Oppo BDP-105D vs. Oppo UDP-205 The big match!
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Ciao a tutti.
Le premesse
Stanchi di leggere pur interessanti recensioni che però non partivano dalla base minima di un confronto side-by-side, una nutrita rappresentanza dell'AVMag Roman Panel ieri pomeriggio si è riunita per provare a cogliere con calma le differenze tra i due Oppo, vecchia (il mio 105D) e nuova generazione (il 205 di Claudio gnagno), utilizzando uno stesso disco caricato su entrambe le macchine e la funzionalità di commutazione immediata offerta da un prodotto Luxman al di sopra di ogni sospetto, il Line Selector AS-4III, che Claudio Gnagno - in tempi andati - aveva raccattato, non senza un discreto esborso, in quel di Tokyo.
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La preparazione del set fatta sulla scorta degli esiti del primo tentativo
Prima di invitare l'ARP, Claudio ed io abbiamo settato il firmware delle due macchine in modo identico, perché in una prova fatta precedentemente da un altro membro dell'ARP le differenze non ci erano sembrate eclatanti e comunque sembravano piuttosto controvertibili. Nella precedente occasione avevamo usato ottimi altoparlanti bookshelf in configurazione speaker + sub pilotati da un'altrettanto eccellente macchina amplificatrice della McIntosh MA6300 e da un pre Primare SP31 ed eravamo solo in quattro in un ambiente non grande e acusticamente trattato. Sempre quel giorno, per porre le macchine nelle stesse condizioni, abbiamo potuto verificare quanto incidessero i settaggi del firmware sul risultato finale, ma questo era un risultato atteso che ovviamente immaginavamo già.
Il panel
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Questa volta era presente quasi tutto l'ARP: in ordine sparso, oltre a me, gnagno, pax, Stefanik, Wallace, peppp100, dax007, Trickfield, ZioMartinLoganHT; fedef71 e L4sty dopo aver visitato l'Hi-fidelity non sono riusciti a riunirsi a noi per impegni precedentemente assunti.
Il set
Abbiamo testato le fonti con un pre e finale Krell (HTS 7.1 e S1500) e speakers a torre della Bower & Wilkins 802D(2), senza sub.
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Preciso che l'ambiente di ascolto è rigorosamente non trattato (nel senso che non è stato mai aggiunto alcun materiale specificamente riflettente od assorbente sotto il profilo acustico per compensarne i difetti, anche se la sala è dotata di una grande e "popolata" libreria ad elle, spesso considerata una buona trappola acustica quando costruita con altezza degli scaffali ben maggiore di quella prevista dei libri, di molti divani in tessuto, di numerosi tappeti e di abbondanti tendaggi, con controsoffitto bucato centralmente, con "flange assorbionde indirette" :D).
I cavi, dal pre in poi, sono non di pregio o comunque non costosi. I cavi dalle macchine allo switch erano invece di buona qualità e di lunghezza identica, così come quello dallo switch al preamplificatore-decoder, tutti forniti dall'onnipotente gnagno.
Al segnale non sono state applicate equalizzazioni né erano collegati Dirac esterni e i settaggi di tutte le macchine erano rigorosamente, per così dire, "flat".
Le macchine, entrame rodate (200 ore circa il 205 di gnagno), erano collegate in stereo analogico.
Avendo le macchine voltaggi di uscita lievemente diversi, che nella precedente prova avevano determinato una lievissima difformità di volume, è stato preliminarmente controllato con fonometro il loro perfetto allineamento.
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Nessun filtro di rete, naturalmente, era collegato, nemmeno l'HUFO mostrato qui sotto in foto da Claudio gnagno, che abbiamo provato in un secondo momento.
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Inoltre, l'area in cui erano inserite le elettroniche poteva teoricamente abbondare di disturbi elettromagnetici per il groviglio inconsulto di cavi di segnale e di alimentazione che nessuna persona sana di mente lascerebbe nello stato in cui erano ieri, ma questo non ci è sembrato produrre riflessi nel risultato finale, con un segnale acusticamente del tutto privo di sgradevoli disturbi di massa o di altro genere.
Possiamo quindi senz'altro affermare per gli audiofili puristi tutto era accuratamente messo nelle peggiori condizioni di funzionamento. A mio modesto avviso, però, in questo modo l'impianto simulava condizioni molto diffuse tra gli appassionati non in possesso del tesserino di audiofilo DOC con tanto di ologramma iridescente. Dunque, in assenza totale di qualsiasi forma di seppur minima ottimizzazione, una prova davvero "probante"!
Impianto rivelatore?
Date le eterne diatribe che leggiamo da decenni sulla dizione, non ci siamo soffermati a riflettere se l'impianto andasse o no considerato "rivelatore". Per il citato percorso elettricamente accidentato dei cavi, sarei portato a dire decisamente di no, ma abbiamo deciso di usarlo lo stesso!