviene sull'intera immagine, nello stesso istante: si chiude il diaframma o si abbassa la potenza luminosa, ebbene avviene sull'intera immagine, dal primo all'ultimo pixel, da quello meno luminoso a quello più luminoso.
Se nell'immagine c'è una inquadratura di un volto su sfondo molto scuro, si abbassa tutto, sia lo sfondo, sia il volto, dall'incarnato che sicuramente sarà un po' più chiaro dei capelli e dello sfondo.
Il problema è che misuriamo i proiettori con un solo strumento, inviando i segnali uno dopo l'altro. Quindi, se si lascia attivo il diaframma dinamico o il sistema d'illuminamento dinamico mentre si effettuano le misure, può succedere che quando i pattern sono più luminosi il diaframma si apra, per chiudersi quando diventano più scuri. Ripeto: questo succede perché le misure si fanno con pattern generati nel tempo, uno dopo l'altro.
Quindi, se non si disattivano iris dinamici e compagnia, quando si fanno misure c'è la certezza di acquisire curve del gamma che non hanno senso. Perché sono l'integrazione di valori di luminosita acquisiti con iris in posizioni diverse. Invece, come è logico e abbastanza intuitivo, quando l'iris interviene, lo fa nello stesso momento su tutta l'immagine.
La cosa più interessante che fanno in pochi è capire quali sono i parametri che fanno attivare l'iris, ovvero qual'è la soglia per farlo chiudere. Una volta individuata è possibile creare dei pattern ad hoc, per misurare di nuovo il gamma (lasciando l'apertura dell'iris costante) per sottolineare eventuali differenze.
Perche non bisogna dimenticare che molto spesso (quasi sempre in verità), quando intervengono diaframmi automatici o sistemi d'illuminamento dinamici, cambiano anche curva del gamma e saltuariamente anche il bilanciamento del bianco.
Queste ultime sono misure sofisticate, non alla portata di tutti. Per questo motivo il consiglio è di spegnere sempre questo tipo di meccanismi prima di misurare o calibrare.
E non lo dico solo io ma l'intera comunità scientifica che si occupa di fotometria, riunita sotto il "cappello" del SID che pubblica le sue linee guida all'interno della "bibbia" chiamata IDMS, scaricabile gratis:
http://www.icdm-sid.org/downloads/index.html
Oppure in forma stampata a pagamento:
https://www.sid.org/Publications/Boo...2/Default.aspx
Emidio