Fine tuning dell'impianto e la musica audiofila e non
Hi,
il mio attuale impianto suona faticoso, stancante ed a volte "magro" (ma non strillante, per quello mi basta ricordare le LS50).
Eppure, quando ascolto musica prodotta, registrata e mixata come si deve, lo stesso impianto è come se si "aprisse", diventasse un altro, dove l'ex "faticosità" si trasforma in dettaglio presentissimo ma non affaticante, diciamo "reale", e la sensazione di mancanza di bassi sparisce in un lampo per dare spazio ad una scena globalmente meravigliosamente godibile.
Oppure circa il "laid-back" delle voci che accuso (che sto combattendo cercando altri diffusori, vedi altri post), quando vado ad ascoltare una Krall, Bisson, Jones e via così, le voci escono che è un piacere, presenti, calde e piene di sfumature (seppur nei limiti non dico del mio ampli ma dei miei diffusori sì).
La mia domanda è una curiosità che vi pongo: quando fate il fine tuning del vostro setup cercate di:
A) renderlo meglio suonante possibile con TUTTE le registrazioni buon e meno buone (quelle che ancora oggi preservano la dinamica e quelle viceversa intrise di loudness, per dire).
B) renderlo meglio suonante possibile SOLO con le registrazioni davvero fatte bene (rischiando così di perdere ulteriormente terreno con le registrazioni non ottimali).
Io non ci vedo una strada comune, cioè, se tento la soluzione A sono sicuro che vado a perdere qualcosa con lo scenario B e viceversa.
Voi come la vedete?