Vogliono farci diventare tutti vegetariani, o peggio ancora, vegani?
Oms: la carne rossa lavorata è cancerogena come il fumo.
Salumi, prosciutto e ogni genere di carne lavorata inseriti nel gruppo ad alta pericolosità che contiene già tabacco e amianto. Minor rischi per la carne rossa «probabilmente cancerogena»
http://www.corriere.it/salute/sporte...f2fd4ce8.shtml
Mah.... ci sarà da crederci ? la fonte è attendibile, ma qui mi pare che stiamo esagerando, tra un po' anche l'acqua naturale di sorgente diventerà nociva x la salute ?
[o.t.] Dieta mediterranea
In molti servizi televisivi si sottintende (senza dirlo esplicitamente, a tanto non si arriva!) che le "eccellenze alimentari italiane" e la "dieta mediterranea" sono la stessa cosa.
La "dieta mediterranea" è stata studiata negli anni '50 e si riferisce a come mangiavano i nostri nonni in Grecia, Italia, Yugoslavia.
(cfr https://en.wikipedia.org/wiki/Seven_Countries_Study)
Il cardine fondamentale è la minore quantità di grassi animali e di carni rosse (!) rispetto alla dieta americana ed occorre rimarcare che:
1) a distanza di 50 anni, causa l'aumento del tenore di vita, la quantità di grassi animali e carni rosse è aumentato notevolmente in ciò che mangiano gli italiani.
2) le "eccellenze alimentari" includono formaggi stagionati, insaccati, fritti, dolciumi ecc prodotti che con la "dieta mediterranea" non hanno niente a che vedere.
3) La durata media della vita oggi in Italia è influnzata dalle condizioni di salute dei nostri vecchi, nati nella prima metà del '900, pesone che almeno fino ai loro 30-40 anni hanno mangiato in modo completamente diverso da come si mangia oggi (è famosa l'idea della carne come "piatto della domenica") e sono cresciuti in un mondo praticamente senza automobili (il cosiddetto "boom" economico fu dal 1963) ecc ecc
A proposito di cattivo giornalismo (almeno in tv)
Nei TG di oggi si parla molto di carni rosse (che costituiscono il rischio minore) e molto poco di insaccati, che costituiscono il rischio maggiore ma che sono uno dei pilastri della nostra industria di trasformazione e quindi rappresentano un maggior rischio per l'economia italiana.