[BD] SUPER ROBOT MOVIE COLLECTION
Ho deciso di riscrivere in maniera un po’ più ordinata questa mia, in modo da rendere più chiaro il mio pensiero senza ambiguità, approfittando degli scarsi feedback che mi hanno dato il tempo di vedere bene il prodotto in questione e di conseguenza di riflettere. Non che nel frattempo abbia cambiato idea, intendiamoci. Ma come dicevo solo una revisione riordinata, in quanto avrei voluto scrivere veramente molto di più quando aprii la discussione, ma per questioni di tempo non ho potuto.
Come si presenta il cofanetto
Il cofanetto è sulla falsa riga dei quello di “Capitan Harlock l’Arcadia della mia giovinezza”. Nel complesso buono, ma con l’estrazione del DvD degli extra che a mio parere è un po’ noiosetta. I dischi infatti sono tre: due BD e un DvD. Sui due BD sono alloggiati i film, tre sul primo e quattro sul secondo e come extra i trailers originali (solo in standard definition) e i Trailers pubblicitari Yamato/Koch riguardanti gli eventi cinematografici (in HD). Sul DvD solo gli extra tutti a definizione standard. Presenti cinque cartoline con i disegni dei personaggi molto belli e curati. Nel mio invero ne ho trovate sette, due infatti sono doppie(!!)
Qualità video e audio: oltre quarant’anni dopo!
Piccola premessa: quando devo giudicare un prodotto d’animazione, sinceramente mi trovo un po’ più in difficoltà rispetto ad un prodotto “live-action”. In genere cerco di avere lo stesso rigore, tuttavia su di un prodotto di animazione, salvo casi eclatanti (mi viene in mente “Gli Aristogatti” della Disney come esempio, dove c’è stato un palese uso scriteriato di DNR), non è sempre facile capire se c’è stato o meno un vero e proprio utilizzo di filtri e come potrebbe risultare diversamente, soprattutto se non si conoscono le caratteristiche del girato originale.
Intanto iniziamo col dire che, al contrario delle serie TV che erano fotografate in 16mm (come il buon Dario65 mi fece notare tempo fa), questi film sono stati sicuramente fotografati su negativi 35mm (come si dovrebbe dedurre anche dalla resa). Secondo fattore, ma non meno importante, sono stati fotografati con ottica anamorfica e ciò fa si che tutti i film abbiano rapporto d’aspetto di circa 2,35:1, anche se nella loro veste digitale, appaiono leggermente più stretti e con l’AR che varia leggermente da film a film. Ciò fa si che la risoluzione media in altezza dei BD si aggiri tra i 760 e i 790 pixel verticali (a occhio) in luogo dei soliti 800/803.
Nota a margine: l’uso del 2,35:1 è raro nei film d’animazione in generale, tanto più in quella nipponica. Ho sempre considerato la scelta dell’utilizzo dello scope in questi film un po’ strana e coraggiosa, visto che tutto sommato a livello tecnico qualitativo le animazioni e il tratto dei personaggi non si distaccano molto dalle omonime serie TV, cioè molto seriali, sebbene in generale il tutto è un po’ meglio curato. Gli sfondi e i cieli sono spettacolari, cosa tipica degli anime dell’epoca, fino ad arrivare a Jeeg.
Si, ma come sono questi master? Secondo me il lavoro nel suo complesso è molto buono. Non ritengo si possano considerare dei trasferimenti da riferimento, anche se sotto certi aspetti gli si avvicinano.
Secondo me c’è stato un utilizzo seppur leggero di DVNR, probabilmente servito per togliere il grosso dello sporco, ma è solo una supposizione, dato che non conosco lo stato dei materiali originali. Immagino siano degli scan HD (o 2K, difficile a dirsi) di interpositivi stampati dai negativi originali.
Però rispetto ad altri lavori come ad esempio il film cinematografico di Gundam, “Il contrattacco di Char” della Sunrise, dove l’immagine in 35mm sferico, sebbene presenti ancora vari segni tipici della pellicola (anche se a quanto ricordo in misura minore), appare troppo liscia, nei film di Nagai la ruvidezza di fondo mi è parsa sensibilmente maggiore, pur variando da scena a scena. Forse quelli che appaiono leggermente più lisci sono Il Grande Mazinga contro Getta Robot (il primo getter) e l’inedito film pilota di Goldrake.
La grana, molto sottile e dinamica è comunque sempre presente in tutti e sette i film nei titoli di testa e nelle sovraimpressioni con ideogrammi anche durante lo svolgimento, mentre varia a seconda delle scene durante il film. Forse le opere dove rimane più evidente per tutta la durata sono i primi due, ossia Mazinga Z contro Devilman e Mazinga Z contro il Generale Nero. Teniamo presente che il fatto di essere fotografati in scope potrebbe aver parzialmente limato questa caratteristica.
Il più “alto” come rapporto d’aspetto, molto vicino al canonico 2,35:1, appare Mazinga z contro Devilman. In tutti i film appaiono qua e la vari segni della pellicola che non infastidiscono, anzi rendono l’esperienza in un certo senso più genuina. I colori sono impressionanti e molto cinematografici. Bei neri profondi e un ottimo contrasto generale condiscono il tutto. Presenti anche le classiche oscillazioni di luminosità tipiche della pellicola e qualche sfocatura ai lati dovuta all’anamorfico in fase di ripresa. Piuttosto oscillanti i titoli di testa col classico ballio della pellicola. La resa generale appare comunque molto curata, molto vicina come filosofia ad Akira o all’appena uscito “Capitan Harlock l’Arcadia della mia giovinezza”. In generale non credo sia una resa distante da come potrebbero apparire dei positivi in pellicola 35mm ben stampati, per il semplice fatto che gli sfondi con le loro pennellate, i difetti di colorazione dei cel e i segni della pellicola e il tratto a volte grezzo e a volte più fine dei disegni spiccano come non mai. Probabilmente, nonostante tutto anche meglio di come si vedevano all’epoca in pellicola con l’aggiunta dell’ottica anamorfica. Io ho un buon ricordo delle pellicole Super8 della Technofilm, ma fanno testo fino ad un certo punto. Il Super8 è pur sempre pellicola certo e, come tale ne mantiene le nobili caratteristiche peculiari, ma contando che le copie master erano dei positivi 35mm italiani e in più anamorfici, chi ha dimestichezza con la fotografia analogica capirà bene che un sacco di informazioni ad alta frequenza venivano perse e i colori subivano un involontario viraggio, il tutto con la risoluzione del Super8 che per buona che fosse non era certo il 35mm. Di recente proiettai il trailer 35mm di Mazinga contro Goldrake che ancora possiedo, ma benché i colori fossero in una qualche misura presenti, oramai la dominante rosa la faceva da padrone e forse anche un po’ di sbiadimento.
In effetti se proprio devo trovare un “difetto” a queste realizzazioni è proprio che nonostante i 40 anni appaiono fin troppo perfette: si vede tutto fin troppo bene, mentre i supporti dell’epoca mascheravano in parte i difetti realizzativi. Inoltre la resa cromatica, benché molto bella, appare molto neutra, mentre le pellicole sia 35mm che (forse soprattutto) Super8, davano una certa dominante che poteva variare a seconda delle stampe. Ma quest’ultimo fattore è positivo solo per gli occhi di pochi, magari di quelli che come me sono affezionati ad un certo modo di vedere. Insomma, quasi non si riesce a credere, visto anche il tipo di soggetto, che si sta guardando in un certo senso “dell’animazione d’archeologia”!! L’audio a 2 canali PCM è buono per quello che può essere un prodotto di quarant’anni fa. Certo il ridoppiaggio per quanto eccellente e soprattutto corretto è un po’ diverso. Le voci dei vari (grandi) doppiatori rendono sempre ottimamente, tuttavia anche i vecchi doppiaggi, seppur a tratti raffazzonati e improvvisati, avevano il loro fascino, dovuto forse alle varie apparecchiature e agli ambienti di ripresa così diversi da oggi e al fatto che tutti erano più giovani ovviamente. Un plauso particolare ai grandi Romano Malaspina e al purtroppo scomparso Piero Tiberi.
Conclusioni
I master che portano queste opere nel 21° secolo sono questi. Meglio di così, credo che difficilmente verrà fatto in futuro (ammesso che possa venir fatto).
Tutto sommato, vista la vita travagliata che questi film hanno avuto nel corso degli anni, dovuta sia ai rimaneggiamenti nostrani che a questioni di diritti vari, penso che ci si possa ritenere più che soddisfatti. Finalmente è possibile vedere, soprattutto per noi di quella generazione, questi film nel modo corretto e in un ottima veste che permette di apprezzarne al meglio le qualità e anche i difetti realizzativi dovuti all’economia. Opere che hanno segnato un epoca irripetibile, quando a casa, molti di quelli della mia generazione, avevano ancora il TV bianco&nero a valvole e vedere i propri eroi sullo schermo di un cinema, a colori e in cinemascope, era un qualcosa di davvero speciale. E ce ne fregavamo se antichi popoli dell’isola di Rodi o specie aliene si accanivano sempre (o quasi) solo sul Giappone!
Erano cartoni animati violenti? Certo, ma per lo meno insegnavano una morale, dei valori positivi che spesso oggi vengono a mancare.